Equipaggiamento italiano nella WW1

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da paolo44, 11 Febbraio 2008.

  1. paolo44

    paolo44 Banned

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    In una fotografia che ho trovato su un libro fotografico sulla prima guerra mondiale (consigliatissimo, quasi 300 fotografie tutte sui fronti italiani), sono ritratti un soldato italiano e uno austriaco, con equipaggiamento montano. L'italiano ha dei calzari di pelliccia, mentre l'austriaco di paglia.
    Questa era un'immagine propagandistica, e fino a che punto era vera? Gli italiani avevano davvero eqipaggiamenti superiori al nemico e era l'esatto opposto?
     
  2. ALombardi

    ALombardi

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    Già nel 1915, gli Uffici Vestiario KuK studiarono la possibilità di impiegare materiali Ersatz nella confezione delle divise; vista la penuria di materie prime. L'Austria-Ungheria, per molti versi, era industrial-militarmente meno avanzata dell'Italia.
     
  3. Armilio

    Armilio

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    Peccato che avessero molte più mitriagliatrici e più artiglieria per reggimento di noi...
     
  4. ange2222

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    per i meno esperti:

    KuK = ImperialRegio
    Ersatz = surrogato

    :cautious:


    :D :D :D
     
  5. paolo44

    paolo44 Banned

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    Beh era intuibile... ma mi sembra che siam gia finiti OT
     
  6. ange2222

    ange2222

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    :eek:fftopic:
    volevo prendere in giro l'abitudine che abbiamo in molti nel forum di scrivere acronimi e tecnicismi.

    :D
     
  7. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Grazie Ange ero perplesso assai :D
     
  8. pak

    pak

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    Intuibile un bel par di balle!!:D :D :D
    Grazie Angee!!
     
  9. ALombardi

    ALombardi

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    Certamente (all'inizio), ma il nostro sistema industriale-produttivo, sul medio-lungo periodo, fu superiore, nonostante tutto, a quello austro-ungarico.
     
  10. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

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    La Grande guerra non è propio uno dei miei "campi di specializzazione" qualcosina l'ho letta però.

    Da quello che sò:

    Concordo, ma và tenuto conto che l'impero Asburgico e la Germania erano sotto embargo. Quindi per forza di cose dovevano essere autosufficienti, l'industria bellica tedesca poteva utilizzare Danimarca, Olanda e Svezia per l'importazione di materie prime, fino a quando l'intesa lo permise....... l'Austria-Ungheria invece era circondata da nemici.... l'unico paese neutrale era la Svizzera....che per forza di cose, non poteva inamicarsi la Francia o l'Italia, pena l'isolamento completo......il grano sulle alpi non cresce molto bene...:).

    Quindi l'italia poteva permettersi di espandere l'industria bellica fino al massimo che la capacità economica e umana consentisse, mentre l'austria-ungheria poteva al massimo mantenere efficiente quella esistente o espanderla in determinati campi e tagliare in altri, alla lunga la mancanza di materie prime comunque sarebbe stata letale.


    Da quello che ricordo, l'esercito italiano nel 1918 (volumetto fronte terra)......era strano ma vero, più motorizzato dell'esercito tedesco!!!! (urca questa si che è una notiziona, sopratutto per uno che è abituato a leggere di fanteria italiana che marcia per 2000km nel deserto in libia......)

    A livello di vestiario ed equipaggiamento personale, potevamo permetterci il meglio (la qualità era limitata solo da 2 cose, il costo e la quantità, milioni di uomini da equipaggiare).....tutto quello che ci mancava lo compravamo all'estero.....(nota: TUTTI i paesi dell'intesa contrassero debiti astronomici nei confronti degli USA, da lì in poi l'economia occidentale sarebbe dipesa fino ad oggi da quella americana.....il dollaro è diventato importante dalla 1° GM).


    L'unica cosa veramente pessima in italia era la produzione dell'artiglieria......in questo campo l'industria austro-ungarica ci surclassava tranquillamente........

    Non per niente la Krupp tedesca era la più grande industria in campo di artiglierie........mentre la Skoda cecoslovacca (al tempo austro-ungarica seguiva da vicino).

    Una buona percentuale di cannoni italiani.....dal 75mm in sù era di produzione Krupp o Skoda.......durante la guerra vennero comprati molti pezzi francesi......

    Cannoni che ci ritroveremo nella seconda guerra mondiale.....sempre gli stessi. I vari 75 C.K. (commissione Krupp), 75/27, 100/17, 105/28, 149/13 ....... etcc.. sono tutti pezzi austro-tedeschi, rialesati o modificati per il traino meccanico etc......

    Così su 2 piedi gli unici pezzi di matrice interamente italiana nella WWII sono il 75/18 da montagna e il 90/53....oltre ai calibri navali maggiori......tutto il resto era made o inspirato a pezzi Skoda-Krupp con innesti francesi della Schneider.

    ciao
     
  11. Mcgerm

    Mcgerm

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    due domande:

    1 i tedeschi-austriaci non avevano costruito riserve di equipaggiamenti? dopottutto non è che la guerra fosse giunta inaspettata e neppure l'embargo totale era così difficile da prevedere, e anche se l'italia fosse rimasta nell'alleanza non è che avrebbe poi potuto fornire agli alleati chissà cosa.

