#80 Anno 2211 (Anno 58 A.G.C.) La fine della Repubblica Senato Galattico Anno 2211 Mentre nel resto della Galassia imperversava la guerra con i Separatisti, su Coruscant la vita scorreva tranquilla. L'unico contatto con la guerra avveniva tramite gli ologiornali, i quali, ovviamente, non mancavano di esaltare le prodezze ed il coraggio dei membri delle forze armate repubblicane, auspicando una veloce conclusione del conflitto. Tuttavia, il Senato Galattico, centro nevralgico della Repubblica e suo più grande simbolo viveva giorni di grandi tensioni. Tutto era cominciato con la notizia dell'assassinio del Generale Yoda, maestro dell'ordine dei Jedi ad opera di agenti separatisti. O almeno così pareva. Il rapporto ufficiale, infatti, aveva destato parecchi dubbi e alimentato voci e dicerie. Secondo solo alcune di queste, in realtà dietro l'omicidio del maestro Yoda c'era un gruppo di alti ufficiali di Esercito e Marina, assai poco contenti delle decisioni adottate dal Generale, prima fra tutte quella di affidarsi ad un esercito di cloni. Altre voci parlavano di un coinvolgimento di eminenti personalità del Senato, oppure che fosse stata opera di un discepolo che aveva perso il senno. Per placare quell'ondata di nervosismo e diffamazione il Cancelliere Palpatine aveva indetto una seduta plenaria del Senato, preannunciando che in quell'occasione avrebbe esposto gli esiti delle ulteriori indagini da lui personalmente ordinate al fine di far luce sulla vicenda. Il giorno della seduta i banchi del Senato era stracolmi. Non si registrava nessuna assenza tra i Senatori. Tutti comprendevano quanto fosse delicato il momento che attraversava la Repubblica e la necessità della loro presenza a Coruscant. Una volta annunciato l'inizio dei lavori del Senato, prese la parola il Senatore Lanafen, incarico dal Cancelliere di espletare ulteriori indagini sull'assassinio del Generale Yoda. "Onorevoli Colleghi, è con profonda tristezza e rammarico che mi presento innanzi a Voi per rendere conto dell'esito delle mie indagini. Prima di cominciare, però, lasciatemi rivolgere un caloroso ringraziamento al Generale Yoda per l'impeccabile lavoro svolto al servizio della Repubblica. Sarete tutti concordi nel riconoscere che i suoi insegnamenti sono e saranno fonte di inesauribile saggezza e continueranno a guidare il nostro cammino nei secoli a venire. Fatta questa doverosa premessa, passo ad esporvi le conclusioni cui è giunta la commissione diretta dal sottoscritto. Tutte le prove rinvenute sul luogo del delitto erano univocamente dirette ad attribuirne la paternità ai nostri nemici Separatisti. Tuttavia, alcune di esse sono apparse sin da subito...grossolane, frutto cioè non del caso ma di un'attenta pianificazione. Alla luce di questo nuovo punto di vista, dunque, abbiamo proceduto ad una nuova e più meticolosa analisi del comparto probatorio rinvenuto sul luogo dell'assassinio e abbiamo così avuto conferma dei nostri sospetti. Il Generale Yoda non è stato ucciso dai Separatisti" Non appena conclusa la frase, la platea, che sino a quel momento era rimasta ammutolita, esplose in un turbinio di voci e urla che si sovrapponevano le une alle altre. Solo dopo alcuni minuti il Senatore Lanafen riuscì a riprendere la parola. "Come dicevo, i Separatisti non hanno nulla a che fare con la nostra dolorosa perdita. Appurato ciò la domanda successiva che ci siamo posti è stata: chi avrebbe potuto volere la morte del maestro Yoda? Ebbene illustri Colleghi, come potrete leggere nel documento che vi sto mostrando in questo momento, la conclusione è che il Generale Yoda è stato assassinato da una frangia estremista del medesimo Ordine dei Jedi da lui presieduto" A questo punto sul Senato calò il gelo... "E' emerso che un considerevole numero di membri di questo Ordine stava preparando un colpo di Stato al fine di esautorare il Senato e deporre il Cancelliere. Le prove di quello che vado affermando, come potrete vedere voi stessi, sono state rinvenute alcuni mesi fa all'interno di una datacard segreta, rinvenuta a seguito di un incidente a bordo di una nave militare. Il complotto è risultato essere esteso sino ai più alti vertici militari, coinvolgendo anche personaggi non appartenenti all'Ordine dei Jedi. Quello che suppongo, è che il maestro Yoda abbia in qualche modo scoperto il tradimento perpetrato dai suoi stessi fratelli e per questo essi siano stati costretti a metterlo a tacere prima del tempo. Il suo sacrificio è valso la salvezza della Repubblica". Ciò detto, mentre all'interno del Senato si scatenava il caos, il Senatore Lanafen cedette la parola al Cancelliere Palpatine. "Senatori vi prego...vi prego...mantenete l'ordine. Sono profondamente turbato, quanto voi, per le terribili scoperte fatte dal Senatore Lanafen. Nessuno di noi avrebbe mai potuto sospettare un così tremendo tradimento da parte dei nostri amici e protettori Jedi. Proprio mentre la Repubblica lotta e sanguina a causa della guerra con i Separatisti, loro osano tradirci alle spalle con l'intento di cancellare tutto ciò che abbiamo faticosamente costruito sino ad ora. Dobbiamo ancora una volta ringraziare il maestro Yoda che, con il suo sacrificio ha permesso di portare alla luce questa tremenda verità! Sono infuriato quanto voi, ma mi chiedo cosa possiamo e dobbiamo fare per difenderci da un così vile attacco. Situazioni speciali esigono soluzioni altrettanto speciali, concorderete con me di certo...è per questo motivo, dunque, che sono quì di fronte a voi, illustri Senatori, per chiedere di conferirmi pieni e straordinari poteri al fine di assestare un colpo mortale ai nemici, esterni e interni della Repubblica" Immediatamente la gran parte dei Senatori balzò in piedi sugli spalti per acclamare a gran voce il Cancelliere, visto come l'uomo forte in grado di assicurare protezione contro i nemici e la sopravvivenza della Repubblica. Una volta ritornato il silenzio, il Cancelliere Palpatine riprese la parola "Sono onorato della fiducia che Voi tutti riponete in me. Ebbene, come primo atto da Comandante Supremo ordino l'immediato arresto di tutti gli appartenenti all'Ordine degli Jedi, oltre che di tutti coloro che hanno tramato insieme ad essi per sovvertire il Senato. Inoltre, nell'intento di garantire la sicurezza e stabilità in questi giorni così difficili, dispongo che la Flotta di Coruscant venga posta a protezione del nostro pianeta, mentre si procede ad una approfondita riorganizzazione delle Forze Armate". Le parole del Cancelliere furono accolte dalla maggioranza dei Senatori con assordanti ed entusiastici applausi, mentre alcuni sentivano una sensazione di irrequietezza e paura farsi strada dallo stomaco, pensando che la libertà, dopotutto, stava morendo tra scroscianti applausi.
