Μέγας Κομνηνός: l'Impero colpisce l'Impero

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Eferthad, 24 Giugno 2014.

  1. Eferthad

    Eferthad

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    Premettendo che spero vivamente qualcuno colga la citazione nel titolo di questo AAR, e precisando che mi ci sono voluti circa trenta start per riuscire ad ottenere il risultato voluto (ed una combinazione di un insolito Mehmed di indole diplomatica, un Candar warnato dagli ottomani ed un Aq Qoyunlu impegnato in un'altra guerra, oltre che lucky nations off), mi accingo a presentare quello che, forse, è il mio AAR più... Pretenzioso? Reazionario tra i reazionari, bizantinofilo tra i bizantinofili, non mi bastava più, come in eu3, un aar sui paleologi. No. Mi ci voleva un aar sui comneni, successori dell'Alessio dell' "Alessiade", legittimi imperatori deposti dagli infingardi latini. Obiettivo? Chiaramente, reclamare le antiche terre che furono dei Comneni: l'Impero dei Romei. Anche perché Trebisonda, pur avendo un bel colore ed una CoA che non mi spiace, non ha idee nazionali né alcun flavour.

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    Μέγας Κομνηνός: l'Impero colpisce l'Impero

    Correva l'undici di novembre dell'Anno Domini 1444. Giovanni IV Comneno era imperatore di Trebisonda ormai da quindici anni: imperatore di un regnuncolo che si reggeva sulla benevolenza della flotta genovese, che campava di commercio (poco) e che dell'Impero aveva soltanto il nome. Era ormai da più di un secolo che i suoi avi avevano rinunciato a reclamare l'antico seggio del loro potere, Costantinopoli, e che si erano accontentati di trarre vantaggio dalla Via della Seta, vivacchiando nel lusso grazie ai mongoli. Ma Tamerlano, il protettore dell'Impero, era morto ormai da decenni, e la conquista da parte di qualche khanato turcomanno -o peggio, degli Ottomani- sembrava imminente.

    Giovanni IV era un uomo risoluto, bravo diplomatico ed amministratore, poco ferrato nell'arte militare. Il fratello Davide, Despota designato e suo erede, di un anno più giovane, era anche generale dell'esercito. Cioè, per quanto quell'accozzaglia di quattromila uomini armati alla meno peggio potesse chiamarsi esercito. Certo era che Davide esercitava una grande influenza a corte, specie da quando era stato designato Co-Imperatore.

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    Il "Mega Comneno" Giovanni IV, Imperatore di Trebisonda dal 1429 al 1466

    Il "Mega Comneno" era il suo titolo, come del resto tutti i suoi predecessori. Gli sembrava di sentire riecheggiare nella sua testa il pomposo annuncio dei suoi araldi ogni volta che si recava dai -pochi- nobili della sua corte:

    "Il Mega Comneno, Giovanni IV, per Grazia di Dio Basileus ed Autocratore di tutto l'Oriente, di Iberia e Perateia".

    Che tragica burla: Autocratore di una striscia di terra lambita dal mare, sfuggita due anni prima al controllo ottomano solo grazie ad una tempesta. Il "Mega Comneno", era chiamato. Ma di grande aveva soltanto il nome. Di fatto, il suo stato era praticamente vassallo della Georgia, unico stato che garantiva l'indipendenza trapezuntina, alla mercé della dinastia Bagrationa. Certo, era in buoni rapporti col lontano principe di Moscovia, anche per proteggersi dall'influenza dei Khanati di Crimea e dell'Orda d'Oro, ma poco contava, nel quadro geopolitico.

    Il Venticinque di maggio dell'Anno del Signore 1445 giunse, tuttavia, un messo georgiano a corte, con un messaggio che, a conti fatti, avrebbe cambiato le sorti di quell'Imperuncolo. Il messo comunicava l'invasione della Georgia da parte del Khan del Qara Qoyunlu, e chiedeva l'aiuto del Mega Comneno. Giovanni, che ben conosceva la reale forza del suo esercito, e quella del Khan, rimandò indietro il messo con un messaggio ben diverso da quello che i Bagrationi si aspettavano: l'Impero di Trebisonda dichiarava guerra alla Georgia, per reclamare la provincia di Imereti.

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    La situazione della guerra trapezuntino-georgiana ad agosto dell'A.D.1445

    Essendo l'esercito Georgiano ormai distrutto, grazie al Khanato del Qara Qoyunlu, Davide Comneno, fratello dell'Imperatore e generale del suo esercito, fece occupare le provincie di Imereti e Mingrelia, di modo da poter reclamare il possesso delle stesse prima del Khan. Gli assedi furono completati nel marzo dell'A.D.1447. Il mese successivo, completata la presa del resto della Georgia, il Khan negoziava la pace col Re Bagratione: la provincia aurifera di Circassia passava tra i domini del Khan. Immediatamente, le truppe trapezuntine mossero alla volta delle provincie di Abkhazia e Kartli, rimaste pressoché sguarnite. Dopo qualche mese, il 19 Aprile dell'A.D.1448, la Georgia proclamava la resa incondizionata. Fu così che, nella Pace di Kartli, il Mega Comneno reclamò la provincia di Imereti e ratificò un rapporto di vassallaggio della Georgia nei confronti dell'Impero. Al Bagratione era concesso di regnare sulle sue restanti terre, col titolo di Doux.

