Darkest Hour scenario 1936 con una piiiiiiccola modifica: Repubblica Sociale Italiana al posto dell'Italia. Antefatto: Ucronia italiana I fatti della vittoria mutilata e la povertà diffusa nel dopoguerra a causa della difficile riconversione delle fabbriche portano alla formazione del Partito Fascista e alla Marcia su Roma del 1922. Qui Vittorio Emanuele III da ascolto a chi gli dice di optare per una linea dura e spara sulla colonna dei fascisti. Comincia così la guerra civile italiana (1922-1924) che vedrà i filomonarchici, l'esercito e i comunisti da una parte contro i fascisti e tutti coloro che vedevano una speranza migliore di quella data dal decadente Regno d'Italia. Milano rimane per un anno la capitale di quella che Mussolini proclama la sua Repubblica Sociale Italiana. Per farla breve, i combattimenti estremamente aspri da entrambe le parti vedranno numerose vittime fra cui Italo Balbo, De Bono e il grosso degli esponenti del Fascismo, il che non farà altro che cementare il tutto attorno alla figura di Mussolini. Dopo la Presa di Roma del 1923 il Re si rifugia prima Napoli e poi a Bari e dopo essere stato sconfitto fugge in Inghilterra. Dal 1925 al 1935 la Repubblica Sociale prende forza con un'immensa opera di industrializzazione di vasta portata, bonifiche di ampie aree paludose e chiusura della guerriglia in Libia che porterà l'Italia ad un livello di benessere mai visto prima. L'ultima carta per completare il dominio della Repubblica viene giocata agli inizi del 1936 con le Grandi Purghe dell'esercito, dal quale vengono eliminati tutti gli ex monarchici e chi si rifiuta di giurare fedeltà alla Repubblica e al suo presidente. Sempre nello stesso anno il Duce e i suoi più fidi collaboratori (Starace, Pavolini e Valerio Borghese in particolare) decidono di rispondere ai continui raid da parte dell'Etiopia iniziando la Guerra d'Abissinia, volta a cancellare la sconfitta di Adua, ancora bruciante. 1936-1939 12 settembre: nuovo ordine europeo L'attacco all'Etiopia si concentra prevalentemente partendo dall'Eritrea. Qui un totale di 30 divisioni al comando dei Feldmarescialli Graziani e Gambara iniziano una poderosa offensiva diretta e di potenza verso sud che culmina con la Battaglia di Deisse, dove il grosso dell'esercito etiopico viene messo in rotta. In seguito Gambara è il primo a mettere le mani su Addis Abeba, difesa solamente da una divisione del 16. La guerra potrebbe finire in questo esatto momento ma Mussolini ordina che sia prolungata per testare le nuove tattiche e strategie del regio esercito. Il conflitto continua per alcuni mesi, in cui le forze italiane schiacciano quelle etiopi con una facilità disarmante. Particolarmente rilevante è l'accerchiamento di 6 divisioni di Ras Immru da parte di Graziani, che sconfigge e cattura il generale, rintanato nell'altopiano del Gonder. Quel che resta delle forze etiopiche sono insaccate a Asosa, un totale di 13 divisioni a corto di rifonrimenti, continuamente braccate dagli italiani vicini. Alla fine il Duce imporrà una pace senza lo scontro diretto, annettendo l'Etiopia. Nel frattempo siamo nel 1937. La Germania ha annesso l'Austria causando le ire della Repubblica Sociale che tuttavia vuole evitare una nuova ed immediata guerra. In Spagna le truppe dei Nazionalisti non ottengono l'appoggio di Mussolini che dichiara "non manderò i miei ragazzi a morire per del pretume spagnolo". Così Franco e i suoi vengono sconfitti in un solo anno e la Spagna democratica si salva anche grazie al Duce. Per quanto riguarda la politica interna il nostro presidente organizza la creazione di una serie di industrie a Milano e Roma, 5 in totale, per aumentare la produzione d'Italia. Le