Apro invece un topic a parte per gli storici e il trattamento del fronte orientale rifacendomi alla discussione sull'altro topic riporto un esempio di cui parlavo prima a proposito del fatto che gli storici del primo dopoguerra tendevano a considerare faziosamente l'alto comando sovietico come una massa di incapaci. Parlo di Carell e della battaglia di Korsun, a parte che ancora oggi nel 2010 in italia se qualcuno volesse leggersi in italiano un qualcosa di completo sul fronte orientale purtroppo deve ancora una volta orintarsi verso questo testo, ecco cosa voglio dire quando parlo di versione faziosa dello stesso carell. cito a pagina 506 di "terra bruciata" si sta parlando della battaglia di Korsun, praticamente il più grande accerchiamento dopo Stalingrado subito da parte dei tedeschi. Sostanzialmente una brillante operazione sovietica condotta a sfruttare un errore di Hitler. I russi hanno appena compiuto l'accerchiamento chiudendo due corpi tedeschi in una sacca dopo una non facile battaglia. il carell dice : "Dal punto di vista strategico, un ulteriore avanzata attraverso una breccia larga cento km in territorio privo di difensori sembrava essere d'obbligo. Questa sarebbe stata l'audace e lungimirante operazione che avrebbe dovuto portare all'annientamento dell'ala sud tedesca. Se Konjev e il coordinatore del gran quartiere generale sovietico, maresciallo Zhukov, avessero valutato esattamente la situazione del secondo fronte ucraino, non ci sarebbe stata alcuna alternativa." e prosegue con altri deliri Beh sono parole pesanti se uno legge pare che non si sarebbe dovuto fare altro che compiere questa diversione, si da in sostanza degli incapaci all'alto comando sovietico per non avere aprofittato di una ghiotta occasione, una puntata su Uman ricca di rifornimenti , una catastrofe sull' ala sud sostanzialmente. Beh un lettore di fronte a cotanza chiarezza non potrebbe che convergere verso questa idea, peccato che il nostro si dimentica di citare che proprio dalla parte di dove dovevano dirigersi i russi il buon Manstein stava facendo arrivare cinque (5) divisioni panzer a forza piena (1^, 16^, 17^, LAH, 13^) che avrebbero allegramente annientato ogni e qualsiasi diversione russa e che, a dimostrazione della loro forza, nei giorni successivi attaccarono l'anello russo a difesa della sacca e riuscirono in parte a scardinarlo rendendo possibile la liberazione di più di un terzo degli occupanti della sacca. Ora se i famosi incapaci avessero seguito il suggerimento del nostro carell è probabile che avremmo avuto un nuovo Backhand Blow da parte di Manstein (e quindi una disfatta russa) piuttosto che un operazione di successo parziale come l'operazione di Tcherkassy - Korsun. Spesso la storiografia riguardante il fronte orientale vista dagli anglo-americani-tedeschi porta a queste conclusioni un convitto di incapaci risultati vincenti soltanto grazie all'aiuto di un pazzo (Hitler) o dalla fortuna . Come giustamente dice Puzzola, il compito di uno storico è quello di pesare bene gli ingredienti non credere a quello che viene porposto pedissequamente e soprattutto confutare le prove a disposizione. Personalmente ritengo che Carell vada preso molto con le pinze (precisamente quelle del camino per rinfocolare il fuoco). Mentre ritengo Glantz, Zaloga, Overy, Zetterling, Healy, LeTisser, autori di notevole spessore per quello che riguarda il fronte orientale. Non ho letto il libro di Stolfi, ma vista la discussione precedente potrebbe rivelarsi un buon acquisto.
