e vaglielo a spiegare ai politici... fanno i test per confermare le loro tesi, mica per salvare la vita a qualcuno, se hai la febbre ci vuole anche una settimana per avere il tampone nel frattempo se peggiori cazzi tua.
Se si cercava più o meno consapevolmente l'herd immunity, è ovvio che ci sono stati più casi e più vittime dei paesi vicini. Comunque, se cercassi l'herd immunity non metterei alcuna limitazione ai contatti, non avrei chiuso le scuole nè le università e non avrei chiesto ai dipendenti pubblici di lavorare da casa. P.S. domani rilancio con un argomento interessante: il costo dei vaccini
contagiato solo il 15 % è fallito l'obbiettivo, robe da matti .... Comunque il grafico postato prima è interessate , facendo due più due e nella mia completa ignoranza , direi che se è vero che una percentuale della popolazione è "insensibile" o già " preparata" al virus allora come dicevo la immunità di gregge si avrebbe molto prima del 60% ipotizzato. Ecco che i contagiati che calano già al raggiungimento del 15% ovunque tende ad avere un senso. Quindi se questo è un ragionamento corretto, avremo riprese del virus ovunque non si sia già raggiunto un 15% di immunizzati , o qualcosa del genere.
Beh, che non abbiano ancora raggiunto l'herd immunity è vero. Teniamo presente che in Svezia ad oggi alcune delle limitazioni entrate in vigore ai tempi della diffusione iniziale del contagio sono ancora lì, quindi più di tanto l'infezione non si potrà diffondere, a meno di non farlo di proposito: nel momento in cui si rilasciassero le ultime briglie, l'infezione probabilmente tornerebbe a propagarsi, almeno un po'. Ho letto che le scuole dovrebbero ricominciare in questi giorni. Esistono infatti indagini di sieroprevalenza che danno numeri ancora più alti, ad esempio quella svolta autonomamente dalla provincia di Bergamo indica il 25% circa della popolazione che ha sviluppato anticorpi, per lo stesso territorio l'indagine nazionale dell'ISS ha rilevato il 24% (forse era il contrario, adesso non me lo ricordo). Ce ne sono altre, in altre parti del mondo, che hanno dato numeri ancora più elevati: un fattore che non sempre si prende in considerazione quando si commentano questi dati è che la % da "raggiungere" non dipende solo dalle caratteristiche virus e/o da quanti siano già "insensibili" al contagio, ma anche dalla distribuzione della popolazione nello spazio: se mettiamo le stesse identiche persone in cabine singole su una nave da crociera o in una baraccopoli, dopo un mese la % di contagio nei due gruppi sarà molto diversa, non sorprendentemente. Quindi in sostanza la questione è molto più complicata di come molti la vendono, è difficile capire quello che davvero è successo. La popolazione scandinava in generale mi sembra ben messa per infettarsi poco, hanno tutte numeri bassi, non solo in assoluto ma anche x M. Teniamo inoltre presente che il famoso valore del 60% mi sembra sia stato calcolato ipotizzando (perché è una stima, non lo sappiamo con precisione e comunque anche R0 è un numero variabile, a seconda ad esempio delle precauzioni adottate a priori per non entrare in contatto con gli infetti, anche se per ipotesi la popolazione fosse completamente suscettibile) un indice di riproduzione di circa 2.5; se però una parte della popolazione come dici tu è "insensibile" al virus e non è mai contagiosa, allora significa che, fatto salvo il numero di persone che sono state comunque contagiate, che rimane lo stesso, allora anche il valore dell'indice di riproduzione deve essere rivisto al rialzo; da ciò discende a sua volta che non basterebbe più avere il 60% della popolazione in qualche modo "immune" per raggiungere la fine dell'epidemia, ma a parità di misure di contenimento sarà necessario raggiungere magari il 70-80% della popolazione. Mi permetto ancora due considerazioni: 1) anche dopo aver raggiunto, anche in modo violento, l'herd immunity, il contagio non si blocca immediatamente - il numero di nuovi infetti scende bruscamente e poi continua per un po' di tempo con numeri ridotti; 2) uno degli autori del famoso studio sulla T-cells immunity ha dichiarato che in realtà non sempre coloro che la possiedono sono "insensibili" al virus, alcuni si limitano a riportare "mild symptoms", quindi stanno bene ma sono lo stesso contagiosi per gli altri.
