Della conquista romana della Grecia si parla sempre poco, data l'assenza di avvenimenti importanti e la facilità con cui Roma si impose. Ma la Grecia e la Macedonia furono i paesi che inventarono il sistema della falange, che dominò i campi di battaglia per secoli. Cosa aveva di diverso la legione? In cosa era superiore? In qualche campo la falange era superiore?
Bhè,la legione era estremamente più duttile,infatti se la falange veniva presa sul fianco era spacciata,mentre la legione no...inoltre la falange era lenta a spostarsi e sensibile al terreno su cui si combatteva,che doveva essere regolare...senza poi guardare la disciplina delle legioni che dopo Mario era superiore a tutti gli altri eserciti,i pilum che sfaldavano le falangi e la mutatio(lo scambio tra le prime 2 linee) e il modello manipolare con lo scambio tra astati e principi che rendeva i legionari che erano in prima linea sempre abbastanza freschi... LA falange a condizioni di terreno perfette era forse migliore nel "tenere" il terreno,...
quoto tutto quello che ha detto Armilio. La falange ormai era buona giusto per tenere un passaggio obbligato. Durante la guerra tra i Seleucidi di Antioco III e Roma le falangi hanno dimostrato la loro infieriorità (già palesata a Cinocefale): subivano il lancio dei pilum senza poter fare niente, poi venivano facilmente aggirate, accerchiate e distrutte. Le picche macedoni (sarisse) erano impossibili da usare se non in formazione, e appena la formazione si rompe (anche solo per muoversi più velocemente o girarsi) una "temibile" falange diventa una massa di uomini praticamente disarmati. Aggiungici l'armamento e la disciplina romane e otterrai un unico risultato possibile in una battaglia tra falangi e legioni. Tra l'altro la tattica avvolgente di Scipione aveva appena preso piede, quindi i Romani avevano SIA un tipo di esercito che già di suo era perfetto a combattere la falange, SIA la strategia più efficace in assoluto da usargli contro. :contratto:
se permettete avete trascurato un fattore a mio avviso molto importante... la concezione strategica originaria dell'impiego della falange (quella alessandrina per intenderci...) prevedeve un impiego quasi statico di questa formazione, il cui scopo era quello di bloccare ed impegnare le forze nemiche (cosa per cui era praticamente perfetta) per permettere alla cavalleria di sopraffare le forze montata nemiche, aggirarne lo schieramento e sferrare il cosiddetto "colpo di maglio" alla schiena o sui fianchi. va detto che col passare del tempo nei regni ellenistici si andò perdendo sempre più questa concezione strategica, finendo col mettere insieme falangi e cavalieri in proporzioni sempre più sfavorevoli a questi ultimi, tanto per capirci se la regola aurea di alessandro prevedeva un cavaliere ogni tre fanti, negli eserciti di antioco il rapporto era di uno a otto o uno a dieci... questo comportò che a magnesia l'iniziale successo della cavalleria seleucide sul fianco destro (mi pare... dall'altra parte c'erano quei disgraziati carri falcati... alessandro glieli avrebbe tirati dietro... ) non potesse essere efficacemente sfruttato, col risultato che furono poi gli stessi legionari a sfruttate la maggiore flessibilità della propria formazione manipolare per sconfiggere le falangi.
Sono totalmente d'accordo con Maglor, l'esercito "stile macedone" cioè: falange, fanteria pesante mobile (hypaspistis ai tempi di Alessandro, poi anche "scudi d'argento" con i Diadochi) cavalleria e fanteria leggera ben addestrata, era così inferiore alla legione che ad Heraclea ed Ausculum chissà perché ha vinto, ed anche a Benevento non è che proprio abbia perso, più una sconfitta tecnica per abbandono di campo. Anche Annibale poi usava un'esercito con una struttura abbastanza simile. Solo col passare del tempo l'esercito "stile macedone" è andato degradandosi col risultato che si è visto. Notare che Alessandro non ha mai usato la falange per vincere (intendi portare il colpo decisivo) le sue battaglie, sempre attacchi ai fianchi. P.S. Comunque ci voleva un duro addestramento anche per combattere in falange macedone, diversamente da quella greca. La disciplina non era di esclusiva pertinenza romana. P.P.S. A Zama a metà battaglia ci fu un furibondo scontro di fanterie fra falangi e legioni... se non tornava la cavalleria numidica a prendere alle spalle i cartaginesi si sarebbe visto come la legione era superiore...
