Basso prezzo del petrolio, conseguenze politiche a livello internazionale?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da qwetry, 13 Gennaio 2016.

  1. Tasso

    Tasso

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    si ci sono ottime probabilità che si torni al baratto. La domanda è quanto tempo abbiamo.
     
  2. bacca

    bacca

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    Io continuo a rimanere perplesso, ammesso che i sauditi stiano lavorando da soli, senza cioè un'ordine americano di svendere, che gli impedisce allo zio sam di far passare i sauditi per tiranni ed esportare democrazia? Magari è anche quello che sta per accadere ...
    Ma a colpire così un economia americana senza ripercussioni non penso sia possibile neanche a suon di rolex, sopratutto e viste le prossime elezioni americane, cioè finchè resta Obama, hanno mano libera , +o-, ma con il nuovo non potranno fare quello che gli pare, quell osi gioca la rielezione sull'economia che dovrà essere positiva con un +3% !
     
  3. Rio

    Rio

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    A mio giudizio, oltre ai problemi economici, questa contrazione dei prezzi porterà a maggiori emissioni: le energie rinnovabili hanno un costo "di partenza" superiore a quello delle non rinnovabili, e molti paesi "forti inquinatori" (leggasi paesi in via di sviluppo e ricchi di materie prime, Nigeria in primis) potrebbero sfruttare il petrolio ancora per un bel pò.
    E' come la storia del cibo sano negli usa: chi comprerebbe un kg di carote a 1 $, quando si può avere un big mac per 99 centesimi?
     
  4. hurricane

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    Che sia dumping internazionale è ovvio e l'avevo precisato anch'io quando ho sottolineato come la decisione fosse stata presa coscientemente per eliminare i produttori newcomers. Ed anche "strategica" per evitare che gli USA, il Canada, l'Europa si svincolassero dal legame "necessario" con la produzione del M.O, con tutte le conseguenze politiche cui ho accennato.

    Ma, sauditi & Co., IMHO hanno sottovalutato i cambiamenti avvenuti nel mondo, dal 1985 ad oggi :

    a) non hanno considerato le conseguenze finanziarie (che in un mondo di finanza globalizzata e di debiti elevatissimi - a differenza del secolo scorso - ha effetti devastanti)
    - sui loro bilanci : si stanno indebitando, ed il loro rating non è così buono;
    - sui paesi occidentali (in particolare USA e Canada), dove i fallimenti dei produttori di frack-oil potrebbero creare una nuova e gravissima crisi creditizia e quindi nuova recessione ed ulteriore contrazione della domanda

    b) non hanno considerato le conseguenze sociali (che nel 1985, semplicemente, NON ESISTEVANO). Ora tagliare i loro bilanci e ridurre sostanzialmente il livello artificiale di welfare li mette a grave rischio di rivolte, forse ingestibili nel medio termine. E da lì il passo a guerre civili o regionali è breve.

    c) quando la contrazione dell'offerta dovesse far rialzare i prezzi, si ritroverebbero comunque in gioco i newcomers del frack oil, quelli non falliti e /o nuovi avventurieri. E il gioco ripartirebbe. E non c'è solo il fracking. Ci sono i biodiesel, su cui il Brasile ed alcuni paesi europei hanno investito moltissimo e la costante diminuzione dei costi delle fonti rinnovabili di energia elettrica.
    Il problema di fondo è quindi che l'eccesso di offerta di petrolio sembra essere strutturale.

    d) la riduzione dei consumi di carburanti fossili (carbone e petrolio in primis) è ormai - e necessariamente - un fenomeno di non breve periodo, se non vogliamo distruggere l'equilibrio ecologico del Pianeta e noi stessi. Mi sembra che se ne siano accorti ormai tutti e pian piano anche le nazioni meno collaborative (USA e Cina, che sta tentando di rivedere velocemente la propria politica energetica, sostituendo carbone e petrolio con gas russo) stanno cambiando politica.

    Quindi, il ragionamento di fondo di chi possiede grandi riserve potrebbe anche essere : vendiamo a qualsiasi prezzo, o fra 30 anni ce lo beviamo !

    E c'è un ultimo particolare da non sottovalutare : perchè hanno scatenato una guerra civile in Siria ? Non solo per dispute religiose (sunniti-sciiti - o per improvvisi aneliti di libertà e democrazia), ma anche, o soprattutto, perchè i GASDOTTI (ed il gas, al momento, è il primo e più importante succedaneo dei prodotti più inquinanti derivati dal petrolio) dai ricchissimi giacimenti del Golfo (la nuova ed ULTIMA fonte di ricchezza degli Sceicchi) verso l'Europa, avrebbero dovuto passare di lì, mentre Assad voleva invece favorire quello proveniente dall'IRAN !
     
