Vicksburg fu,più di Gettysburg, l'autentica svolta dell'intero conflitto. Questa rappresentava il più vasto sistema di fortificazioni dell'intera confederazione e forse degli interi Stati Uniti di allora. La piazzaforte era il fondamentale nodo strategico che univa la cosidetta "fortezza atlantica" sudista a est del Missisippi e il resto della confederazione a ovest del grande fiume. La posizione era anche formidabile anche per i vasti terreni paludosi e diramazioni fluviali e i sudisti rendevano la vita difficile alla flotta fluviale unionista che subiva i violenti colpi delle batterie che guardavano sulle principali vie di passaggio. L'area fu teatro di molteplici e durissime battaglie scatenate dagli unionisti che cercarono più di una volta di prenderne il controllo prima che Grant trovasse una soluzione. Nonostante le potenti difese strutturali la posizione era vulnerabile per la fatale divisione in comandi indipendenti separati proprio dal fiume Mississippi senza alcuna possibilità di coordinazione reciproca e per il ruolo dello stesso comandante della fortezza John Pemberton che non volle sostenere il comandante Johnston che gli aveva ordinato ( essendogli suo superiore ) di congiungersi con lui con tutta la guarnigione per dare battaglia campale a Grant. Pemberton scelse l'inazione per eccessiva sicurezza sulle difese statiche ( sindrome Maginot ante litteram ). Quando Pemberton vide che Grant aveva aggirato con audaci manovre le paludi e neutralizzato delle postazioni fortificate ( come Port Gibson ) verso sud di Vicksburg era già ormai troppo tardi e commise l'altro grave errore di far uscire solo una parte delle forze e in modo sparso contro il grosso delle forze unioniste con esito disastroso per i confederati che poco dopo si lasciarono rinchiudere nella cittadella. Vicksburg dopo qualche assalto e un breve periodo di assedio si arrese. La caduta della fortezza pose fine ad ogni illusione da parte del governo di Richmond di poter prolungare ancora il conflitto per poter addivenire a dei negoziati più favorevoli visto che una vera vittoria fin dall'inizio era già ritenuta impossibile. Un ipotesi: E se Pemberton avesse accettato di lasciare Vicksburg per unirsi alle forze di Johnston? Johnston aveva circa quattro brigate a disposizione oltre ai circa 30000 uomini della piazzaforte, abbastanza per una paritaria grande battaglia campale con le forze unioniste che nel complesso erano numericamente equivalenti. Entrambe le forze erano costituite da veterani di precedenti campagne, lo scontro sarebbe stato di certo duro ma forse i confederati avrebbero evitato la distruzione di un intera armata come infatti era avvenuto ( la resa della fortezza comportò praticamente la resa di quasi tutta l'armata del mississippi ).
Secondo me sconfiggere Grant sul momento non avrebbe cambiato poi così tanto l'andamento globale del conflitto. Probabilmente, vistisi respinti, i nordisti avrebbero avviato sul fronte del Mississippi la guerra di logoramento che nella realtà si è vista solo sul finire del conflitto sul fronte della Virginia. Ovvero: se anche fosse stato sventato l'attacco estivo del '63, di certo nel giro di qualche mese i nordisti si sarebbero ripresentati in quantità superiore e si sarebbe rivista la stessa scena, con uno squilibrio a favore del nord. Si tratta di vedere quanto tempo effettivamente sarebbe stato richiesto per i rimpiazzi, e dunque quanto ne sarebbe stato così guadagnato dalla Confederazione.
concordo,certo per Grant una sconfitta ( neanche tanto certa per l'Unione) gli avrebbe segnato in modo radicale la sua carriera visto che aveva fatto marciare quasi un intera armata in territorio nemico lasciandosi dietro le linee logistiche proprio come facevano quasi gli eserciti francesi di età rivoluzionaria e senza congiungersi a sud con le altre forze unioniste contro non solo le aspettative del nemico ma anche dei suoi superiori compreso la Casa Bianca stessa e Johnson avrebbe avuto più ascendente su Davis che, a differenza di Linxcoln, interferiva sulla condotta delle operazioni. Va di fatto comunque che gli Unionisti avevano già da qualche tempo presso possesso di New Orleans e del basso Mississippi, come hai ben detto tu, anche senza Grant sarebbe stato solo questione di tempo per la perdita totale del fiume.
Beh, quello è ovvio: più rimanevano vivi (e aggiungo: vivi e in grado di combattere/difendersi), più aumentavano le possibilità di un armistizio, che avrebbe significato indipendenza e in pratica vittoria del sud. Si pensi a quanto ci sono andati vicini persino nella realtà prima della caduta di Atlanta, senza la quale (ovvero: senza una vittoria molto significativa nordista) forse Lincoln non sarebbe stato rieletto e avrebbero prevalso coloro che premevano per la conclusione del sanguinoso conflitto. In quest'ottica, i mesi guadagnati in seguito all'aver ritardato la caduta di Vicksburg divenivano molto importanti. Non risolutivi, ma comunque degni di nota.
però le loro speranze di vittoria erano già molto ridotte da quando gli unionisti imposero il blocco navale che ridussero in modo significativo le esportazioni di cotone che era una buona "merce di scambio" diplomatico con l'Inghilterra e praticamente la CSU, isolata, non avrebbe avuto alcuina possibilità di riconoscimento formale dall'estero e dunque niente aiuti e niente truppe. Però va detto che l'enorme peso industriale del Nord ebbe meno peso di quanto si potesse credere perchè prima di McCellan e Mead e Grant riuscissero a imporsi vittoriosamente sul campo l'Unione aveva sì enorme superiorità materiale ma inadeguata capacità di comando e assenza di versatilità tattica nelle prime fasi del conflitto imparando però rapidamente gli errori e migliorandosi costantemente mentre il Sud aveva sì brillanti generali e formidabili veterani ma ( come è successo con Cartagine ) inadeguate risorse materiali e continue interferenze politiche e persino conflitto di autorità gerarchica fra gli stessi comandanti.
L'armata della Virginia, trincerandosi, riuscì a sopravvivere a forze di gran lunga superiori nel 1864-65 imbottigliando Grant. Il fronte però era relativamente corto e Richmond agiva come obiettivo imprescindibile per entrambi (alla fine però crollò per l'aggiramento della sua ala destra). Dubito che si sarebbe arrivati ad una situazione simile sul Missisipi: gli spazi erano immensamente più vasti e la densità di truppe, al confronto, ridicola. Trincerarsi voleva dire farsi accerchiare (vedi Vicksburg) e la fortezze dovevano (avrebbero dovuto) essere solo il perno della manovra. PS: Vicksburg mosta anche che la "qualità" (nel senso di capacità di capire la situazione ed agire di conseguenza) dei comandanti sudisti non fosse poi sempre così alta come a volte si tende a credere.