no, beh, l'esperienza di guerra moderna è stata applicata in Grecia, l'aeronautica lavorava a stretto contatto con l'esercito, il problema è che era troppo poca e operava da troppo lontano per essere presente quanto era necessario, in più i comandi a terra, una volta assorbite le teorie della guerra moderna, continuavano a chiamare gli aerei per ogni problema, si raggiungevano volumi assurdi nelle richieste radio e telefoniche dalla prima linea, capitava che le richieste di appoggio aereo superassero quelle di rimpiazzi, rinforzi e rifornimenti, una cosa assurda, il trionfo dell'incapacità! quindi le teorie di guerra moderna erano state recepite ed assimilate, ma all'"italiana" tanto che quando arrivarono gli aerei inglesi a scompigliare e diradare le sortite italiane si creò un vuoto micidiale, senza aerei era come mangiare un duplo duplo senza denti, piano piano si mangia, ma quando trovi le nocciole son casini, senza denti (aerei).
ti risulta qualche scontro tra "carri"?(le virgolette perchè parliamo principalmente di L3) sai magari dove e come li riimpiegarono i nostri 40 carri circa catturati?
l'unico reparto organico dotato di l3 è il reparto esploratori della 19° divisione motorizzata greca, con 20 mezzi più una riserva, di quanti non lo so. l3 contro l3 sembra di no, ma la 2° panzer l'8 aprile ha combattuto nella stessa zona dove venne mandata la 19° in emergenza, chissà...
L3 contro L3 in singolar tenzone? si sarebbero sparati addosso inutilmente fino al termine dei colpi e poi avrebbero potuto provare a speronarsi. :contratto:
si magari con il capocarro in piedi brandendo la sciabola da cavalleria mod. 1860 e gridando a......ti Savoia
ma siete davvero così sicuri che quello scafo resistesse ai colpi ravvicinati delle armi di bordo ? io qualche dubbio l'avrei...
il munizionamenti AP normale dovrebbe perforare sugli 8mm a 100m,quindi gli L3 sotto i 100 metri dovrebbero essere perforabili sui fianchi,che hanno uno spessore di 8.5 mm inoltre probabilmente qualche colpo,sempre AP penso che potrebbe riuscire a passare anche frontalmente se viene colpita più volte la feritoia del pilota,che è protetta da una spece di portellino rotante non spessissimo
Allora gli L3 furono mezzi sbagliati e questo è inutile ripeterlo, che fossero completamente inutili, non è così corretto, in definitiva era il loro impiego che era sbagliato, ma questo già i comandi sul campo lo sapevano, perchè erano in attesa di mezzi più prestanti, ossia il cosidetto "carro di rottura" (che si sarebbe materializzato nell'assai modesto m11/39 evoluto nell' m13/40). L'L3 o L33/35 a seconda della denominazione era sensibile alle armi di fanteria sotto i 100 m ma soprattutto lo era come purtroppo anche i carri sella serie M, alle schegge degli spezzoni d'artiglieria e degli shnaprel. L'L3 nacque come soluzione economica (motore automobilistico) ed alla moda per dotare di un mezzo che originariamente avrebbe dovuto essere da accompagnamento e per formare le prime unità corazzate, ma in chiave propagandista (e chi non l'avrebbe fatto?) venne fatto passare per "carro veloce" (e non lo era neanche, a confronto con i quasi contemporanei BT) ma era un veicolo di transizione che rimase poi il carro standard fino al 40. Le cingolette non furono una esclusiva italiana ed il loro impiego più proficuo fu quello di usarle come mezzi ausiliari (come fecero inglesi e francesi con il carden lloyd e le cheannelaut) e come mitragliatrici "semoventi"... ma mettevi nei panni del nostro esercito che in piena crisi economica mondiale dovette affrontare una riorganizzazione e due guerre dopo 15 anni di "esercito da difesa alpina"...
ma infatti gli l3 erano i mezzi migliori che si potessero impiegare in quell'ambiente, con una viabilità così disastrata e una logistica così castrata era l'unico mezzo che potesse mantenere un'efficenza prolungata, certo, se li usi come forza di sfondamento non puoi pretendere che facciano miracoli, infatti è da pazzi furiosi lanciare un'offensiva su larga scala impiegando gli l3 come ariete lungo una direttrice che si basa sull'unica strada bitumata nel raggio di 60km! E infatti la puntata offensiva della centauro del 5 novembre si arresta davanti alla più banale delle difese: un piccolo ponte saltato per aria, il fiumiciattolo che ci passa sotto sbarrato ed esondato, tre linee di putrelle di ferro, 5 mortai con linea di tiro libera e munizioni a profusione, gli l3 incolonnati si fermano, non possono manovrare in velocità perchè da dietro continuano a spingere e diventa una bolgia. Un Panzer III non avrebbe avuto difficoltà alcuna, qualche colpo diretto a far saltare via le putrelle e si passa, ma gli l3 non possono, e se avanzano si spaccano i cingoli.
