Decrescita demografica nell'Eurozona

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Kolonnello kon la k, 14 Ottobre 2017.

  1. Kolonnello kon la k

    Kolonnello kon la k

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    Comunque a mio parere il governo dovrebbe fare molto di più per uscire dal suicidio demografico,non importerebbe avere una popolazione in aumento ma almeno una popolazione in stallo in cui si hanno l'ideale di 2,1 figli per donna.Avere una demografia positiva è essenziale , la cosa che trovo più curiosa è che se ne para pochissimo e che quasi nessun politico ha presentato un piano per la risoluzione del problema.
     
  2. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Non credo sia colpa dello stato ... Ma della mentalità comune ...
     
  3. Kolonnello kon la k

    Kolonnello kon la k

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    Appunto , lo stato dovrebbe cercare di cambiare almeno in parte la tendenza
     
  4. bacca

    bacca

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    Di cosa vuoi che parlino che siamo in svendita per chiusura attivita?!
    Il paese è sul lastrico, abbiamo buchi immensi tra pubblico e privato bancario...
    Francia e Germania stessi si cagano addosso pensando alla bomba Italia
     
  5. huirttps

    huirttps

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    Sono d'accordo.

    In effetti siamo tanti in Italia e nel mondo in generale. Piuttosto di parlare di immigrati, vorrei focalizzare un altro aspetto, cioé la la fragilitá del sistema.

    Oggi é chiaro che viviamo in una societá particolarmente complessa, interconnessa e ad alta tecnologia. Ma é altrettanto vero che tutto ció é possibile grazie alla iperspecializzazione ed alla ampia disponibilitá di risorse a basso costo, prima fra tutte il petrolio.

    Ultimamente ho letto vari libri e studi che mi stanno facendo riflettere parecchio sul prossimo futuro e vorrei condividere qualche pensiero qui, dato il tema del thread.

    Uno di questi libri é "The collapse of complex societies" di J. Tainter
    [​IMG]

    Il quale scrive che quando l'investimento in complessitá produce ritorni marginali decrescenti, le societá si indeboliscono e cadono.

    Se pensiamo a quanto la nostra societá dipende dal petrolio non si puó non preoccuparsi per una sua eventuale mancanza.
    In fin dei conti la demografia odierna (per ricollegarmi al tema) é permessa dall'alta resa dei terreni agricoli a sua volta dovuta a macchine e fertilizzanti chimici basati sul petrolio; i prodotti vengono trasportati fino al nostro supermercato grazie ai derivati dal petrolio e l'energia elettrica viene prodotta in grandi percentuali da centrali funzionanti grazie a carburanti fossili.

    Cosa accadrebbe alla societá se venisse a mancare questo sostegno?
    In Germania se lo sono chiesto e ne é venuto fuori questo studio che ipotizza questo scenario socioeconomico

    Since modern national economies strongly rely on inexpensive fossil raw materials, in particular oil, peak oil would pose considerable challenges to most countries and societies in the event of an incomplete or insufficient post-fossil transformation process. These challenges could entail restrictions in the mobility systems, interruptions in economic structures as well as an erosion of confidence in state institutions.

    Given that no sufficient alternatives on the basis of regenerative energy sources have been
    established for transportation, peak oil is likely to cause a substantial rise in costs and possibly huge restrictions in motorised private transportation. This would have immediate effects on the functional mechanisms and ways of life of modern industrialised societies.
    Sudden shortages could be eased with the use of regulatory or voluntary measures ("mobility
    vouchers", "car-free Sunday" etc.).

    However, suburban settlement structures in industrialised countries in particular (living in the suburb - working in the city centre) hamper a rapid transformation of private transportation.
    If the restrictions are considerable, all economic sectors concerned – from the automobile industry through the construction business to tourism – would experience a downturn. The "mobility crisis" could turn into an important new aspect of the economic crisis.

    An increase in goods transportation costs could also have serious implications. Modern-day international division of labour, which involves global process and goods chains of all kinds of commodities, has largely been made possible by the technological progress in the field of freight traffic (container ships, trucks, cooling systems), which is in essence based on fossil fuels.
    Compared with local public transport and, in parts, private transportation, the task of sufficiently switching all goods traffic over to alternative energy sources is much more complex with today’s common means of transportation and technology.

