Sr 2030 - mini AAR - Bisanzio

La nostra ambizione mira a ripristinare i confini in essere intorno all' anno 1000 per poi chissà, andare ancora più indietro nel tempo... Non guardiamo al futuro, ma a 1000 anni fa.

È vero, la vedo durissima anche io...

 

mentre la Turchia sposta elicotteri al nostro confine, sembra quasi prepararsi ad uno scontro. Inizia un'intensa attività di provocazione da parte nostra. I caccia sconfinano, l'aviazione nemica si alza in volo per intercettarli. Unita di terra sconfinano e rientrano. Non passa molto tempo che Erdoğan perde la pazienza ed ordina di fare fuoco. E' il 24 marzo mentre un elicottero Turco lancia un missile contro le nostre postazioni.



Secondo l'intelligence, all'inizio delle ostilità i Turchi hanno perso 59 divisioni contro i sauditi, noi 200 nelle guerre precedenti. Il dato è allarmante: abbiamo subito perdite 4 volte maggiori contro eserciti di paesi minori, rispetto alle operazioni turche in Arabia.

Ed ecco che commettiamo un altro errore. Spostiamo i bombardieri nella base di Cipro, per colpire le divisioni Turche nell'area ex Giordania. Immediatamente i caccia nemici abbattono un Thunderbolt. Ripieghiamo immediatamente nella base di Atene, rinunciando ad ogni fantasiosa sortita in aree non coperte dalla nostra contraerea.



La nostra artiglieria fa a pezzi le guarnigioni turche sino ad Istanbul, mentre i Lazard si muovo in operazioni di recon. La nostra AA colpisce numerosi caccia nemici, che si ritirano o vengono abbattuti.



La nostra flotta impone un bocco navale a sud dello stretto, con successo. Affondiamo una portaelicotteri nemica insieme a 3 unità di scorta! è determinante eliminare la flotta turca a difesa dello stretto, per poterlo attraversare ed evitare la contraerea.



Il logorio delle unità nemiche dell'area procede con successo, la nostra capacità di fuoco è davvero notevole.



Sgomberato il cielo da caccia ed elicotteri nemici, interviene la nostra aviazione, che distrugge con successo ogni unità nemica in ritirata.



il nostro vecchio Mirage viene abbattuto, mentre la Tuchia risponde organizzando un primo attacco.



nella penisola Araba, l'altopiano dove è posta Riad è conquistato dall'inarrestabile avanzata turca



L'attracco viene respinto. I Bunker reggono, l'artiglieria bombarda senza sosta ed i nostri caccia finiscono le unità in ritirata. Eliminiamo decine di divisioni nemiche.



Mentre tutto sembra andare per il meglio, la marina turca sferra un attacco al blocco navale. La battaglia è cruenta, ma paghiamo a caro prezzo l'aver trascurato il rafforzamento della nostra marina, che viene completamente annientata. Perdiamo 15 unità maggiori e 21 di naviglio. Solo 3 navi riescono a ripiegare nel porto di Atene. E' una disfatta.



Le navi Turche attaccano da Nord e dalle base anatoliche, da Est.



Dopo poco più di un mese dall'inizio delle ostilità, ci rendiamo conto di come il nostro apparato industriale non possa sostenere a lungo il dispiegamento di questa capacità di fuoco, con un intenso utilizzo di artiglieria. Non è passato molto tempo, ma le riserve di munizioni sono terminate e le fabbriche non tengono il ritmo dei colpi che vengono sparati al fronte, soprattutto dall'artiglieria. Siamo costretti ad importare, usando tutto il contante che le scorte di beni industriali e di consumo.

Questa è la situazione: tesoreria a zero, beni di consumo esportabili a zero, riserve di munizioni a zero. Non ci è possibile emettere nuovi Bond.





Rimane la possibilità di far cassa con la vendita di tecnologia bellica a paesi minori, ma il contesto non è favorevole.

siamo costretti a richiamare i nostri caccia per riparazione e manutenzione, sono stati fortemente logorati dalle operazioni. Sono presi di mira anche dalle navi turche.



Siamo riusciti a distruggere 200 unità nemiche, a costo di 40 delle nostre. Il nostro esercito ha subito pochissime perdite, la linea difensiva ha tenuto, mentre la marina non esiste più.