Tralasciando lo scivoloso terreno dell'immunologia for kids, ho letto che gli USA hanno acquistato 500.000 dosi del farmaco Remdesivir: se è vero che un trattamento comprende sei dosi, con 500.000 dosi si possono trattare circa 84.000 pazienti gravi, al costo di circa 3.500 euro (dollari?) l'uno. Quindi se ho fatto bene i conti e se la notizia fosse vera, gli USA avrebbero speso circa 291.667.000 euro (dollari?) per questo farmaco. Non so quanto costi davvero il Remdesivir, so che è molto costoso e che funziona (un po') solo con i pazienti gravi. https://www.corriere.it/salute/mala...si-0b439136-bbb0-11ea-8b38-f3e0b4a46805.shtml Però, se è vero che lo sviluppo di un vaccino costa circa 2.000.000.000 dollari: https://www.adnkronos.com/salute/sa...o-costera-vaccino_LKMUmyfA3ZWTKNdjfHLBDN.html e il prezzo al pubblico di due dosi fosse circa 25+25 dollari come quello dell'influenza stagionale, producendone un adeguato numero, a parità di effetti collaterali, diventerebbe più conveniente* per una nazione acquistare ad esempio 100 milioni di dosi, anche nel caso in cui l'immunità durasse solo un anno, soprattutto se il vaccino fosse prodotto in loco e non si dovesse anche comprare la licenza di fabbricazione da Gilead. *più conveniente in termini di costo per persona da vaccinare piuttosto che da curare (c'è comunque anche il costo del ricovero evitato da considerare), non in termini assoluti ovviamente. A meno di non decidere di vaccinare solo la popolazione più suscettibile a morire o sviluppare gravi sintomi a causa delle infezioni, e vendere le dosi rimanenti all'estero.
Mi sono permesso di fare una piccola aggiunta al grafico, solo per renderlo più aderente alla realtà. I contagiati erano milioni, non decine di migliaia.
Non conosco la Spagna. In Italia spero proprio di no, secondo me siamo passati dall'identificare un nuovo contagiato su dieci o più a uno su due o tre. Guardando la % dei tamponi positivi sul totale, nei giorni peggiori dell'epidemia si era superato il 10% e non si cercavano neanche asintomatici, a luglio credo che molte regioni siano state per giorni sotto l'1.
Sono numeri che ho tenuto io e non te li posso certificare, prendili così. In Italia nelle ultime quattro settimane sono stati comunicati circa 200 decessi, i casi a partire dalle due settimane ancora precedenti - per dare il tempo ai pazienti di manifestare i sintomi, aggravarsi e morire - per le successive quattro settimane più o meno sono stati 7000, li moltiplichiamo per tre per stare ragionevolmente sicuri e viene una letalità apparente dello 0,95%, alta. Se li moltiplichiamo per quattro viene 0.72%, un terzo di quella stimata dall'ISS per questa primavera. Io penso che con una mediana dei contagi, che all'epoca credo fosse fra i 40/50 anni, ma che più di recente è scesa anche sotto i 40 anni, ci siano paradossalmente più morti di quanti potremmo aspettarci, non meno. Per l'estero non so. In Spagna ieri sono morte 24 persone e l'altro ieri 13. Non sono tante, ma non sono "nessuno". https://www.worldometers.info/coronavirus/country/spain/
Leggo che sta venendo travisato uno studio che associa una particolare delezione nel genoma del Coronavirus ad una sua minor letalità in Italia. Osservo che, anche se questo rapporto di causa-effetto fosse confermato, come auspicabile, da successive indagini, la sua incidenza è di 78 sequenze su 17928 sequenza totali esaminate nelle nazioni oggetto di indagine, lo 0,44%, quindi non sembra essere una mutazione prevalente. Tra l'altro l'incidenza in Italia è di 0/146, quindi presumibilmente nulla ha a che fare con l'andamento dell'epidemia qui da noi. Auspicabile un aumento del sequenziamento del genoma del virus in Italia.
Anche Bassetti favorevole alla vaccinazione anti-influenzale di massa a settembre. Ha senso, ma mi sembra velleitario. https://www.ilsecoloxix.it/genova/2...studenti-il-vaccino-antinfluenzale-1.39225799
ma se mi sono già fatto il covid poi posso saltare il vaccino , e il vaccino influenza e la mascherina ?
Boh, in teoria... Per la diagnosi differenziale non serve perché in genere non è abbastanza efficace. Serve per diminuire gli accessi all'ospedale, ma in questo senso vale soprattutto per gli over-50.
Pare che si possa riprendere, sembra che abbiano trovato un caso di ricaduta ad Hong Kong. Anche chi entra a contatto, pur under-50, con immunodepressi che non possono vacinarsi.
in veneto stato forse, in E-R sei hai la febbre il giorno stesso, il risultato in 12-24 ore dal test.
35 anni una settimana fa ed è scesa ancora. la mortalità è di circa il 2% a 35 anni, sale a non proprio, una volta che dice qualcosa di sensato..... riduci le probabilità di avere e l' influenza e il virus nello stesso periodo: se continua ad andare grassa e i numeri rimangono circa gli attuali, l' hai fatto per nulla, ma se torna a scappare.... si il nulla del nulla esaltato dai soliti noti. è il terzo ceppo potenzialmente benigno che viene identificato, i due precedenti si sono estinti in poco tempo, questo vista l' incidenza dovrebbe fare la stessa fine: ci sono ancora miliardi di ospiti a disposizione del ceppo primario...
La letalità sotto i 40 anni è inferiore allo 0,1% secondo la più completa review degli studi di sieroprevalenza finora effettuati, quindi per i giovani in linea generale è poco pericoloso. Sale sopra il 2% oltre i 60 anni.