Historia Tusciae 1399-1821

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Dark_Angel_Of_Sin, 28 Aprile 2011.

  1. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    oky :D
    spero di riuscire entro domenica!

    saluti
    DAoS

    p.s.
    penso che una guerra contro la borgogna non me la toglie nessuno :D
     
  2. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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  3. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    L'Italia di Francesco de Medici

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    L'ascesa al trono italiano di Filippo VI di Borgogna provocò sin da subito numerosi problemi alle elite locali, che cercarono, piuttosto che accattivarsi le simpatie del nuovo sovrano, di ricattarlo per avere maggior potere. Queste iniziative portarono, quasi subito, alla creazione di un consiglio nobiliare, cui era demandata la funzione di governare le terre italiane; come vicerè fu scelto Francesco de Medici, esponente di un'importante famiglia fiorentina. I mesi del vicereame videro importanti passi in avanti nel campo delle scienze, sia governative sia militari. In quest'ultimo campo si assisté all'introduzione di nuovi equipaggiamenti e tattiche, nonché ad una generale riorganizzazione dell'esercito. In questo periodo, inoltre, il sentimento nazionale italiano si fece più vivo ed insofferente delle pretese dinastiche di Filippo. Questo logoramento ebbe presto fine, infatti, il 24 maggio 1661, pretendo a pretesto alcune minaccie rivolte alla popolazione italiana del delfinato, il consiglio vicereale italiano dichiarò guerra alla Borgogna, elevando il de Medici al trono.
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    Le truppe italiane in America ed Asia, da molto tempo preparate, cominciarono l'avanzata verso il possedimento coloniale borgognone di Caracas e la provincia di Kathiawar, appartenente allo stato vassallo del Gujarat. In europa, invece, si procedette contro il Delfinato e Lione, nonché contro la Svizzera, alleata della Borgogna. La provincia di Kathiawar venne presa in agosto, lo stesso giorno, in europa, le forze italiane vennero messe in rotta dalle superiori forze svizzero-borgognone nella battaglia di Lione. Questa venne però vendicata una settimana dopo quando le forze di Filippo VI vennero annientate nella battaglia di Wallis, in Svizzera. La situazione rimase stabile, anche se vennero combattute numerose scaramucce lungo il fronte, fino all'inizio di novembre, quando vennero prese Chur e Caracas. Queste importanti vittorie consentirono alle truppe italiane di avanzare sia nell'indifeso sudamerica, sia in Europa. In quest'ultima si assistè al tentativo di Filippo VI di forzare il blocco alpino a Wallis, tentativo respinto con molta fatica e molto sangue dal generale Emmanuele Filiberto di Paesana.
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    L'inizio dell'anno successivo vide il massicco intervento statale nel settore delle costruzioni; venne infatti avviata la costruzione di molti, importanti edifici, quali un'ambasciata a Rio de la Plata, un network di strade a Gorizia e grandi infrastrutture militari a Roma e Venezia. Il fronte estero si ravvivò in quei mesi, venne infatti presa la colonia di Ahmadabad in India ed annesso lo stato del Gujarat, e sconfitte ripetutamente le forze borgognone a Wallis. Purtroppo dopo questa vittoria le truppe nemiche riuscirono ad eludere la sorveglianza dei passi alpini, obbligando l'armata reale ad intercettare queste armate, lasciando scoperto il fronte occidentale.
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    Pochi giorni dopo cadde Berna e con essa il morale degli svizzeri, oltre a ciò le armate nemiche in Italia vennero sgominate. Le ingenti perdite subite dalla Borgogna convinsero Filippo VI a scendere a patti con Francesco II. I due sovrani si incontrarono a Berna, ancora piena di bandiere italiane, per firmare la pace. Questa previde la consegna del Delfinato, di Caracas ed Ahmadabad agli italiani, nonché il pagamento da parte della Borgogna di una modesta somma di denaro.
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    La pace con la Borgogna liberò il re, e la nazione, da molte preoccupazioni; questo periodo venne quindi impiegato per solidificare le basi del nuovo stato, assicurarse alla famiglia Medici la continuità dinastica, potenziare le forze armate nazionali, duramente provate dalla recente guerra; migliorare le relazioni con i paesi vicini e riprendere la politica di potenza nella penisola, abbandonata dal suo predecessore. Tuttavia, nel luglio di quell'anno gli aztechi vennero attaccati dalla Gran Bretagna e Francesco decise di intervenire, soprattutto per liberare messina, ancora in mano britannica.
