Questa è una domanda ma più che altro una riflessione che ho fatto prendendo spunto dall'articolo "bombe tedesche su Bari" sull'ultimo numero di storia militare. L'articolo parla appunto del bombardamento di Bari da parte dei tedeschi nel 2 dicembre 1943 dove è appurato che un notevole quantitativo di vittime e danni fu causato anche dal fatto che esplosero navi che contenevano armi chimiche come l'iprite tipo Levistein H e tantissime bombe contenenti gas velenosi che gli alleati avevano però intenzione di usare solo se i tedeschi lo avessero fatto per primi a Cassino perchè, evidentemente ma lo dico io, lo si riteneva possibile. (forse perchè Cassino era una guerra di trincea in stile I G.M.?) Comunque la riflessione è questa: perchè in una guerra ritenuta giustamente tra le più feroci e sanguinarie nella storia dell'uomo dove non solo erano tollerate, ma anche consigliate dalle dottrine militari, attività come bombardamenti a tappeto sulle città (non solo sulle industrie) oppure i saccheggi e scelleratezze consentite ai soldati dopo la conquista di una città per farli stare buoni (cioè come nel medioevo) con stupri, uccisioni etc etc. Ecco perchè dopo tutto questo invece le armi chimiche non si dovevano usare? Forse si pensava che avrebbero ucciso più persone dei bombardamenti? Con questo non voglio dire che si dovessero usare , semplicemente non capisco la logica!
probabilmente perchè tutti avevano in mente lo shock che avevano causato nella prima guerra mondiale, anche hitler era stato molti mesi in ospedale per curarsi dopo essere stato vittima di un attacco con i gas, e questo può essere un motivo per cui non ordinò di usarle al fronte (tecnicamente usò armi chimiche sugli ebrei)... e poi se le avessero usate per primi gli alleati che figura ci avrebbero fatto con la loro opinione pubblica??
Immagino per lo stesso discorso delle armi atomiche dopo la guerra, nessuno osava usarle per timore di rappresaglie e avere anche la "colpa morale" di aver iniziato per primi. E contro le armi chimiche non ci sono grandi difese, anche le maschere antigas possono risultare inutili contro determinati gas. E poi ormai l'aviazione era in grado di scaricare gas anche sulle città dell'interno, fossero state usate sarebbe stato un eccidio ancora maggiore.
I giapponesi usarono molto e in grandi quantità armi biologiche e chimiche, il problema è che i risultati di una simile arma "poco morale" erano davvero scarsi, per saturare città intere ci volevano migliaia di tonnellate di gas vari e con effetti sarebbe stati trascurabili visto che la prevenzione contro attacchi di questo tipo era parecchio avanzata... Certo, bombardare con i Gas Amburgo dopo averla rasa al suolo avrebbe tolto protezione ad almeno metà della popolazione e fatto una strage, ma ne sarebbe valsa la pena ?? Gli inglesi erano a conoscenza degli studi tedeschi sui gas e sugli agenti chimici nervini, la ritorsione sarebbe stata immediata con risultati trascurabili, senza contare l'opinione pubblica che avrebbe gridato allo scandalo... I russi comunque erano più astuti, i loro fumogeni era parecchio urticanti, specie per gli occhi... Long Tom, dalla regia, dice che già avevamo parlato di questo argomento
inoltre i tedeschi non ebbero mai riserve consistenti di gas nervini... il primo (e unico mi pare) impianto per la produzione di massa entrò in funzione nel '42, ma il gas produtto, ovvero il tabun versione GA, non si prestava alla conservazione a lungo periodo a causa della rapida degradazione, percui i nazi dovettero passare alla produzione di GB, tuttavia non dovettero mai averne più di 12-15 mila tonnellate... inoltre il GB dimostrò di avere una ridotta capacità di saturazione, a differenza del GA... alla fine andò bene ai russi che pensarno bene di smantellare tutto il complesso e rimontarselo a casa...
quanto erano dannose per gli occhi le granate fumogene? in particolare quelle russe nominate da gyjex
Acido idrocloridrico, in pratica ammoniaca, faceva diventare gli occhi rossi, in forti concentrazioni poteva anche creare scompensi respiratori. La granata fumogena al fosforo mi sembra più recente, ZDP qualcosa, contiene fosforo bianco e serve per coprire e creare confusione prima dell'attacco, una flashbang più pericolosa
c'è anche il problema di persistenza dei gas e controllo della diffusione (questo legato soprattutto ad agenti batteriologici). Lanciati su zone lonatne dal fronte non sono utilissimi (ed esiste il rischio di rappresaglie) e vicino al fronte metti in pericolo i soldati.
esatto: rischi non solo di fare pochi danni, di avere una ricaduta propagandistica e di subire un'immediata rappresaglia, ma se usati al fronte rischiavi di colpire i tuoi soldati...