Il nostro drone identifica unità AA Turche in movimento verso occidente. Le operazioni turche in Arabia saudita continuano con successo.






L'aviazione a pezzi e le finanze impongono un rallentamento delle operazioni. Non possiamo continuare a dispiegare così tante unità di artiglieria al confine. Le navi Turche ora presidiano Dardanelli.

 

Domanda ovvia: ma prima di dare inizio all'operazione "Dardano", non era possibile allearsi coi Sauditi?

 

ottimo punto. Non è possibile, sia Sauditi che Iraniani ci odiano. Stiamo cercando di recuperare rapporti diplomatici. Operazione Dardano sia!!

 

iniziamo a modificare la nostra strategia. Decine di divisioni nelle retrovie - soprattutto artiglieria - vengono richiamate a riserva, così da limitare le spese di mantenimento e ridurre l'uso di munizioni. Le esportazioni verso gli Usa proseguono, esportiamo tutto il surplus di petrolio e beni industriali. La pressione fiscale viene elevata al massimo, così da sostenere lo sforzo bellico. Ogni euro va tutto nella produzione di armamenti.

Al fronte prosegue la strategia di logoramento. Anche senza il supporto aereo, sortite di Tank distruggono qualche divisione turca. Interviene anche l'unico Apache che abbiamo a disposizione.





la tattica di attacco e ritirata funziona. Occupiamo le città turche al confine, per poi ritirarci in caso di contrattacco.



Impegniamo anche i nuovi missili, sono efficaci.



li usiamo anche contro le unità navali nemiche. Hanno limitate capacità antinave, ma provocano comunque danni. Nell'immagine, 4-5 missili contro una nave turca, che viene gravemente danneggiata.



Valutiamo l'acquisto di licenza per la produzione di missili antinave dagli Usa.




Nei magazzini rumeni avevamo trovato c.a 20 R-360 neptun. Li lanciamo via terra contro il naviglio turco, affondando un paio di navi.



le operazioni di contenimento della marina turca continuano, sempre con il lancio di missili via terra



Nei magazzini abbiamo anche 30 vecchi AGM 119 penguin, missili antinave che armiamo su un aereo Orion 3 da ricognizione. Le prime operazioni sono confortanti: affondiamo un pattugliatore turco. Spostiamo l'aereo verso dardanelli, dove identifica un incrociatore nemico. Mentre una selva di missili viene lanciata contro la nave, la contraerea dell'incrociatore risponde al fuoco, spedendo il nostro aereo in fondo al mare insieme al suo carico di missili. Che spreco ed errore. era meglio usare questi missili in altro modo. Ma i nostri bombardieri sono ancora fermi in riparazione.



I sub turchi attuano un blocco navale interno alla costa greca. Non abbiamo mezzi per colpirli. Riusciamo a rilevarli con l'aviazione.



le operazioni proseguono, con la distruzione di diverse unità nemiche.



TRADIMENTO! L'infame governo italiano ci dichiara guerra!! è il 26 maggio 2032. Siamo increduli e colti di sorpresa. 4/5 del nostro esercito è impiegato nelle operazioni a oriente. E menomale che governa il PD con la Schelin premier!!



Mentre mobilitiamo e spostiamo divisioni di artiglieria, fanteria e tank verso i territori albanesi, l'aviazione italiana attacca il porto militare di Atene, affondando le rimanenti unità della nostra flotta. Le affondano tutte.



L'attacco è preparatorio, si intravedono unità navali italiane a sud! anche unità da sbarco! Puntano verso Atene. L'obiettivo non è l'Albania, ma la nostra capitale!



Il tutto avviene in pochissime ore. Spostiamo divisioni a difesa della capitale, mentre inizialmente sbarcano due divisioni di Tank Ariete 2 ed una di fanteria!



La nostra aviazione, anche se malmessa, si alza in volo. Distruggiamo le altre divisioni che stanno sbarcando ed attacchiamo le navi nemiche, mentre le nostre divisioni ingaggiano quelle italiane.