#81 Anno 2211 (Anno 58 A.G.C.) La nascita dell'Impero Galattico Come ordinato dal Comandante Supremo Palpatine, la Flotta di Coruscant si posiziona in orbita attorno al pianeta sede dal Senato Galattico. Viene posto in essere un vero e proprio blocco navale del pianeta, dato che si procede ad ispezionare qualsiasi nave o veicolo intenda raggiungere o lasciare Coruscant. Questa flotta, pensata e creata per garantire la piena protezione di Coruscant e con esso del Senato Galattico, diviene ben presto simbolo del pugno di ferro adottato da Palpatine per debellare il pericolo di un colpo di stato. La repressione del fallito golpe è dura e spietata e colpisce sia gli aderenti al tradimento posto in atto dai Jedi che alcuni degli oppositori politici del Comandante Supremo Palpatine. I processi, tuttavia, vengono celebrati a porte chiuse in quanto segretati per ragioni di sicurezza e non vi è modo per chi cade in questa rete di uscirne fuori. Tutti coloro che vengono sottoposti a processo vengono condannati. I più vengono sommariamente terminati, mentre solo alcuni vengono trasferiti nelle prigioni situate negli angoli più sperduti della galassia. L'ordine dei Jedi viene bandito e la sua organizzazione smantellata. I suoi membri vengono perseguitati ovunque si trovino e a dispetto della posizione o del ruolo ricoperti sino a quel momento. Ai comandanti cloni viene impartito l'ordine di arrestare, e se del caso terminare, i rispettivi generali e ammiragli Jedi. Nel giro di pochi giorni viene completata la "purga". Tutte le flotte vengono richiamate alle loro rispettive basi operative in attesa di ricevere nuovi ordini, mentre tutte le operazioni militari pianificate vengono momentaneamente sospese. Verso la fine dell'anno 2211, una volta congelato l'intero apparato militare ed aver rimosso tutti i comandanti non leali al nuovo indirizzo, il Comandante Supremo Palpatine si presenta nuovamente davanti al Senato per relazionare in merito all'attività svolta. E' però un Senato ben diverso rispetto all'ultima volta che si è riunito. Alcuni dei suoi membri sono stati arrestati e condannati per tradimento, mentre altri sono stati "convinti" ad appoggiare la linea politica di Palpatine. Solo alcuni Senatori si sono fieramente opposti al Comandante Supremo, decidendo di boicottare la seduta. "Cari Senatori, vi ringrazio di aver voluto presenziare alla seduta odierna. E' con grande soddisfazione che vi informo che il tradimento perpetrato dai Jedi non è rimasto impunito. L'ordine che ha dato appoggio ai sovversivi è stato completamente smantellato. I suoi membri e tutti coloro i quali hanno osato tramare contro il bene della Repubblica sono stati assicurati alla giustizia. Tuttavia...tutto ciò deve servirci da monito per il futuro. Innumerevoli sono i nemici che complottano nell'ombra, pronti ad approfittare di ogni nostra piccola debolezza. L'insegnamento che dobbiamo trarre da questa esperienza è che la fragile e delicata struttura della Repubblica non è più in grado di assicurare quell'ordine e quella sicurezza di cui tutti noi abbiamo bisogno. La guerra con i Separatisti non è ancora vinta, mentre gli Hutt continuano ad aumentare la loro potenza bellica e le loro mire espansionistiche. La guerra richiede spesso dei sacrifici, ma tutti noi siamo chiamati a sopportarli nell'interesse della collettività. Pertanto per garantire alla generazioni che verranno una società più salda e più sicura, la Repubblica verrà riorganizzata, trasformandosi nel primo Impero Galattico!" Come prevedibile, la decisione viene ratificata all'unanimità dal Senato, senza tuttavia che i suoi membri comprendano appieno che così facendo ne segnano la fine. Infatti, il neo eletto Imperatore Palpatine assume in capo a se, cumulativamente, il potere legislativo, esecutivo e giudiziario, attribuendo al Senato il ruolo di mero organo consultivo. La riorganizzazione interna comincia con l'adozione di un nuovo calendario oltre che del nuovo simbolo dell'Impero Galattico. La notizia della nascita dell'Impero viene accolta con soddisfazione in gran parte dei territori dell'ormai ex Repubblica. Tuttavia, alcuni pianeti proclamano apertamente di non riconoscere l'Imperatore Palpatine e denunciano come sia stato proprio l'uomo chiamato a scongiurare il colpo di stato, colui che lo ha poi effettivamente portato a termine. Tra i pianeti dissidenti si conta Kamino, Faa, Tandankin 1, Anzat 3, Naboo, Gleuv, Annau, Kessel e Dac, pianeta natale dei Mon Calamari. Alle proteste che si levano da parte dei suoi oppositori, Palpatine risponde che non avrà alcuna pietà verso i nemici dell'Impero e ordina lo spiegamento della flotta imperiale per soffocare nel sangue la ribellione.
Per esperienza personale le dittature in Distant Worlds sono sempre fonte di grandi sorprese...chi lo sa cosa succederà al nostro caro vecchietto
#82 Anno 2211 (Anno 0 A(fter) E(mpire) Imperializzazione Il periodo successivo alla proclamazione dell'Impero è caratterizzato da una sistematica cancellazione di qualsiasi organizzazione possa richiamare alla memoria la Repubblica. Il settore di Coruscant viene ridenominato "settore imperiale", il Senato Galattico assume la denominazione di Senato Imperiale. L'esercito e la marina repubblicane divengono l'esercito imperiale e la marina imperiale. Una enorme quantità di risorse viene assegnata all'ammodernamento delle forze armate. In particolare si punta ad espandere la Marina Imperiale e ampliare i fondi destinati alla ricerca tecnologica in campo militare. Il primo obiettivo che vuole perseguire Palpatine è la completa sostituzione delle vecchie navi repubblicane con nuovi modelli di navi da battaglia che possano meglio rappresentare la potenza dell'Impero. Per questo motivo viene accelerato lo studio e la progettazione di alcuni nuovi tipi di astronavi, mentre la giovane Marina Imperiale continua ad annoverare tra i suoi ranghi le affidabili Cruiser di classe Venator, le quali verranno progressivamente ritirate. Gli ufficiali delle forze armate che non sono stati epurati garantiscono piena fedeltà all'Imperatore, consentendogli di governare, sin da subito, con pugno di ferro su tutto l'Impero. In occasione di un discorso tenuto avanti al nuovo Senato Imperiale, Palpatine dichiara: "L'Ordine dei Jedi deve insegnarci che non possiamo permettere a nessuna organizzazione di divenire abbastanza potente da costituire una minaccia per i nostri ideali. Per questo motivo è essenziale che si proceda subito ad incrementare la nostra potenza militare, sia per garantire la pace che per proteggere l'Impero da inevitabile insurrezioni. Ho quindi ordinato la costruzione di nuovi tipi di navi da battaglia e caccia stellari cui verranno assegnati i nuovi membri dell'Accademia Navale Imperiale". La prima occasione per fornire una dimostrazione della risolutezza dell'Imperatore è rappresentata dalla immediata necessità di affrontare la questione della proclamazione di indipendenza effettuata da alcuni sistemi stellari all'indomani della nascita dell'Impero. Le defezioni più importanti sono sicuramente quelle del sistema di Kamino, sede delle fabbriche di cloni, quanto mai necessari per la politica militaristica imperiale e del sistema di Mon Calamari. La punizione deve essere esemplare, così da costringere gli altri pianeti ribelli a rientrare nel'Impero e far desistere chiunque abbia eguali intenzioni indipendentistiche. Pertanto, l'Imperatore spinge affinchè si anticipi il varo di un nuovo modello di Capital ship, che dovrà sostituire le non convincenti navi di classe Republic. Vede così la luce la capital ship di classe Praetor.
