Su una bancarella ho trovato il libro "Le tombe dell'Armir", che ricordavo citato nell'introduzione di un libro di Revelli. Interessante caso di disinformazione storica, fortunatamente smentita da una indagine del Ministero della Difesa italiano. Curiose comunque le polemiche che ne nacquero (vedi link ANED). Secondo il libro del polacco Jacek Wilzcur ("Le tombe dell'Armir", Mondadori, 1987), migliaia di soldati italiani furono trucidati dai tedeschi nel corso della ritirata. Tali affermazioni unitamente a un rinnovato interesse della gente inducono il Ministero della Difesa ad aprire un'inchiesta e a nominare una commissione d'indagine. Dopo accurate ricerche furono giudicate come improbabili le rivelazioni dell'autore polacco, anche sulla base del fatto che parecchi dei nomi citati o non esistevano oppure appartenevano a persone ancora in vita in Italia. C:\Documents and Settings\Amico\Documenti\Saggio di Rasolo.mht La pagina dell'ANED, colma di giusto sdegno... ma per un falso storico (notare le citazioni, comunque di "veritiere" testimonianze): http://www.associazioni.milano.it/aned/tr_udine/1987/1/Articles/1987-1-A-12.htm E un libro che tratta anche l'argomento: http://www.francoangeli.it/ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=3369&Tipo=Libro
Gli italiani erano gli alleati non voluti, pressapochisti e male equipaggiati, con degli stati maggiori imbarazzanti: non stupisce che si siano diffuse queste leggende. Bisogna anche dire pero che, leggendo tutto il materiale o quasi sulla tragedia dell'Armir, passando da Revelli a Stern, da Corti a Bedeschi più volte viene evidenziato il difficilissimo rapporto tra tedeschi e italiani. .un fondo di verità sicuramente c'è :humm:
Certo, non dimentichiamo però che praticamente in tutte le guerre i rapporti tra alleati furono spesso tormentati... cfr UK/USA 2gm. D'altra parte, nonostante la memorialistica, screzi o meno, in Africa sino alla fine e in Russia (ovviamente sino al 1942) la cooperazione italotedesca, pur fra i limiti che ricordi giustamente e con molti bassi e comunque qualche alto, funzionò. Approposito di memorialistica: teniamo conto che i giudizi della memorialistica più duri, quelli che "hanno fatto storia" sono quelli di Revelli e Stern, che erano antitedeschi e pro comunisti-azionisti-giellisti. In realtà anche la disperata rottura della sacca si svolse in termini un pò meno "crudelinazifascisti tagliano le mani a italianipoveriniinritirata" Vedi i libri dell'Ufficio storico dell'EI. Mitici rimangono poi Stern e Revelli quando parlano di "alpini con muli" sulla tradotta, mentre i tedeschi avevano (sembra tutti) "quattro tedeschi per Panzer", come se tutta la Heer fosse corazzata (e non ippotrainata per maggior parte).
credo che dire funzionò sia un pochino troppo ottimistico...rileggendo i diari di Rommel traspare il fastidio nel collaborare con lo stato maggiore italiano, rileggendo Messe traspare come i tedeschi tenessero per loro molte informazioni di vitale importanza durante la ritirata..non è tutto da buttare per carità ma funzionò mi sembra una parola forte.
Guarda, a paccheri sulla cucuzza di noi italioti e pernacchie ai crucchi teutonici, al confine tra Libia e Egitto, dando tanti totò a Sua Maestà Britannica, ci siamo arrivati. Come pure nell'estate 1942 in Russia (come ho detto tra alti pochi e bassi molti). Poi... D'altronde si sa come è andata... ai franzoalbionici in Francia, o ai franzoalbionorvegesi in Norvegia è andata peggio. Attenti alle memorie... anche dei Generali... sennò anche la Grecia sembra una Campagna ottimamente pianificata, eccellentemente condotta con fonogrammi, e riuscita nonostante le avversità. Meglio concentrarsi sui documenti, documenti, documenti e ancora documenti. A mio parere, le memorie, da quelle dei capi di stato all'ultimo dei fantaccini danno colore locale ai fatti, che però vanno ricostruiti sui documenti. Anche dopo El Alamein fu da alcuni messo PARTICOLARE accenno sul "tradimento tedesco". In guerra però raramente gli "alleati" deboli sono aiutati PRIMA delle proprie truppe E la resistenza italo-tedesca in Tunisia dimostra che l'alleanza, nonostante tutto tenne, cosa che non sarebbe successa se i tedeschi avessero fatto vs gli italiani sul campo ciò che gli viene attribuito dai soliti alcuni. Di nuovo, meglio i libri dello SME.
Greco albanese hai solo ragione (a parte rallentamento Barbarossa, ai tedeschi era cmq necessario assicurarsi il fianco sud, cfr German Operations in the Balkans, pamphlet scritto per conto del CMH da un comitato di Uff tedeschi). Per Libia, sono sempre dell'idea che senza noi il DAK non ce la faceva, dai, il ruolo dell'Ariete ormai l'hanno rivalutato pure in UK.
Il fianco sud non era forse assicurato da regimi, paesi satellite, che tutto potevano avere forchè voglia di prendersi delle botte?!?( questo te lo chiedo per curiosità non ho letto quel pamphlet) In Africa cosa abbiam fatto!? Come in Grecia abbiam creato il parapiglia e poi...senza l'intervento tedesco saremmo rientrati a casa con parecchio anticipo..