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    Oltre a Messina, l'esercito italiano cinse d'assedio la Giamaica, importante isola nel mezzo dei caraibi. Il fronte rimase stabile per molti anni, fino a quando, nel gennaio del 1665, l'impero azteco cedette di schianto sotto la presisone britannica, privando Roma di un importante partner nell'america centrale. Questa perdita, tuttavia, venne ammortizzata poco dopo con la presa di Messina.
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    Mentre l'esercito italiano cingeva d'assedio la Giamaica, la flotta di Parma riuscì ad eludere la Royal Navy britannica, sbarcando le truppe alleate in irlanda; questa mossa, date le pessime difese dell'isola, consentì alle truppe parmensi di avanzare indisturbate e conquistare una provincia. Mentre questa veniva conquistata la flotta britannica, appena rientrata dall'america centrale, riuscì a sbarcare un ingente quantità di uomini a Palermo. Subito venne inviata la flotta per tagliare la ritirata all'armata britannica. Lo scontro navale durò parecchi giorni e, nonostante la sconfitta italiana, la flotta nemica venne costretta alla ritirata. Tagliate fuori dalle linee di rifornimento le truppe inglesi vennero ripetutamente sconfitte e, dopo un mese di inseguimenti, annientate il 16 agosto. La sconfitta navale, tuttavia, fece riemergere la necessità di una marina particolarmente efficace; questa portò al commissionamento di molte navi, sia grandi che piccole, per ampliare la flotta regia e renderla invincibile.
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    Il fronte, dopo le battaglie siciliane, ritornò ad essere tranquillo. In questo periodo venne ripresa la politica edile nelle provincie, e si assistè all'ottenimento dello status di provincia nazionale da parte di molte provincie americane ed africane. La più importante di queste fu la Costa d'Avorio, dove venne iniziata subito un'intensa campagna di reclutamento truppe che portò alla formazione di una consistente armata, impiegata contro le confinanti colonie britanniche. Dopo alcuni mesi di combattimento venne presa la provincia di Grain Coast e completato l'addestramento dei restanti reggimenti di fanteria, così l'offensiva venne ripresa, puntando verso la Sierra Leone e la Gold Coast. Nello stesso periodo venne anche presa la Giamaica, consentendo alle truppe là presenti di essere trasportate sul continente, pronte a dilagare nella regione di panama.
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    Lo stato di guerra prolungata, tuttavia, portò al consolidamento della classe nobiliare che, facendo pesare l'elezione dell'attuale sovrano, riuscì a far approvare una legge che disciplinava l'esistenza di un parlamento nobiliare, che limitava i poteri del re.
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    L'anno successivo portò la presa di Cherotoga, in america centrale, e della Sierra Leone, in africa. La conquista di queste due provincie liberò molte truppe, che poterono essere impiegate contro la Gold Coast e Panama. In questo venne anche completata la realizzazione della nuova flotta, che venne subito inviata in Bretagna per caricare le truppe là presenti, e portarle in Irlanda.
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    La fine del 1667 vide la caduta di Panama in mano italiana, tuttavia la vittoria fu breve in quanto la flotta inglese riuscì a raggiungere i trasporti italiani ed a sconfiggerli, privando così i possedimenti coloniali nei caraibi di una difesa efficace. La notizia della sconfitta, tuttavia, trovò le alte sfere militari preparate, venne infatti predisposto un estensivo piano di reclutamento nelle isole caraibiche.
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    I tre anni successivi videro l'invasione dell'inghilterra, subito respinta, la conquista italiana di metà dell'irlanda, e lo sbarco britannico a Cuba. Oltre a questo il fronte estero rimase immobile, mentre quello interno venne vivacizzato dalle richieste del parlamento che costrinsero il re a decentrare alcune funzioni governative e ad innovare la gestione dello stato. La svolta si ebbe nel giugno del 1670, quando una potente flotta britannica, che cercava di portare aiuto alle truppe in irlanda, venne intercettata e distrutta.