#83 Anno 2211 (Anno 0 A.E.) L'ascesa della Kuat Drive Yards La Capital ship di classe Praetor era stata presentata all'Alto Comando già all'inizio dell'anno 2208 dalla compagnia "Kuat Drive Yards" con sede sul pianeta Kuat. Questa società privata godeva di sempre maggiore consenso tra gli ambienti militari anche in considerazione dell'ottimo lavoro svolto con le navi di classe Venator e Acclamator, che ormai costituivano la spina dorsale della flotta repubblicana. L'intensificarsi degli scontri con la CSI e la progressiva consapevolezza di dover sostituire le vecchie capital ship di classe Republic, aveva quindi indotto il Senato a commissionare alla "Kuat Drive Yards" un nuovo modello di capital ship da impiegare nella fase finale della guerra con i Separatisti. Il progetto iniziale, tuttavia, venne giudicato dallo stesso Senato troppo dispendioso, preferendo, almeno in un primo momento, incrementare il numero di Cruiser di classe Venator, le quali si erano rilevate più che sufficienti a fronteggiare le navi nemiche, anche di classe superiore. Con la caduta della Repubblica e l'avvento dell'Impero, Palpatine decide di rispolverare il progetto della Praetor, richiedendo però alcune modifiche rispetto alla prima versione ideata dai tecnici della Kuat. Nei mesi finali dell'anno 2211, l'Imperatore si reca personalmente presso la sede della "Kuat Drive Yards" per ispezionare il prototipo realizzato in tempi record tenendo conto delle sue richieste e ne ordina una prima commessa da completarsi entro i primi mesi dell'anno successivo. Il dato che colpisce di più è sicuramente rappresentato dall'enorme potenza di fuoco: 236 fp. In aggiunta agli armamenti della nave, questa imbarca 18 caccia stellari e due navette di abbordaggio. La difesa è garantita da 6 generatori di scudi deflettori, mentre il nuovo modello di motore iperguida della VelocityDrive e i due reattori quantici garantiscono elevate prestazioni e grande autonomia. Il profilo aggressivo richiama quello della cruiser classe Venator, che tanto successo ha avuto, e confermato su espressa richiesta dell'Imperatore in quanto giudicato in linea con la nuova immagine di forza che deve emanare la Flotta Imperiale. I primi 6 esemplari vengono messi in cantiere già sul finire dell'anno 2211, con la previsione di un ulteriore richiesta di altri 10 esemplari nell'anno successivo. L'ottenimento di questa commessa segna un grande successo per la compagnia di Kuat, sempre in lotta con le altre società operanti nel settore, quali ad esempio la "Corellian Engineering Corporation", la "Sienar Fleet Systems" e la "Rendili StarDrive". In particolare con quest'ultima era già in atto da alcuni anni una vera lotta per detenere il primato dei cantieri navali. Tuttavia, il successo ottenuto durante la guerra civile prima e l'appoggio da parte dell'Imperatore dopo, permette alla "Kuat Drive Yards" di usufruire di un numero costante di commesse e, con esse, di notevoli guadagni che le consentono ben presto di estendere a dismisura i cantieri navali orbitanti intorno al pianeta Kuat, ma anche di creare succursali su altri pianeti tra i quali Bastion. Non appena completato il progetto della Praetor, l'Imperatore, mosso dalla impellente volontà di rinnovare completamente la flotta della ormai ex repubblica chiede alla Kuat, come alle altre compagnie, di elaborare i progetti di nuovi modelli di navi da battaglia in grado di rivoluzionare le attuali tattiche di combattimento. La sfida è lanciata...
#84 Anno 2212 (Anno 1 A.E.) La "pacificazione" dell'Impero Mentre la Flotta Imperiale attende il dispiegamento dei primi sei esemplari di capital ship di classe Praetor, comincia una campagna lampo che porta all'occupazione militare di gran parte di quei sistemi che si erano proclamati indipendenti all'indomani della fondazione dell'Impero Galattico. Il primo ad essere riportato in seno all'Impero è il sistema di Polis Massa, centro nevralgico situato nella zona a sud della galassia e base strategica ritenuta necessaria per la conquista dei vicini sistemi separatisti di Mustafar e Dagobah. Seguono in ordine, Laertos, Kessel e Tandankin. Nel sistema di Kessel si assiste ad uno scontro con una formazione degli Hutt, probabilmente giunta nel sistema per approfittare della mutata situazione politica e indurre il pianeta ad accettare la "protezione" degli Hutt. La battaglia si conclude con la vittoria delle forze imperiali, ma porta ad un ulteriore aggravamento dei già tesissimi rapporti con gli Hutt, i quali presentano delle rimostranze ufficiali all'ambasciatore imperiale presente su Nal Hutta. Ma non è l'unico problema che deve affrontare l'Imperatore. Infatti un vecchio nemico si presenta alle porte dell'Impero. Nel sistema di Abyssissa, situato all'estremo nord della Galassia viene rilevata una formazione pirata costituita da non meno di 40 navi. Immediatamente viene impartito l'ordine alla 4° Flotta, stazionante nel vicino sistema di Dantooine di intercettare e distruggere la formazione nemica, ma quando giunge nella zona, non vi è più alcuna traccia dei pirati, tranne che i segni dei loro raid portati alla luna Atoaci. L'episodio, tuttavia, viene abilmente cavalcato dall'Imperatore il quale annuncia un ulteriore aumento delle tasse necessarie a coprire le sempre più ingenti spese militari. Infatti, finalmente le prime Capital ship di classe Praetor vengono schierate ed assegnate ognuna ad una delle 6 flotte esistenti, eccezion fatta per la Flotta di Coruscant e, come promesso, viene commissionata alla "Kuat Drive Yards" la costruzione di ulteriori sei esemplari. Sul finire dell'anno l'Imperatore mette a segno un ulteriore colpo, giungendo ad una soluzione della "questione di Kamino". Il sistema di Kamino, infatti, era tra quelli fuoriusciti dalla ex Repubblica a seguito della proclamazione dell'Impero. In realtà, a differenza degli altri sistemi che avevano seguito la stessa linea politica, i Kaminoani erano giunti a questa decisione in quanto non consideravano di godere delle necessarie garanzie per la prosecuzione dei rapporti commerciali instaurati a suo tempo con la Repubblica e che ruotavano intorno alla fornitura delle truppe di cloni per la campagna militare contro la CSI. In effetti, l'Imperatore pareva, almeno inizialmente, poco propenso a garantire ai Kaminoani il controllo totale sulla fornitura delle truppe dell'Impero. Come in ambito navale, così in quello terrestre, la strategia di Palpatine prevede di ripartire le commesse tra i vari competitors per evitare pericolosi accentramenti di potere. Di conseguenza, dopo lunghe trattative, viene stipulato un accordo che prevede il riconoscimento dell'autonomia del pianeta Kamino, lasciando all'Impero il controllo dell'altro pianeta abitato presente nel sistema, Faa, mentre i Kaminoani acconsentono il trasferimento delle fabbriche di cloni in un luogo top-secret sotto il diretto controllo dell'Impero. Inoltre, viene previsto di aggiungere alle truppe cloni dei nuovi cloni di altri soggetti oppure soldati non cloni in quanto ritenuti meno vulnerabili. Gli ufficiali, invece, da questo momento sono non-cloni provenienti dalla Accademia Imperiale. Anche l'armatura e le dotazioni delle truppe vengono aggiornate, e con esse il nome: nascono gli Stormtrooper.