Ma tornado ed altri caccia italiani contrattaccano, abbattendo le nostre unità in volo e sganciando sui nostri hangar decine di missili. E' una disfatta. Intravediamo anche una squadra di caccia turchi. La nostra contraerea interviene, ma non riesce ad abbattere gli aerei italiani. Non sappiamo se siano coinvolti F-35, ma è certo che abbiano ottime capacità stealth. Sicuramente Eurofighters e Tornado. Inoltre non eravamo preparati, la nostra AA è ancora in fase di dispiegamento.





Tutti i nostri aerei sono distrutti, tranne due F-15.

Vicino alle coste di creta, un incrociatore lanciamissili italiano lancia decine di missili da crociera Tomahawk contro le nostre unità e strutture. Il nostro drone può solo mostrarci cosa ci stia attaccando e come.



Siamo in guerra su due fronti. La nostra marina è completamente distrutta. L'aviazione anche. Rimangono solo due malconce squadre di cacciabombardieri. Unità navali nemiche bombardano il cuore del nostro apparato bellico ed industriale: le fabbriche di aeromobili, tank, armi etc. si trovano infatti nell'area di Atene e del Peloponneso.

Il Mar Egeo è controllato da unità nemiche. è una situazione alquanto "complicata".

Non crediamo che L'Italia abbia intenzione di invaderci, servirebbe una massiccia operazione di sbarco. Si tratta di un'operazione volta a riequilibrare le nostre ambizioni in Turchia?

Che l'Italia abbia però chiaro un concetto: i nostri Grad possono far saltare i ponti turchi sul bosforo - abbiamo missili e siamo abbastanza vicini per poterlo fare -, chiudendo le operazioni ad oriente, così da poter riversare gran parte delle nostre divisioni nei balcani e da li in Italia.

 

Che disastro. Senza aviazione ne marina come pensi di poter proseguire?

 

temo che siamo

 

Bella pugnalata alle spalle, dopo mesi mesi però non ho ancora capito perchè abbiano rilasciato il gioco con la Schlein come premier che buffoni.

 

Probabilmente il premiere è il capo del partito con maggiranza relativa, ci sarà stata un'elezione ed il PD ha ottenuto la maggioranza relativa.

 

Non sò perché vedevo anche durante la fase di sviluppo del gioco in alcuni screen che la Schlein era sempre premier, cioè tu inizi il gioco e dovresti avere i premier/presidenti che ci sono ora, hai Biden negli Usa, Sunak in Uk e poi c'è la Schlein in Italia che non lo è mai stata.

 

beh però Schlein è nello scenario è quello del 2030, nello scenario 2023 c'è Meloni.

 

un'immagine dal fronte

 

Epilogo

La nostra civiltà era già collassata secoli or sono, soffocata da problemi interni ed esterni ben noti a tutti noi. Spinti tuttavia dall'ambizione e dall'insoddisfazione per le nostre condizioni, abbiamo trovato la forza di sfidare il mondo intero. Per un fugace momento, l'aquila bicipite ha solcato nuovamente i cieli, seminando terrore tra i nostri nemici. Eppure, il nostro periodo di gloria era destinato a svanire. Come era già successo seicento anni prima, le nostre mura sono state abbattute sotto il bombardamento dei cannoni del nuovo stato turco, mentre dai nostri territori occidentali gli eredi di un tempo barbari ci assalivano alle spalle. Eravamo così vicini alla vittoria, davvero così vicini. Se solo avessimo avuto un po' più di tempo, più margine di manovra, avremmo sicuramente riconquistato il nostro posto nella storia.

I guerrieri vittoriosi assicurano il loro trionfo prima di entrare in campo di battaglia, mentre quelli destinati alla sconfitta si gettano nella mischia cercando poi di vincere. Riflettendo su quanto accaduto, era evidente che non potevamo competere contro nazioni superiori in numero, risorse, tecnologia e potenzialità industriale senza un'adeguata strategia. La sete di gloria ci ha tradito, siamo stati frettolosi. Avremmo dovuto attendere un momento migliore, avremmo dovuto accumulare più armi. Avremmo, ma non l'abbiamo fatto. Ed il nostro sogno è perduto per sempre.

