Terza Repubblica governo Conte e Salvini e di Maie

Discussione in 'Off Topic' iniziata da DistruttoreLegio, 7 Giugno 2018.

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  1. maie

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  2. Mappo

    Mappo

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  3. maie

    maie

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    È la versione euro-tecnocrata di e allora il piddi?
     
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  4. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Ok

    Ma

    E allora Moscovici?

    É inascoltabile :ROFLMAO::lol:
     
  5. maie

    maie

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    Me lo immagino così il nostro Mappo

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  6. DistruttoreLegio

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    Tu sei la donna? Visto le tue continue lamentele
     
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  7. maie

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    Io sono il piddi, credevo fosse chiaro a questo punto
     
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  8. GyJeX

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    Finalmente un segretario come si deve!
     
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  9. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    E allora @maie ?

    Sì dai suona bene
     
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  10. maie

    maie

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    Di Giggino o' bibbitaro che ora che è al governo si scontra con la dura realtà del dover mantenere le promesse che fa (vedi alla voce TAP) mi piace l'abilità di non ridere mentre da implicitamente dei ritardati ai suoi elettori

    https://www.ilpost.it/2018/10/28/di-maio-tap/
     
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  11. Luigi

    Luigi

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    "Quest'opera la blocchiamo in due settimane" cit.

     
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  12. andy

    andy

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    Esiste la cosiddetta Kerneuropa nella geopolitica tedesca, ossia un'Europa ristretta (Germania+nordeuropa+norditalia+austria&svizzera+benelux+forse rep. ceca e francia) a trazione prettamente germanica.
    Concordo in buona parte. Il problema dell'Europa è che così come è fatta oggi è insostenibile, con o senza Putin e Trump. Senza entrare nel dibattito su Salvini&co, è indubbio che questa Europa deve cambiare e deve farlo sul serio, non a mo' di ennesima lista di "sinistra" con "altra" ed "Europa" nel nome, perché se continua così non durerà, indipendentemente da Trump e Putin (i quali tuttavia aiuterebbero l'effetto).
    Il fatto è che bisogna porsi una domanda: prima del 2008 l'antieuropeismo era praticamente inesistente se non in minime frange; a memoria non ricordo una personalità che fosse apertamente antieuro, figuriamoci poi parlare di Italexit e company, era semplicemente impensabile. Eppure, dopo una crisi economica, per quanto devastante essa sia stata, una costruzione in piedi da 50 anni (pur con tutte le sue evoluzione) e forte, teoricamente, della prima economia del mondo in termini di PIL aggregato, è totalmente in crisi.
    E per questo bisogna farsi qualche domanda: dove sta andando questa Europa? Perché è bastata una crisi immigratoria a paralizzare del tutto questa "unione"?
    Perché, soprattutto, nonostante siano 10 anni che si parla di "cambiare l'Europa", quest'ultima non sia cambiata di una virgola?
    E tutto questo a prescindere da Salvini e company, dal populismo et similia.
    Perché c'è un fondo di verità nel dire che le lamentele della gente sono state inascoltate e bisogna farsi qualche domanda.
     
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  13. ITAK_Linus

    ITAK_Linus

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    Guarda, lungi da me far passare l'idea de "la UE è bella e perfetta così com'è". Non lo penso affatto.

    E ti dirò di più sono anche abbastanza stufo che 1) ogni politicante dia la colpa di tutto all'UE; 2) la vulgata sia "io sono europeista ma questa Europa va cambiata", cosa che in genere significa tutto e nulla.

    Ora, io sono fermamente convinto che il progetto europeo abbia dei punti di validità notevolissimi e che a noi (come europei e come italiani) serva un approccio molto diverso alla questione UE.

    A) Non pensare che sia tutto rose e fiori o tutto merda. La UE funziona esattamente come ogni sistema politico democratico, né più né meno. Ci sono interessi individuali (singole persone o singoli paesi o singoli gruppi di interesse), c'è demagogia, ci sono errori, ci sono mancanze, etcetc

    B) Come Paese dobbiamo metterci in testa che non possiamo usare la UE come deposito delle mezze tacche. Il motivo è che abbiamo bisogno di gente che sappia il fatto suo, non di tizi che imbrattano documenti con le scarpe. Un Tajani, per quanto possa piacere o non piacere, è indubbiamente persona valida: abbiamo bisogno di gente così a rappresentarci in UE, sennò lo prenderemo sempre in culo.

    C) I problemi italiani NON sono causati dalla UE. E' inutile girarci intorno. Il debito l'abbiamo fatto noialtri. Le baby pensioni le abbiamo erogate noialtri. La corruzione dilagante non è piovuta dal cielo. E così via... Il voler dar la colpa all'Euro o alla UE è veramente sciocco e superficiale. E, sopratutto, miope.



    Detto ciò, io, individualmente, credo che sia opportuna una maggiore integrazione europea. Detto in soldoni: io affiderei molto volentieri la baracca alla UE per burocrati, cattivi, blablabla che siano.




    Riguardo al trend negli anni. Credo che il populismo di cui parli sia più quello salviniano che quello grillino. Io Salvini lo ho sulle balle e la penso in modo opposto a lui e ai suoi sostenitori, ma non penso affatto che sia un pericolo per la democrazia. Credo che possa abbandonarsi a comportamenti antidemocratici, ma non che sia intimamente antidemocratico.
    Un esempio passato può essere il famoso "editto bulgaro". Comportamento fascista di Berlusconi, ma Berlusconi non è assolutamente un fascista o uno in vena di fascismi.

