Posto questo delirio in 10 punti di Ernesto Galli della Loggia, che sul Corriere on line si lancia in un bel rinnovamento reazionario (in linea con il nuovo governo) della scuola https://www.corriere.it/opinioni/18...22-11e8-b57b-459a23472be0.shtml?refresh_ce-cp Le perle: - La cattedra rialzata e il professore da riverire - Basta occupazioni, rigare dritto! - Basta ai rappresentanti dei genitori, professori padroni delle aule - "Per superiori ragioni di igiene antropologico-culturale" (sic.) - Gite scolastiche Avtarchiche. Chiaramente le mezze misure sono retrò e ka$ta, torniamo ai buoni vecchi assolutismi che nel 900 hanno fatto così bene
In Giappone gli studenti hanno a rotazione un giorno a settimana per pulire la scuola, chi non lo fa, ha un abbassamento dei voti in generale. Su quello sarei d'accordo perché insegni ai ragazzi il rispetto per la Res Publica. Italia: i bidelli rimarrebbero senza lavoro e quindi malcontento; se la proposta la facesse un partito di destra, le sinistre insorgerebbero al grido di "Scuola fascista che obbliga gli studenti ad attività non di studio e coercizione"; se fossero le sinistre a proporlo, le destre insorgerebbero al grido di: "Scuole comuniste, che obbligano gli studenti ad attività inutili per la loro formazione futura e coercizione". Dipende poi se verrebbe proposta sotto elezioni o no, con argomenti più o meno validi e la messa in caciara.
Aspettate, perché non è normale alzarsi quando entra il professore? Io l'ho sempre visto fare e fatto, e vi parlo di 3-4 anni fa. Mi sto trasformando in @DistruttoreLegio con queste uscite però
Boh, io l'ho fatto in Prima Elementare, 48 anni fa, poi non l'ho mai più fatto e nessuno nelle mie scuole lo faceva...
Alla fine nessuno ha il coraggio di dire la verità: si salvano solo i Licei Classico e Scientifico in calcio d'angolissimo e il resto è tutta merda. Ora uno mi dirà del cuggino che ha fatto l'istituto tal dei tali e ora lavora al CERN e ha pure tre puttane a settimana come benefit, ma non conta a livello statistico. La scuola è una merda per colpa dei genitori, della società e whatever, ma anche (e in massima parte secondo me) di insegnanti imbecilli. Io, personalmente, in un paese serio sarei stato crocifisso e lo ammetto candidamente. Il punto è che non possono gli insegnanti pretendere rispetto. Non possono e basta. Per interessi corporativi mai che abbiano tuonato contro la marea di colleghi deficienti e nullafacenti. Senza offesa, ma se io al Liceo prendo e vedo mostre d'arte e poi all'interrogazione vengo cagato zero mentre la compagna con le tette di fuori ha un 10 di ufficio e nessuno degli altri insegnanti ha nulla da ridire, sticazzi annatevene affanculo. E il mio è un esempio random. Potrei farne a dozzine d'altri. O anche che si lamentino di lavorare molto e guadagnare poco. Cose entrambe false. Negli altri Paesi europei guadagnano di più non perché ci sono al Governo gli illuministi con Bohr a servire caffé e i coniugi Curie a fare spettacolini erotici e dispensare suggerimenti, guadagnano di più perché lavorano di più. Chiaro che poi i professori li tratti a pesci in faccia. Personalmente non ho alcun vago rispetto per la categoria.
Per inciso, non è che poi io sia finito a un bordo della strada a bucarmi (almeno per ora). E sono a tutt'oggi convinto che al di là dell'aspetto sociale (incontrare altri ragazzi etcetc), avrei impiegato meglio la mia adolescenza facendo altro. Fosse anche spaccare legna.
Passiamo al livello successivo allora, perché i docenti italiani sono così inetti? Cosa fanno di diverso da quelli stranieri? E' banalmente perché sono italiani? O sono formati male? O ce ne sono di formati bene, ma poi nello screening se ne vanno a fanculo e ne vengono presi altri con agganci parentali?
Perché non possono essere licenziati. Né promossi. Dunque che cazzo gliene frega di far bene il loro lavoro? Nulla. Sta alla coscienza del singolo. Cosa fare? Selezionarli bene. Incentivare. Licenziare. E ripeto: licenziare. Un buon terzo degli insegnanti incontrati in vita mia andrebbero licenziati in tronco per manifesta incapacità e inadeguatezza. E no, non ho affatto frequentato scuole disagiate di periferia. Ma è molto più comodo (per loro in primis) fottersene ampiamente. Dopo ti tocca lavorare davvero: corsi d'aggiornamento seri, prendersi responsabilità, vivere il lavoro come fosse un lavoro e non 'andare a scuola' inteso come lo intendono gli studenti, etcetc Il vulnus finale è che la stragrande maggioranza degli insegnanti ha fatto solo quello in vita sua, senza sapere una beneamata sega di com'è il 'mondo vero', quello competitivo, difficile, pieno di cazzi&mazzi. Non lamentiamoci poi se educano dei bambocci, lo sono loro in primis.
