Uno può dire no, e lasciare le cose come stanno. Soprattutto se, come stanno, gli sembrano che stiano bene. In questo caso non serve nemmeno giustificare tanto. Così funziona, e ha funzionato per tanto tempo, e non vale la pena di cambiare. E' una motivazione ragionevole e più che sufficiente. Inoltre, senza dover ricorrere ad aggettivi enfatici, va rilevato che vari giuristi hanno avanzato notevoli riserve su alcuni aspetti della riforma e, pertanto, dei dubbi tecnici possono essere legittimi. In pratica è ragionevole attendersi un alto indice di litigiosità tra Enti locali e Stato, tra Regioni e Senato... con una continua chiamata in causae processi, sino a che la Corte costituzionale non stabilirà linee di corrretta lettura. D'altra parte, però, questo è quel che accade anche ora e quindi, sotto questo aspetto, non vi sarà poi un gran cambiamento. Così possono esservi effettivamente dei punti deboli. A livello impressionistico sono anche io dell'idea che gran parte della riforma sia stata scritta con eccessiva fretta, e, temo, con qualche incompetenza. D'altra parte resta vero che questa riforma è passta una quantità di volte avanti e indietro in Parlamento, con voti su voti e con schieramenti che spesso hanno votato una volta in un modo e un'altra in un altro. Non avendo particolari competenze giuridiche sono costretto a fermarmi qui. Diverso il piano politico. Per cominciare va rilevato che noi votiamo una riforma costituzionale e non la riforma costituzionale+la legge elettorale. Le leggi elettorali in Italia, ormai, vanno e vengono e collegare il destino costituzionale a una legge elettorale che tutti hanno già deciso già di cambiare, ha solo valore propagandistico. Ad ogni modo accetto il collegamento, visto che c'è molto insistenza su questo. La questione è: riforma e legge elettorale costituiscono un pericolo? C'è una possibilità di deriva autoritaria? C'è un eccessivo accentramento dei poteri? E' in pericolo la democrazia? Ora, potremmo fare (e non si fanno più) considerazioni sui limiti della democrazia nei sistemi rapresentativi; potremmo riprendere (e non si fa più) la critica alla democrazia di stampo marxista o conservatore. Potremmo disquisire sui fondamenti reali del potere e chiamare in causa la Scuola di Francoforte.... potremmo tutto.... ma davvero possiamo immaginare Renzi nei panni di un novello Mussolini? Più concretamente: posto che il potere effettivo sia nelle mani del governo (cosa che non è), è immaginabile che in Italia possa avviarsi una stagione autoritaria a seguito di una riforma che si limita a riformare, in fondo, dettagli? Ci sono certo limiti di democrazia e rischi effettivi, che possiamo individuare anche senza riprendere le critiche dei sistemi democratici cui facevo riferimento sopra. Ad esempio nella destrutturazione del sistema politico; nel dissolvimento dei partiti, nella perdita di legittimità di una classe politica che cede il potere ai media e alla rabbia di chi si sente privo di riferimenti. Ma questo non c'entra con il rapporto tra Parlamento e Governo. Il pericolo non è che qualcuno possa avere, in qualche modo, una maggioranza nella sola camera rimasta (evento che spaventa solo noi Italiani) ma nel fatto che la rappresentatività di tutti i grupi politici in Parlamento oggi è minima. Puoi dare a questi gruppi una sola camera o puoi dargliene 5: restano sempre poco rappresentativi. Il guaio di Renzi non è che non è stato eletto (la nostra Costituzione non prevede la necessità che il capo del governo sia eletto dal popolo ma demanda la scelta al Parlamento, come noto) bensì che nessuno si riconsoce in lui. E infatti la riforma salterà non perché è sbagliata (e sotto certi aspetti ammetto che lo sia) ma perché colpedo la riforma si vuole colpire Renzi. Che è come andare a caccia di mosche con il calibro 12 ...
Bisognerebbe leggere l'articolo a cui ha risposto questa Stefania per capire se si trattava, come dice lei, di una propaganda a favore del sì oppure di un semplice articolo riguardo all'obbligo di vaccinare i figli per poterli mandare all'asilo.