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    Intanto, il Mega Comneno Giovanni IV prese contatti coi ribelli armeni, che stavano reclamando l'indipendenza dal Khanato dell'Ak Koyunlu, inviando loro finanziamenti sottotraccia, conscio che un principato d'Armenia indipendente avrebbe indebolito un suo vicino, e sarebbe stato facile da prendere in armi, specie ora che l'esercito imperiale, tra trapezuntini e georgiani, poteva contare fino ad ottomila uomini in arme.

    L'obiettivo di Giovanni, adesso, diventava quello di annettere le provincie di Armenia ed Erzurum, in modo da poter reclamare quei territori facenti parte dei suoi titoli: l'Iberia Caucasica. La Perateia, ora in mano al Khan di Crimea, avrebbe dovuto attendere. Intanto, i georgiani venivano efficacemente integrati nel tessuto sociale dell'Impero, mentre, nell'undici di agosto dell'A.D.1451, l'Armenia dichiarava l'indipendenza. Essendo l'orda dell'Ak Koyunlu in guerra con l'orda del Qara Qoyunlu, al fianco dei Timuridi, l'Imperatore sfruttò la stanchezza di quel suo rivale per imporre la pace tra il khanato ed il principato di Armenia, suo protetto. Fu proprio mentre tentava di intessere rapporti diplomatici col principato che, tuttavia, Il Beilyk di Candar dichiarò guerra all'Impero, che intendeva annettere ai suoi territori: il 12 gennaio dell'A.D.1452 le ostilità avevano inizio.

    Fu proprio durante la vittoriosa battaglia di Sinop che, tuttavia, il Despota Davide Comneno perse la vita in combattimento, costringendo l'imperatore, che ormai era chiaro a tutti essere sterile, a dichiarare Despota di Trebisonda e Co-Imperatore il diciassettenne Scantario -Skantarios in greco- figlio del precedente despota.

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    Intanto, veniva nominato Generale di tutte le armate imperiali Giovanni Bulut, potente conte georgiano. Proprio sotto la guida del Bulut, nel maggio dell'A.D.1453, le operazioni militari furono completate, con la presa di Sinop. Fu così che, con la pace di Trebisonda, il Beylik del Candar giurava fedeltà all'Imperatore di trebisonda, che vedeva così estendersi i propri domini nelle coste settentrionali della penisola anatolica.

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    Si aprivano, per il Mega Comneno, nuove prospettive: in dieci anni, il suo Imperuncolo era diventato un regno a tutti gli effetti, e la sua influenza si estendeva dalla Georgia all'Iberia Caucasica, alle coste settentrionali della penisola anatolica. L'ascesa dell'astro trapezuntino aveva inizio.
     
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  2. Mac Brian

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    Be la citazione è facile :p.
     
  3. andry2806

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    seguo, anche se ammetto di non aver capito la citazione.
     
  4. Mac Brian

    Mac Brian

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    E' Star Wars (l'Impero colpisce ancora), solo che in questo caso Trebisonda (Impero) dovrà colpirne un'altro, Bisanzio, o altri due, se vogliamo, con anche gli Ottomani.
     
    Ultima modifica: 24 Giugno 2014
  5. Eferthad

    Eferthad

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    Μέγας Κομνηνός: l'Impero colpisce l'Impero

    Mentre il Mega Comneno, Giovanni IV, si avviava inesorabilmente verso la vecchiaia, sempre più cresceva a corte l'influenza di Giovanni Bulut, Generale del Themata Imperiale e, nominato dall'Imperatore in seguito alla vittoria sul Beylikato di Candar, Duca di Imereti. Egli era il principale sostenitore della politica estera che l'Impero avrebbe seguito negli anni a venire, coadiuvato dal Despota e Co-Imperatore Scantario, dall'indole più simile al padre Davide che allo zio Imperatore. Fu così che nell'ultimo decennio del suo regno, Giovanni, che pure era soddisfatto della sicurezza raggiunta con la presa di Georgia e Candar, si ritrovò a subire l'influenza combinata dei due uomini più potenti dell'Impero dopo di lui. Di fatto, era in balìa del nipote e del suo Strategòs.