Quoto Maglor! Penso che se vogliamo paragonare il miglior esercito falangitico...diciamo quello a disposizione di Alessandro III alla fine del suo regno, con il miglior esercito legionario (con struttura coortale) che individuerei in quello che Augusto ha lasciato in eredità ai suoi successori, credo che la superiorità della Legione sarebbe cmq netta. Per tutti i motivi che avete evidenziato. Vi consiglio i libri di Andrea Frediani sulle battaglie dell'antichità: http://www.andreafrediani.it/
Come ha detto Maglor, l'esercito alessandrino prevedeva una ripartizione ottimale di truppe tra cavalleria e falange. Ma subito dopo di lui questa si è persa e l'esercito falangitico è diventato immediatamente obsoleto rispetto alla mobilità, l'addestramento e l'equipaggiamento legionario. Su Asculum ed Heracleia al momento non ricordo niente quindi prima mi devo documentare poi ti saprò rispondere meglio Sul PS sono daccordo, ma l'addestramento era ormai ridotto all'osso all'epoca in cui ROma allungò le mani sulla Grecia. La falange ormai sapeva solo mantenere la formazione, avanzare lentamente e stop. Non so se fu in quel periodo oppure dopo che addirittura i falangiti non avevano neanche le spade! Ergo erano un addestramento e una disciplina totalmente indirizzati in una certa maniera. Niente a che vedere con la tecnica romana. Sul PPS sono perplesso: non c'era nessunissima falange a Zama, tanto meno una falnge di tipo macedone con sarisse e quant'altro :humm: . La prima linea cartaginese era formata da mercenari raccattati da Mago e neanche tanto addestrati. La seconda erano coscritti cartaginesi che sicuramente non erano stati addestrati a combattere in falange. La terza linea erano i veterani italiani, che MAI avevano combattutto in falange. Di questo sono sicurissimo: nessuna falange a Zama, anche perché in questo caso Annibale avrebbe manovrato in modo molto diverso.
Concordo,ma se devo confrontare le 2 fanterie...penso che comunque,anche usata in una tattica alessandrina,le legioni erano superiori,perchè erano più duttili anche nel combattere in terreni diversi che non siano semplici pinure,c'è poco da fare,anche nel tenere il terreno e nel bloccare il nemico non sono da buttar via... @antigono: Adesso non esageriamo però,non ribaltiamo la situazione...la legione s'è dimostrato più volte più duttile della falange e più forte nel complesso,e poi neanchio non so di nessuna falange a zama,parli dei 4000(tra l'altro non certi) macedoni?o forse di qualche reparto punico?perchè comunque la falange cartaginese era diversa da quella macedone...:humm: Per quanto riguarda le battagli pirriche:bhè,stai parlando di legioni pre-mariani,di falangi comandate da un buon generale come Pirro,munita di elefanti...tra l'altro a benevento c'è poco da fare,la falange le ha prese,e di brutto,quando i romani hanno capito come affrontarla...
Più che altro quando hanno capito come affrontare gli elefanti. Vedere per la prima volta degli elefanti, per lo più a passo di carica, deve essere stato terrorizzante per i romani.
Ah beh Antigono hai detto nulla: comandava Pirro e c'erano gli elefanti, mai affrontati prima! E comunque nessuna delle due fu una vittoria netta tant'è vero che il termine "vittoria di Pirro" venne proprio da lì!