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    La vittoria navale diede la supremazia dei mari alla marina italiana, che ne fece buon uso portando altre truppe in irlanda. La conquista completa dell'isola avvenne di lì a pochi mesi, costringendo il sovrano britannico a chiedere la pace. Questa venne firmata il primo ottobre a Roma, e vide l'acquisizione italiana della Giamaica, di Messina e della Gold Coast, nonché l'impegno britannico a pagare un'elevata somma di denaro, come riparazione di guerra.
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    Gli anni successivi videro un'espansione dell'azione diplomatica, che portò alla creazione di numerosi matrimoni reali con i paesi confinanti, ed al miglioramento delle relazioni italiane con gli altri stati del SRI. Oltre a questo venne anche ripreso il programma coloniale, acquisendo due provincie in africa, Konian e Worodugu. Questa politica portò anche ad altre, migliori, conseguenze; infatti i molti mercanti che avevano cercato fortuna nella provincia di Jodphur, in India, si videro oggetto della politica protezionistica del governo del Rajputana. Questo bastò a Francesco II per dichiarare guerra a quegli stati indiani.
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    La guerra vide subito importanti vittorie italiane, come la presa di Jodphur, solo quindici giorni dopo l'inizio delle ostilità. Le truppe indiane, dopo un iniziale smarrimento, cominciarono a combattere più efficacemente, anche sconfinando in territorio italiano. Dopo un anno di battaglie non decisive e di scaramucce, l'armata italiana riuscì a conquistare Jaisalmer. La conquista di questa importante città rese il sovrano del Rajputana più attento alle richieste di pace da parte degli italiani, così, pochi giorni dopo venne siglata la pace, che vide la provincia contesa entrare a far parte dei domini italiani. Pochi mesi dopo gli altri stati indiani firmarono paci bianche separate, dato il venir meno dell'oggetto della contesa.
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    Gli anni successivi videro un massiccio miglioramento italiano in tutti i campi: diplomatico, vennero infatti persuasi tre elettori del SRI e contratti numerosi matrimoni con le principali nazioni europee; militare, con l'introduzione di numerose tecnologie; mercantile, con l'ottenimento del monopolio in numerosi mercati esteri; civile e governativo, con la creazione di numerosi importanti edifici e la concessione della carta dei diritti, frutto congiunto dell'impegno nel parlamento della nobiltà liberale e della nuova classe borghese.
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    Nel 1681 si assistè ad un nuovo grande evento nella storia italiana; infatti il ducato di Ferrara, a lungo spina nel fianco dell'Italia, venne pacificamente annesso, consentendo così un più libero scambio di uomini e mezzi tra l'italia del sud e quella del nord.
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    In quegli anni maturò anche un altro frutto del programma di espansione coloniale cominciato anni prima; venne infatti colonizzata con successo la parte occidentale dell'Isola di Giava. La presenza di un altro stato nella parte orientale, tuttavia, rendeva il sistema di colonie alquanto facile bersaglio della rapacità dello stato di Bali. Per questo motivo venne inviata un'armata nell'isola, pronta a difendere le colonie. I piani, tuttavia, cambiarono quando le truppe si resero conto dell'indifendibilità delle colonie, per via dei numerosi punti di contatto tra le terre italiane e quelle di Bali. Per questo motivo il re decise di imbarcarsi per una guerra preventiva contro lo stato indonesiano.
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    L'armata italiana ebbe gioco facile contro le inferiori truppe del Bali, che vennero annientate in una sola battaglia. Grazie a questa vittoria si potè facilmente conquistare le rimanenti provincie e, pochi mesi dopo lo scoppio delle ostilità l'intera giava orientale venne annessa all'Italia.
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    Gli anni successivi videro un generale consolidamento delle posizioni raggiunte, infatti con l'avanzare dell'età il comportamento de re si fece molto più cauto, si concentrò quindi sulla gestione interna fino alla sua morte, avvenuta nel 1688.
     