Guarda: quando ho finito le Medie potevi ancora decidere se continuare gli studi o tuffarti nel mondo del lavoro. Ho scelto la seconda opzione perché non provenivo da una famiglia ricca e dovevo aiutare in casa; secondo, mi sono comprato il mio primo motorino con i soldi che ho guadagnato io, facendo il mozzo sulle navi da carico, in mezzo all'Atlantico e lontano da mammà, e questo a livello di formazione personale è impagabile, IMO. Sono ancora vivo e sebbene non sia laureato, ho potuto fare 20 anni di carriera nel mestiere che piaceva a me. Adesso i tempi sono cambiati e serve di più un laureato, va benissimo, ma non è che a lavorare da 14 anni muori. Adesso sembra che a 14 anni ne hai ancora 6 e devi essere protetto da tutto.
Per esperienza, ma mi dispiace dirlo, gli insegnanti con origini polentone sono più preparati in media dei colleghi che vengono da giu, e di conseguenza pure gli studenti del nord lo saranno più dei colleghi meridionali(cosa statisticamente nota). Ne deduco che i problemi sono principalmente una questione di cultura scolastica, cultura intesa come ambiente e tradizione che permane negli istituti tramandandosi da docente a docente a studente a studente... Se si vuole avere una scuola migliore va cambiata quindi la cultura ambientale nelle scuole, cosa difficilissima.
Per nulla, ma io sapevo già in quinta elementare che avrei voluto studiare economia, dunque avevo bisogno di fare la scuola. Mi informai anche se fosse possibile andare all'Università direttamente dopo il biennio del liceo, ma nada. Personalmente non avevo grande scelta o così o pomì. E son soddisfatto delle mie scelte nel lungo periodo. Chiaro che comunque io ero sempre stato uno che voleva studiare molto, solo, quello che mi interessava e in indipendenza. Tant'è che all'Università mi è andato tutto di lusso e l'ho fatta lavorando. Fossi stato uno che non voleva studiare o corto, avrei cagato fuori dal vaso non andando a lavorare e invece andando al liceo.
E' anche, alla base, una questione ambientale. Nel senso, se mediamente in terronia c'è il disprezzo totale per la cultura, chiaro che va tutto in vacca. E chi invece la vede diversamente emigra e lo trovi a Milano, Parigi, Bologna, Berlino, N.Y. Una delle cose terreficanti dell'attuale situazione sociale è che la totale assenza di meritocrazia produce ulteriore assenza di meritocrazia: vedi te che lo studente è più motivato ad avvicinarsi alla cultura se vede il Tizio laureato in Scienze della Sfigataggine che si chiava ogni cosa, invece di avere come modello un buzzurro del Grande Fratello o chi per esso. Ed è, fra le varie cose, una questione economica e sociale. Non per niente vogliono fare tutti medicina: mille serie TV su quanto sono cool i dottori, lavoro sicuro e socialmente stimato. E persino i più bischeri, quelli che fra dito e luna guardan per terra, son disposti a chiudersi in casa per mesi per preparare il test per entrare. Ed è anche uno dei motivi per cui io mi sono rotto il cazzo in modo colossale fra lavori e conti che non tornavano mai per anni, ma ho preferito fare un'Università privata.
