I Concorso letterario NWI "L'inferno di stalingrado"

@Daniel Morrison scelgo te

 

Chiedo scusa ma è stata un'estate "incasinata", tra non molto tornerò a casa e riprenderò la solita routine.

 

Ok aspetteremo altri 3 mesi solo perché ci stai simpatico

 

Abbi fede!

 

Tra i fumi dell'alcol stanotte ho scritto anch'io. Condividerò le mie elucubrazioni

 

Se la giornata non è nuvolosa il sole riesce a scaldare i muri delle case, e quando poi la notte incombe il rifugio è un po meno freddo del solito. Adrian la notte è sempre con la schiena contro quei mattoni rossi, speranzoso di scaldarsi un po, ma trovarli caldi non è cosa frequente. In realtà non è frequente trovare un muro intero di questi tempi; l'assedio sono ormai cinque mesi che va avanti e nessuno sembra riuscire a spuntarla, tutti arroccati sulle loro posizioni. La blitzkrieg era fallita, la Russia in fondo non era la Polonia o la Francia, e la necessità di invadere novemila chilometri di steppa ghiacciata era sempre stata per il popolo russo la difesa più grande. Un'ironia infondo: lasciare la strada libera per fermare chiunque. Questa cosa era chiara perfino ad un fante come Adrian, perchè mai l'Alto Comando tedesco era stato così miope? L'unica spiegazione che il ragazzo seppe darsi era l'arroganza. Un arroganza costata parecchio cara. I migliori delle loro generazioni falciati come grano dalla guerra, alcuni morti fuori, altri dentro; in una maniera o nell'altra nessuno sarebbe sopravvissuto alla guerra.

Quella mattina la squadra di Adrian ne aveva incontrata una nemica mentre svoltavano un angolo. Non ci fu scontro a fuoco, ma una fucilazione. Lui ed i suoi uomini avevano la fortuna di avere i fucili in mano, mentre gli altri a tracolla mentre fumavano una sigaretta. Quello stesso gesto lo avevano compiuto loro dieci minuti prima, ma nessuno era sbucato dall'angolo della strada. Dopo cinque mesi di combattimenti strada per strada, alla baionetta, di cecchini e razzi, aveva capito che l'addestramento, il fucile più moderno o l'ideologia non contavano niente. A Stalingrado è la sorte a decidere chi vive e chi muore. La sorte avrebbe deciso chi avrebbe avuto le spoglie. Vae Victis. E questa consapevolezza lo distruggeva dentro.

Quando nel '33 Hitler prese il potere il padre di Adrian dovette decidere in quale dei due paesi risiedere. La sua famiglia aveva la doppia cittadinanza, russa e tedesca. Quando poi con lo scoppio della guerra venne fuori questo elemento non si profilò all'orizzonte un bel momento per loro; Adrian in particolare era mezzo tedesco e mezzo russo, quindi automaticamente un mezzo traditore. Fu solo l'intervento di un loro caro amico, un pezzo grosso dell'Esercito, a salvarlo. Il prezzo ci fu però, ed Adrian dovette abbandonare gli studi ed arruolarsi nella fanteria. Quella non era la sua guerra, lui non voleva combatterla. I russi dicevano che si stavano difendendo, i tedeschi che stavano attaccando prima di essere attaccati, i russi parlavano di riscatto proletario, i tedeschi di superiorità ariana, bla bla bla. Tanto poi a farla la guerra ci pensa la povera gente no? Quelli con i libri parlano, quelli coi baffi urlano, le assemblee votano, ed il popolo muori sotto i colpi. Funziona così dall'alba dei tempi. Non era cinismo questo per Adrian, ma solo realtà.
Ora la realtà erano Nebelwerfer e Katyusha in giro per le strade, che sparavano a caso su zone, nella speranza di uccidere qualcuno. Non importa se amico o nemico, bastava che qualcuno morisse, così il ratio di morti giornalieri rimane alto e tutti hanno più la sensazione che la guerra stia andando da qualche parte. A lui sembravano tutti i giorni uguali. Era un mantra, una preghiera. Tutti i giorni le stesse sensazioni, lo stesso freddo, le stesse emozioni. Ed ormai era un maestro.

È una ricetta sempre uguale la sua vita a Stalingrado.

Sveglia, uccidi, nasconditi, vedi morire, uccidi, dormi. Ripetere quanto basta. Quando l'anima è pronta, morire. Servire freddo.

 

Mi piace questa focalizzazione interna... hai il mio voto

p.s. sarebbe bello uno sviluppo

 

Grazie

 

Raga, come ha fatto gamby... Se vi va di postare fatelo, ogni racconto è bene accetto.

 

@Daniel Morrison hai vinto un viaggio senza ritorno all'inferno

 

Il solito esagerato

 

Parlavo del BSP dopo le 11

 

Broglio! Golpe! Complotto!
Mi appello alla giunta per il riconteggio dei voti

 

Non abbiamo ancora votato

 

Ecco che aspettiamo ? La fata turchina?

 

Datemi tempo che creo il sondaggio

 

Certo che no! Non fermerete il nuovo che avanza

 

Hurra compagni!

 

@DistruttoreLegio
http://netwargamingitalia.net/forum/threads/votazione-concorso-linferno-di-stalingrado.29434/
Contento ora?

 

Grazie grazie ora posso dormire tranquillo la notte ... e che non mi piaciono le cose incompiute