Beh, è chiaro che parlo di falange intesa come unità di fanteria che combatte in formazione chiusa prevalentemante con lance lunghe, non la specifica legione macedone. Perché allora non potremmo parlarne, in realta i due eserciti non si sono mai incontrati, come si è già detto. I Cartaginesi non avevano sarisse, ma certamente combattevano a falange. Alla Trebbia, al Trasimeno, a Canne e a Zama c'erano truppe che combattevano in tal modo. D'altra parte anche voi citate la legione pre e post mariano, poi c'era quella di Scipione e (anche se fuori contesto storico, non c'erano più falangi da combattere) citate quella di Augusto. Pirro: le vittorie di Pirro sono state vittorie nette, se mai vittoria di Pirro significa avere avuto troppe perdite, non una vittoria dimezzata. Se allora consideriamo i comandanti, bene. A Cinocefale Filippo ebbe la brillante idea di portare le falangi a combattere in montagna, avessi comandato le legioni avrei vinto anch'io. A Magnesia Antioco era così un gran comandante che non ascoltò neppure i consigli di Annibale, se avesse comandato Annibale cosa sarebbe successo? In realtà il discorso è uno solo: se utilizzata correttamente un esercito "stile Alessandro", a parità di comandanti, avrebbe vinto contro una legione romana repubblicana. Secondo me i legionari non avrebbero potuto sfondare la falange e sarebbero stati accerchiati dalla cavalleri nemica. Sui lati avrebbero anche combattuto i "portatori di scudo", fanteria pesante organizzata però per combattere non in formazione così chiusa come la falange. Chiaramente l'evoluzione storica portò ad un degradarsi delle tecniche militari "macedoni" e pertanto i legionari poterono sfruttare la loro maggiore flessibilità, appunto perchè non erano minacciati nè da altra fanteria che combatteva più o meno come loro, nè dalla cavalleria (ricordo che i macedoni sfruttavano anche i lanceri a cavallo oltre alla più classica cavalleria pesante). Non dimentichiamo inoltre gli ottimi schermagliatori che si usavano al tempo da contrappore ai veliti: arceri cretesi e frombolieri delle Baleari (che NON sono un'invezione di RTW ). P.S. pensate che paradossalmente la legione era manovrata in modo molto rigido, potenzialmente flessibile come poi dimostrò Scipione, ma a parte lui, sino a Mario, i Romani combattevano sempre legati alla tradizione, sempre su quattro fila (veliti compresi), triari legati alla posizione, incapacità di sfruttare la possibilità di aprirsi sui fianchi... uno strumento flessibile utilizzato rigidamente (era ovvio per il fatto che i comandanti non erano militari di professione, ed allora la procedura è tutto). Perciò niente attacchi repentini ai lati della falange, ma dritti muro contro muro. Ripetò Scipione innovò (ed infatti vinse), ma poi tutto ritornò come prima. La legione era ottima per combattere contro truppe poco coese (barbari).
Mmmmh non so, un confronto del genere (armata "alessandrina" vs "legione repubblicana") potrebbe essere interessante. Io propendo per i ROmani: con un buon generale la Legione ha saputo dimostrare la sua potenza.
Bhè ti sei dimenticato una cosa:i romani oltre ad avere tanta pilù(che era,voi non lo sapete,il motivo principale della disciplina romana,infatti se perdevano le mogli dei soldati avevano sempre mal di testa ),avevano anche tanti pilum,che per esempio nella battaglia di Benevento sfaldarono le falangi...lancio di pilum-apertura di un varco-inserimento nel varco dei legionari-corpo a corpo-legionari win...la cavalleria romana/italica,sempre prendendo per esempio la campagna di pirro,riusci a tenere testa a quella epirica/greca/macedona,quindi non era da buttar via...per non parlare poi della cavalleria numidica che fu largamente reclutata dopo la sconfitta di Cartagine... Allora,a Cinecefale filippo fece l'errore di portare le falangi in montagna(anche se non ricordo con esattezza gli avvenimenti,forse fu obbligato ad andarci),hai ragione,ma non sempre si può combattere su un terreno ideale,se per questo,l'esercito partico era nettamente più forte dell'esercito romano,eppure dopo Carre non ha avuto più così tante vittorie...perchè?perchè i romani,oltre ad addestrare soldati per spezzare le gambe ai cavalieri catafratti e cavalleria leggera per inseguire gli arcieri a cavallo,portarono i parti a combattere in territorio sfavorevole,non so,sulle montagne armene...