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    Ultima modifica: 15 Gennaio 2016
  5. hurricane

    hurricane Banned

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    se vogliamo scherzare, facciamolo, ma che almeno sia palese : ci sono dei bambini e c'è chi ci potrebbe credere (alle favole) ;)

    Molti sanno dove arriveremo veramente, perchè da un pò di anni se ne parla, in certi ambienti :

    una moneta unica internazionale di riferimento, MA DEMATERIALIZZATA !
    con tutti i vantaggi che comporta per la grande finanza (e gli svantaggi per la gente comune)

    (ovviamente le monete locali dei paesi minori sopravviveranno, per un pò di tempo, il necessario perchè i debiti locali rientrino, con maxi inflazione, come sta avvenendo in Brasile)
     
    Ultima modifica: 15 Gennaio 2016
  6. Mauro92

    Mauro92

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    @hurricane complimenti, mi fa sempre piacere leggere i tuoi interventi ;), e ammetto che spesso penso:
    byz9b9.jpg
     
  7. Tasso

    Tasso

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    io non scherzavo. per la questione araba ti rispondo con numeri e cifre domani (oggi manca tempo), per adesso se i prezzi dei generi alimentari rimangono gli attuali, sono molti altri i paesi produttori ben più a rischio. per il tecno fantasy a diverse varianti. in estrema sisntesi. una civiltà tecnologica ha bisogno per funzionare di un surplus di energia, e con un rapporto di energia utilizzata energia prodotta dalla singola fonte di 5 a 1. al di sotto di questo rapporto il surplus non è sufficente. Ad oggi nessuna fonte, senza combustibili fossili, è in grado di ottenere questo rapporto, per produrre combustibile liquido. i biocombustibili, come il fracking, come le tar sand, come le rinnovabili, salvo idroelettrico e situazioni particolari NON ci si avvicinano nemmeno, e l' idrogeno non è una fonte. il motore elettrico ha margini di miglioramento prossimi allo 0 E la produzione mondiale di litio non è nemmeno lontanamente sufficente a passare a elettrico una parte significativa dei trasporti mondiali: o qualcuno trova una nuova fonte, o dalla fase di stagnazione economica si passa alla decrescita infelicemente e molto velocemente. trattandosi di sistemi complessi si tende a ragionare in termini di scenari. quello che per il momento si sta verificando è lo scenario intermedio:picco picco della produzione di petrolio convenzionale 2006-2008 (a oggi fatto storico), picco della produzione complessiva combustibili fossili tra il 2013 e il 2017 (a oggi pare 2015), casini veramente seri (modello Siria, ex urss) 5-15 anni dopo quella data. se invece ritieni probabile trovare due giacimenti equivalenti a quelli sauditi nei prossimi due anni allora cambia il tutto. in mancanza la moneta è l' ultimo dei nostri problemi.
     
  8. Gamby

    Gamby

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    Scusa ma non mi pare che sia stata la mia generazione a creare questo Moloch moderno d'Italia ed Europa. Ad oggi penso a capire come sopravvivere piuttosto che ha piangere.
     
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  9. hurricane

    hurricane Banned

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    io continuo a sperare che tu sulla questione del baratto stia veramente scherzando, perchè è ipotizzabile solo come conseguenza di una guerra termonucleare globale. E non ci tengo ad immaginarmi quello scenario.

    - - -

    Per quanto riguarda la sovrapproduzione di petrolio, io mi limito a questo grafico ufficiale dell'EIA (US Energy and Information Administration) che riguarda la situazione ad oggi

    [​IMG]

    Il gap tra domanda e offerta si è formato a partire dal 2014 e da quel momento è iniziata la discesa dei prezzi ed un accumulo mostruoso di scorte (nel riquadro) : 2 milioni di barili al giorno negli ultimi 5 trimestri ed 1+ miliardi di barili in scorte, immobilizzate.

    <<for the past 8 quarters oil inventories have grown to record levels & should continue to rise well into 2016>>

    e qui produzione, import ed export degli USA : la produzione dal 2010 al 2015 è raddoppiata, le importazioni nette dimezzate
    (e tralascio il trend previsto, mostrato dal grafico)

    [​IMG]

    Poi è ovvio che ci siano anche grafici sulle previsioni future che mostrino picchi, ri-assorbimenti, e scarsità futura, ma IMHO hanno valore pari a zero, perchè dipendono da scenari macroeconomici che negli ultimi 10 anni si sono dimostrati SEMPRE immancabilmente errati.
     
    Ultima modifica: 15 Gennaio 2016
  10. SkySpace

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    Non so se sia collegato al petrolio. Ma molte materie prime stanno calando di prezzo.
     
  11. hurricane

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    a chi interessasse

    [​IMG]

    upload_2016-1-15_17-22-32.png

    il Commodity Index a sceso sotto il minimo del '99 e viaggia ampiamente al di sotto dei valori medi degli anni '90

    Questo NON PUO' ESSERE il segnale di una economia in espansione, ma solo di sovrapproduzione e possibile prossima grave recessione ...
     