legioni di coraggiosi che hanno combattuto in Etiopia vengono rimpatriate. Per quanto riguarda la ricerca il Duce ha un piano fisso: una squadra di ricerca in campo industriale, una in campo militare (fanteria), una per le dottrine e una per la marina. In questo periodo vengono anche varate 3 nuove corazzate e 2 trasporti, oltre che rinforzate le armate resistenti con alcune brigate. L'esercito italiano tutto sommato non è male anche se è incentrato troppo sulla fanteria non appoggiata da carri o motorizzate. La marina invece è molto agguerrita, con una portaerei leggera. L'aviazione è abbastanza embrionale ma fa la sua figura con tattici, caccia e bombardieri. Le risorse scarseggiano in Italia ed è solo grazie alla Germania che si ottiene eletticità e carbone in cambio di denaro e materiali bellici. La ricerca industriale per il petrolio sintetico da timidi ma incoraggianti risultati. Nel 1938 Hitler annette i sudeti, dopodichè l'intera Boemia. Nel 39 dichiara guerra alla Polonia, protetta da Gran Bretagna e Francia. La seconda guerra mondiale era iniziata. Approfittando degli Alleati impegnati contro la Germania la Repubblica Sociale punta in dito verso uno dei loro protettorati: La Jugoslavia, che ancora possiede le terre irredente di Dalmazia. Vengono sbarcate 7 divisioni nella recentemente annessa Albania, 12 divisioni di Graziani sono messe a Pola mentre altre 10 del generale Navarini a Caporetto. Ad aprile del 39 inizia la guerra. Le forze italiane in Albania avanzano senza timore, conquistando rapidamente Cattaro. A nord Graziani e Navarini sconfiggono ripetutamente le milizie jugoslave. L'esercito italiano testa anche i suoi aerei che si rivelano utilissimi per bombardare i nemici in ritirata. Il porto di Spalato subisce l'attacco della portaerei italiana che affonda il grosso della flotta Jugoslava li ubicata. L'avanzata continua con grande impeto: in dieci giorni viene presa Zagabria da Navarini mentre il veterano Graziani rioccupa Spalato in nome della Repubblica e prosegue indisturbato verso Sarajevo. Il contrattatto Jugoslavo è particolarmente forte in Albania. Qui l'esercito della Repubblica tenta di resistere ma deve abbandonare Tirana dopo una decina di giorni di combattimenti. Male va anche in Montenegro, dove 15 divisioni Jugoslave riescono a occupare la zona e confinare gli italiani nell'entroterra albanese. Isolati e privi di rifornimenti i repubblicani resistono tenacemente a 3 assalti e quando sono sul punto di capitolare ricevono l'aiuto di Graziani, appena giunto in Montenegro. A nord Navarini occupa Sabac a metà Agosto e giunge alla periferia dell'ultima roccaforte jugoslava...Belgrato. La città subisce un primo bombardamento per abbassarne le difese, dopodichè Navarini e Graziani si lanciano all'attacco del presidio, composto da 17 divisioni Jugoslave. l'11 settembre 1939 è una data storica con l'entrata degli Italiani a Belgrado. La Jugoslavia viene annessa alla Repubblica e Mussolini dichiara di aver fatto "il primo passo per la restaurazione dell'antica Roma". Immediatamente vengono messi in produzione 3 presidi per contenere l'attività partigiana in loco, mentre il gabinetto di governo si riunisce per decidere le prossime mosse. Le questioni da votare sono due: Dovremmo dare l'indipendenza a qualche stato Jugoslavo per avere un alleato? Chi dobbiamo attaccare ora che la Jugoslavia è stata sconfitta? Nel frattempo Hitler passa dal Belgio e dall'Olanda e sconfigge la Francia. Tuttavia la guerra non è ancora conclusa: rimane l'Inghilterra ed un piccolo gruppo di sbandati francesi chiamati "la francia libera". Immagini: Viva l'Italia, Viva la Repubblica Sociale, Viva il Presidente Benito Mussolini.
