¡Centralización es progreso! Ci sono momenti nella storia in cui le decisioni di un solo uomo condizioneranno i secoli a venire. Madrid, 12 Febrero 1836 “Maestà, Comandante, Padre. Con sommo rammarico ti riporto l’esito della battaglia. Tu hai vinto, i tuoi ordini sono stati rispettati, ma gli aristocratici di Spagna nostri storici sostenitori hanno perso la vita e l’onore…” Così parlava Juan Cazzerban II di Borbone, figlio di Sua Maestà Felipe ‘el guapo’, davanti suo padre e tutta la corte. Felipe sorrideva anche se sapeva la pericolosità degli ordini che aveva impartito pochi mesi prima. Gli ordini, portati a termine da Juan Cazzerban II, erano chiari: difendere la Spagna prima ancora della Monarchia! Da troppo tempo gli autonomisti delle comunità intorno Madrid agognavano il potere nascondendosi dietro la bandiera del monarca. Felipe aveva capito però che gli aristocratici volevano solo usare il Suo nome per aumentare i loro poteri e dividersi il Regno di Spagna. Così con una mossa sorprendente aveva inviato le truppe regolari fedeli alla Corona a sopprimere nel sangue le voci (ed i corpi) delle ‘Guardie Catalane’ armate di fucili di seconda mano francese. Melilla, 1837-39 Da una lettera di Juan Cazzerban II a suo fratello Julio ‘el mierda’ “[…] dunque la campagna d’Africa si chiuderà favorevolmente. Ho avuto modo di parlare con un cugino del re del Piemonte, la nostra alleanza sembra solida. Questa confusione qui in Africa è solo una scusa per sottrarre altra terra al vero comune nemico: la Francia . Fratello coraggio con i tuoi studi, il progresso della nostra niña dipende da Noi, nostro Padre aveva ragione nella faccenda catalana; dobbiamo guidare Madrid, la Corona e il nostro Popolo verso un avvenire che ricalchi le orme dei nostri avi. Mai più tramonterà il Sole sulla Spagna.” Havana, 29 Junio 1838 Un forte movimento indipendentistico scorre nelle vene degli isolani. Le truppe spagnole sedano molte rivolte e con grande difficoltà riescono a mantenere l’ordine. Le piantagioni di tabacco sono delle fosse comuni nascoste da un sottile strato di terra. Metà dell’isola si è resa indipendente per più di un mese, quest’assaggio di libertà non verrà dimenticato tanto facilmente dai contadini. Manila, 1839-44 “Maestà. Con l’aiuto di Dio e dei nuovi cannoni abbiamo mantenuto l’ordine sull’arcipelago. Sono lieto di annunciarLe che il primitivo popolo di Johor è adesso al Suo servizio così come le sue miniere d’oro. Il più grande galeone della flotta al mio comando è salpato ieri, carico d’oro, verso la mia amata Granada. Possa Dio illuminarVi nelle vostre scelte, e proteggere l’ Armada de España. Paco Gardingo, Potestà d’Oriente.” Madrid, 1845 ¡A la hora! - Il serpente d’acciaio proveniente dalle calde terre del sud. Patxi – L’orgoglio della metallurgia basca. Visca Barça – Il più avanzato treno di Spagna Il sistema ferroviario Iberico, che arrancava paragonato agli altri paesi europei, finalmente permette un rapido trasporto di passeggeri, soldati e merci. Le industrie di Spagna sorridono e le esportazioni crescono.
Partecipanti: Cazzerban II: Spagna Felipe: Piemonte Per chi volesse partecipare le regole sono le seguenti: Possono essere scelte solo potenze secondarie. Si gioca solo di mattina. È stata fatta una sola sessione, avete ancora tempo!
E' l'arco della giornata in cui il sole sorge e molti animali terminano il loro sonno. Non tutti gli uomini però seguono questa abitudine...
si gioca solo di mattina è un po' vago, puoi dirmi l'ora e il/i giorni? giocate con il pdm o con il liscio?
Heart of darkness v1.03, la stessa del multy del lunedì. Il fatto è che non abbiamo stabilito un giorno preciso al momento. Ad esempio domani mattina giochiamo
Bene, bene. Facci sapere la nazione. Domani dalle 09.00 alle 12.45 max 13.00. Purtroppo non ci sarà una data precisa per ogni settimana, ma concorderemo insieme secondo la disponibilità di tutti. SEMPRE DI MATTINA.
Ok l'orario mi gusta, la nazione è il belgio e gia da ora chiedo se siete interessati ad una futura guerra contro la francia
Quando sarà il momento prenderemo un caffè piemontese, una paella valenciana e delle patatine fritte bruxellesi lungo il Quai de la Seine!
