https://www.forbesitalia.com/sites/...itario-pd-forza-italia-5-stelle/#585102b23936 Avendo lavorato per un pò nel settore della dissalazione (progettavo e avviavo impianti), conosco la situazione della megalopoli sudafricana: non ci sono grandi bacini di approvvigionamento e l'acqua viene prodotta principalmente per raccolta o per dissalazione (con sistemi "fissi" o con navi che arrivano al porto in caso di emergenza). Ma se la condizione di cape town è da capitan ovvio, l'articolo speiga come altre città stiano cominciando (o cominceranno a breve) a soffrire la crisi idrica (in Italia si parla di Modena, Reggio Emilia, Bologna e Cremona) Le soluzioni per ovviare a questa problematica sono principalmente 3: L'aumento della quantità di acqua prodotta tramite dissalazione: il procedimento è energeticamente costoso, l'acqua viene scaldata e fatta passare attraverso piatti di colonna. Lo svilupppo di nuove tecnologie: tecnicamente l'ossido di grafene ridotto sarebbe un ottimo materiale per sviluppare membrane di dissalazione, ma nessuno ha ancora capito come traforare la struttura correttamente L'introduzione di politiche atte alla riduzione degli sprechi e di emissioni (e il possibile controllo delle nascite) Contando che il problema della siccità sarà causa di incredibili mutamenti geopolitici nel futuro (perchè chi non ha acqua non vive), come pensate verrà gestito questo problema? Secondo voi ci sono soluzioni alternative?
Sobbarcandosi l'impegno di aggiustare tubazioni per miliardi di euro a fronte di guadagni di milioni, con un break even spostato avanti decine di anni? Chi sarebbe così geniale da farlo?
Basta aumentare di 1000 volte il prezzo al dettaglio dell'acqua. In questo modo si risolve anche il problema della sovrappopolazione mondiale.
E poi chiedere gli aiuti allo stato quando bisogna socializzare le perdite. Arguto. Dove hai studiato ?
Ipotizzo che usino le onde pre creare solo energia http://www.green.it/moto-ondoso-wave-star/ Per dissalare con una membrana attuale serve una pressione di 70 bar circa, mentre in una dissalazione per distillazione (a piatti) serve comunque un calore non indifferente, contando l'energia latente di vaporizzazione
IN realtà è una di quelle cose su cui nutro più dubbi si possa applicare compiutamente e con un massimo beneficio un "capitalismo" duro e puro. Provo orrore per gli aiuti di stato, non confondermi con i laureati alla bocconi per favore....
La dissalazione delle acque dei mari e degli oceani è, probabilmente, la migliore tra le alternative, lasciando da parte per un momento la questioni dei costi. I mari ricoprono il 70% del pianeta e sono una fonte d'acqua stabile e disponibile; in futuro potrebbero diventare appetibili come fonti di approvvigionamento idrico a fronte della diminuzione di altri bacini e corsi d'acqua. Con il prosciugamento di fiumi, laghi (vedere, ad esempio, la drammatica riduzione del Lago d'Aral nel corso del tempo) e la diminuzione delle piogge, sempre più governi potrebbero prendere in considerazione, in futuro, l'idea di sfruttare le risorse marine in modo inedito. Questo, però, potrebbe portare ad un cambiamento geopolitico non da poco: le nazioni affacciate sul mare (o, ancora meglio, su più mari) avrebbero un potere economico e contrattuale pari a quello delle attuali nazioni produttrici di petrolio. In soldoni, più acqua riesco a desalinizzare (e trattandosi di acque territoriali non devo preoccuparmi di contendermele con altre nazioni), maggiore quantità potrò destinare per le necessità interne e per l'esportazione. Chi verrebbe colpito da questo mutamento sarebbero le nazioni che, loro malgrado, non godono di uno sbocco sul mare: svariati Paesi dell'est Europa, dell'Asia Centrale, che diverrebbero, in assenza di altre fonti, completamente dipendenti dalle importazioni d'acqua (con tutte le ricadute politiche ed economiche che ne conseguono).
a Reggio Emilia la disponibilità di acqua potabile pro-capite (al netto della crescita di popolazione) è diminuita del 2-3% l' anno dal 2001 al 2011: la metà in 35 anni circa di cui 17 già passati a Parma l' estate scorsa sono arrivati in alcune località dell' appennino al rifornimento via autobotte: e visto che a ottobre e gennaio le precipitazioni sono state del 60-85% inferiori alla norma (in media o leggermente sopra novembre e dicembre fonte Arpa ER) avremo un' estate interessante per le altre citta emiliane non ti so dire, ma sempre stando ad arpa quelle messe peggio sono da Bologna al mare. energia di cui notoriamente siamo ricchi bene quindi al momento non è una strada percorribile: forse nel futuro, ma al momento..... il controllo delle nascite è già qui: sfortunatamente in un sistema che si basa sulla crescita costante anche la popolazione ha da crescere o se no il PIL.... perchè nel futuro? la Siria è il presente. riduzione dei consumi. ma in un sistema che si basa sulla crescita costante....
Pensò intendesse politica delle nascite riferito agli altri paesi extra europei ( o extra occidentali)
Nella riduzione dei consumi si può agire in vari modi: Reti più efficenti: idea semplice, ma che necessita di grandi finanziamenti. Nella società di oggi iperindebitata, chi spenderebbe per aggiustare la rete? Educazione civica: uno scarico di sciacquone consuma circa 5 litri d'acqua. Moltiplicato per 5 (?) scarichi al giorno, sono 25 litri. Educare la popolazione a consumare meno acqua sarebbe un sistema semplice ed economico. Ma il problema è "come far capire alla ggente che l'acqua è importante"? C'è la lobby degli acqualieri che non vuole farci sapere la verità? R&D: l'industria consuma milioni di metri cubi d'acqua. Con nuove tecnologie si potrebbe ridurre il consumo. Ma anche qui, chi paga? L'idea che abbiamo tutti è che l'acqua sia un bene infinito ed economico, quindi perchè spendere in test e tecnologie che mi costano di più del guadagno reale? OGM: apriti cielo. "Ideare" piante che consumino meno acqua sarebbe un idea incredibile, ma nel mondo populista moderno è impossibile vedere attuata quest'idea. In sintesi: per effettuare una riduzione dei consumi servono soldi e deteminazione. Chi ce li metterà?
Ma tornare a ragionare come una volta e cioè che è l'uomo che va all'acqua e non il contrario, fa tanto schifo?
No, ma anche in Italia ci sono zone densamente abitate e scarse in acqua, per esempio nella Liguria di levante. Le buone pratiche in agricoltura per il risparmio di acqua: http://www.cersaa.it/wp-content/uploads/2018/02/Newsletter_03_2018.pdf