L'Italia perse l'Africa Orientale in pochi mesi nel 1941. Ciò era inevitabile, ma con un minimo di preparazione sarebbe stato possibile sfruttare uomini e navi per il conseguimento di obiettivi utili alla causa bellica? Il Corno d'Africa è in una posizione privilegiata rispetto all'imbocco del Mar Rosso, possibile che non si potesse sfruttare questo vantaggio? Questi sono gli effettivi italiani disponibile nel 1940-1941 (fonte Wikipedia e un altro sito che non so se devo citare, correggete pure eventuali errori): -Flotta del Mar Rosso: 7 cacciatorpediniere, 2 torpediniere, 8 sommergibili, 5 M.A.S., 2 cannoniere, 1 posamine, 3 navi coloniali (qualcuno potrebbe gentilmente spiegarmi di cosa si tratta?); -Regio Esercito: gruppi di artiglieria autonoma sia nazionale che coloniale, 24 carri medi M11/39, 39 carri leggeri CV33, sei squadriglie autoblindo Lancia 1ZM e una di autoblindo Fiat 611, seimila ufficiali, 68 000 uomini di truppa nazionale e 182 000 uomini di truppa locale; -Regia Aeronautica: il totale degli aerei presente in colonia al 10 giugno 1940 era di 325. Con questi effettivi non si poteva far di meglio?
L'Africa orientale si sarebbe potuta salvare solo in caso di guerra breve. Con Gibilterra e Suez in mano ai britannici era impossibile rifornire l'A.O.I. Inizialmente vi furono degli effimeri successi con l'occupazione della somalia britannica e qualche penetrazione nel Sudan. Ma col passare del tempo le forze britanniche hanno sovrastato le nostre che iniziarono a ritirarsi in zon ben difendibili. Il tutto finiva per risolversi con degli assedi quasi medievali che vedevano prevalere gli attaccanti a causa dell'esaurimento dei viveri più essenziali (Vedi Amba Alagi). Ritengo che fare di più fosse praticamente impossibile, anzi, l'esser durati fino a Dicembre. è stata una grande impresa.
Le navi coloniali erano delle unità da guerra di scarsa velocità, armamento relativamente robusto, buona abitabilità e grande autonomia che gli stati imperialisti utilizzavano per compiti di rappresentanza, per "mostrare la bandiera" e per risolvere velocemente rivolte anticolonialiste. Una era l'avviso coloniale (o sloop coloniale) Eritrea, una buona unità ma con dei limiti dettati dai compromessi adottati durante la progettazione, nonché l'unica quelle in AOI a sopravvivere alla guerra, le altre erano due delle RAMB, navi bananiere costruite dall'Ansaldo di Sestri Ponente (RAMB = Regia Azienda Monopolio Banane) adattate ad incrociatori ausiliari. Le altre navi di superficie risalivano ai primi anni venti e nel migliore dei casi. La situazione della Regia Marina in AOI nel 1940 era nel suo complesso tragica. La Lancia 1ZM era un'autoblindo risalente alla prima guerra mondiale, di cui furono costruiti un centinaio di esemplari, se ricordo bene. Dubito molto che nel 1940 ne esistessero ancora sei squadriglie (cioè almeno 30), soprattutto in AOI.
Non si poteva chiedere un aiuto dai giapponesi o da qualche nazione "amica" che non combatteva ma simpatizzava per l'asse (portogallo, spagna) per quanto riguardava i rifornimenti?
Sarebbe stato un rischio troppo elevato per quelle nazioni. Rifornire direttamente truppe nemiche poteva essere considerato un atto ostile da parte dei britannici.
Grazie per la spiegazione riguardo alle navi coloniali. In questo libro: https://books.google.it/books?id=Ir...AEIQTAD#v=onepage&q=lancia 1zm africa&f=false dice che le autoblindo erano state inviate in Est Africa per compiti di polizia dopo la grande Guerra.
I Giapponesi hanno fornito rifornimenti e pneumatici all'AOI inviando un'unica nave, solo che quando li hanno sbarcati si sono accorti che le gomme erano di dimensioni sbagliate per i camion italiani presenti in colonia, erano previsti ulteriori invii, ma poi visto l'evolversi della situazione per le forze italiane non è stato fatto più nulla. E' comunque sempre rischioso tentare di fare commercio con un paese in guerra, se una nave da guerra cattura un mercantile straniero intento a commerciare con un paese belligerante il carico viene confiscato e l'equipaggio che ha effettuato la preda riceve un premio proporzionale al valore del carico, i Britannici hanno inoltre dimostrato di non temere anche azioni molto risolute, all'inizio della seconda guerra mondiale affondarono una piccola cisterna greca che stava trasportando verso Rodi un carico di benzina avio per conto dell'Italia, e la Grecia era ancora ufficialmente non belligerante, purtroppo non mi ricordo che fine abbia fatto l'equipaggio.