Sì, ma tra una GB che ti fa tutti i controlli, ti chiede il passaporto, devi cambiare i soldi, eccetera e una Spagna che grazie a Schengen e all'Euro non hai questo problema, scelgo la seconda.
mi ricordi quelli che dicono "ah sì te vuoi i migranti visto che ti piacciono tanto tienteli in casa tua". Non credo sia colpa del Brexit.
Sei te che tiri in ballo le questioni personali "te conosci qualcuno che ha fatto così?" Ma cosa vuol dire? No non conosco nessuno che faccia o che abbia fatto l'Erasmus! Ma cosa avete contro quel programma?
Vuol dire che l'Erasmus non funziona così. La maggior parte dei miei amici/conoscenti/colleghi che sono andati in Erasmus ha passato un anno a bere, trom*are e a passare esami (quasi) gratis con voti incredibili. Gente che è andata in Francia senza sapere il francese ed è tornata che non sapeva francese ma aveva fatto tutti i 10 esami del 5° anno di medicina prendendo tutti 30.
Beh, bisogna allora riformarlo, non lo so... comunque questo movimento di ggiovani che vanno là per bere e trom*are (cose che accadono anche qua, non so poi gli esami però...) li rende coscienziosi dell'europa di libero scambio, li fa sentire in una qualche maniera europei... non credo ci sia nulla di male in questo... nel farsi sentire all'estero in un paese non estero...
Per fortuna, c'è (ci sarebbe, non c'è la volontà politica) un modo facile per sistemare la cosa: chiedere i soldi indietro nel caso in cui non fossero raggiunti alcuni obiettivi minimi. Contro quel programma io personalmente ho che lo pagavo con le mie tasse.
Allo stato attuale delle cose l'Erasmus e l'intercontinental sono delle vacanze sponsorizzate dall'Università per l'alta borghesia cittadina. Avendo fatto lingue posso dirti che li raggiungeva il massimo della moda, praticamente 1 studente su 3 lo faceva e anzi se poteva ne faceva anche più di uno sia perchè gli esami si passavano a poco sia perchè potevano fare la bella vita spendendo tutti i soldi che volevano senza il guinzaglio di mamma e papà. Ma c'erano anche molti "erasmus" che venivano dal sud Italia nel nord a "studiare" per i medesimi motivi. Di solito in un anno facevano fuori 20-30.000 euro senza neanche dare un esame, poi tornavano a casa a lavorare nell'azienda di famiglia. Oppure restavano anni in facoltà a cazzeggiare fino a quando i genitori davano soldi. Detto questo, la GB non sta rinegoziando Shengen e la sua economia è basata quasi esclusivamente sugli immigrati...indipercui...
Mica poi tanto vero. Gran parte degli over 70 votano più su reminescenze ideologiche che in base alle proposte, i politici lo sanno e ci sguazzano facendo sterili polemiche ideologiche anzichè proposte coerenti e realizzabili. Alziamo anche l'età minima per aver diritto al voto, se serve ad avere elettori meno manipolabili ben venga. Facciamo che si vota dai 20 agli 80 anni e nello stesso range di età si è anche candidabili, prima e dopo non si vota e non ci si candida.
Ma chi non vota e non si candida non dovrebbe essere escluso. Anzi, bisognerebbe trovare un modo per dare maggior voce e ascolto agli anziani e perchè no ai più giovani. Quello che ricerco è il dialogo intergenerazionale che mi pare si sia bloccato. E se è vero, da quando si è rotto il dialogo tra generazioni?
Escluso da cosa? Se non ha l'età per votare o l'ha superata, non si può candidare. Ma può comunque partecipare al dialogo politico, non ho proposto di levargli lalubertà di parola ma solo quello di scegliere chi governa e proporsi a governare. Il dialogo tra generazioni, nell'ottica in cui, mi pare, tu lo ipotizzi non si è mai instaurato e dubito si instaurerà in futuro.
Mah non e vero che non c'è dialogo tra generazioni, è che voi non siete ancora abbastanza vecchi, o non avete ancora bevuto abbastanza...
Ma se facessimo votare solo quelli nati negli anni dispari , con più di 31 anni meno di 32, e che compiono gli anni il29 febbraio? Forse meglio a sorte no?