Oggi tornando a casa ascoltavo una trasmissione su radio1 dove si dibatteva sull'utilita' o meno dei bombardamenti sui campi di concentramento nazisti. La tesi a favore si fondava sul fatto che sarebbe stato possibile bombardare in maniera mirata i campi di concentramento ( a me sembra improbabile) oppure bombardare le strade ferrate che conducevano ai campi ( a me pare che distruggere qualche centinaio di metri di binari sarebbe stato di risibile efficacia). La tesi contraria sosteneva che,prima della liberazione di Auschwitz da parte dei russi,non c'erano sufficienti informazioni su quanto realmente avveniva nei campi di sterminio e che comunque le ipotesi di bombardamento sopra descritte non fossero possibili e/o inutili. Personalmente propendo per la tesi contraria,ma vorrei sentire altri pareri.
http://archiviostorico.corriere.it/...lleati_sapevano_tacquero_co_9_050802017.shtml Cito: Lo storico Michele Sarfatti, del Centro di documentazione ebraica contemporanea, sostiene che da parte alleata ci fu una «scarsa attenzione» per la Shoah, ma aggiunge che la scelta di concentrare ogni energia nelle operazioni belliche fu provvidenziale per molti ebrei: «Ad esempio nel 1942, di fronte ai crescenti successi militari del fronte antinazista, il dittatore romeno Ion Antonescu, satellite di Hitler, cessò la deportazione degli ebrei dalla Romania e i massacri nelle zone dell' Urss occupate dalle sue truppe». Ma non si poteva fare di più? «L' unico intervento possibile era il bombardamento massiccio delle ferrovie che portavano ai lager. In effetti verso la fine della guerra un convoglio per Auschwitz in partenza da Bolzano fu bloccato da un' incursione aerea sulla linea del Brennero e gli ebrei caricati su quei vagoni furono poi liberati con la disfatta della Germania». Tuttavia, osserva Sarfatti, la storia fatta con i se è un terreno scivoloso: «Bisogna vedere come avrebbero reagito i nazisti a un tentativo sistematico di fermare la Shoah con i bombardamenti. Forse avrebbero deciso di eliminare gli ebrei nei centri di raccolta, senza più trasportarli nei campi di sterminio. Di certo gli alleati, che pure già nel dicembre 1942 avevano denunciato il genocidio, non mostrarono la determinazione necessaria ad agire, malgrado gli appelli delle organizzazioni ebraiche. Probabilmente influì anche il fatto che uno sterminio del genere, condotto su scala industriale, era un' assoluta novità, che nessuno era preparato a fronteggiare». Più critico verso gli alleati è Frediano Sessi, autore di vari studi sulla Shoah: «Non sono emersi finora documenti che provino una deliberata indifferenza degli alleati verso il genocidio, ma io ho l' impressione che americani e britannici abbiano assunto un atteggiamento cinico. Per loro era prioritario battere Hitler, mentre l' Olocausto costituiva un aspetto marginale e collaterale del conflitto. Si pensi che il diario dell' ebrea Mary Berg sulla tragedia del ghetto di Varsavia, uscito in America nel 1944, fu accolto con grande scetticismo. Molti credettero che fosse un libro propagandistico, non una testimonianza diretta. La verità, denunciata dallo storico Peter Novick, è che anche nei Paesi anglosassoni c' era un diffuso antisemitismo, che impedì all' opinione pubblica di acquisire una piena consapevolezza della Shoah ben oltre la fine della guerra».
Bombardare i campi mi sembra un'assurdità, a farne le maggiori spese sarebbero stati gli occupanti che si voleva aiutare. Le linee ferroviarie già non erano negli obbiettivi strategici da colpire?
Mi pare un concetto assurdo. Considerando che, a voler restare sul cinico, se li ammazzi tu bombardandoli poi non puoi dare tutta la colpa dei massacri ai Nazisti.
Il senso è che le milioni di vittime della Shoah non erano presenti nei campi contemporaneamente. Distruggendo le infrastrutture di sterminio potevi rallentarlo, questo senza considerare che i tedeschi potevano iniziare ad usare metodi meno centralizzati.
Però, stranamente, Buna Werke fu bombardata un bel po' di volte e si trovava in mezzo ai 3 campi di auschwitz http://www.pbs.org/wgbh/amex/holocaust/filmmore/reference/primary/bombextracts.html
facendo la sommatoria non credo, perché i 1000 (numero a caso) che sarebbero stati uccisi in 3 mesi, sarebbero stati uccisi in una notte dal bombardamento, in tre mesi, o anche meno, si ricostruisce il campo, con qualche morto in più, e il bilancio era a vantaggio degli sterminatori. a mio parere
Secondo me l' idea del bombardamento era il creare delle breccie e creare confusione per dar una possibilità di fuga ai prigionieri non quella di radere al suolo tutto occupanti e prigionieri compresi. .. cosa assai complicata da fare oggi che abbiamo la tecnologia ed impossibile da fare al epoca. ..sarebbe come togliere una spina con un martello ... in più liberi migliaia di prigionieri denutriti e disarmati in territori ostili. .. per quanto riguarda cosa sapevano gli alleati in una trasmissione analoga un "colto" diceva che gli alleati sapevano del esistenza dei campi di sterminio ma non avevano idea di quanti ce ne fossero in realtà e della loro scopo primario . .. cosa che secondo può essere plausibile ma solo nel breve Periodo dopo mesi o anni la verità sarà venuta fuori ... quale stato si prenderebbe consciamente il carico di sapere una cosa del genere senza fare nulla (dico come popolazione non come servizi segreti) ? per il discorso anmaziamoli noi (coi bombardamenti) o non facciamo nulla se no trovano un altro modo di ucciderli mi sembrano assurdità o voglio sperare che lo sia. ..
il danno che avrebbero provocato all'industria tedesca non era sufficiente da giustificare l'investimento in bombe