La proclamazione di indipendenza di Kamino, come degli altri pianeti citati, è avvenuta veramente dopo il cambio di governo. L'accordo con i Kaminoani l'ho introdotto io per esigenze narrative.
No è rimasta indipendente, ma la parte dell'accordo sullo spostamento delle fabbriche di cloni è una mia aggiunta narrativa.
#85 Anno 2213 (Anno 2 A.E.) Una nuova flotta per l'Impero A distanza di circa 1 anno dalla richiesta fatta dall'Imperatore Palpatine alla maggiori compagnie costruttrici di rinnovare la Flotta Imperiale, giungono all'Alto Comando numerosi progetti. Questi vengono attentamente analizzati anche dallo stesso Imperatore, il quale ha la parola definitiva sulla scelta dei modelli da approvare. Dopo alcuni mesi di duro lavoro, a metà dell'anno 2213, vengono scelti i progetti migliori ed avviata la produzione su larga scala. Il rinnovamento interessa tutti le classi ed i ruoli. Le nuove Escort o Corvette vengono commissionate ad una piccola compagnia, la "Mandal Hypernautics" che ha presentato la Escort di classe Crusader. Si tratta di un progetto innovativo non tanto dal punto di vista della tecnologia utilizzata per l'assemblaggio della nave, quanto piuttosto per la visione tattica che vi è dietro. Fino a quel momento, infatti, le Escort sono sempre state impiegate nel combattimento spaziale svolgendo il ruolo di navi d'attacco molto veloci e maneggevoli in grado di insinuarsi tra le linee nemiche. Tuttavia, le ridotte dimensioni e dotazioni sia offensive che difensive ne facevano spesso le prime vittime di qualsiasi scontro. Il sempre maggiore utilizzo da parte dei nemici, ed in particolar modo degli Hutt, delle Carrier che trasportano svariati caccia stellari ha dunque indotto i tecnici della "Mandal Hypernautics" a ripensare il ruolo delle Escort. Queste infatti diventano vere e proprie navi appoggio in grado di produrre un impressionante sbarramento difensivo per i caccia, così da limitarne l'efficacia lesiva nei confronti della navi di classe superiore, più lente e maggiormente esposte ai loro rapidi attacchi. Il nuovo modello di Fregata è invece realizzato dalla "Kuat Drive Yards". La Fregata di classe Lancer presenta un profilo a forma di missile che si discosta dagli ultimi progetti elaborati dalla Kuat. Nonostante ciò, rimane immutata l'attenzione per la potenza di fuoco sviluppabile. Infatti, sebbene si tratti di una Fregata, è dotata di un fp complessivo di 100 che le consentono di non sfigurare in un combattimento con navi di class superiore. Completa la dotazione una buone copertura con scudi deflettori e la possibilità di raggiungere discrete velocità in modalità sub-luce. Una novità assoluta rispetto al periodo repubblicano è rappresentato dall'introduzione nella flotta delle Carrier. La loro realizzazione viene affidata alla "SoroSuub Corporation", giovane compagnia costruttrice che si aggiudica la commessa grazie al modello di classe Quasar Fire. Si tratta di una Carrier leggera che può trasportare fino a 42 caccia stellari, ma dotata di scarsi armamenti per il combattimento nave-nave, motivo per il quale viene prevista l'installazione di 5 generatori di scudo. L'introduzione delle Carrier è dettata più che altro dalla necessità di recuperare il gap accumulato rispetto agli Hutt, i quali hanno dotato la loro flotta di un corposo numero di queste navi. La scarsa velocità e maneggevolezza, oltre al ridotto armamento fanno si che questo tipo di nave venga dispiegata in appoggio alle altre navi da combattimento, oppure sia dotata di una scorta in grado di impegnare la formazione nemica mentre i caccia si alzano in volo. Per quanto riguarda le navi da trasporto truppe si continua a fare affidamento sulle navi di classe Acclamator, ma parallelamente si avvia lo studio del modello successivo Acclamator II, che si differenzia dal suo predecessore per l'aumento degli armamenti, comprese bombe planetarie, e le conseguente riduzione della capacità di trasporto. Infine, il nuovo modello di Destroyer è frutto dell'opera ingegneristica della "Rendili StarDrive" che incontra l'entusiastico appoggio dell'Imperatore. Il Destroyer di classe Victory I è progettato per assolvere tre compiti principali: difesa planetaria, assalto planetario e combattimento spaziale. Il pregio tattico e ingegneristico del Victory sono le sue derive a farfalla, le quali conferiscono alla nave la capacità di stazionare negli strati bassi dell'atmosfera. Ciò incrementa la tempestività e la precisione degli attacchi terrestri, oltre a determinare una posizione di vantaggio nell'inseguimento di vascelli che tentino di forzare il blocco. Difetto del Victory I, invece, è rappresentato dalla sua ridotta velocità sub-luce. Di conseguenza, per sopperire alla lentezza nello spazio, il Victory I è dotato di 6 caccia stellari, più che sufficienti ad assistere la nave principale nelle attività di esplorazione. La potenza di fuoco è di tutto rispetto, 151 fp, ed è dotato di 5 generatori di scudo, che garantiscono un buon impatto sullo scontro e la tenuta contro pesanti bombardamenti nemici. Il numero di Victory I commissionati alla Rendili StarDrive è imponente, con il chiaro intento di farne una delle colonne portanti della neo nata Flotta Imperiale. Per quanto riguarda le navi di tipo Cruiser vengono, almeno per il momento, confermate le affidabili Venator che tanto bene hanno fatto sino ad ora. La Marina viene infine dotata dei nuovi caccia stellari TIE. L'incarico di progettare un caccia stellare da superiorità spaziale per la Marina era stato dato alla "Sienar Fleet Systems": così, la Sienar applica la sua moderna tecnologia di propulsione ionica alla costruzione di prototipi di caccia stellari, sfornando i primi modelli di TIE. Il suo armamento principale è una coppia di cannoni laser. Questi cannoni sono relativamente potenti ed un colpo ben piazzato su un caccia stellare od un trasporto medio è in grado di danneggiarli o distruggerli. Il TIE fighter non monta tubi lanciamissili, ma può esserne equipaggiato se necessario. La mancanza di scudi deflettori, motore iperguida e sistemi di sostentamento per il pilota, assieme all'avanzata tecnologia dei motori, riduce la massa del caccia e gli conferisce un'eccezionale manovrabilità. La sua corazzatura è tuttavia molto fragile, cosa che rende il caccia più leggero ma parecchio vulnerabile. Mentre i cantieri navali lavorano alacremente per consegnare le nuovi navi alla Flotta Imperiale, si completa la "pacificazione" dell'Impero accogliendo i sistemi di Naboo, Anzat e Mon Calamari, ultimi tra quelli inizialmente contrari al cambio di governo, ma che adesso vengo "convinti" a sposare il nuovo ordine dell'Imperatore Palpatine. Quest'ultimo, una volta che è stata risolta la questione interna all'Impero, può finalmente volgere la propria attenzione sui nemici esterni: CSI innanzitutto, ma anche gli Hutt. Una volta completata la Flotta Imperiale, dunque, prenderà ufficialmente il via la nuova campagna militare...