    Mobility on the basis of fossil fuels is therefore likely for a long time to remain a basic requirement of
    economic cycles that are highly diversified both globally and regionally. Restriction of this mobility would have immediate effects on global division of labour, trade and price structures.

    A possible consequence would be bottlenecks in the supply of existentially important goods.
    If nothing else, existentially important goods include food.
    Although countries such as Germany are almost self-sufficient when it comes to the basic supply of foodstuffs, peak oil could well have serious consequences in some areas of agriculture. Potential supply
    bottlenecks would above all jeopardise countries with high food import quotas since the cost
    of importing food is bound to become very high.

    After peak oil, there would be significant differences from past food shortages or crises in this context:

    - The crisis would concern all food traded over long distances, not just single regions or products. Regions that are structurallyalready at risk today would however be particularly affected
    - Crop yields also depend on oil. The abdication of machines or oil-based fertilizers and other chemicals to increase crop yield would therefore have a negative effect on crops.
    - The increase in food prices would be long-term and would not be the result of a one-off crop failure or a similar situation.
    - Competition between the use of farmland for food production on the one hand and for the use of producing biofuels on the other hand could worsen food shortages and crises.

    The probability of serious supply crises with relevance to security policy would climax where the food security levels are already low. Price fluctuations induced by peak oil would lend more weight to problems concerning domestic production or generally insecure trade relations. However, food shortages could also develop into a problem in countries that are as such self-sufficient if food production methods in various parts of the country vary greatly and distribution is inefficient or perceived unfair.
    RIporto una frase: The probability of serious supply crises with relevance to security policy would climax where the food security levels are already low.

    Questo significa che quando (non se) ci sará uno shock alimentare/energetico dovuto alla scarsitá e costo della materia prima per eccellenza, milioni di persone si muoveranno da paesi dove the food security levels are already low verso paesi dove i livelli di sicurezza alimentare sono piú alti.

    Se a questo simpatico quadro aggiungiamo quanto esposto da J.Rifkin in "The end of work"
    [​IMG]

    La tesi di fondo é che gli stati, giá stracolmi di debiti, non potranno continuare a sovvenzionare pensionati e disoccupati. Pertanto queste persone verranno sempre piú abbandonate a se stesse e costrette a ricorrere al crimine per sopravvivere.

    Le migliaia di immigrati clandestini che arrivano in Europa dunque non ci servono; né per pagarci pensioni né per fare lavori che gli occidentali non vogliono fare.

    Diciamo che i presupposti per "risolvere" il problema demografico ci sono tutti, o forse é solo che ho appena finito di leggere "Guerriglia" di L.Obertone :D

     
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  6. bacca

    bacca

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  7. blizzard

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    L'utilizzo di petrolio sta aumentando non diminuendo, se guardi il documento che hai postato, a pag.14 vedi che è passato da 92,4 nel 2014 a previsti 99,1 nel 2020.
    Sta diminuendo come quota % delle energie totali; in pratica la richiesta di petrolio aumenta, quella delle altre fonti energetiche aumenta ancora di più.

    Da fonte unione petrolifera (la Confindustria dei produttori di petrolio) il consumo di petrolio è in diminuzione in italia e in Europa , ma nei paesi emergenti come la Cina è in aumento vertiginoso.
    I consumi globali di petrolio sono aumentati da 4,023 miliardi di tonnellate nel 2007 a 4,331 nel 2015.
    http://www.unionepetrolifera.it/?wpdmpro=consumi-mondiali-di-benzine-per-aree-geografiche
     
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  8. bacca

    bacca

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    D'accordissimo, mi interessa sottolineare che non siamo così dipendenti dal petrolio come pensiamo , anzi che la dipendenza in percentuale si è ridotta.
    Stiamo già pensando di non produrre più nemmeno macchine a combustibile , proprio per rendere il petrolio una risorsa come le altre anche nell'ambito del trasporto.
    Tutto deve diventare moneta energia , e tutto deve usare quella.
    Il problema è che cmq non abbiamo sufficienti fonti di energia a lungo termine
     
  9. GyJeX

    GyJeX

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    però è interessante vedere come siano scoppiate una marea di guerre perchè il petrolio costa poco. Quindi si consuma più petrolio e se ne estrae talmente tanto da far crollare il prezzo ? @Tasso scelgo teee!
     