Quel pamphlet, che ho finito di tradurre e pubblico a breve in una serie già avviata (Accerchiati! trad. di Operations of Encircled Forces, Diavoli Verdi! trad. di German Airb. Op., Da Stalingrado a Kharkov, di E. Raus) spiega la situazione politica e le manovre diplomatiche inglesi, sovietiche e di Romania, Germania etc vs Grecia e Jugoslavia. Non ci sono rivelazioni incredibili, ma il pamphlet è utile nel dare un quadro completo della situaz. geopolitica nei Balcani prima del 1941.
Non ero a conoscenza di questi fatti.. mamma mia mi vengono i brividi al pensiero che al mio povero nonno potesse toccare quella malagurata sorte
Immagino ti riferisci all'essere catturato dai russi (74.000 prigionieri italiani morti in prigionia). Per quanto le condizioni nei campi di prigionia tedeschi fossero dure (visto anche 8 sett), tornò il 91% degli IMI (per rif: 98% campi USA, 97% UK, e appunto, un SOLO dal 14 al 21 % a seconda delle stime dai campi sovietici, cfr il documentato "Gli Ultimi 28", Bigazzi, Mondadori)
No, ma per quella tedesca si! Appena esce in cartaceo posto qui le conclusioni degli autori del pamphlet. Ciao, Andrea
Non saprei. Il CSIR fu accettato malvolentieri da Hitler, tanto era sicuro di avere tutto il necessario, ma l'ARMIR fu accettato con la bava alla bocca da Hitler, che non aveva assolutamente truppe per colmare altri chilometri di fronte. Quindi mi sembrerebbe assai strano che i tedeschi ne abbiano uccisi, di italiani, durante la ritirata dal Don. Tanto più che, secondo me, sul "Sergente nella neve" se ci fossero state delle uccisioni Rigoni Stern l'avrebbe detto, credo. E poi i tedeschi non avrebbero avuto motivo di ucciderne.
In effetti... perché uccidere truppe che avevano combattuto al loro fianco fino al giorno prima? Allora ai rumeni che dovevano fare? I russi sfondarono attraverso le loro linee come un mattone attraverso un foglio di carta... Almeno, a me risulta così.
Io credo che si possa "uccidere" anche se non fisicamente...la mancata collaborazione, l'arroganza di essere i migliori, l'aver tenuto all'oscuro i comandi italiani possono, a mio parere, ritenersi atti violenti nei confronti degli alleati. Certo i russi sfondarono senza trovar resistenza ma il sacrificio dell'armir, ed in particolare del corpo alpino, potevano forse esser risparmiati avvisandoli che....erano accerchiati!
riporto questa disanima (apparsa su altro forum) molto accurata e non influenzata a mio parere nè da fasciopatriottismo nè da propagandapravda: In merito all'argomento avrei un paio di cose da dire a fronte in primo luogo di testimonianze dirette ed in secondo luogo delle mie letture. Il rapporto tra i soldati italiani e quelli tedeschi sul Fronte Russo era "strano", mi spiego meglio: a livelli gerarchici alti (Comando CSIR e poi Comando ARMIR e vari Corpi d'Armata) c'era da parte italiana una sorta di sottomissione voluta verso l'alleato teutonico, questo a fronte di due motivi proncipali, cioè della totale dipendenza logistica e del rapporto tra i due contingenti. A livelli gerarchici medio-alti (Comandi Divisionali e reggimentali) il rapporto era cameratesco, quasi di alleanza pura, un episodio su tutti è la citazione per due volte della "Julia" nei bollettini tedeschi. A livelli bassi (Compagnie,Batterie) la situazione era paradossale: gli italiani guardavano con invidia i tedeschi per il loro equipaggiamento, [...] A tutto questo va aggiunto che durante il ripiegamento del gennaio '43 la situazione era infernale. In molti libri sono citati episodi di litigi tra italiani e tedeschi per l'accaparrarsi un'isba o un tozzo di pane, ma la trucidazione di soldati italiani da parte di tedeschi durante è un falso di dimensioni colossali: 1) Durante il ripiegamento, gli Alpini (italiani) erano le uniche truppe in grado di combattere e tener testa ai russi (fatta eccezione per pochi assaltatori tedeschi). 2) I pochi stug tedeschi furono più volte utilizzati a supporto di azioni italiane 3) Che senso avrebbe avuto una tale azione, quando pure loro erano accerchiati 4) Che senso avrebbe avuto tale azione, sapendo che l'aiuto degli italiani sarebbe stato utile anche in previsione di campagne future. 5) Eravamo tutti sulla stessa barca!
Gli Alpini vale vengono citati in un bollettino di guerra della STAVKA il quale afferma che: solo gli Alpini italiani escono imbattuti dal suolo di Russia ! Non so quanto vero o quanta propaganda ci sia in questo ma se lo prendiamo per vero è di fatto un gran successo. E quindi non del tutto vero che abbiamo fatto da peso morto, o almeno non più di quello che hanno fatto ungheresi o rumeni
Purtroppo è un falso. Il numero di bollettino, tra le altre cose, non è coerente con i n. attribuiti ai boll. reali. Comunque, Alpini, Btg M, e la Cavalleria ebbero un ruolo non trascurabile in alcuni scontri locali sul fronte russo.