Ecco l'articolo...noioso ma non a favore del SI...ma guarda un po' Armata BrancaleoNO è sempre più variopinta di certi soggettini...la Oxford ci ha visto giusto, la parola dell'anno ma anche dei prossimi decenni è la post-verità: l'importante non è ricercare e sostenere il vero, ma credere vero tutto ciò che ci piace. Sempre negli ultimi anni c'è un deciso incremento delle persone (e di certi partiti-movimenti) a sostegno dei complotti. Sempre più realistico il film Idiocracy
Quali complotti ? Le scie chimiche ? O le armi chimiche di Saddam, Gleiwitz, Le armi chimiche di Assad, il golpe in Turchia, il Tonkino etc ?
Ho trovato un buon articolo riguardo alla tipo di scrittura utilizzato nella riforma, potrebbe interessare a @bacca che ne parlavamo tempo addietro. Infine vi posto il link della Guida alla redazione di testi normativi, che ho ritrovato grazie all'articolo citato. In base a questo affermo che è scritto bene, nel senso che segue le attuali regole di scrittura legislativa.
Le leggi le puoi scrivere in un modo ma la costituzione no. Le leggi le puoi approvare a maggioranza ma la costituzione no. Ecco perchè in ogni caso questo referendum è una sconfitta
Sono d'accordo che la Costituzione meriterebbe un altro tipo di scrittura. Ma a riguardo non c'è alcuna Guida che permetta al Legislatore di scrivere in un'altra maniera. E non so se possono permetterselo. A quanto so chi scrive una normativa, rischia delle beghe amministrative se viene accusato di aver posto dei vizi all'oggetto. O sbaglio? Bacca, te che lavori nella burocrazia, sai nulla a riguardo? L'approvazione è avvenuta comunque in forma qualificata, no? E poi vi è pure il referendum a integrare. Se no come sarebbe da approvare? E questa è una riforma costituzionale non la Costituzione.
Teoricamente (filosofia del diritto) la costituzione va approvata da tutti , essendo la norma primaria di un ordinamento. In pratica sarebbe opinabile un largo consenso , perchè se passa il concetto che una maggioranza può cambiarla a piacere allora lo farà anche quella successiva e la costituzione diventerà una norma normale , modificabile, senza più alcun valore "diverso" , ecco che apri le porte ai fatti del ventennio , alle prese di potere, ai sopprusi ecc... Sulla scrittura, MERITA un'altra scrittura , punto. Quello fatto nelle riforme costituzionali è stato spesso uno scempio. Anche nelle precedenti, che hanno portato a un decennio di contenziosi stato regioni .... La responsabilità degli amministratori è relativa agli enti locali ecc... , non c'è a livello politico nazionale .Se sbagliassero a scrivere una norma o dimenticassero di farne una, non ci sarebbero problemi per loro , ma solo per il paese (cose queste già successe) .
La costituzione stessa prevede che la propria modifica si possa effettuare a maggioranza assoluta, come si evince dall'articolo 138, riportato qui sotto.
Vero. Ciò non toglie però che la costituzione stessa ammette una modifica a maggioranza anche senza conferma referendaria.
Nel caso in cui tutte le "minoranza qualificate" siano concordi con al riforma. Nel senso dell'articolo , il referendum è l'ultima spiaggia che si va a prendere nel caso serva necessariamente quella riforma. Io personalmente ritengo sbagliato ricorrervi, così come fece B qualche anno or sono.
Il referendum deve venir richiesto da qualcuno, se nessuno, per un qualsiasi a motivo, lo richiede entro il termine previsto la modifica divine effettiva nche se votata solo a maggioranza. Nella situazione attuale, e cone attuale intendo degli ultimi 20 anni, in Parlamento non c'è altro modo di fare una riforma costituzionale, non c'è la volontà da parte delle maggiori forze politiche di sedersi e dialogare sulle riforme.
E IL TITOLO V ? edit: https://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_parlamentare_per_le_riforme_costituzionali