Bel lavoro, è una cosa che avrei sempre voluto fare senza però avere mai avuto la pazienza di imparare a moddare. Immagino che rispetto all' Italia non cambino soltanto nome , colore e ministri , ma anche la linea politica. Puoi postarne uno screenshot?
12 settembre 1939- 23 aprile 1941: I due imperi d'Europa. I membri del governo puntano ad invadere lo stato ellenico, isolato diplomaticamente, debole e non pronto a ricevere le forze fasciste. Mussolini però, dall'altro della sua autorità, fa notare come la Francia sia appena uscita dalla guerra e non sia in grado di reggere uno scontro diretto con l'Italia se questa approfitta del momento. Il governo Petain si sta ancora leccando le ferite. Così viene votata la mozione francese. Graziani è nominato comandante in capo di tutte le armate per "l'operazione Giulio Cesare". Si contano una ventina di divisioni, buona parte di semplice fanteria tranne qualche cavalleria e una motorizzata, un esercito piccolo ma compatto, veterano delle campagne d'Etiopia e Jugoslavia (tra l'altro l'assorbimento dei Tech Team e delle industrie di quest'ultima lancia l'Italia nella schiera delle nazioni più industrializzate al mondo, con 5 slot ricerca). Inoltre una piccola compagnia di 4 divisioni viene prelevata da Tripoli e disposta sul confine tunisino. Il 3 gennaio 1940, nel pieno dell'inverno, viene lanciato l'attacco alla Francia. Nonostante il clima avverso l'attacco generale sortisce l'effetto sperato: i francesi non riescono a organizzare abbastanza truppe prima della linea Marsiglia-Sant Etienne ma anche questa resistenza si rivela ben presto inefficace. L'Italia può contare sull'Aereonautica Repubblicana che martella dall'alto in un cielo incontrastato. Per mare la flotta italica lancia un'incursione nel porto di Marsiglia, distruggendo il naviglio li ubicato mentre i sottomarino repubblicani affondano un totale di 114 trasporti destinati alla Tunisia. Quest'ultima, difesa solo da una divisione senza rifornimenti, viene facilmente catturata dalle armate repubblicane, che avanzano incontrastate. A febbraio Graziani lancia una nuova offensiva generale con direttrice nord e sud. Marsiglia viene occupata, seguita da Montpellier, quindi le armate repubblicane si reincontrano a Sant Etienne, di fatto insaccando 9 divisioni francesi. Un disperato tentativo dei difensori di rompere la sacca presso Burges si rivela infruttuoso e il Feldmaresciallo Graziani può annientare quasi senza difficoltà le truppe insaccate. L'unica grande vittoria ottenuta dai francesi è per mare: Qui la Marina Repubblicana stava aiutando le forze di terra a sbarcare in Corsica quando l'intera flotta francese, comandata dall'Ammiraglio Darlan, gli diede battaglia. 38 navi francesi contro 33 italiane. Non si sa bene per quale motivo ma la marina repubblicana subì una sonora sconfitta, perdendo diversi incrociatori, un paio di corazzate e del naviglio minore; in totale fu ridotta a 14 navi. Ma per Mussolini queste erano solamente bazzecole. Pochi giorni dopo Tolosa, l'ultima roccaforte francese cadeva nelle mani di Graziani e la Francia veniva annessa all'Italia. Per sopperire al deficit navale furono immediatamente costruite 4 corazzate moderne e una nave superpesante, che sarà pronta per il 43. La Francia fu lasciata a tre presidi freschi e due divisioni mobili di fanteria. Intanto il mondo continuava a girare. Già agli inizi del '40 la Norvegia era entrata nell'Asse (???) seguita a breve dalla Turchia, guidata da un nuovo governo nazionalsocialista (???). L'Inghilterra però non restava affatto pavida e anzi, aprofittando dell'operazione Barbarossa, scattata nell'agosto del '40 lanciò un massiccio attacco in Norvegia che determinò la caduta del Paese e