Domani, dopo la seconda sessione, pubblicherò le statistiche di entrambe le sessioni e l'AAR piemontese
Una Luz que no ilumina La Spagna pur essendo ininterrottamente Grande Potenza dal 1845 non riesce a sprigionare il suo enorme potenziale. Abu Dabi, 4 de Mayo 1870 Da una lettera di Juan Cazzerban II a suo fratello Julio ‘el mierda’ “Fratello, ti scrivo da queste desolate e lontane terre di sabbia. La Real Armada avanza senza trovare alcun ostacolo. I primitivi ci accolgono più dubbiosi che timorosi. Soltanto dalle mura della capitale si è sentito qualche timido colpo di fucile. Tutto molto triste e inutile per chi vorrebbe come me attaccare i Francesi e rendere i Pirenei un limite invalicabile. Subito dopo il mio arrivo nel grande Palazzo di Sabbia un gruppo di strani indigeni mi ha parlato di un liquido nero e melmoso che scorre a fiumi sotto la terra del deserto. Questi alchimisti mi sono sembrati adatti alla follia del Potestà d’Oriente, così li ho schiaffati su una piccola fregata e li ho spediti al porto di Manila…spero muoiano presto” Castilla y Leon, 17 de Abril 1876 I lavori per la fortificazione delle mura cittadine e dei punti strategici della regione sono ultimati. Le fortezze in tutta la penisola iberica si ergono robuste e imperiose. Ci vorrebbero mesi, anche per un’armata grande come quella francese od inglese, per arrivare nel cuore della Spagna e saccheggiare Madrid. Iniziano anche i grandi lavori per la costruzione di porti degni in ogni regione di Spagna. Obras del ferrocarril, 1876 Sokoto, 1871-1881 I Campagna Equatoriale Le truppe della Corona devastano ciò che resta del Regno di Sokoto, già ridimensionato dalle truppe del Belgio. Migliaia di indigeni vestono i colori di Spagna e si arruolano felici di poter mangiare pane per due volte al giorno. II Campagna Equatoriale Il Cameroon viene colonizzato e progressivamente la Spagna stanzia fino a 62.000 uomini a presidio delle nuove terre ricche di carbone. Inglesi e Francesi circondano la zona coloniale, cresce la tensione. III Campagna Equatoriale Nuovi coloni si stabiliscono nelle rare radure della foresta tropicale africana. Intanto gruppi di guastatori in borghese della Real Armada sabotano le colonie francesi. I mangia rane arretrano nell’entroterra. Tropa Indigena, Sokoto, 1879 Manila, 1872 Dal diario di Paco Gardingo, Potestà d’Oriente “Dotati di un’intelligenza fuori dal comune gli indigeni della sabbia, arrivati qualche tempo fa, hanno iniziato ad assaggiare le acque dei pozzi dei villaggi del Brunei. Sorridenti ed entusiasti tentano di comunicarmi qualcosa nella loro strana lingua”. Avila, 1878 In un’abbazia sperduta nella campagna, ufficiali dell’esercito belga e Juan Cazzerban II di Borbone, erede al trono di Spagna, stringono un segreto accordo. La ricca Corona Spagnola invierà segretamente a Bruxelles carri d’oro che serviranno a finanziare gli sforzi bellici del Belgio contro l’alleanza anglo-olandese che ne minaccia l’esistenza. Madrid, 25 Noviembre 1882 Le campane della capitale suonano a lutto. È morto il Re Felipe ‘el guapo’, l’uomo che ha portato la Spagna ad essere un paese libero, autonomo e moderno. Un uomo che ha preso per i capelli un paese destinato all’oscurità e lo ha portato a sedere intorno al tavolo dei grandi del mondo. Onore al Re e alla sua discendenza. Madrid, 1 Diciembre 1882 “¡No hay tiempo!” Così rispondeva Juan Cazzerban II al ciambellano che lo invitava a presiedere la cerimonia funebre di suo padre. Infatti l’Italia, neonata e fragile alleata di sempre, chiedeva immediato aiuto contro le navi russe e l’intera flotta austriaca nelle acque dello stretto di Sicilia. E fu così che le nuovissime imbarcazioni dell’ Armada de Mar salparono da Barcelona e incontrarono in battaglia le flotte nemiche. Dall’esito dello scontro dipendeva il destino di un’intera nazione e del popolo italiano. Il coraggio e l’onore iberico ebbero la meglio sui vili oppressori di popoli, e l’Italia ebbe posizioni favorevoli per firmare un armistizio. “Gentile Generale G. Garibaldi, Con la seguente la invito personalmente a non scordare l’enorme contributo che le nostre gloriose armate hanno apportato alla vostra vittoria finale. La