    Trovo invece molto pericoloso il M5S che ritengo intimamente e totalmente fascista. Inconciliabile con la democrazia.
    Ora, loro sono emersi palesemente da un gap di rappresentanza che si è acuito con la crisi e con errori madornali dei gruppi dirigenti nel corso degli anni. Il fatto che non sia stato arginato prima è da imputare io credo, sì, all'incapacità/cialtroneria/blablabla del PD, ma anche ad una oggettiva difficoltà se non impossibilità a risolvere problemi globali e decennali in pochi anni.


    Diciamo che il PD non ha brillato, ma per contro si è anche trovato davanti una situazione nella quale era assai difficile (io credo impossibile) sistemare la baracca.



    Per quanto possa trovare ripugnante Salvini e le sue idee, spero vivamente che riesca a fagocitare i grillini. Salvini, come Berlusconi, posso disapprovarlo dal profondo, ma so che non è un pericolo per la tenuta democratica del Paese, oggi più che mai fragile.


    Le Europee saranno la più importante elezione dal dopoguerra ad oggi e credo che non sopravviveremo.
     
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  14. andy

    andy

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    Ma che la costruzione europea possa avere dei problemi come ogni costruzione statuale ci sta benissimo, il fatto è che il problema di fondo è strutturale: è insito nella struttura economico-politica e nel contesto globale in cui ci troviamo.
    Ora, se si volesse una vera integrazione europea (il "superstato") perché si è partiti dalla moneta? E perché la si è creata su queste basi quando è chiaro che l'euro non sarebbe stata una costruzione stabile? Perché comunque in tutti questi anni dall'introduzione dell'euro non si è fatto praticamente nulla per far avanzare una maggior integrazione economico-politico? Una politica fiscale comune? Un sistema di tassazione equivalente?
    Questo giusto per citarne due. E tutto ciò è a parte dalle considerazioni politiche italiane. A me sembra che la classe dirigente europea sia semplicemente o dei geni del male o degli inetti assoluti e non saprei quale fa più spavento.
     
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  15. GyJeX

    GyJeX

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    sono inetti del male :sneaky:
     
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  16. Carlos V

    Carlos V

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    Credo che sia molto difficile applicare delle politiche uguali per tutti, trasversalmente, in Europa, che siano in materia fiscale, lavorativa, commerciale, ecc. L'Europa presenta al suo interno situazioni e contesti molto diversi, non solo da Paese a Paese, ma anche a volte all'interno dello stesso Paese. Pensiamo solo all'Italia e alla grande differenza che purtroppo (ancora) esiste tra nord e sud.

    Ora, io non sono ben informato su quanto accade nel resto del continente, ma credo che anche in altre nazioni ci siano situazioni simili. Se non sbaglio in Germania l'area che era governata dalla DDR (Germania Est) dopo il 1990 era molto arretrata rispetto al resto della nazione, che era sotto il governo della FDR (Germania Ovest), pienamente inserita nel mercato capitalistico occidentale. Non so se la classe politica tedesca abbia in qualche modo recuperato il gap o se permangano delle differenze ancora oggi.

    Oppure vogliamo mettere a paragone nazioni come la Svezia e la Grecia? Così diverse per clima, territorio, mentalità, risorse, ambiti di crescita? E questo senza considerare il fatto che la Grecia sia in una difficile situazione economica e sociale, ma parlando puramente in termini di caratteristiche che contraddistinguono un Paese.

    Forse sarebbe meglio una confederazione sul modello degli Stati Uniti, piuttosto che un unico, grande super-stato centralizzato. Un organismo statale sovranazionale che ha al suo interno degli Stati con un certo grado di autonomia, cosa indispensabile per garantire che le varie peculiarità regionali vengano rispettate ed adeguatamente rappresentate.
     
  17. maie

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    Partito di Governo vs. Libertà di stampa

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  18. bacca

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    Ma Benedetti è ancora proprietario?
     
  19. andy

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    Il mio sogno sarebbe una pan-Svizzera ma è impossibile però le tue obiezioni sono essenzialmente le mie stesse e quelle della maggior parte di chi sa guardare all'Unione Europea senza i filtri del "europeismo=buoni vs critici=nazisti": il fatto stesso che si sia imposto l'euro all'eurozona che non è un'area valutaria ottimale è evidente e questo lo leggi in qualsiasi libro di macroeconomia, mica nei volumi editi dalla Borghi&co. (che per altro è un ottimo economista al di là di tutto, come Bagnai).
     
  20. Prostetnico

    Prostetnico

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    IMHO m5s è una reazione anafilattica al renzismo, una sindrome di Tafazzi; moltissimi elettori del pd hanno votato m5s piuttosto che quella cosa immonda che era la creatura neodorotea di renzi.

    Dire che il pd non ha brillato è un eufemismo: quelpd è riuscito dove nemmeno il Berlu dei tempi migliori aveva osato ed è stato quelpd alla fine punito; paradossalmente se in un universo parallelo derenzificato il pd avesse proposto un programma progressista, magari sarebbe stato comunque sconfitto ma almeno gli sarebbe rimasta la coerenza e gran parte dell'elettorato (e cosa non da poco m5s probabilmente non starebbe dov'è).
     
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