  4. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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  5. Enok

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  6. Dark_Angel_Of_Sin

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    1. correggo subito :D
    2. no, è venuto fuori da solo XD

    saluti
    DAoS
     
  7. Enok

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    Non poteva capitarci qualcosa di più azzeccato! :D
     
  8. Lord Attilio

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    Lo sapevo che la conquista di Finistere in Bretagna sarebbe servita a qualcosa prima o poi. :asd:
     
  9. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    così abbiamo il bianco-rosso degli Orsini, il giallo dei Medici, il rosso-giallo di Roma e l'aquila reale italiana (milanese) :D

    peccato che se la borgogna mi dichiara guerra è una provincia persa :(

    tra l'altro se il re bavarese muore presto si ritorna ad essere imperatori del SRI :D


    saluti
    DAoS
     
  10. nickiphori

    nickiphori

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    Siamo già monarchia assoluta?
     
  11. Enok

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    Riguardo la bandiera dici? Io mi riferivo semplicemente alla fortuna di avere ricevuto un sovrano toscano nell'Italia unificata. Poteva capitarci un Borbone, un Visconti, un Este...

    Ma poi cos'è l'aquila milanese? Io conosco quella romana, quella bizantina (usata da russi e tedeschi) e quella francese (Napoleone).
     
  12. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Secondo me Dark si è mosso per rendere l'Italia una repubblica.
     
  13. patton87

    patton87

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    DAoS ma sotto di te sempre stavolgimenti dinastici? :D

    Come è andato il cambio di dinastia? Tu hai dichiarato guerra alla borgogna ed è spuntato il Medici? O è andata diversamente?
     
  14. nickiphori

    nickiphori

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    Beh una dittatura ora ci starebbe
     
  15. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    ah ok! :D bene comunque, viva i medici!
    premetto che la definizione araldica è probabilmente sbagliata, è che l'ho presa dallo stemma di milano.. soprattutto perché ha la coroncina ;)

    ?_? picché ?_?

    oh non è colpa mia! stare sotto in PU non mi è mai piaciuto, e poi un sovrano francese in italia non è bello :D del resto si, ho dichiarato guerra ed è spuntato il medici.. misteri di EU3!

    non so se è già disponibile come opzione.. e poi bisognerebbe passare per un sacco di step intermedi che tolgono stabilità..

    saluti
    DAoS
     
  16. Enok

    Enok

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    Allora è quella tedesca del Sacro Romano Impero, quando infeudarono i Visconti.

    Insomma il simbolo del dominio germanico sull'Italia. :asd:
     
  17. Felipe

    Felipe

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    La monarchia assoluta è disponibile ma per raggiungerla bisognerebbe perdere ben 8 di stabilità e dato che abbiamo parecchie province ci vorrebbe un bel po' di tempo per restabilizzare lo stato e nel frattempo ci sarebbero ribellioni un po' ovunque
     
  18. nickiphori

    nickiphori

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    posto che la questione spetta al prossimo (penso gianandrea doria), direi che il casus belli imperialismo ci faccia davvero comodo ora
     
  19. Felipe

    Felipe

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    Concordo, ma quale re sprecherà la sua vita a combattere ribelli? :D
     
  20. Enok

    Enok

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    Se escludiamo i territori appena conquistati e soggetti a nazionalismo, nelle altre province non dovrebbero scoppiare così tante rivolte con un semplice 6% di rischio nazionale. Piuttosto sarà impossibile intraprendere campagne militari e caricarsi sulle spalle pure l'esaurimento di guerra.
     

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