Corona si aspetta che nei momenti bui, che possano essi allontanarsi sempre da noi, l’Italia ricambi con amicizia l’aiuto da noi concesso in data 1 Dicembre 1882 presso le acque di Scilla e Cariddi. Cordialmente, J. Cazzerban II di Borbone, Re di Spagna e dei territori d’oltre mare.” Madrid, Palacio de la Moncloa, 9 de Octubre 1884 “L’ambasciatore del Portogallo a Madrid è stato avvisato. La dichiarazione di guerra è stata trasmessa via telegrafo e per conoscenza a S.M. la Regina d’Inghilterra. Che possa Dio armare i nostri cannoni e riempire i nostri cuori con divin bellico amore.” J. Cazzerban II di Borbone ai suoi colonnelli e ministri. Esercitazione militare sulla Sierra Nevada, Andalucia, 1882
La decadenza della casa reale sabauda Pur essendo denominato Regno di Sardegna, il territorio dei Savoia si estendeva ben oltre la grande e ricca isola del Mediterraneo. Nondimeno la necessità di ampliare i confini del regno portò ad una rapida guerra contro l'Algeria. E dove sarebbe dovuto andare il popolo italico se non in Africa? I progetti di grandi conquiste vennero rapidamente bloccati dalla temibile e vicina Potenza: la Francia. Questa, pur mostrandosi cordiale col monarca sabaudo, anticipò la conquista della Tunisia lanciando un chiaro messaggio: ulteriori conquiste non saranno tollerate. Tuttavia i problemi di politica estera sono insignificanti se paragonati ai movimenti rivoluzionari che rapidamente crebbero nel regno. Dall'oggi al subito Carlo Alberto si ritrovò 40mila giacobini armati e pronti a mozzargli la testa. La scarsa celerità delle truppe piemontesi portò alla conquista della città di Torino da parte dei rivoltosi che si dirissero in massa verso il palazzo reale. Alle guardie venne dato l'ordine di non opporre resistenza; ciò nonostante vennero trucidate dai ribelli che, una volta giunti faccia a faccia col monarca assoluto, si zittirono un attimo per poi gridare: "Impicchiamolo!". Così Carlo Alberto venne brutalmente portato a Piazza Castello e lì venne sistemata una ghigliottina nuova di zecca. "Ma non dovevano impiccarmi?" pensò il re prima di vedere il suo corpo, per la prima e unica volta, da una distanza di circa un metro. "Il regno dei Savoia è finito, l'era della libertà è giunta!" Ma dopo l'eccitazione iniziale ed il saccheggio del Palazzo Reale, i capi del movimento giacobino si resero conto di non essere in grado di governare senza un re. Così il giovane Vittorio Emanuele II venne incaricato di supervisionare l'operato di un governo scelto da tutto il popolo. Popolo: insieme dei cittadini MASCHI di un Paese aventi origini e lingua comuni. Conservare la figura del sovrano non servì a mantenere i rapporti di buon vicinato, cosicché venne meno l'alleanza con la Francia. Nacque invece un'alleanza col popolo ottomano, uniti, se non dalla religione, da due nemici comuni: l'Egitto e l'Austria. Se una guerra contro la corona asburgica era impensabile, l'invasione dell'Egitto era già stata pianificata. Il trattato di pace per la spartizione delle terre d'Africa non tardò ad arrivare. Nell'estate del 1858 Vittorio Emanuele II, che nel frattempo aveva ripreso in mano il controllo dell'esercito, andò a dare un'occhiata alle piramidi di cui tutti parlavano. In quegli anni "Il savoiardo" andò spesso in visita a Parigi e a Madrid e lì si parlò tanto della terribile monarchia borbonica. Una volta ogni quattro mesi il Re scendeva presso le altre corti italiane nella speranza di formare un'unica nazione grande e forte. In presenza di Ferdinando II il re sabaudo ebbe a dire: "Noi fummo da secoli calpesti derisi perché non siamo popolo perché siam divisi" ed il sovrano delle Due Sicilie rispose: "E tali resteremo omnia seculi seculorum". Nel 1863 iniziò una nuova campagna d'Egitto appoggiata dalla Francia. L'ormai piccola nazione africana fu però difesa dagli USA che prolungarono a dismisura la durata della guerra. L'esito non cambiò ed il regno di Sardegna divenne il primo esportatore di legno tropicale. Ma cosa poteva un così piccolo regno contro lo strapotere delle nazioni vicine? La colonizzazione dell'Africa era alle porte e la Francia non sembrava voler condividere la terra. -FINE PRIMA PARTE-