Sicuramente arrivo tardi e se ne sarà già parlato. In arrivo in autunno. La guarderò, nonostante sia il sogno proibito di tutti i giocatori di HOI che prendono una nazione dell'Asse
Se e' il plot ,cioe' l'episodio pilota,l'ho gia' visto sottotitolato. Il romanzo non mi ha fatto impazzire,l'idea era ottima ma mi e' sembrato incompiuto. Aspetto gli episodi seguenti e comunque li guardero'.
Dov'è! Ma dov'è il magnifico impero italiano! il mare nostrum! Non vedo inglesi a scavare in nord africa!
Da quello che ricordo piuttosto fedele al romanzo,almeno fino al punto in cui arrivava. Non entusiasmante per me,ma lo seguiro'.
l'ultima volta che l'ho seguito (2-3 mesi fa) erano usciti altri 2 episodi mi pare.. La serie non è male, la soluzione della pellicola al posto del libro è discutibile ma ragionevole, gli attori non sono male, l'ambientazione, considerando che il budget non è da grande produzione, è apprezzabile e credibile. A me manca solo il timbro dell'autore, adoro P.K.D. e ne sento la mancanza in questa serie, ma siamo ancora all'inizio.
il secondo episodio l'hanno fatto vedere al comic con, ma tutti insieme li faranno vedere solo il 20 novembre
Non ho letto il libro (anche se dovrei recuperarlo), ma ho visto il trailer di questa nuova serie televisiva. Una sola cosa mi lascia perplesso, anche se la trama si basa su un'ucronia e quindi tutte le possibilità sono aperte: se i Giapponesi avessero conquistato la West Coast avrebbero veramente imposto l'uso degli ideogrammi sul suolo americano? In una scena si vede una città (presumibilmente Los Angeles) in cui i cartelli stradali e le insegne pubblicitarie sono scritte con i kanji. Secondo me non ha molto senso imporre l'uso di una lingua sconosciuta ai locali, nella fattispecie gli Statunitensi, e sostituire ogni scritta presente in giro con quella dei nuovi conquistatori. Va bene che nel telefilm (e nel romanzo) sono già passati vent'anni dalla fine del conflitto, quindi il nuovo ordine dell'Asse ha già avviato il suo processo di affermazione nel tessuto sociale, ma aspetti come la lingua si evolvono molto più lentamente e soprattutto in maniera graduale. Mi aspetterei di vedere una situazione simile se il film fosse ambientato negli anni '80 o '90, in cui le nuove generazioni di americani sono già nate e cresciute sotto la dominazione giapponese e ne hanno assunto i tratti caratteristici.
Il libro non ha la minima pretesa di essere verosimile e merita più per i contenuti che per l'ucronia in sé.
Ma una serie prodotta da Amazon, mah, sono perplesso... Sai quanti episodi sono? Nel frattempo mi accatto il libro prima che esca la serie, ora si trova a prezzo ridicolo... Inviato dal mio SM-T805 utilizzando Tapatalk
sono almeno 10 episodi, ma è una cosa ancora in divenire perchè questa serie è stata quella che ha fatto il botto tra tutti i pilot presentati da Amazon al suo pubblico, quindi può essere che ne vengano prodotti altri subito dopo il rilascio del 20 novembre e a quanto sembra amazon non ragiona per stagioni o, se lo fa, lo fa in maniera strana.
Premesso che una spartizione degli Stati Uniti in due fra Germania nazista e Giappone imperiale è un'ucronia per giocatori di HOI (ovvero senza nessuna, manco minima, pretesa di storicità), nel libro, dal poco che ho iniziato a leggere ieri sera, i giapponesi negli "Stati Americani del Pacifico" sono proprio dei nuovi conquistatori che hanno in mano il potere economico e politico. La società, da quanto viene descritto nelle prime pagine, è fortemente classista e piramidale (il che non mi sembra molto in contrasto con la società giapponese dell'epoca), in cui al vertice ci sono i giapponesi "puri", sotto ci sono gli americani che collaborano con loro e gestiscono ad esempio le fabbriche e infine ci sono gli altri. Sono però vere e proprie "caste", con una possibilità di mobilità sociale minima. Questo, ripeto, quello che traspare dalla lettura di 2 capitoli del libro ieri sera , a mio avviso ci può stare. Vedremo come prosegue. Sono d'accordo, ma ripeto, fin dalle prime pagine del libro traspare proprio la volontà di colonizzazione, soprattutto culturale da parte dei vincitori, anzi, in un passaggio uno dei personaggi del libro (un americano) è felicissimo di entrare a contatto con una giovane coppia di giapponesi perché questi, data la loro età, probabilmente non darebbero molto peso alla provenienza e lo potrebbero portare ad una sorta di "accettazione sociale" introducendolo nella società che conta (quella giapponese). La cosa sarebbe impossibile con la vecchia generazione di giapponesi, che li trattano, in sostanza, come esseri inferiori... Ciao.
Il libro fa semplicemente un parallelismo tra il dopoguerra nel mondo reale e nel mondo del romanzo, a Dick serviva un corrispettivo per la dominazione militare sovietica in Europa orientale e la pesante influenza culturale e economica americana in Europa occidentale. Prestandosi in maniera naturale i nazisti a fare la parte dei cattivi, per i giapponesi viene inventata questa forma di influenza soft, anche se non molto storicamente accurata (basti pensare alla Cina o alla Corea)
Nonostante che sono un estimatore della gnocca (per fortuna che almeno c'è quella),io non ho mai capito perchè i ponti mi finiscono sempre in culo
Sono quasi alla fine del libro, penso anch'io di iniziare la serie per quella data... Ps leggevo che negli usa hanno dovuto rimuovere i manifesti della serie perché troppo "nazisti" e qualcuno non l'ha presa tanto bene... Inviato dal mio Sony Xperia Z5 con Tapatalk
è il marketing. Bene o male, se si parla di quello che vuoi vendere, hai fatto comunque centro. In questo caso anche di più!