Eventi principali

Per la sua natura geografica, il Peloponneso è indifendibile senza una supremazia navale. La Marina italiana controlla sia il Golfo di Corinto che quello di Saronico. Ci rendiamo conto troppo tardi di come il nostro apparato industriale sia fragilissimo. Tutte le fabbriche di aeromobili e gran parte di quelle di armamenti, comprese le centrali energetiche sono gravemente danneggiate dal bombardamento nemico. Anche le nostre divisioni, cadono a pezzi sotto il fuoco dei cannoni e delle bombe sganciate dagli aerei.



L'invasione avviene da sud. Sbarcano decine di divisioni nemiche, in poche ore Atene è sotto assedio. A poco serve spostare gran parte delle divisioni dal fronte nord. La battaglia è persa.








mentre accade ciò, l'esercito turco sfonda i bunker. Questa volta l'attacco coinvolge molte divisioni di lanciamissili. I garrisons a difesa vengono eliminati in poche ore, mentre i tank avanzano.



il primo settembre 2032, il nostro impero cade, mentre gli eserciti di Italia e Turchia si incontrano nei pressi di Salonicco.



Commento. Ragazzi, ci ho provato davvero, ma l'attacco congiunto è stato devastante. L'Italia mi ha colto di sorpresa, e l'IA è stata efficace. Ho fatto anche una cosa che non faccio mai, giocando in modalità Ironman autoimposta. Ho ricaricato il save, provato a mobilitare prima le armate da nord, respingo l'attacco italiano ma comunque soccombo a quello Turco. Una volta sconfitta l'Arabia, la Turchia riversa sulle mie difese decine di divisioni di artiglieria e fanteria. Ma eravamo veramente vicini alla vittoria. Avendo l'aviazione intatta, sarebbe stato agevole contenere i turchi. In ogni caso, l'attacco italiano danneggia le mie industrie più importanti, e la riparazione richiede risorse che non ho, il paese entra in crisi finanziaria. Infatti il problema è stato non solo di natura esterna ma soprattutto interno. Il paese è collassato. Semplicemente, non avevamo più riserve (soldati) e non siamo mai riusciti a far fronte alle spese di guerra. Non riuscivamo a produrre sufficienti munizioni. Il nostro esercito ma soprattutto le perdite e le spese di mantenimento erano troppe per le risorse dello stato. Eravamo in costante deficit, soprattutto a causa delle munizioni. Con il senno di poi, avremmo dovuto accumulare molte più riserve, costruito altre fabbriche di munizioni ed estinto almeno in parte il mega debito pubblico, cosi da poter emettere bond per liberare almeno 100 miliardi. Si, servivano 100 miliardi per avere qualche chance di vincere questa guerra. Avremmo inoltre dovuto costruire più fabbriche di aerei e meno linee di assemblaggio tank etc Essendo obsolete, le nostre dottrine non ci hanno aiutato. Avremmo dovuto puntare molto di più sull'aviazione, mentre invece abbiamo speso troppe risorse nel fortificare l'esercito. La difficoltà very hard nei combattimenti mi ha anche colto di sorpresa. Avremmo inoltre dovuto investire più in istruzione, così da velocizzare la R&D.

L'aspetto tragico della storia, è che con qualche errore in meno ce l'avremmo fatta. Dovevamo aspettare ancora un anno o due, rafforzare la nostra economia e l'aviazione.

Vi ringrazio per avermi seguito in questo (breve) AAR. Fatemi sapere cosa ne pensate!

se vi va, più avanti possiamo fare un'altra partita magari facendo tesoro degli errori commessi in questa.

 

Quando si dice fare il passo più lungo... dello stretto; vale sempre la regola: se attacchi devi essere almeno 2:1. Bel tentativo comunque, ma onestamente anche solo contro la Turchia potevi forse prendere i Dardanelli con un'azione fulminea e poi difendere. Forse. Magari anche a livello diplomatico c'era qualcosa da sistemare.

Un'altra partita? E chi sono io per dire di no?

 

Grazie. Si, avrei potuto prendere Dardanelli per poi fare saltare i ponti sul Bosforo. Quando ho provato oramai era troppo tardi.
Avrei dovuto investire molto piu tempo nel costruire alleanze, il problema è che dopo le annessioni i paesi limitrofi ci hanno giurato odio eterno.

 

Bravo bella partita, ci sta anche perdere, fai adesso un classico, tipo Germania o Italia.

 

aspettiamo che esca qualche patch, qualche bug di troppo c'è ancora. Poi si parte!