Anche secondo me erano più questioni logistico-pratiche che paura di essere messi sotto accusa dall'opinione pubblica. D'altronde quando c'è stata l'occasione gli U.S.A. hanno sganciato l'atomica senza preoccuparsi troppo del risentimento interno e internazionale. Nonostante ciò penso che in scenari come gli assedi di Leningrado, Stalingrado o a Cassino l'utilizzo di armi chimiche avrebbe dato i suoi frutti forse mancavano i mezzi più che le intenzioni. Ma i giapponesi le armi chimiche le hanno usate solo contro i cinesi o anche contro gli alleati?
Non mi sembra che i mezzi mancassero, ne agli alleati ne all'asse. Il fatto citato di Bari indica che gli alleati portavano con se delle armi chimiche anche in un teatro di guerra secondario come fu quello italiano, i tedeschi invece avevano prodotto una gran quantità di queste armi che poi gli alleati ritrovarono a guerra conclusa nei loro magazzini.
beh nel dicembre 43 cosi secondario non era.... Per il resto quoto in tutto. Personalmente rimango fedele alla storiografia ufficiale: quanto successe nella prima guerra mondiale innescò un tipico "gioco" ripetuto sulla deterrenza reciproca. A nessuno conveniva farlo perche anche il nemico poteva farlo. Se avesse garantito una rapida ed indolore vttoria dell'opinione pubblica non gli sarebbe importato una benemerita cippa... Sullo scarso utilità come arma strategica mi pare non ci siano dubbi , Qualche dubbio in piu ce l'ho rispetto ad un utilizzo tattico. dal 1915 al 1918 la balistica asservita al trasporto di gas fece passi incredibili. d'altra parte la guerra nel 1939 era infinitamente meno statica. non sarebbe male poter dare uno sguardo alle dottrine di utilizzo delle armi chimiche di quel periodo...
Secondo il maggiore Charles E. Heller in Chemical Warfare in World War I tatticamente l'impiego dei gas ha avuto impatto limitato e marginale negli ultimi due anni di guerra, a fronte di 51,000 tonnellate di gas impiegati complessivamente le perdite accertate sono sull'ordine delle 85,000, più o meno 3 morti ogni 2 tonnellate, il numero dei "feriti" è invece sull'ordine del milione, ma almeno il 70% è tornato in servizio.
questa e' la fonte ma poi il sito cita i libri da cui e tratto: L'iprite non procura un'immediata, alta, mortalità. Tuttavia, a causa della sua forte ed estesa azione vescicatoria (eruzioni cutanee, gonfiamento degli organi genitali, ecc.), è in grado comunque di rendere inabili per lungo tempo, fra sofferenze facilmente intuibili, un'altissima percentuale dei colpiti. Ad esempio, fra i diecimila “ipritizzati” di Verdun nell'agosto-settembre del 1917 il tasso di mortalità fu dell'1-2%, ma il 35% dei colpiti venne definitivamente messo fuori combattimento, mentre il recupero del restante 65%, mai del tutto completo, impiegò una media di 45 giorni. A questo riguardo qualcuno (che non era a Plezzo quel mattino del 24 ottobre), considerando appunto il modesto tasso di mortalità che le statistiche attribuiscono ai gas, è arrivato a considerarli un'arma umanitaria Notiamo come si possa sostennere l'esatto contrario del thread precedente utilizzando le stesse medesime percenruali. l'immensa efficacia tattica dell'uso dei gas va molto oltre la percentuale dei morti che era in grado di causare in modo diretto. Tutti gli eserciti lo capirono al punto che (stessa fonte precedente) Verso la fine del conflitto l'uso dei gas era ormai diventato pratica corrente, tanto che nel luglio del 1918 le dotazioni dell'artiglieria tedesca contenevano circa il 50% dei proiettili a gas citando; «Negli ultimi tempi dell'immane conflitto, le artiglierie di tutti i calibri erano fornite in preponderanza di dotazioni di proietti carichi con aggressivi chimici ed il loro uso fu, si può dire, continuo. Il lancio dei gas ebbe così un influsso decisivo su tutta la tattica della guerra e il loro uso fu esteso anche nei combattimenti navali»
le navi (anche quelle dell'epoca) non avevano sistemi per limitare diffusione di gas tra i vari compartimenti?
senza contare che una flotta non e' propriamente un sistema di trincee da colpire.. penso che il testo si riferisca a casi limite di utilizzo di cui non ho mai sentito parlare in altre fonti