#86 Anni 2214-2216 (Anni 3-5 A.E.) Nuove strategie Il triennio 2214-2216 scorre senza avvenimenti degni di nota. l'Impero Galattico prepara una guerra su larga scala mediante la predisposizione di una imponente flotta. Tuttavia, i lavori di rinnovamento e incremento delle navi da guerra procede a rilento, anche a causa della mancanza di alcune materie prime necessarie per la realizzazione dei componenti da installare. L'avvento dell'Impero ha, infatti, determinato un sensibile calo degli introiti nelle casse statali dovuto per lo più alla contrazione degli scambi commerciali oltre alla elevata tassazione disposta per far fronte alle sempre maggiori spese militari. Nonostante ciò le casse dell'Impero sono floride e possono consentire di superare agevolmente questo periodo di crisi. Mentre i cantieri navali lavorano febbrilmente per consentire l'entrata in servizio di tutte le flotte, l'Imperatore procede a rinnovare i vertici della Marina Imperiale. La grande purga successiva alla caduta della Repubblica ha consentito a Palpatine di rimuovere tutti i comandanti che non gli hanno giurato fedeltà assoluta e incondizionata. Tuttavia, tale mossa ha privato la Marina Imperiale di alcuni dei migliori strateghi in circolazione, con il risultato che la loro sostituzione appare impossibile nel breve termine, dovendo attendere che l'Accademia Navale cominci a sfornare i nuovi ufficiali negli anni a venire. Tutto ciò, comunque, non impedisce all'Imperatore di promuovere una vera e propria riforma nell'ambito delle strategie navali. L'introduzione dei nuovi modelli di navi da battaglia ha infatti reso alquanto obsoleta la strategia in uso al tempo della Repubblica, non più ritenuta in grado di fronteggiare le nuove tipologie di minaccia. Di conseguenza, agli inizi dell'anno 2216 viene approvata la nuova organizzazione della Flotta Imperiale secondo i seguenti punti: Composizione e compiti Le flotte repubblicane erano costituite da un numero variabile di navi e comunque sempre comprese tra le 18 e le 22 unità. La nuova strategia prevede la costituzione di flotte composte da 24 unità, suddivise in 4 linee di battaglia. 1° linea di battaglia: composta da 6 Escort, con il compito di fornire protezione alle navi di stazza maggiore; 2° linea di battaglia: composta da 6 Fregate, con il compito fornire appoggio tattico alla navi principali della flotta; 3° linea di battaglia: composta da 6 Destroyer di classe Victory I, con il compito di impegnare il nemico ed attirare il fuoco avversario; 4° linea di battaglia: composta da 5 Cruiser di classe Venator e 1 Capital ship di classe Praetor, con il compito di spezzare la resistenza nemica ed impegnare le stazioni orbitanti difensive. Accanto alle flotte da superiorità sono previste le flotte da assalto, costituite da navi di classe Acclamator, su cui sono imbarcate ingenti quantità di truppe, e da ulteriori navi d'appoggio, comprese le nuove carrier. Inoltre, vengono istituite delle formazioni minori, gli Squadroni, che possano comprendere da 1 a 3 linee di battaglia a seconda della necessità, a cui vengono assegnati vari ruoli: pattugliamento, ricognizione in zone a basso rischio e repressione delle rivolte. Quantità Almeno nelle intenzioni del Comando Navale, il nuovo organismo di comando della Marina, si prevede di costituire 1 squadrone in ogni sistema stellare occupato, 7 flotte da superiorità, 4 flotte da assalto oltre ad un numero aggiuntivo di squadroni speciali. Sul finire dell'anno 2216, nonostante gli sforzi profusi, sono pronte all'utilizzo solo 3 flotte da superiorità, la 1°, la 3° e la 4°, ma questo non impedisce all'Imperatore, ormai impaziente, di ordinare l'attacco alle residue forze separatiste per debellare una volta per tutte questa fastidiosa fazione.
