Lavoro in una multinazionale a circa 40 km da casa, faccio un lavoro interessante (che non mi fa impazzire) e potrei (condizionale è d'obbligo) fare carriera lì. Arriva la proposta di una seconda azienda vicina a casa (5 km), con pochi impiegati ma solida, che mi propone un lavoro che più mi piace ed uno stipendio più alto (25% in più). Foste in me, cosa fareste? Accettare il nuovo lavoro e ridurre le possibilità di carriera o rimanere nella mia azienda attuale e sperare di far carriera? E' una domanda tipica in uno strategico, rischi e resti o cambi e incassi subito? Peccato che nella vita non si possa caricare un salvataggio
La ditta piccola ha un fatturato di circa 4 milioni, progetta macchinari che fa produrre da aziende esterne e vende in tutto il mondo. Grazie mille a tutti per le risposte
Possibilità di carriera in base a tue considerazioni o a promesse ricevute ? In quest'ultimo caso, le promesse stanno a zero. Conta cosa hai di concreto: stipendio e un lavoro che ti permetta di far crescere le tue skill personali. Se la posizione nella ditta piccola ti permette di continuare a crescere professionalmente ed avere un cv appetibile, allora vai di ditta piccola. E poi, magari la ditta grande potrebbe rilanciare. Rifiuta pareggi di offerte, sono arrivati a quel livello salariali per primi quelli della ditta piccola, ora la grande se ti vuole avere deve rilanciare. Troppo tardi per pareggiare. Alla fine il datore di lavoro non te lo devi sposare. Si fa in tempo a cambiare.
Cmq occhio .... Esiste un bellissimo metodo per fare uscire le persone dalle aziende... Diciamo che la multinazionale vuole farti fuori, paga la ditta piccola per offrirti un bel posto, tu accetti , ti dimetti e vai li, e poi dopo un tot, allo scadere del periodo di prova , baam, licenziato. Molto usato, più di quanto si pensi.
nelle piccole aziende si lavora di più e si vedono più aspetti del lavoro, i ruoli sono meno definiti... nella grande azienda il lavoro é più specializzato... Io personalmente andrei nella piccola, visto che ti piace di più il lavoro e guadagneresti di più. Però sei tu che devi scegliere, sei tu che rischi... nel frattempo informati, scarica il bilancio della piccola, fai domande sull aria che tira in azienda
A parer mio c'è anche il fattore spazio. Se farai famiglia dove stai ora 40 km possono diventare tanti e pesanti, e allora vedresti più conveniente la ditta piccola. Oppure la multinazionale è vicina a un paese con più attrattive dove in futuro traslocherai. Da quanto poco ne so, le multinazionali sono stronze perchè se ti delocalizzano rimani in braghe di tela. Nella ditta più piccola questo è molto più improbabile, ma il padroncino potrebbe chiudere per debiti o guai giudiziari.
Vai dalla piccola. Al di la' delle prospettive di carriera, il maggior tempo libero che guadagni grazie alla minore distanza te lo godrai. E la tua qualita' della vita' migliorera'. Io passai da un posto dove alle 19 ero ancora dietro a fare cose ad un altro dove, salvo casi eccezionali (e retribuiti) alle 17 me ne vado. Ho ripreso a cucinare, studiare (non sempre cose legate al mio lavoro) e fare altre cose che prima mi era impossibile.
Io non faccio testo ma per me la carriera sta a zero. Contano la soddisfazione,il conquibus e la qualita' della vita che ti lascia il lavoro nel tempo libero ( e questo include il viaggio casa/lavoro). Tanto per sapere,la ditta piccola ti ha cercato o ti sei proposto tu?
Mi ha cercato: ha trovato il mio profilo su linkedin e mi ha contattato. Io ho ascoltato la loro offerta (che è molto buona) e ci ho pensato. Aggiornamento del mercoledì: ho parlato con il mio responsabile e mi ha detto che non dovrebbero esserci problemi a pareggiare l'offerta, perchè il progetto sarebbe quello di mettermi a capo (in futuro) del settore tecnico per l'Italia. La proposta è senza dubbio allettante, ma come dice il buon darksky Ecco perchè chiederò di mettere nero su bianco il tutto prima di prendere la decisione (ieri ero 90 vado-10 resto, ora dopo questa informazione sono 75 resto-25 vado)
E' un settore attualmente senza responsabile o si tratta di una nuova struttura da creare? Fatti mettere per iscritto anche quello con i tempi. Se posso darti un consiglio, non dire assolutamente a nessuno della tua azienda il nome della nuova società dove vuoi andare. Nella mia azienda è capitato che il direttore, avendolo saputo, telefonasse alla nuova azienda per dire che non rinunciava assolutamente alla sua risorsa, di non farsi concorrenza tra loro e che avrebbe rilanciato. I nuovi si sono scocciati, hanno chiamato l'interessato dicendo che non volevano fare il mercato delle vacche, che si era comportato scorrettamente e hanno fatto cadere l'offerta. In totale il mio collega si è trovato con un pugno di mosche, dato che il direttore non gli ha poi dato nulla. E' un mondo difficile
Il buon @Darksky pero' ha anche scritto............... Rifiuta pareggi di offerte, sono arrivati a quel livello salariali per primi quelli della ditta piccola, ora la grande se ti vuole avere deve rilanciare. Troppo tardi per pareggiare.
E' una multinazionale che entrerà nel mercato italiano l'anno prossimo (entrerà per produrre e vendere direttamente, ad oggi la sua presenza in Italia è marginale), la struttura si sta formando da zero E' un ottimo consiglio che però ho disatteso: martedì ho (forse troppo bonariamente) mostrato l'offerta su carta intestata al mio capo
Ma stiamo scherzando ? E per quale ragione ? Per dimostrargli che non gli dicevi fesserie ? Se io vado dal mio "capo" e gli dico "senti ho ricevuto una offerta di tot annui e la posizione sembra interessante, ti comunico che sto valutando le dimissioni" sono cazzi del capo crederti o no. Non devi dimostrare nulla. A parte che, a mio modesto parere, io non gli sbatterei in faccia subito la RAL proposta ma gli direi soltanto "offerta interessante sia dal punto di vista economico che professionale". Poi se chiedono la RAL perche' vogliono valutare se rilanciare/pareggiare allora gliela spiattelli. Ma a voce. Non devi dimostrare nulla. Se ti vogliono credere bene, senno' tanti saluti e trovatene un'altro. Sorry se sono diretto ma di cose del genere ne vedo tante, troppe ormai. Non dico che uno debba interagire in maniera incarognita col proprio "donatore" di lavoro ma almeno in maniera accorta. Corretta, sempre, ma non ingenua. Loro non sono li' a farti un favore. Tu sei li' perche' servi all'azienda. E' un gioco delle parti.