Come detto nell'altro post Carell va letto ma non preso troppo sul serio. Anzi...mi autocito per correttezza: "Paul Carell immagino tu l'abbia letto...va preso con le pinze ma è sempre una lettura interessante." Lui è il classico esempio di (involontaria?) denigrazione dell'armata rossa. A molti tedeschi di esser stati vinti dai russi proprio non è andato giù...figurati poi uno che allora era nazista. Liddell Hart sicuramente era antisovietico ma non mi pare che nei suoi scritti sulla seconda guerra mondiale denigri o svilisca l'importanza dell'armata rossa nella vittoria contro la germania. Cerca di trattare tutti i teatri cercando di non far torti a nessuno. Io, da storico o da appassionato, dopo anni di studi sulla seconda guerra mondiale se sento dire che l'hanno vinta gli americani mi metto a ridere... Senza Barbarossa e senza l'eroicità del popolo russo col cavolo che vincevano la guerra... Senza il fronte a est la germania avrebbe chiuso la questione mediterranea e prima o poi avrebbe risolto il problema inghilterra (o invadendola o rendendola inoffensiva). La russia non solo divorò gli uomini tedeschi ma soprattutto prosciugò le sue risorse materiali e industriali. A un prezzo altissimo... Inoltre, dopo le disfatte iniziale, l'armata rossa e alcuni suoi generali dimostrarono grandi capacità sul campo. E' difficile stabilire il limite fra meriti di chi vince e demeriti di chi perde... Addossare tutto il demerito alla germania credo sia sbagliato. Si può dire che sul fronte europeo gli americani e inglesi son stati quelli che hanno osato poco e quando l'hanno fatto spesso facendo pasticci (vedi market garden per esempio). Tedeschi e russi invece hanno "insegnato" al mondo come si combatteva con i carri armati e cos'è la guerra di movimento. Alcuni degli autori da te citati sono a mio parere ottimi. Zaloga per esempio è un grande esperto di carri armati russi, ho letto molte sue pubblicazioni in inglese...non so in italiano se e cosa sia uscito...purtroppo in italia non si traducono molti titoli interessantissimi... Overy è importante anche se non condivido alcune sue idee. Molto bello il dibattito-disputa con mason sui motivi dell'entrata in guerra della germania (che poi è diventato anche un libro). Invece di Zetterling e Tamelander sono molto belli i libri sulle grandi navi tedesche. Senza dimenticare il volume di analisi sulla battaglia di Kursk. Tony Le Tisser ha il merito di aver scritto libri molto interessanti sulle ultime battaglie, a volte considerate erroneamente meno delle altre solo perchè col senno di poi ci pare quasi che la guerra fosse ormai finita. Su Glantz ho già detto prima...alcuni suoi passaggi non mi piacciono...a volte mi pare al limite dell'onestà intellettuale. Ma forse ha ragione lui e alla fine chi pubblica deve pensare a vendere. Questo non vuol dire che disprezzi il suo lavoro... Sul fronte orientale ha scritto alcune cose molto interessanti, altre opinabili. Il libro di stolfi non l'ho letto e quasi mai leggo i "what if..." Io li usavo come espediente per far lavorare i ragazzi e in tal senso funzionano. A volte alcuni prendevano la tangente ( mi ricordo un "what if" su napoleone alquanto bizzarro...) però in linea generale è un buon esercizio di ricerca e riflessione. I libri del genere di solito non mi interessano però a questo punto un po' di curiosità m'è venuta...
Stolfi : è un what-if in senso lato - su 250 pagine scritte in modo estremamente chiaro e brillante, le prime 180 sono dedicate alla descrizione della genesi e dell'evoluzione di Barbarossa,. Solo negli ultimi capitoli passa al what-if del "dopo Smolensk" - agosto 41 e alla re-interpretazione (molto interessante) della strategia di Hitler. Tra l'altro ha scritto anche German Panzer on the Offensive, con una intrigante analisi delle peculiarità di comando e gestione delle Panzertruppe nel 1940-41 ed un impietoso confronto con lo US Army - Guerra nel Golfo 1991 Altri libri, a parte i citati Glantz (ma ad esempio When Titans Clashed è un buon libro) e A.Clark (io ho una edizione in italiano del 1967), i classici : Ziemke (2 volumi - prima e dopo Stalingrado), dell'US Army Staff College : essenziale e molto "militare" Erickson (2 volumi - prima e dopo Stalingrado) : è il primo cronologicamente a dare spazio a fonti sovietiche Seaton : The Russo-German War - 1971 (impostazione molto simile a Clark) Fugate : Barbarossa & Thunder on the Dnepr (autore "alternativo" molto interessante - il libro su Barbarossa contiene idee molto interessanti) Duffy : Red Storm over the Reich (buono) Beevor : Stalingrado e Berlino - ambientazione fantastica Keegan : la parte sul fronte orientale all'interno dell'opera sulla IIGM Tsouras : The Great Patriotic War Un discorso a parte su Carell. OK leggerlo (perchè tutto o quasi ha dignità di essere letto) MA NON E' UNO STORICO. E' uno pseudomino di Paul Karl Schmidt, all'epoca membro delle SS e addetto stampa di Ribbentrop. Più che prenderlo con le pinze lo ri-leggo ogni tanto per farmi una idea della propaganda di allora all'interno del Reich. Zaloga : ho moltissimi libri, soprattutto su singole battaglie (serie Osprey) e su MBT/AFV ecc. (anche molto belli) Mi sembra però più uno storico di sistemi d'arma che uno storico in senso stretto. Infine uno dei miei preferiti, per sintesi e capacità di analisi (ma penso introvabile o quasi) : J.Dunnigan - The Russian Front (1978). Per chi non lo sapesse, Dunnigan fu il fondatore della SPI e il quasi re-inventore moderno dei wargames (in forma board-game, ovviamente)