#87 Anni 2217-2218 (Anni 6-7 A.E.) Il risveglio della CSI Come detto, l'Imperatore, spazientito dal ritardo riscontrato nella realizzazione della nuova Flotta Imperiale, costringe l'Alto Comando ad avviare prima del tempo la campagna militare contro quel che rimane della CSI. L'obiettivo dichiarato è quello di rioccupare tutti i territori che sono passati sotto il controllo dei Separatisti e cancellare dalla Galassia ogni prova della loro esistenza. Per questo motivo, nel corso degli anni precedenti, sono state rifiutate alcune offerte di pace provenienti dalla CSI, con le quali si proponeva all'Impero la firma di una pace bianca, con il riconoscimento delle posizioni sino a quel momento raggiunte. L'Imperatore, infatti, ben sapendo di non poter mostrare alcun segno di debolezza in queste fasi, ha rispedito al mittente tali offerte, chiarendo ampiamente la posizione dell'Impero. Nessuna pace e nessuna resa verranno accettate, sarà guerra senza quartiere. Tuttavia, l'arsenale della CSI non deve essere in alcun modo sottovalutato. I dati dell'intelligence mostrano, infatti, una forza navale di tutto rispetto che non è uscita gran che indebolita dagli scontri avvenuti negli anni precedenti con le forze repubblicane, ove si era assistito a poche battaglie spaziali frutto di una tattica rinunciataria e attendista dei Separatisti, preferendo questi le sortite e gli attacchi lampo. Con queste premesse, agli inizi dell'anno 2217 viene ordinato alla 3° Flotta Imperiale di stanza su Kashyyyk di muovere contro il sistema di Gandeal e, di concerto con una forza di invasione, prende il controllo del pianeta Gandeal 6. All'arrivo nel sistema, la 3° Flotta Imperiale non individua alcuna presenza ostile e il pianeta obiettivo dell'attacco risulta essere completamente indifeso. Si procede, quindi, con l'attacco terrestre e le nuove legioni di stoormtroper vengono fatte sbarcare sul pianeta. La facilità con cui si sta procedendo alla conquista del sistema di Gandeal, induce l'Alto Comando ad inviare la 1° Flotta Imperiale nel sistema di Vaykaaris per liberare l'omonimo pianeta. Tuttavia, a rovinare la festa giunge una notizia allarmante: una flotta della CSI è entrata nel sistema di Baradas e sta distruggendo le stazioni minerarie imperiali. Immediatamente viene ordinato alla 5° Flotta, in attesa dei lavori di ammodernamento e quindi ancora formata dalle vecchie navi repubblicane, di convergere verso il luogo dell'attacco, ma, per fortuna, la formazione nemica si limita ad una fugace apparizione, desistendo da qualsiasi velleità nei confronti della luna abitata Himoy, inducendo così l'Alto Comando ad annullare l'ordine impartito alla 5° Flotta. Intanto il sistema di Vaykaaris viene messo in sicurezza dalla 1° Flotta Imperiale, che sottopone il pianeta occupato dai Separatisti ad un impenetrabile blocco, in attesa che giunga la forza di invasione. Tuttavia, il raid compiuto dalla CSI comporta una frenata della rapida avanzata dell'Impero, dettata dall'esigenza di fornire un'adeguata copertura contro i possibili contrattacchi del nemico. L'esistenza stessa della flotta separatista, che potrebbe non essere l'unica, è una minaccia molto seria alla sicurezza dell'Impero. L'Alto Comando decide quindi di schierare anche la 4° Flotta Imperiale, che però si trova a notevole distanza dai luoghi degli scontri ed è quindi costretta ad una navigazione a tappe forzate per poter partecipare alle operazioni. Nonostante ciò, l'iniziativa è ormai passata inesorabilmente nelle mani della CSI. Infatti, la stessa flotta che aveva attaccato il sistema di Baradas giunge nel sistema di Laertos. Ma questa volta ad attenderla c'è la 5° Flotta. Lo scontro è durissimo, ma la flotta imperiale sbaraglia completamente la formazione separatista che è costretta a darsi alla fuga con le poche navi rimaste ancora in funzione. Si tratta dell'esordio assoluto per la Capital ship di classe Praetor, che dimostra di avere una capacità di fuoco letale e una naturale predisposizione come nave comando. All'inizio dell'anno 2219 giunge finalmente la notizia della fine degli scontri sul pianeta Gandeal 6 e la conseguente occupazione dell'intero sistema stellare. Le truppe vengono quindi reimbarcate sui trasporti ed inviate alla volta del pianeta Vaykaaris ancora sottoposto al ferreo blocco navale da parte della 1° Flotta Imperiale. Tuttavia, la CSI dimostra di non darsi per vinta, portando un altro attacco nei territori dell'Impero. L'obiettivo, questa volta è il sistema di Naboo, da poco "pacificato" e ritornato sotto il controllo imperiale. La flotta separatista inizia ad attaccare le stazioni minerarie, concedendo così del tempo prezioso alla 5° Flotta per giungere sul posto e impegnare il nemico. La battaglia spaziale avviene nelle vicinanze del pianeta Naboo, dal quale è possibile assistere ad alcune fasi dello scontro. Come su Laertos, anche qui la flotta separatista non può nulla contro la potenza di fuoco sprigionata dalla flotta imperiale, oltre che dallo spazioporto orbitante intorno al pianeta. La battaglia si risolve con un massacro delle navi della CSI che vengono completamente annientate, non lasciando alcun superstite. La distruzione della seconda flotta separatista nel giro di pochi mesi rappresenta di certo una grande successo per l'Impero, anche se tale risultato è stato ottenuto con l'impiego delle vecchie navi repubblicane, fatta eccezione per il modello di classe Praetor. Mentre al nord, si completa l'occupazione anche del sistema di Vaykaaris, e si decide di procedere alla liberazione dell'ultimo sistema stellare separatista presente in zona, ossia quello di Desev, la 4° Flotta Imperiale, giunta nel sistema di Polis Massa, è finalmente pronta ad essere schierata in campo. A differenza della 5° Flotta, la 4° è una flotta costituita dagli ultimi modelli di navi da battaglia e formata secondo i canoni fissati dall'Alto Comando. La fiducia è tanta e per questo motivo viene inviata nel sistema di Mustafar, ritenuto uno dei principali sistemi della CSI. La mossa si rileva, però, molto azzardata. Il sistema, ed in particolare il pianeta Mustafar, è pesantemente difeso sia da una flottiglia di navi minori che da uno spazioporto e due stazioni difensive. La battaglia che si consuma intorno al pianeta Mustafar è forse una della più cruente della guerra con la CSI. Le navi separatiste vengono ben presto spazzate via, ma il fuoco che proviene dallo spazioporto e dalle due stazioni difensive comincia sin da subito a provocare gravi perdite tra le fila imperiali. Obiettivi del fuoco nemico sono in particolare la Capital ship e le Cruiser, e infatti sono proprio queste a registrare le prime perdite. Nel giro di pochi minuti 2 Cruiser di classe Venator vengono distrutte, e poco dopo la stessa sorte tocca alla Capital ship di classe Praetor. La distruzione della nave comando crea scompiglio all'interno della formazione imperiale, ma non si smette di sparare con il risultato che una stazione difensiva viene distrutta, mentre la seconda e lo spazioporto riportano gravi danni. Le perdite accusate dalla 4° Flotta sono però ingenti e il suo comandante decide di ordinare la ritirata. Il bilancio vede la perdita di 3 Cruiser di classe Venator, più una gravemente danneggiata, la Capital ship di classe Praetor, e almeno 4 fregate. Ottime le prestazioni delle Destroyer di classe Victory I, ma questo dato rimane offuscato dalla prima sconfitta della Marina Imperiale. L'ira dell'Imperatore è travolgente: il comandante della 4° Flotta Imperiale viene deportato e l'episodio viene segretato in modo che nessuna notizia della sconfitta possa trapelare. La debacle di Mustafar, in realtà, più che alla condotta del comandante della 4° Flotta dovrebbe essere imputata all'atteggiamento spregiudicato dell'Alto Comando, completamente asservito all'Imperatore, che ha sottovalutato la resistenza della CSI, dandola già per sconfitta. Ma nel nuovo ordine di Palpatine non c'è spazio per voci critiche rispetto all'operato delle istituzioni e pertanto si ordina l'immediata ricostituzione della 4° Flotta Imperiale, in attesa del completamento delle altre formazioni navali, per ottenere la vendetta sui Separatisti.
