Se le mie conoscenze di storia non mi ingannano, la Francia possedeva il territorio dell'odierna Siria, ed è stata buttata fuori non moltissimi decenni fa e l'ISIS ha parecchio territorio in Siria. In fondo, basta nominare la Francia a un Siriano incazzato che lo fai inviperire davvero, ma non ne sono sicurissimo, quindi per piacere corteggetemi se sbaglio. Inviato dal mio LG-D320 utilizzando Tapatalk
La Francia ha controllato il terriotrio dell'odierna Siria per 40 anni al massimo, neppure consecutivi, dalla fine della 1° guerra mondiale all'occupazione Tedesca nella Seconda e poi forse, ma non ne sono certo, ancora un poco nel dopo guerra. Non molto per aver sviliuppato un tale odio, mi sà che la spiegazione dell'accanimento sta altrove.
Posso ricordare che sulla città simbolo della cristianità puoi lanciare tranquillamente petali di rose dall'alto di un elicottero del quale non sa un cazzo nessuno, sufficiente che ti fai passare per uno dei Casamonica. Tanto per invitarti a raffreddare gli entusiasmi su quanto siano efficienti i nostri servizi segreti alla Bibì & Bibò.
Il mandato francese termina nel 1946. Condivido la tua opinione sull'accanimento. Personamente una possibile chiave di lettura degli eventi ritengo sia nella visita (annullata) di Rohani in Europa. La coincidenza è abbastanza sospetta, secondo me.
No, vabbè, pure youtube ha piazzato il triculore franzuà. A questo punto ditelo che m'impegno di più che a mettere solo gli eiffel 65 nell'avatar.
Intanto è tutto un tripudio di "non abbiamo paura", dal sindaco/sindaca/sindachessa di Parigge fino a Vasco Rossi, che promette di non cambiare i suoi valori ed è una cosa che ci conforta. Soprattutto non hanno paura quelli della folla democratica di Parigge che mette pupazzetti e candeline quando scoppia una lampadina nel bar di fronte e si mettono a correre come una mandria di bisonti nel panico con tanto di abbruciamento di natiche finale di qualcuno. http://video.repubblica.it/dossier/...publique-il-panico-tra-la-folla/218562/217763
La Siria per me c'entra poco con l'accanimento verso la Francia, gli attentatori erano figli di algerini, nati già sul suolo francese o belga. Il fatto che Parigi sia (credo) l'epicentro dell'immigrazione araba in EU a me ha fatto credere in passato che ciò li ponesse al riparo dagli attentati ma si è rivelato l'esatto contrario. Qualche anno fa le banlieu si rivoltarono (e già negli anni '90 c'erano state rivolte) e quello era un segnale. Senza dimenticarsi che a random i figli delle ex colonie francesi (mettiamoci pure che sono ex legionari solitamente) vanno in giro ad assaltare scuole ebraiche. Sono, secondo me, presi di mira per un motivo preciso che non riesco a cogliere. Chi ci guadagna dal destabilizzare Parigi? E' comunque evidente come la mancanza di una visione a lungo termine nelle politiche sull'immigrazione abbia prodotto la situazione attuale, in cui siamo tutti col culo per aria, le braghe calate e come cantava De Andrè "a sfurtûn-a a l'è 'n belin ch'ù xeua 'ngiu au cû ciû vixín" la sfortuna è un uccello che gira attorno al culo più vicino è inutile, carichiamo mulini a vento lancia in resta, prova a spiegarglielo che le scene viste a Parigi sono parte della routine quotidiana in Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Malì ecc ecc, chiedigli pure perchè non ci sono melodie di piano e fiori davanti alle ambasciate russe, è inutile. Ti osservano e boccheggiano.
In compenso Charlie Hebdo (e #siamotutticharliehebdo, giova ricordarlo) quando c'è stato l'attentato all'aereo russo ha manifestato il suo sincero cordoglio.