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    Giovanni Bulut, Generale delle armate dell'Impero di Trebisonda

    Fu così che il primo marzo dell'A.D.1454, per volere del Despota Scantario, la cui indole volitiva cominciava a mostrarsi in tutta la sua forza, l'Impero dichiarò guerra al principato di Armenia, con cui Giovanni aveva inizialmente inteso di intavolare rapporti amichevoli. In breve, il 27 aprile dell'anno successivo, il principato capitolava e veniva annesso all'Impero.

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    Fu così che, ai suoi titoli, il Despota Scantario aggiunse quello di "Doux di Armenia". Ma la sete di potere del Co-Imperatore era destinata, negli anni a venire, a modificare pesantemente la struttura territoriale dell'Impero, che visse un periodo di forte centralizzazione: nell'A.D.1459, difatti, fu ultimata l'integrazione del ducato di Georgia tra i domini imperiali. Il Mega Comneno, che non aveva voluto avviare questo processo perché timoroso di rivolte da parte dei georgiani, fu costretto ad accettare il fatto compiuto, giacché i nobili georgiani, che vedevano di buon occhio il Despota Scantario, la cui politica aggressiva ritenevano fosse l'unica possibile per il sussistere di un regno ortodosso in Anatolia, si integrarono nel tessuto nobiliare trapezuntino senza problemi.

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    Il Despota (poi Basileus) Scantario Comneno, principale fautore della rivalsa greca in Anatolia.

    Fu nel capodanno del 1461 che Scantario dichiarò l'intenzione di dichiarare guerra -Giovanni aveva ormai poca voce in capitolo- all'orda dell'Ak Koyunlu, ormai decisamente indebolita, con l'intento di reclamare la provincia di Erzurum per unificare l'Iberia Caucasica una volta per tutte. La guerra, che soli vent'anni prima sarebbe stata impensabile, fu decisa da una facile vittoria dell'esercito trapezuntino-candariota, ormai formato da dodicimila uomini tra fanti e cavalieri, e culminò nella Pace di Sinop, nella quale il Khanato fu costretto a cedere la provincia di Erzurum, che entrava a far parte dei domini imperiali.

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    Negli anni successivi, integrato il beylikato del Candar, Scantario affiancò allo zio, nel governo, il cugino Alessio Comneno, monaco ed inquisitore della Chiesa Ortodossa trapezuntina, incaricandolo di sradicare la fede islamica dalle provincie appena strappate al Bey, che era stato -come da tradizione greca- accecato ed esiliato su di un'isola. Nel frattempo, per la gioia di Scantario, l'Impero Ottomano, che pure aveva perso in passato una guerra contro le forze congiunte dei Paleologi e di Venezia costatagli l'Albania, perdeva un'ulteriore conflitto, stavolta contro il sultano mamelucco, difensore dell'indipendenza del Ramazan, che costrinse il Sultano Ottomano a rilasciare il beylikato del Mentese.

    Nel frattempo, le buone doti diplomatiche di Scantario portarono al regno due alleanze di cruciale importanza: la casa dei Comneni, difatti, riconosciuta finalmente come casata imperiale vera e propria, stringeva due matrimoni dinastici: Anna Comnena sposava il Principe Jagellone di Polonia e Lituania, mentre Teodora Comnena sposava il vedovo Principe di Moscovia. Due alleanze che, Scantario ne era certo, avrebbero aiutato l'impero trapezuntino a contenere la minaccia ottomana senza troppi problemi.

    Fu proprio in questo periodo che il cinquantottenne Mega Comneno, Giovanni IV, morì. Era il venticinque di febbraio dell'A.D.1466 quando, nella Basilica di Santa Sofia a Trebisonda, Scantario fu incoronato Imperatore. Alcuni dicono che lo zio fosse morto avvelenato, per volere dell'ormai imperatore-di-fatto Scantario, alcuni dicono che Scantario l'avesse pianto tutta la notte, avendolo amato come un padre. La verità non sarebbe mai venuta a galla.

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    "Il Mega Comneno, Scantario I, per Grazia di Dio Basileus ed Autocratore di tutto l'Oriente, di Iberia e Perateia, Re di Georgia e Duca di Paphlagonia".
    Queste furono le parole del patriarca Trapezuntino, tale Comite -Komites in greco- quando incoronò Scantario "Mega Comneno".
    E, tuttavia, pochi avrebbero potuto immaginare quali fossero le reali ambizioni di Scantario, che pure aveva dimostrato già nel periodo da Co-Imperatore la sua indole volitiva ed accentratrice. Fu così che, incoronato Imperatore, corresse il patriarca, replicando:

    "Il Mega Comneno, Scantario I, per Grazia di Dio Basileus ed Autocratore dell'Impero dei Romei, di tutto l'Oriente, di Iberia e Perateia, Re di Georgia e Duca di Paphlagonia".

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    Lo stato in medio-oriente nell'A.D. 1466
     
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    Ultima modifica: 24 Giugno 2014
  6. Pinky

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