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  10. Carlos V

    Carlos V

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    E' un atteggiamento comune di molte nazioni emergenti. In pratica, le nazioni un tempo più povere rispetto all'Europa e agli Stati Uniti, rivendicando il loro diritto a utilizzare i combustibili fossili, come noi abbiamo fatto per decenni, e non vogliono sentire parlare di limitazioni a causa del tasso d'inquinamento o dell'esaurimento delle risorse.
    Per loro, ridurre i consumi e utilizzare le energie rinnovabili, equivale ad un tentativo occidentale di diminuire le loro potenzialità di crescita e benessere. La loro argomentazione è: "Se lo avere fatto voi per almeno un secolo, perché adesso non possiamo farlo anche noi?"
     
  11. blizzard

    blizzard Moderator Membro dello Staff

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    35 anni fa sul mio atlante DeAgostini :) proclamava allarmato che restavano solo 20 anni di riserve di petrolio, poi l'umanità sarebbe inevitabilmente passata al nucleare e alle risorse rinnovabili....
    Beh... adesso il petrolio è ancora lì, ne estraiamo più che mai e le riserve note bastano per 30 anni :D
    Il nucleare non è decollato e le rinnovabili sono ferme al palo (come % globale) il carbone va ancora alla grande :rolleyes:.
    Io non vedo grossi problemi energetici dietro l'angolo, mi pare che l'acqua potabile finirà molto prima. Basta andare in montagna per vedere cos'è rimasto dei ghiacciai sulle Alpi...quasi nulla...
    Non piove più , annate torride, a Roma per la prima volta dalle invasioni barbariche sono a corto d'acqua:eek:, tra qualche anno dai rubinetti non uscirà più nulla.
    In Israele, dove non sono proprio dei coglioni, hanno già costruito 5 grossi impianti di desalinizzazione dell'acqua del Mediterraneo con costi bassissimi, soli 58 centesimi a tonnellata! Forniscono gia quasi il 50% del fabbisogno del paese.
    Cercate in rete il progetto Sorek.
    E in Italia che si fa? :oops:
     
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  12. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Facile ... basta far uscire il petrolio dai rubinetti e abbiamo risolto il problema ...
     
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  13. GyJeX

    GyJeX

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    si beve birra, in Italia, se non c'è più acqua mi sembra logico passare ad altre bevande
     
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  14. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Gli invasori del popolo libero e indipendente americano al tempo di Colombo bevevano solo birra perché pensavamo che l'acqua americana fosse nociva (invece era molto meglio di quella europea) ... Erano sempre allegro e felici (frecce permettendo ) ... Perché non rivangare quella tradizione ...
     
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  15. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    Non sono stato chiaro, io credo ti faccia onore avere già una famiglia così numerosa alla tua età. Quello che intendevo è che magari non tutti hanno lo stesso progetto ma non per forza sono dei debosciati che dovrebbero maturare. O come dici, degli assassini. È un po' più complesso, non è una decisione presa a cuor leggero.
     
  16. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Tipo? Lavoro poi lavoro e dopo lavoro?

    Fammi degli esempi su dei progetti che seguono le masse e ti dirò che non portano a nulla ...

    We sia ben chiaro non ti sto accusando di nulla si parla in tranquillità e in generale... Non parlo di te ma delle folle ...
     
  17. qwetry

    qwetry

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    non quoto direttamente la persona perché la mia è una riflessione nei riguardi di una mentalità, non una critica a una persona.

    carriera, benessere, viaggi, svago, godimento.

    non considero la ricerca di ciò egoista, ma vivendo in tal modo non riuscirei a non domandarmi con angoscia:

    a che pro tutto questo?




    PS non sono cristiano, non fraintendete la mia prospettiva.
     
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    Ultima modifica: 18 Ottobre 2017
  18. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Mica è una malattia
     
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  19. DistruttoreLegio

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    @maie sono malato voglio diritto al sesso parcheggio pensione e qualunque idea hai contraria alla mia sei razzista ... grazie ...
     
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  20. Mappo

    Mappo

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    Con i suoi funny, disagree e dislike Maie non perde occasione di essere lui stesso funny e di collezionare figure di palta. Che dire contento lui....contenti tutti. Nel video una delle solite intrusioni simil intellettuali di Maie in una discussione :D:D:D

     
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