Nella UE ci sono circa 16 milioni di islamici. Nella sola Francia sono, secondo le stime ufficiali, circa 6 milioni. Se anche solo un 1% si affilia all'ala integralista, abbiamo, nella sola Francia, un "humus" di 60.000 individui, che frequentano le moschee salafite, sono possibili recettori dei messaggi peggiori e possono fornire appoggio logistico, ricoveri e rifugi; se anche solo l'uno per 1000 diventa un vero e convinto attivista, e potenzialmente un terrorista, abbiamo 6.000 persone estremamente pericolose, alle quali è stato fatto il lavaggio del cervello fin da piccoli e che odiano il mondo nel quale vivono. E nelle banlieue, dove maggiore è il disagio sociale e la mancata integrazione, si crea il corto circuito : odio > integralismo > affiliazione a gruppi terroristici. Il messaggio lanciato dall'ISIS, dalla Siria / Iraq verso l'Europa, attraverso forme e mezzi di propaganda estremamente moderne ed efficaci, è estremamente semplice : la rivincita dell'Islam è possibile, la jihad ne è lo strumento, il martirio una nobilissima missione. Aggiungiamo che in Europa, purtroppo (e su questo intelligence e forze dell'ordine fanno troppo poco) è estremamente facile procurarsi armi da guerra (provenienti in gran parte dai Balcani) e che il fenomeno dei "foreign fighters" ha permesso a centinaia di musulmani europei di farsi una solida esperienza di guerriglia sul campo : alcuni di questi sono già rientrati e non avranno certo scopi umanitari. E per ultimo mettiamoci Schengen e la mancanza di controlli alle frontiere interne della Comunità, che permette la libera circolazione di questi soggetti e dei flussi di persone (ed armi) che arrivano, senza filtro e senza controllo dai Balcani, dal Medio Oriente in guerra, dal Maghreb e dall'Africa sub-sahariana : la frittata è fatta ! Le aree più a rischio sono indubbiamente quelle ad alta concentrazione islamica : Parigi, Lione, Londra, Bruxelles, Rotterdam, alcuni land tedeschi, l'Italia del nord. E' ovvio che sia così. E' la prima regola della guerriglia : i vietcong attaccavano dove avevano il supporto della popolazione locale.
Se qualcuno se li prende anche si .... poi taccio che è penale. In ogni caso, PER ME è solo destino che accada: tutti gli estranei verranno sbattuti fuori dall'europa , anzi scapperanno loro in una terza guerra mondiale versione home edition dove si combatterà tra razze , senza nemmeno sapere il perchè si è arrivati a quel punto, senza guardare se uno è islamico mussulmano o cinese o indogiamaicano... In quel momento in cui la fiducia dell'altro è rotta , basta così poco a fare precipitare gli eventi in una concatenazione tanto rapida quanto disumana. Europei contro resto del mondo in una guerra civile senza precedenti. Su questa idea prodotta dalla mia mente volevo scriverci un libro 7/8 anni fa, per riflettere sul futuro possibile, oggi mi rendo conto che quel futuro è sempre più probabile. Purtroppo sono anche sconfortato dal fatto che mi sia capitato già parecchie volte di annoiarmi nel vedere nella realta il mio sogno.
Soluzioni come "cacciare via dall'Europa tutti gli Islamici" o "chiudiamo le frontiere con il filo spinato" non sono attuabili: - è impossibile compiere controlli efficaci presso la moltitudine di immigrati presenti in Europa, molti anche ormai di terza o quarta generazione quindi, apparentemente, integrati nel tessuto sociale. Inoltre colpire nel mucchio non farebbe che aumentare l'odio e il rancore di coloro che sono davvero moderati. - ti scontreresti con il political correct/perbenismo che pervade il sentire comune, indigneresti l'opinione pubblica e verresti facilmente etichettato come razzista/xenofobo/fascista, e questo in campo politico può essere determinante (la stessa Le Pen, che pure avrebbe potuto facilmente cavalcare l'onda mediatica degli attentati, sta assumendo toni moderati ed un atteggiamento prudente). - filo spinato e muri non servono a niente: abbiamo visto come gli immigrati riescano a passare lo stesso e in gran numero. Inoltre alcuni dei terroristi erano nati e cresciuti in Francia, quindi il problema non sta (o sta in parte) nel controllo delle frontiere. - mandare via gli immigrati, ma dove? Nei loro Paesi d'origine non ci tornano di certo (guerra, terrorismo, dittature, tenore di vita più basso), non puoi scaricare la "patata bollente" alle nazioni dell'est europeo o alla Russia e non puoi certo dirottare una massa enorme di persone (a spese di chi?) verso, che so, l'America Meridionale o l'estremo Oriente. Tra l'altro mettendo da parte il discorso che questi Paesi vogliano veramente accogliere gli immigrati. - la popolazione europea sta invecchiando. Se non vengono promosse politiche per aiutare le famiglie e le nascite (in un contesto che peraltro vede la famiglia tradizione disgregarsi e con la tendenza a fare sempre meno figli), questi immigrati rappresentano manodopera fresca, certo scarsamente qualificata (nella maggioranza dei casi), ma che tiene a galla una percentuale del sistema economico nazionale. Sinceramente non so quale possa essere la soluzione al problema. E' una situazione complessa che fonde politica, società, storia, cultura ed economia. Certo è che bisogna ripensare la società multiculturale occidentale come l'abbiamo concepita, perché presenta troppe discrepanze e contraddizioni.
secondo me anche quel tedesco con i baffetti si faceva gli stessi problema, purtroppo la soluzione l'hanno solo i Russi, ed è valida anche oggi.
Sai che ci stavo ensando anche io, e se non fossero le barbe dei codardi ma dei kamikaze destinati al mondo occidentale ? cazzarola, sarebbero davvero tanti!