#88 Anni 2219-2221 (Anni 8-10 A.E.) Guerra su due fronti L'Alto Comando preferisce non rischiare di subire un'altra sconfitta per mano della CSI e così decide di attendere il completamento della Flotta Imperiale. Durante l'anno 2219 vengono ricostituite la 2°, 5° e 6° Flotta Imperiale e la 1° e 2° Flotta d'Assalto. Sul finire dell'anno, dunque, l'Impero può schierare 6 flotte da superiorità e 2 flotte d'assalto, oltre ad una terza in via di formazione. Anche la CSI mantiene un atteggiamento attendista, probabilmente più interessata a rafforzare le proprie posizioni che a sprecare navi nel vano tentativo di portare il terrore nei territori imperiali. L'apparente stasi delle operazioni militari non si estende però alle azioni politiche. Nel corso del medesimo anno giunge, infatti, la notizia della sigla della pace tra la CSI e gli Hutt. Se si tratta certamente di un ottimo risultato per la CSI, che può quindi essere libera di convogliare tutti i suoi sforzi per difendersi dagli attacchi dell'Impero, a prima vista non si comprende bene le motivazioni che hanno indotto gli Hutt a firmare il trattato. L'esistenza stessa della CSI, che aveva inglobato alcuni sistemi che prima erano sotto il controllo degli Hutt, costituiva già di per se un grande affronto per il clan. A ciò si aggiunga che la pace comporta automaticamente la rinuncia ai territori separatisti che, molto probabilmente verranno annessi dall'Impero nel giro di qualche anno. L'imperatore, però, che già da tempo ha maturato la decisione di attaccare gli Hutt, comprende sin da subito cosa c'è dietro alla mossa degli scomodi vicini. L'unica spiegazione, infatti, è che gli Hutt vogliono avere le mani libere per rivolgere le proprie intere attenzioni all'Impero. E infatti... Ma come si è giunti a questo? Le relazioni con gli Hutt erano andate incrinandosi già da prima dell'avvento dell'Impero. Se infatti inizialmente la Repubblica e gli Hutt avevano individuato delle modalità di coesistenza dove entrambe le parti beneficiavano di floridi scambi commerciali, poi sfociati in un vero e proprio trattato commerciale, ben presto le due fazioni avevano inesorabilmente cominciato a guardare all'ingombrante vicino con malcelato fastidio. La tensione era cresciuta ulteriormente con la nascita della CSI e la conseguente interruzione di ogni rapporto diplomatico tra la Repubblica e gli Hutt, i quali ritenevano la prima l'unica responsabile per l'inizio della guerra civile e dei conseguenti danni arrecati al proprio commercio. La nascita dell'Impero, ancor più espansionista della vecchia Repubblica, è solo l'ultimo tassello che si va ad aggiungere ad un mosaico già ben definito e che non può che portare gli Hutt a dichiarare guerra prima che sia l'Impero a farlo, potendo beneficiare in questo momento della "distrazione" provocato dalla CSI. Come detto, però, l'Imperatore aveva già deciso di risolvere una volta per tutte i problemi con gli Hutt. Per questo motivo, non solo la dichiarazione di guerra non coglie di sorpresa, ma anzi avviene nel momento migliore. I servizi segreti imperiali avevano individuato due flotte degli Hutt che stazionavano presso una stazione mineraria di rifornimento proprio al confine. L'Alto Comando aveva così ordinato alla 1° e alla 3° Flotta Imperiale di convergere nell'area per essere pronte a colpire le formazioni nemiche con un attacco a sorpresa. Qualche giorno prima della dichiarazione di guerra, le due flotte nemiche abbandonano la stazione e si dirigono verso i territori imperiali. Tracciando la rotta si scopre che l'obiettivo è il sistema di Despaye, poco più a nord. Di conseguenza si ordina immediatamente alle due flotte imperiali di dirigersi verso questo sistema stellare per difenderlo da un possibile attacco degli Hutt. Le formazioni nemiche giungono per prime e cominciano a bombardare il pianeta Tengoroa. Ma con immensa sorpresa degli Hutt, i quali non si aspettavano una risposta così immediata, le due flotte imperiali escono dall'iperspazio giusto a portata di cannoni e cominciano a bersagliarle con un intenso fuoco di sbarramento. La battaglia tra le 4 formazioni navali è spettacolare. Gli Hutt sono avversari ben più tosti dei Separatisti e le loro navi sono assai temibili: in particolare le carrier, che vomitano veri e propri sciami di caccia stellari che procurano seri danni alle navi imperiali. Costituendo la minaccia maggiore, le carrier nemiche vengono indicate come i bersagli principali a tutte le batterie di turbolaser e ben presto vengono messe tutte fuori combattimento. Una volta sgombrato il campo dalle carrier e dai loro caccia, le navi imperiali, con le Venator e le Victory in prima fila, cominciano a bersagliare le navi da battaglia degli Hutt. E' un lavoro meticoloso. Neanche una nave nemica riesce a sfuggire all'annientamento. La battaglia è vinta e, sebbene le flotte imperiali abbiano subite rilevanti perdite, la distruzione in un colpo solo di ben due flotte degli Hutt, rappresenta un risultato eccezionale per la neo-nata Marina Imperiale. Neanche il tempo si festeggiare, però, che gli Hutt sferrano un altro attacco nel sistema di Kamino. Questo sistema, insieme a quello di Kessel, era oggetto di aspre rivendicazioni da parte degli Hutt. Sebbene non avessero, in realtà, alcun motivo legale per vantare il diritto di controllarlo, la sua posizione strategica, non molto distante dai principali pianeti degli Hutt, ne faceva un obiettivo naturale per un attacco. Per questo motivo, la 5° Flotta Imperiale vi stazionava da qualche tempo e, all'arrivo della formazione degli Hutt, è pronta a ricacciarla indietro. Anche in questo caso, la 5° Flotta Imperiale concentra subito il fuoco sulla carrier e, una volta distrutta, completa l'opera distruggendo le altre navi nemiche una per una. Mentre si consuma un'altra battaglia spaziale, gli Hutt dimostrano di essere tutt'altro che intimoriti dalle batoste sino a questo momento subite e, con un azione estremamente audace, riescono a infiltrare una flotta sino al cuore dell'Impero. Il sistema di Kashyyyk, centro nevralgico dell'Impero, viene messo a ferro e fuoco. Ciò è facilitato dal fatto che lo stesso è completamente sguarnito, eccezion fatta per le stazioni difensive orbitanti intorno al