l'instaurazione di un fantoccio inglese, la stessa sorte subì poco dopo la filotedesca Finlandia, schiacciata fra russi ed inglesi. L'Operazione Barbarossa fu un successo enorme, tanto che in pochi mesi i tedeschi avevano già preso Mosca, Stalingrado e Leningrado. L'URSS capitolò dopo pochissimi mesi di combattimento, cedendo tutti i suoi territori occidentali alla Germania. Qui i nazisti instaurarono alcuni fantocci come la Repubblica del Caucaso, quella Ucraina, quella Moscovita e quella del Baltico. La risposta della Repubblica Sociale non si fece certo attendere, bisognava chiudere la questione greca rapidamente per poi schiarirsi le idee. Gli eserciti di Graziani e Navarini lanciarono l'assalto alla Grecia puntando sulla roccaforte di Salonicco. La difesa fu labile, i greci combatterono bene ma non poterono niente contro eserciti veterani di mille battaglie e più numerosi. Caduta Salonicco Graziani si diresse a sud, puntando contro Atene, mentre Navarini cacciò i soldati e milizani greci fino ad Alessandropoli. Caduta la Grecia il governo Repubblicano instaurò una Repubblica Ellenica fantoccio alla quale furono affidati il controllo delle isole egee e dell'Eubea, territori notoriamente poco utili. Il nuovo governo greco fu insediato ad Atene, ancora controllata dalle truppe italiane. Ora che la questione greca era chiusa gli italiani dovevano ragionare sul da farsi anche perchè in Europa si era aperto un nuovo fronte...la Spagna repubblicana. 1) Aiutare gli Inglesi posizionando le truppe veterane a Bolzano e lanciando una massiccia offensiva verso il cuore del Reich, approfittando della lontananza delle truppe (sperando che siano lontane). Non si sa che truppe abbiano i tedeschi, sta di fatto che l'esercito italiano si pensa totalmente impreparato (dall'inizio della partita ho fatto 4 presidi, 2 cavallerie semimotorizzate, una motorizzata e due fanterie 36 per le forze di terra) 2) Dichiarare guerra agli Inglesi ed aiutare i nazisti. Sono già pronte 10 divisioni per il fronte egiziano, 2 per quello spagnolo e i veterani di Graziani e Navarini saranno mandati a difendere la Turchia. 3) Rimanere neutrali, invadere un'altra nazione come la Bulgaria (e fare uomini a manetta per lo scontro finale).
23 aprile 1941- 27 agosto 1942: La guerra è totale Il gabinetto di governo repubblicano decide che sia nel suo interesse eliminare la crescente potenza tedesca prima che sia troppo tardi. Ovviamente la guerra non può essere dichiarata immediatamente, visto che le truppe italiane sono assolutamente inferiori di numero e come potenza esplosiva degli eserciti, nonostante la qualità e l'esperienza non manchino. Per controbilanciare l'assalto in profondità dei tedeschi in Turchia, Paese recentemente annesso dall'Inghilterra ma in che sta rapidamente cadendo nelle mani dei nazisti, il Presidente ordina un attacco generale contro la Bulgaria, ultimo territorio dell'Impero romano nei Balcani ancora non sotto l'egidia italica. L'esercito bulgaro, contrariamente a quanto ci si aspetti, è piccolo ma estremamente moderno e ben equipaggiato. Dispongono di almeno una ventina di divisioni del 39, tutte con brigate e una discreta flotta aerea. Nonostante questo i bulgari possono poco contro le forze congiunte di Graziani, Navarini ed Heldmann, che conquistano rapidamente Sofia. I bulgari tentano di insaccare le truppe di Heldmann a Salonicco ma il generale riesce a tenere la linea e ad avanzare verso nord, insaccando i nemici all'altezza di Alessandropoli. La guerra potrebbe finire subito ma il Duce la fa durare almeno 3 mesi per far fare esperienza ai ragazzi della Repubblica sociale. Nonostante questo la caduta di Burgas segna l'annessione dello stato bulgaro all'Italia. Nel frattempo