Quoto completamente GyJeX... molte volte non sono i mezzi ma le tecniche di impiego che fanno le differenze, anche i giapponesi avevano un armamento paragonabile a quello italiano...i risultati furono leggermente diversi
Si beh loro non affrontavano gli stessi nemici in teatri di operazione come il Nord Africa. Lì puoi avere le tattiche migliori del mondo, ma se hai gli M13 che gli racconti ai Matilda II e agli Sherman?
concordo con mime, certo i carri giapponesi erano ridicoli, ma dovevano anche essere essere impiegati in zone in cui se andava bene avevi 200 metri di visibilità, mentre per gli italiani in una ipotetica guerra contro gli inglesi, il terreno principale di scontro sarebbe stato il deserto...
vi ricordo che il tedesco si trovava a combattere contro carri invulnerabili, sia in francia che in africa che in russia, eppure ne han cavato comunque piedi
Gli inglesi in Africa erano 10 volte più preparati ad affrontare gli italiani rispetto a quanto erano pronti i francesi ad affrontare i tedeschi. Bisogna anche considerare chi era il nemico.
Gli italiani se ben comandati hanno combattuto e bene...Le carenze italiane risiedevano nella preparazione generale... resta valido a mio parere il giudizio di rommel sui soldati italiani: buoni soldati, discreti sottofficiali e ufficiali inferiori, pessimi generali. La qualità degli armamenti sarebbe stata un problema solo cdopo i primi due anni di guerra. In grecia c'erano mille alternative differenti all'assalto frontale di fine autunno su territorio di montagna fu tutto sbagliato e basta, a cominciare dalla dichiarazione di guerra. In Nord africa, ma anche in russia i soldati italiani si batterono meglio di quanto si creda... in sicilia invece no...ma lì siamo in un'altra fase della guerra
in sicilia non si batterono gli uomini delle divisioni costiere, ma erano truppe di riserva riservissima: la Aosta e la livorno si batterono duramente vedi contrattacco di Gela.
Scusate se mi intrometto. Prima si tutto vorrei ringraziarvi perchè grazie alle vostre discussioni, come questa, mi date molti spunti per informarmi su argomenti molte volte dati per scontati che in realtà non lo sono. Ho letto in più punti che si attribuisce anche allo Stato Maggiore dell'esercito il fallimento dell'impresa di Grecia. Non sono d'accordo per un semplice motivo: il piano per l'invasione della Grecia era stato preparato già al momento dell'invasione della Polonia su richiesta esplicita del Duce (Piano Emergenza G se non ricordo male) come uno similare per la Jugoslavia. Il piano prevedeva l'impiego minimo di 20 divisioni (Badoglio ne voleva anche di più). Quando i Greci vennero a conoscenza "un anno in anticipo!" che qualcosa bolliva in pentola chiesero spiegazioni e venne risposto loro dal nostro ambasciatore "Secondo voi staremmo per attaccarvi dall'Albania quando li abbiamo solo 5 divisioni in tutto? Sarebbe da pazzi" Attaccammo un anno dopo, con quasi le stesse truppe e avendo fatto preparare per bene i Greci che nel frattempo erano passati alla mobilitazione parziale, rinforzando le difese in Epiro. Sono convinto che l'unico responsabile di questo disastro sia da imputarsi al Duce e nessun altro: l'impresa venne decisa da lui solo nel momento in cui le prime truppe tedesche furono schierate in Romania. Era uno smacco troppo grande, doveva fare subito qualcosa. Nel giro di due settimane l'esercito dovette passare da uno schieramento offensivo verso la Jugoslavia ad uno offensivo verso la Grecia, mentre in Italia si stava addirittura smobilitando. Marina ed Aviazione non furono informati di questa decisione se non a ridosso del 26 Ottobre. Quando il capo di stato Maggiore dell'Aeronautica obbiettò che non sarebbe stato possibile organizzarsi in così poco tempo visto che in quel momento la nostra aviazione era dispersa su una miriade di fronti gli venne risposto che l'offensiva sarebbe stata così travolgente che non servivano altri aerei, i greci non volevano battersi perchè odiavano il governo di Metaxas. Il piano organizzato, concedetemelo, da pochi "generali lecchini" (vedi Soddu e Badoglio che non si opposero pur sapendo a cosa si andava incontro) consisteva in così tante condizioni al contorno già sorpassate all'inizio dell'impresa che era semplicemente una pazzia. 1) la Bulgaria non entrava in guerra, quindi avremmo dovuto affrontare non una parte ma tutto l'esercito greco che per giunta ci stava aspettando. L'ambasciatore graco a Berlino telegrafò ad Atene che ci sarebbe stato un attacco tra il 24 e il 28 ottobre verso il 20 ottobre!!! 2) Non esisteva nessun movimento indipendentista albanese nella Cameria, come invece la stampa del regime voleva far credere. 3) Le nostre spie avvertivano che nelle ultime settimane il risentimento anti-italiano tra i greci era aumentato sensibilmente e che quindi non sarebbe stata una passeggiata. Con queste premesse non mi sento di dire se fu merito dei Greci o demerito degli Italiani, ma solo colpa di qualche incompetente che invece di organizzare/pianificare con un minimo di razionalità, come il loro ruolo imponeva, giocavano a risiko. Ok, mi sono sfogato...
sulla scaletta di Rommel non sarei completamente d'accordo, la mia sarebbe così:soldati e sottufficiali buoni,ufficiali di complemento pessimamente preparati come tecnica(non per colpa loro),ed erano il grosso ,da Colonnello a Generale di Divisione molti erano passabili,da generale di C'dA in su peggiorioramento proporzionale con il salire di grado,a parte Messe e Nasi,ma erano dei casi più unici che rari,evidentemente per fare carriera non ci si basava sulle capacità militari
Il piano era dello Stato Maggiore anche se la data,pessima, venne scelta per motivi politici,una grossa fetta di responsabilità ci stà anche in chi realizza male una pessima idea