No aspetta, chiunque sia stato rinchiuso in un GULAG ha affrontato un regolare processo farsa, grazie ad un'elastica legislazione che praticamente consentiva di dare ad ognuno i suoi giusti 10 anni. Naturalmente il sistema sovietico arrestava il tot. di criminali previsti per quel mese e poi si fermava. La buracrizia russa secondo me supera addirittura quella dei crucchi. Si, mi sembra che Pansa ha pubblicato un libro con alcuni dati non so quanto affidabili. Comunque mi sembra indubbio che dopo la morte di Stalin i villeggianti nei GULAG siano diminuiti.
un esempio tra i tanti, il primo che mi è capitato sottomano, ma ce ne sono diversi primo dopo aver visto alcuni post scritti in un italiano a dir poco allucinante qualcuno che ha scritto in questo topic sarebbe stato diciamo "ripassato" per la forma direi secondo mi piacerebbe vedere le pagelle in "analisi grammaticale" e "forma" di Matteotti terzo riprendendo il quote di cui sopra è come se parlando della NKVD citassi Beria che afferma che erano solo un gruppo di filantropi dediti al bene comune...ma dai. non parliamo poi delle tesi sulla grande superpotenza mondiale con la possibilità di ricostruire l'esercito etc etc quindi ritornando al fatto di non spostare la discussione su due topic è che dovrei fare maggior sforzo per leggere tutte queste chicche.
Bene, apparte la mia rinomata sgrammatichevolezza voglio rispondere su questo punto. E' chiaro che sostenere che nel fascismo ci fosse libertà di espressione genera immanchevolmente le ilarità di tutti, ma provo a spiegarmi. Che ci fossero delle grandi limitazioni di libertà è chiaro ma: Ho citato Gravelli, aggiungendo la qualifica di fascista della prima ora, perchè lui è uno di quelli che ha assunto per anni una posizione di politica estera esranea a quella del regime ed addirittura diametralmente opposta a quella del Duce. Eppure potè fondare la rivista ANTIEUROPA e propagandare le sue idee. E questo salvando solamente la forma ma non modificando la sostanza del suo discorso. Si potrebbero fare esempi a dozzine di posizioni antitetiche all'interno del regime. Poi ci sono alcuni casi isolati di vera critica tollerata come quella de "La Verità" di Bombacci o gli scritti di Croce o anche alcune satire di Trilussa. Questo cosa vuol dire? A mio parere vuol dire che ci furono delle limitazioni ma tra queste era possibile trovare dei varchi all'interno dei quali intavolare una critica costruttiva. Ma dire questo in un paese dove tutto è concesso provoca e provocherà sempre ilarità o addirittura rabbia perchè si va a minare una delle fondamenta di un sistema.
No. la critica era tollerata solo se minoritaria e ininfluente proprio per fare sentire meno il controllo sulla popolazione. Ma questa non era critica costruttiva (semplicemente strumentale), proprio perchè essendo ininfluente non veniva presa in considerazione. Le barzellette sui leader politici o le obbiezioni al regime erano presenti anche in germania con le dovute cautele nella forma (colpa dei generalie e dei soldati e mai del Fuhrer),ma non si trattava certo di libertà di stampa.
Riguardo alle barzellette in URSS segnalo il libro di Moni Ovadia: http://www.russianecho.net/libri/ovadia.asp ho sbiriciato in libreria e c'erano parecchie barzellette divertenti.
ragazzi sono immerso nel lavoro per la tesina.. è arrivato il momento per me di parlare della cultura letteraria durante il fascismo... se possibile avrei bisogno di qualche consiglio da parte vostra. Sicuramente tratterò il futurismo, d'Annunzio e Pirandello (ovviamente in grandi linee) ma oltre a queste importantissime figure ci sono altri autori che dovrei prendere in considerazione secondo voi? Un'ultima cosa, petr quanto concerne le "voci messe da parte" durante il ventennio, in quanto "pericolose", mi riferisco a Ignazio Silone e Gramsci.. mi sarebbero veramente utili dei chiarimenti sia sul perchè il primo sia stato esiliato e sia sulla morte del secondo.. Un grazie anticipatamente
ORache ci penso, ma è la tesina di maturità? Non la stai facendo troppo complessa? Ai miei tempi (neanche avessi 80anni XD) non erano molto elaborate e a me neanche l'hanno chiesta
ora che ci penso pure io sembra veramente che stia facendo più una tesi di maturità che non una tesina comunque il fatto è che questo argomento (nel bene o nel male )mi sta davvero interessando, quindi sto cercando di fare un lavoro piuttosto ampio in modo tale da poter abbrracciare (per quanto possibile) tutto il ventennio..
Come scrittori potresti prendere in considerazione anche Giovanni Papini e Ardengo Soffici che ruotavano attorno alle riviste fondate da Giuseppe Prezzolini,ed inoltre un'americano grandissimo poeta infatuato del fascismo:Ezra Pound.ci sarebbe poi la figura di Giovanni Gentile ma ha più a che fare col mondo accademico che con la letteratura vera e propria...
Ottima idea soprattutto quella di Ardengo Soffici me ne ero proprio dimenticato.. Poi per Ezra Pound ho dato un'occhiata su wikipedia e sembra davvero interessante : "Dal 1941 al 1943 Pound realizzò a Roma per la radio italiana numerose trasmissioni in inglese in cui difendeva il fascismo e accusava gli angloamericani e la finanza internazionale di aver provocato la guerra contro i paesi che si erano ribellati al giogo dell'usura." :contratto: (cit. da wiki http://it.wikipedia.org/wiki/Ezra_Pound#Il_ventennio_italiano) Grazie mille woland