pianeta principale, Kashyyyk. Il pianeta Trandosha e la luna Wasskah, invece, sono prive di qualsiasi tipo di difesa e per questo subiscono pesanti bombardamenti. Immediatamente viene ordinato alla 3° Flotta Imperiale, ancora intenta ad effettuare le riparazioni e seguito dello scontro su Despaye, di dirigersi a massima velocità nella zona e annientare la flotta nemica. Intanto, la 2° Flotta d'Assalto attacca e conquista il sistema di Ord Cantrell, facilitata anche dalla presenza di un nutrito numero di coloni imperiali. Mentre la 1° Flotta Imperiale rimane a difesa del sistema appena conquistato, respingendo alcuni deboli contrattacchi nemici, la 2° Flotta d'Assalto si dirige verso il vicino sistema di Carest, dove la 2° Flotta Imperiale, prima sbaraglia la debole formazione nemica posta a difesa del sistema e poi distrugge la postazione difensiva orbitante intorno al pianeta Carest 2. Mentre le legioni di stoormtroper sbarcano sul pianeta Carest 2, le 3° Flotta Imperiale arriva finalmente nel sistema di Kashyyyk. Le comunicazioni con il sistema sono saltate, e quindi non è possibile ottenere un quadro della situazione sino a che la flotta non giunge nel sistema. La situazione appare drammatica. La flotta degli Hutt ha distrutto tutte le stazioni minerarie presenti nel sistema, causando ingenti danni, continua a bombardare Trandosha e Wasskah, e ha posto un blocco intorno al pianeta Kashyyyk. Tuttavia, proprio per completare il blocco, la formazione nemica ha dovuto affrontare le stazioni difensive che hanno causato notevoli perdite tra le fila nemiche. Tale sacrificio consente alla 3° Flotta di affrontare un nemico già grandemente provato e decimato. Il sistema di Kashyyyk vien ben presto liberato dal qualsiasi presenza ostile e si procede a prestare i soccorsi alle popolazioni dei pianeti colpiti dai bombardamenti nemici. La situazione strategica sul finire dell'anno 2221 appare assai favorevole all'Impero. Gli Hutt hanno perso 4 flotte, il sistema di Ord Cantrell, oltre a quello di Carest in procinto di cadere. Gli attacchi degli Hutt sono stati respinti efficacemente e hanno dimostrato la superiorità della Flotta Imperiale. Fortunatamente la CSI ha compiuto solo alcune sortite fuori dai propri confini provvisori, ma le due flotte presenti nell'area di Mustafar, la 4° e la 6° hanno agevolmente contenuto la minaccia. Il prolungarsi della guerra con la CSI e l'inizio di quella con gli Hutt spingono l'Imperatore a chiedere la creazione di altre flotte e altre forze di terra e per fare fronte al nuovo incremento delle spese militari decide di innalzare ancora di più il livello della tassazione, ben sapendo che adesso nessuno oserebbe opporsi al suo volere.
#89 Anno 2222 (Anno 11 A.E.) La conquista di Mustafar Mentre le flotte imperiali impegnate negli scontri con gli Hutt tirano il fiato, potendo godere di un periodo di relativa inattività da parte dei nemici e sfruttando tale momento per procedere alle necessarie riparazioni e accogliere i rimpiazzi, l'Alto Comando ordina di procedere con la conquista del sistema di Mustafar. Il ricordo dell sconfitta subita dalla 4° Flotta Imperiale brucia ancora, e per questo motivo, stavolta non viene lasciato nulla al caso. Il piano definitivo prevede l'impiego di due flotte da superiorità, la 4° e la 6°, con lo scopo di annientare le presenze ostili nel sistema, compreso lo spazioporto di Mustafar e la stazione difensiva, mentre la 1° Flotta d'Assalto avrà il compito di conquistare il pianeta. L'attacco viene coordinato in modo che le flotte giungano simultaneamente nel sistema, in modo tale da godere della maggiore concentrazione di fuoco possibile. La situazione tattica nel sistema è ampiamente nota, avendo provveduto ad inviare in zona qualche giorno prima dell'attacco una nave da ricognizione. Il pianeta di Mustafar, dopo l'ultimo attacco, è difesa dallo spazioporto, pesantemente armato, e da una stazione difensiva. Nei pressi di una stazione mineraria stazionano alcune navi separatiste, ma si tratta solo di una manciata di Escort. L'attacco alle postazioni di difesa fisse inizia immediatamente, con grande veemenza. L'impiego simultaneo di 3 flotte non consente alla spazioporto nemico di arrecare danni ingenti come in occasione del precedente attacco, e ben presto viene completamente distrutto spandendo i detriti in una vasta area intorno al pianeta. Poco dopo, stessa sorte tocca all'ultima stazione difensiva superstite. Una volta ottenuto il controllo dell'area, le navi di classe Acclamator procedono a far sbarcare le legioni di stoormtroper sul pianeta Mustafar. Intanto, la 3° Flotta d'Assalto completa l'occupazione della luna Loros, nel sistema Haashumut, strappandola al controllo della CSI, che ormai vede stringersi il cerchio intorno ad essa. Un paio di mesi più tardi le forze imperiali comunicano di aver eliminato l'ultima sacca di resistenza organizzata sul pianeta Mustafar. La conquista di questo sistema stellare costituisce un durissimo colpo per la CSI, la quale perde il controllo delle stazioni minerarie presenti nell'area da cui si ricava un ingente quantità di gas Caslon. Tuttavia, appena si risolve un problema, ne spunta subito un altro all'orizzonte. Gli Hutt si fanno nuovamente vivi attaccando il sistema di Naboo con una intera flotta. Evidentemente la loro potenza astronavale è stata sottovalutata, non avendo ritenuto possibili ulteriori attacchi fuori dai loro confini. Per far fronte alla minaccia viene ordinato alla 6° Flotta Imperiale di raggiungere nel minor tempo possibile il sistema di Naboo e ridurre al silenzio la formazione nemica. La navigazione a teppe forzate verso il sistema di Naboo si completa nel giro di due mesi, mentre si diffondono sempre più notizie dei bombardamenti effettuati dagli Hutt. Una volta giunta a destinazione, la 6° Flotta Imperiale impegna immediatamente il nemico, ma appare sin da subito chiaro che si tratta di una flotta incompleta e non paragonabile a quelle affrontate nei primi scontri, segno che gli Hutt stanno avendo qualche difficoltà a rimpiazzare le perdite subite. La battaglia si conclude con una netta vittoria imperiale che non lamenta alcun danno alle proprie navi, mentre la flotta nemica viene completamente annientata.