Secondo voi è vero che non ci sono più grandi statisti in giro per il mondo? Se penso alla guerra fredda penso a Andreotti, Kissinger, Cossiga, Kohl, Moro, Berlinguer, Tatcher... ora come ora il panorama dei "capoccia mondiali" è desolante, l'unico che mi pare di livello è la Merkel. Per statista intendo uno che sa qual è il bene per il suo Stato e quali sono i mezzi per ottenerlo.
Bhe a conti fatti anche Totò Riina è su un altro livello, guarda la storia della sua ascesa al potere.
Secondo Andreotti, se non vado errato, Giorgio Ambrosoli era "uno che se l'era un po' andata a cercare". Io penso che questa affermazione, eufemisticamente inappropriata in bocca ad un uomo di stato, ma anche ad un uomo qualunque, basti da sola a squalificare una carriera da grande statista, vera o presunta.
Quell'infelicissima e cinica frase di Andreotti fa il paio con diverse altre sue frasi della sua lunghissima vita politica. Mi ricordo nell'89 a commento dei fatti di Piazza Tien An Men quando gli chiesero cosa ne pensasse lui se ne uscì dicendo che un migliaio di morti in Cina dovevano essere rapportati al numero complessivo dei cinesi e che quindi erano poca cosa, come se in Italia fossero morti due o tre dimostranti.
Si, bè, ma si parla di statisti, non di dei. Uscite infelici fanno parte della vita. Non è a mio avviso un parametro sufficiente a squalificare alcuno dalla 'corsa' al titolo di statista.
Secondo la vostra delicata morale chi rimane papabile come statista? Qualche re salito al trono per diritto di nascita e grazie alla sua bontà ha mantenuto il trono per 0,3 secondi?
A me farebbe piacere una persona onesta, possibilmente non condannata dalla magistratura italiana, peraltro poco affidabile. Onesta eh, non necessariamente simpatica, gentile, affascinante, popolare, carismatica. Onesta. Se poi fosse anche competente sarebbe meglio.
Ma infatti non è detto che per fare buona politica serva necessariamente un buon statista con pugno di ferro. L'idea che la politica sia un One Man Show è un'idea che ci portiamo dietro dal secolo scorso. Sarebbe invece più corretto concepire la politica come un lavoro di gruppo, qualcosa di molto più "impersonale". Pandrea, tu parli di Merkel, ma dimentichi che il suo primo governo lo ha fatto insieme al partito dell'opposizione, l'SPD, nella famosa fase della Große Koalition. Attualmente la Merkel è al terzo governo e...sorpresa, governa ancora insieme ai social-democratici, e, appena dopo essere stata eletta, ha trasformato in legge la loro proposta di salario minimo per i disoccupati. Il One Man Show invece è quello che abbiamo in Italia con Renzi e Berlusconi, leader pseudo-carismatici che hanno bisogno sì di allearsi, ma non certo per governare, quanto per riuscire a restare a galla: ne è dimostrazione il fatto che di recente si è verificata la "rottura" tra i due: che senso ha questa rottura, se non quella di continuare a giocare da soli a fare politica, ora che Berlusconi è tornato candidabile?
Vedi, credo che in fondo la questione sia molto semplice, nel senso che la mia definizione di statista, che immaginavo giusta fino ad oggi, è diversa da quella ufficiale by Treccani. Per quanto io ancora non capisca bene come faccia un uomo di stato ad essere un buon servitore dello stato, se non ha sempre rispetto delle sue leggi. Sempre naturalmente che ci si trovi in regime di democrazia, altrimenti uno le leggi se le fa da sé e magari Kim Jong-un è un ottimo statista, che ne so. A parte tutto questo, credo che per rispondere in modo esauriente alla tua domanda sia necessario avere approfondite conoscenze di politica e di economia su scala globale, qualcosa che travalica le mie modeste conoscenze (tanto per dire, non conosco nemmeno il nome di un capo di stato dell'Africa subsahariana, Sudafrica escluso), per cui cedo volentieri il passo.
Uno statista per essere considerato tale, a mio parere, deve essere per forza onesto, ma non necessariamente un politico onesto può essere considerato uno statista, dopo tutto potrebbe non avere l'esperienza o le capacità necessarie a governare uno stato. Credo che occorra definire, esattamente, che si intende per "Arte di governare uno stato", che è il cuore della definizione della Treccani, per capire cosa sia, almeno per loro, effettivamente uno statista.
Governare bene uno stato significa garantirgli potenza economica militare e prestigio (vedi victoria...) , non importa il come , il mezzo, ma il risultato ! E' come l'innominaTO del manzoni, un grande uomo è grande nel bene e nel male.