il Giappone aveva dichiarato guerra agli USA e questi a loro volta erano entrati negli Alleati contro la Germania. I tedeschi però non si fecero certo spaventare ed anzi, terminarono la campagna di Spagna in sole 4 settimane ed installarono un governo fantoccio nella regione con capitale a Burgos. La Turchia dovette soccombere ai panzer tedeschi che lentamente dilagarono anche in Siria, Iraq e poi Palestina. Verso dicembre del 41 tutto ciò che rimaneva degli Alleati in Europa era la Norvegia, che stava però rapidamente cedendo e la roccaforte di Gibilterra, oltre che le isole di Malta e Cipro. La Repubblica Sociale decise di reagire all'invasione spagnola colpendo la Svizzera e per riappropriarsi del canton Ticino. Le montagne e le fortificazioni svizzere si rivelarono un bersaglio ostico ma l'assoluta dominazione dei cieli dell'aereonautica repubblicana si rivelò decisiva. Graziani sfondoò praticamente subito a Berna, tagliando in due il Paese, dopodichè si riunì alle altre armate per colpire gli svizzeri rintanati a Zurigo. Il 12 giugno 1942 la Svizzera fu annessa all'Italia. Intanto i tedeschi presero Suez con una certa facilità e dilagarono in Africa, praticamente senza incontrare resistenza. La cosa fece tremare il mondo che decise di reagire alla minaccia nazista. I primi ad entrare negli Alleati furono i Messicani, che sbarcarono 4 divisioni a Gibilterra, poi arrivarono vari staterelli dell'america centrale e del sud, nel complesso nulla di rilevante ma il messaggio era chiaro: gli Alleati non erano ancora sconfitti. L'Italia decise di rispondere allo strapotere nazista invadendo l'ultimo stato libero e non allineato d'Europa...il Portogallo. Una possente flotta sottomarina, unita alla Marina Repubblicana dotata delle nuove corazzate pesanti di tipo "Littorio", fece da blocco sulle sponde portoghesi, affondando i convogli e devastando le coste. Quando fu certo che nessuno avrebbe opposto resistenza furono sbarcate 7 divisioni a Lisbona. Dopo un breve combattimento la città cadde e in breve tutto il Portogallo fu occupato dai repubblicani. Mussolini però non era interessato a mantenere un presidio fisso in quella zona remota e permise a Salazar di continuare a governare il Paese, di fatto rendendolo un fantoccio italiano Intanto i tedeschi continuavano la loro avanzata, espugnando il Sudan e giungendo fino alle porte del Kenya. In breve tutta l'africa sarebbe stata nelle loro mani, insieme all'Europa. L'esercito italiano fu giudicato ancora inadeguato per il conflitto e inoltre diverse divisioni tedesche si stavano posizionando ai confini, forse in previsione di un intervento italiano. Dallo scorso rapporto l'esercito è stato così aumentato: 1) Una corazzata di tipo Littorio 2) 3 presidi 39 3) 2 divisioni motorizzate 4) due divisioni di alpini 39 5) Una divisione di caccia 39 6) tre brigate antiaeree, due di artiglieria IMMAGINI: Il Presidente passa in rassegna le truppe per l'invasione della Bulgaria Le motorizzate repubblicane Soldati repubblicani sfilano per Lisbona
Speriamo perchè la vedo ca**uto questo Reich dovrai puntare tutto sulla velocità e tagliarlo a metà... Per l'Africa hai in mente qualcosa? L'Intelligence ti fornisce qualche dato sulle forze tedesche?
Considerando anche le truppe dei fantocci dovrebbero avere qualcosa come 650 divisioni, di cui almeno 80 corazzate Io se arrivo a 100 divisioni è tanto em...
In un certo senso. La Germania mi ara, anche con attacco preventivo e presa di Berlino le 300 divisioni tornano tranquille e alla lunga mi sforacchiano
Molto bello e scorrevole, complimenti. Certo che battere la Germania ora è davvero tutta un'altra storia, in bocca al lupo (o meglio in bocca al Wolf, per dirla alla maniera cara ad Hitler)