Ma fare proposte serie per la scuola no, eh? - Rendere il programma di Storia veramente completo: ad oggi, si arriva a malapena alla Seconda Guerra Mondiale. Il risultato è che gli studenti non sanno nulla della Guerra Fredda e della Storia Contemporanea, se non decidono di approfondire questi argomenti autonomamente. E sto sorvolando sul fatto che la Storia insegnata sia (forse giustamente, forse no) euro-centrica; non dico che bisogna conoscere a memoria l'elenco di tutti gli imperatori del Siam, ma capire almeno perché la situazione in Corea oggi sia così tesa, perché il Medio Oriente stia attraversando un periodo difficile e via dicendo. - Migliorare l'insegnamento della Geografia. Non dico di conoscere a memoria la capitale della Moldavia o del Khazakistan, ma quantomeno saper collocare nello spazio nazioni, città, elementi paesaggistici. Sapersi orientare, capire che la morfologia del territorio condizioni le scelte politiche ed economiche (la Geopolitica, per intenderci). Non stupiamoci se poi la Geografia viene considerata "industria siderurgica e barbabietole da zucchero". - Migliorare l'insegnamento di Storia dell'Arte, che in un Paese che detiene il 60% del patrimonio storico e artistico del mondo è una grave lacuna. - Migliorare le aule di Fisica e Chimica nelle scuole superiori e coinvolgere attivamente gli studenti nell'utilizzo della strumentazione scientifica, come il microscopio. - Migliorare l'integrazione con i sistemi informatici, inserire negli insegnamenti elementi di multimedialità, sfruttare le opportunità offerte dai social (ovviamente, trattandosi di minorenni, il tutto sotto la supervisione degli adulti). Eh no, l'emergenza della scuola è proibire le assemblee d'istituto e vietare le gite all'estero. Nessuno che parli poi dell'alternanza scuola-lavoro. P.S. Per favore, non generalizziamo sui docenti del Meridione. Io ho avuto professori ottimi, nonché veri e propri maestri di vita, e altri diciamo "così e così", ma generalizzare dicendo che al sud la cultura viene presa meno in considerazione rispetto al nord è fuorviante.
Ma sei impazzito? E se poi i ragazzi crescono non credendo che fuori dall'europa e dalla nostra epoca ci sia un enorme buco nero di barbarie come li convinceremo a fare quello che ci pare?
Il vero problema dei docenti è che in Italia l'assunzione pubblica è solo assistenzialismo, un regalo economico da parte dello stato a pochi fortunati. Poi nel mare magnum dei dipendenti statali c'è chi si impegna e si fa il mazzo (pochi) e chi ci sguazza, fa poco o nulla e vive sulle spalle dei contribuenti (molti). Purtroppo la totale mancanza di meritocrazia e un immobilismo statale a livelli biblici creano mostri come i professori ignoranti, che creano alunni ignoranti, che diventeranno professori ignoranti
Gite all'estero: solo per scopare e ubriacarsi. Amate molto. Assemblee d'Istituto: propedeutiche al punto di cui sopra. Amate molto anche loro. Occupazioni: trivio totale. Amate immensamente. Scuola-Lavoro non lo puoi fare perché dopo finisce che ti trovi la gente in piazza a gridare 'svenduta la scuola ai padroni' e affini. Con gli insegnanti in prima fila a sobillare i ragazzi. E lo dice uno, lo ripeto, che contro la Riforma Gelmini ha fatto il delirio. Ma banalmente per popolarità e cazzeggio, non certo per motivi ideologici. In materia, col senno del poi, la penso come Cossiga. Che al Sud la situazione sia quella che è, è evidente a chiunque mi sa. E, sì, trovo opportune generalizzare. Siam sempre tutti contro al generalizzare, quando è la visione d'insieme che conta. E' una generalizzazione dire che gli student di Classico e Scientifico siano (forse) passabili come preparazione e il resto sia immondizia? Sì, è evidente che si tratta di una generalizzazione e che ci sono eccezioni in un senso e in un altro, ma la situazione complessiva viene delineata da macro-tendenze e non da fenomeni singoli. In sostanza, conta l'aggregato e come è orientato. Più che programmi astrusi o iniziative deliranti varie, servirebbe partire dalle basi. Terra terra. Ci fai una mazza con la lavagna digitale se poi non funziona una sega a livello strutturale con insegnanti incompetenti, svogliati e senza prospettiva alcuna. La scuola è uno stipendificio qualunque dello stato al pari delle Guardie Forestali siciliane e calabresi, solo che è uno stipendificio in un asset fondamentale dello Stato. Purtroppo non si vede bene come sta messa perché un conto è il chirurgo che ti lascia il figlio sotto i ferri per incompetenza e un altro una scuola che non funziona, i nefasti risultati li vedi dopo trent'anni e nemmeno chiaramente.
Fatto. Siamo arrivati a dopo il muro di Berlino. Fatto. Chisinau e Astana, fra l'altro. Ricordo che abbiamo studiato geopolitica in relazione all'ascesa della nazioni europee, e anche della repubblica veneziana (perché quella di Genova no?). Manca. Fatto. Laboratorio di chimica e laboratorio di fisica erano materie come le altre. Già dal secondo anno era meglio non sollevare il beker distratto dalle tette della compagna di banco, o correvi il rischio di versarle addosso una soluzione di solfato d'argento. Fatto. O almeno, a scuola ho imparato a programmare in C. La conclusione è: iscrivetevi a quello che una volta era il liceo scientifico tecnologico (ma anche no ). Tu cosa faresti fare ad un/una ragazzo/a del liceo che ti viene in studio per l'alternanza scuola-lavoro?