Ecco un altro problema della legione, che va sicuramente considerato: nell'80% dei casi (mia opinione, ma ad essere generosi) i romani avevano dei comandanti superiori mediocri (era insito nel sistema dell'esercito romano, chiaro che poi brillavano i quadri) mentre gli eserciti ellenistici avevano in media buoni generali (controprova: dopo la morte di Alessandro i suoi generali han dimostrato quanto valessero). Non credo si possa dire: la legione era ottima con un buon comandante (e sono pienamente d'accordo) perchè appunto in età repubblicana i comandanti erano quel che erano, cosa che, come ho già detto, giustifica la rigidità di utilizzo della legione (un comandante non-professionale tende molto di più a seguire le procedure). Di fatti Scipione, Marcello e Fabio Massimo NON furono comandanti pro-tempore, ma si possono assimilare a professionisti, e impararono a sfruttare le potenzialità della legione, gli altri no. Ripeto dopo Scipione nessuno sino a Mario apprese la lezione, ma si tornò più o meno al tutto come prima. Allora o facciamo il confronto: legione + grande generale vs falange + grande generale (e qui ho i miei dubbi, non saprei che dire), ma se è sistema legione "normale" vs sistema falange normale ritengo valida la superiorità della falange perché progettata (come sistema falnge + cavalleria + schermagliatori + fanteria d'elitè) per essere più duttile, con procedure di utilizzo che sfruttavano questa cosa, mentre la legione (effettivamente più duttile, pur avendo carenza di cavalleria, parlo della legione standard) era ingabbiate in procedure rigide per supplire alla mancanza di professionismo dei suoi comandanti.
sono propenso a ritenere superiore la legione alla falange sposando le argomentazioni esposte da brizzi, ovvero la falange era imbattibile in pianura, in qualsiasi altra localizzazione finiva per lasciarci le penne a causa della sua flessibilità ridotta (che poi è lo stesso motivo per cui i parti vinsero a carre e le presero di santa ragione in tutte le altre battaglie da lì in poi, i catafratti e gli arcieri a cavallo erano fantastici in campo aperto ma altrove te li raccomando...)... il fatto che i romani avessero in media comandanti mediocri dimostra proprio la superiorità della legione, che pur comandata in modo tutt'altro che perfetto riuscì quasi sempre a sconfiggere i suoi contendenti, sulla qualità dei comandanti greci stenderei un velo pietoso, a cominciare da antioco e filippo... c'erano buoi comandanti e cattivi comandanti romani così come greci... c'è anche da precisare che anche scipione combatteva sulle canoniche tre file, pur mettendo in pratica la sua famosa "riforma manipolare", quello che avvenne in seguito fu la riforma coortuale, che portò alla formazione di contingenti misti costituiti da hastati, principi e triari in grado di agire in modo autonomo come delle piccole legioni, questo si rese necessario principalmente durante le operazioni militari in spagna (nei libri di storia non se ne parla mai, ma è proprio in spagna che nacque la "moderna" legione), caratterizzate da guerriglia continue operazioni di assedio, a cui non erano adatti nè i manipoli (troppo piccoli, d'altronde non li aveva mica inventati scipione... è dalle guerre coi sanniti che venivano impiegati...) nel le legioni (troppo grandi e lente...), è vero che fu mario a canonizzare la cosa, ma la pratica era già molto diffusa da tempo (almeno dai tempi di scipione emiliano direi...). sintetizzando torno a ripetere che una formazione di tipo chiuso come la falange era troppo vincolante, non a caso solo il genio militare di alessandro (strategico, tattico e organizzativo) permise a questa formazione di raggiungere risultati notevoli, d'altro canto un gran numero di consoli e magistrati romani (per buona parte del tutto ignoranti in merito alle armi) conseguirono successi paragonabili sfruttando la più valida formazione legionaria... tra tutti gli autori greci dell'epoca, solo polibio se non sbaglio profetizzò l'imminente passaggio di consegne tra falange e legione (ai tempi dell'africano)...
Concordo del tutto. I cattivi comandanti erano sia romani che greci, ma la legione era in grado di sopperire da sola ad un comandante inetto (tranne casi estremi come carre e teutoburgo) mentre ci voleva un OTTIMO comandante per manovrare bene un esercito di falangi. Esempio: Antioco III a Magnesia aveva un esercito enorme, tantissimi tiratori e pure una cavalleria dignitosa (tremenda in carica ma lenta e con poca autonomia, ecco perché gli dò un voto medio) eppure perse di schianto. I successori di Alessandro ebbero sempre molte difficoltà a padroneggiare l'esercito alessandrino, tant'è vero che sminuirono il ruolo della cavalleria, castrandosi da soli. Solo la dinastia Seleucide ebbe un certo successo (con Antioco I Nicator e Antioco III anche se con qualche riserva), gli altri beh... La Macedonia venne umiliata da Roma e l'Egitto idem ma anche peggio...