    Ultima modifica: 15 Gennaio 2016
  12. SkySpace

    SkySpace

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    Grazie @hurricane mi era sfuggito. Che successe? Un'altra crisi economica finanziaria? A cosa ti riferisci? Sei troppo sibilino per i miei gusti :p non sono particolarmente stupido e ignorante ma questi lasciati ad intendere mi smarriscono :shy:
     
  13. mattia I visconti

    mattia I visconti

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  14. hurricane

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    la Grande Depressione (1929) ;)

    http://ic.galegroup.com/ic/uhic/ReferenceDetailsPage/ReferenceDetailsWindow?displayGroupName=Reference&zid=6d3bef0712b41d824dc3a746da70ef24&action=2&documentId=GALE|CX3425600011&userGroupName=mlin_c_montytech&jsid=c9674adb2ee4f7742f7c0575588b0c0d

    Historians at the beginning of the twenty-first century recognize a number of causes for the Great Depression, including the following:
    • Chronic agricultural overproduction and low prices for farm products
    • Overproduction of consumer goods by manufacturing industries
    • Concentration of wealth in the hands of a few (often referred to as maldistribution or unequal distribution of wealth; mal- means bad)
    • The structure of American business and industry itself, which included several large holding companies
    • Investors' speculation (buying stocks with the assumption that they can always be sold at a profit)
    • The lack of action by the Federal Reserve System
    • An unsound banking system
    proviamo a spuntarli :

    1) OK, ci siamo
    2) OK, ci siamo
    3) OK, ci siamo
    4) OK, ci siamo
    5) OK, anzi no , ora è MOLTO, MOLTO peggio (nel 1929 mica esistevano i derivati !)
    6) OK, anzi no , allora non si sono mossi, ora invece hanno fatto IMMENSI disastri (8 anni di QE)
    7) OK, anzi no , ora è MOLTO peggio;

    e oggi QUESTI PROBLEMUCCI non riguardano i soli USA, ma la gran parte dei paesi sviluppati (OCSE). GLOBALIZZAZIONE ...
     
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    Ultima modifica: 15 Gennaio 2016
  15. SkySpace

    SkySpace

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    Grazie di nuovo! :approved::approved:
     
  16. blubasso

    blubasso

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    Che significa "An unsound banking system"?

    Scusate ma non e' assolutamente il mio campo. Mi basta anche un link a una spiegazione per comuni mortali (o bambini delle elementari). Grazie. :)
     
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  17. hurricane

    hurricane Banned

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    Un sistema bancario "non sano", cioè pieno di debiti inesigibili ("sofferenze"), perchè ha concesso troppo credito e male. Quindi illiquido (senza soldi sufficienti a rimborsare i creditori).

    Oggi ... è molto molto peggio !

    Avete presente le 4 banchette italiane recentemente fallite : un giochino per bambini ...
     
  18. blubasso

    blubasso

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    Ok grazie @hurricane. Adesso ha senso anche con gli altri punti.
     
  19. blubasso

    blubasso

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    Comunque scusate la considerazione da uomo della strada (che poi e' quello che sono, in questo campo) ma trovo incredibile che il sistema si sia infilato coscientemente in questo buco nero e ancora non se ne esca. Come se non ce ne fosse la volontà precisa di farlo. Non parlo di complottismi vari, anche perché credo che queste cose succedano quando gli eventi sono maturi, un po' come quando una scoperta scientifica succede.
    Ma e' la volonta' di non correre ai ripari e lasciare che le cose seguano il loro corso che mi lascia basito: sono in gioco molto più che i destini di qualche impiegato di banca o di un paio di famiglie.

    O almeno, non vedo la volontà di sedersi a un tavolo e dire: "Ragazzi, e' merda (scusate la parolaccia): che si fa"? Anche perché se una popolazione e' felice, non dovrebbe spendere più felicemente i suoi soldi e cosi' far felice anche la Grande Finanza?

    Ho una grande confusione in testa...
     
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  20. Alessandro Argeade

    Alessandro Argeade

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    Anche se i potenti della Terra si mettessero attorno a un tavolo, cosa potrebbero cambiare? Non esiste un alternativa al capitalismo attuale che sia adatta alle attuali condizioni storiche. Gli ingenti e inumani sforzi dei vari regimi anti-capitalisti sono sempre miseramente falliti. Prima deve cambiare la struttura del mondo, e lo farà da sola senza, poi vedremo i cambiamenti delle varie sovrastrutture.

    Carlo Magno, la basilissa Irene e il califfo Harun anche sforzandosi tutti insieme non potevano far partire il capitalismo nel IX secolo, perché mancavano le condizioni strutturali. Così come oggi mancano per qualsiasi altra cosa.
     

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