il titolo del topic riprende quello di un libro che ho finito or ora di leggere, scritto da Lorenzo Del Boca (che mi dicono essere il figlio di Angelo, correggetemi se sbaglio...), analisi al vetriolo del comportamento degli alti comandi italiani durante la WWI... In primis ne consiglio senz'altro la lettura perchè molto ben documentato e scritto con passione, poi vorrei introdurre due argomenti di discussione... - Le truppe italiane erano davvero comandate in modo indecente? - Decimazione, fucilazione senza processo e chi più ne ha più ne metta, erano davvero necessarie o si trattava di misure ingiustificate? Ma soprattutto... Perchè in Italia nessuno sa queste cose? Perchè a distanza di quasi cent'anni ancora non si è venuti a capo di questioni tanto importanti?
mentre considero il padre un mito vivente del figlio non ho letto niente perciò non posso valutarlo, ho sentito parlar male del suo libro sui Savoia (troppo gossip).
il libro sui Savoia, che dovrebbe essere "indietro Savoia" se non erro, non l'ho ancora letto ma spero di farlo al più presto... nel libro sulla WWI ci sono riferimenti privati al generali ma tutti riconducibili agli argomenti trattati... ad es. uomini politici che chiamano a casa per avvertire che l'indomani verrà varato un decreto che favorirà certe compagnie e far si che la moglie e tutti i parenti e gli amici comprino le azioni giuste... tutto rigorosamente documentato... :contratto:
Sul fatto che i comandanti italiani della 1°GM non si siano comportati proprio limpidamente, ormai è abbastanza risaputo, anche se queste cose sono emerse a distanza di molti anni dal termine della guerra... Ci furono certamente ufficiali che diedero ottimi esempi di comando, ma la maggioranza, a mio parere, fece più danni che altro, perchè legati alla dottrina ferrea e ormai obsoleta di Cadorna... Per quanto riguarda le fucilazioni in massa, non le ho mai approvate, in quanto inutili, secondo me... Non credo che una compagnia sfibrata dai combattimenti, col morale a terra e per di più affamata (visto il rancio scadente), e che giustamente (almeno così credo) protesta per questa condizione misera, possa essere rimessa in riga da queste fucilazioni, che non facevano altro che aumentare il risentimento verso i propri comandanti...
Io definisco vergognose lòe punizioni utilizzate dagli ufficiali di tutte le nazioni nella WWI. Quelle italiane non sono certo le sole. Per non parlare dei carabinieri che sparavano a chi si ritirava stile l'inizio del film "il nemico alle porte". E poi ci si chiede come mai questa istintiva avversione verso di loro...
Penso che la maggior parte dei generali siano stati piccoli, ed alcuni di loro piccolissimi, con le dovute eccezioni. Il problema di molti generali secondo me era il fatto di essere altezzosi, boriosi, vanagloriosi, spesso alla ricerca del successo personale. I comandanti in grado più elevato spesso non hanno tenuto conto di validi suggerimenti dei loro subordinati, ed in molti casi quando sono nati dei contrasti i subordinati sono stati rimossi od allontanati. E parlo di subordinati a livello di generale di divisione e colonnello, non di semplici fantaccini. Se ricordo bene Cadorna fu uno dei più grandi "siluratori", prima di essere a sua volta "silurato" dopo Caporetto. Per quanto riguarda le fucilazioni, non ci sono parole
Quello a cui ti riferisci credo sia "Gli anni spezzati" con Mel Gibson, e racconta le vicende del corpo australiano durante lo sbarco a Gallipoli. "Orizzonti di gloria" è invece di Kubrick con Kirk Douglas ed è ambientato durante la guerra di trincea in Francia.
Davvero bello orizzonti di gloria Cadorna era secondo me un macellaio davvero incompetente. Per quanto riguarda le decimazioni e' difficile valutare nel caos post-caporetto se furono necessario o meno. La cosa certa e' che se si fosse tenuta in maggior considerazione le difficolta' del soldato italiano equipaggiandolo e addestrandolo meglio e senza tenerlo lontano da casa per mesi se non anni si sarebbe potuto evitare l'ecatombe,la fuga in massa e i disordini.
scusa se riprendo il tuo discorso ma c'è un punto che vorrei evidenziare, ovvero il fatto che praticamente ovunque nei libri di storia si parli di decimazione e fucilazioni sommarie DOPO caporetto, quando invece erano all'ordine del giorno già PRIMA... la decimazione non era vista come un provvedimento d'emergenza per arginare la rotta dei soldati ma piuttosto come un normale strumento disciplinare... una cosa raccapricciante opportunamente nascosta tra le pieghe della storia...
Quoto in pieno e aggiungo che ...Cadorna fu sostituito anche per il malcontento che si era creato, a lungo andare, sul fronte a causa di queste porcherie. Non che Diaz sia stato molto più leggero con le punizioni, ma le decimazioni si sono rarefatte ed in confronto a Cadorna si comportò come un essere + umano...Oddio....almeno provava ad essere un pò meno bastardo.
Più che altro mi chiedo come un'importante piazza di Milano sia intitolata a quell'incapace di Cadorna, uno che alla nazione durante la guerra ha reso solo danni è assurdo! Posso capire il fatto che poi abbiamo vinto, ma come si fa a celebrare l'uomo che stava contribuendo in maniera decisiva a portarci verso il collasso.
A Cadorna sono intitolate un micchio di piazze e strade. Quello stronzo. Io l'avrei fucilato per incompetenza e tradimento, figuriamoci intitolargli strade. Ma tanto l'Italia è la patria delle glorificazioni postume di emeriti figli di .......... quindi nn mi stupisco affatto.
E che dire di Badoglio, che probabilmente è stato uno dei maggiori responsabili di Caporetto, non solo l'ha fatta franca ma è diventato poi capo di stato maggiore!
per carità... badoglio lasciamolo stare che è meglio... dopo essere stato il maggior responsabile di caporetto che gli han fatto? l'han mandato al muro? l'han messo sotto inchiesta? nooo... capo di stato maggiore... e poi ci stupiamo che in italia va tutto a passeggiatrici... le radici del mal d'italia vengono da lontano...