    2 ma artiglierie italiane tipo breda o ansaldo non c'erano? avevamo una produzione italiana solo di armi leggere?
     
  12. ange2222

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    1) puoi fare tutte le riserve che vuoi, ma un anno di guerra mondiale consuma veramente tanto, figurati 4
     
  13. paolo44

    paolo44 Banned

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    Ovviamente prima della guerra c'era stata una "corsa agli armamenti", vinta dai tedeschi

    Per l'artglieria posso dirvi che ho visto un obice catturato dagli italiani agli austriaci nella ww1 che è stato demilitarizzato solo nel '93!! PAZZESCO!
     
  14. ange2222

    ange2222

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    museo della guerra bianca?
    (Temù)
     
  15. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

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    La situazione è complessa in quanto gli eserciti imperiali Tedesco ed Austro-Unghere (doppia monarchia) erano imperiale per l'appunto.

    Es. L'esercito Tedesco vero e propio era formato da poche unità, il grosso dell'esercito era costituito dagli eserciti del Wuttember, della Baviera.......etc..etc...

    Ognuno di questi, era formato da divisioni permanenti e della riserva, (stesso organico ma con la metà dell'artiglieria).

    Quindi la riserva, era costitutuita dai parchi d'artiglieria d'armata.

    (Per la cronaca, durante l'invasione del belgio la Germania contava di smantellare i forti di Liegi con l'artiglieria pesante i 420mm krupp etc, ma non disponendo di abbastanza pezzi, si fece prestare gli obici da 305 austriaci).

    [/quote]

    Non c'erano tantissimi di progettati e costruiti in italia, producevano su licenza in pratica..... ad esempio i 75/27 erano i Deport francesi, il 75 C.K contraereo erano di produzione Krupp, il 100/17 era Skoda, il cannone da 65/17 visto il calibro "strano" dovrebbe essere italiano, non sono sicuro però.
     
  16. Mcgerm

    Mcgerm

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    ALombardi si riferiva già al 1915 come data iniziale per strategie di approvigionamento alternative. Quindi sono d'accordo dopo 4 anni di una guerra fuori dall'ordinario come la IGM rispetto al passato, ma dopo un solo anno qualcuno ha imperialmente scazzato i conti :)

    @SPQR: ma proprio essendo imperiali, mi sarei aspettato una capacità direttiva centrale efficiente seppur paludata dalla burocrazia. Magari con le divisioni di fanteria lasciate ai singoli stati, ma i grandi parchi d'artiglieria controllati dal centro.
     
  17. ange2222

    ange2222

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    secondo me non avevano sbagliato i conti,
    a Vienna e Berlino non immaginavano che la guerra fosse così lunga ed economicamente impegnativa.

    PS: nel periodo luglio 14 - maggio 15 l'italia mantenne relazioni commerciali con gli imperi centrali?
     
  18. ALombardi

    ALombardi

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    Sull'art. italiana, posto dal libro sul Piave 1918 che sto "editando":




    Artiglieria


    Protagonista della vittoria sul Piave fu in buona parte l’artiglieria, battendo sui ponti e sulle passerelle avversarie ed impedendo in tal modo l’afflusso dei rinforzi e delle artiglierie. Nonostante le pesanti perdite subite a Caporetto il numero di batterie ricostituite fu grande: oltre a 22 reggimenti di artiglieria (188 batterie), vennero ricostituite 50 batterie da montagna, 80 batterie pesanti campali, 91 da assedio, 75 di bombarde. Al tempo dell’offensiva di Vittorio Veneto il numero totale era ormai di 490 batterie di artiglieria campale, 170 di artiglieria da montagna e someggiata, e 280 di artiglieria pesante. L’artiglieria italiana era stata ristrutturata a partire dal 1910, ed in tale settore quando l’Italia entrò in guerra nel maggio del 1915 era tecnologicamente progredita, e tecnicamente non inferiore alle altre artiglierie. L’esperienza degli ufficiali d’artiglieria italiani era riconosciuta anche all’estero, tanto che persino il Giappone aveva modernizzato la propria artiglieria nella guerra conto la Russia con la collaborazione e la supervisione italiana. Già nel decennio precedente alla Grande Guerra le industrie avevano contribuito assai attivamente alla modernizzazione del parco delle artiglierie. Venne costruito su licenza il pezzo francese da 75 mm modello 1911, che, con il cannone da 75 mm mod. 1906 armò l’artiglieria da campagna; nel 1907 la ditta Armstrong, di Pozzuoli, produsse il pezzo da 305 mm per la difesa costiera, e nel 1914 un obice del medesimo calibro. Sempre nel 1914 la Vickers-Terni realizzò il cannone da 152mm ancora per la difesa costiera, e nello stesso anno, venne adottato il pezzo da 65mm destinato alle batterie da montagna, che venne prodotto in gran parte dall’Arsenale di artiglieria a Torino. Nel 1915 venne iniziata dall’Ansaldo di Genova la produzione del pezzo da 105 mm tipo Schneider e del pezzo d’artiglieria forse più famoso della guerra, il cannone 149 A Ansaldo-Schneider, sviluppato poi nel 149 A modello 16 a canna corta. In un primo momento a difettare furono le artiglierie pesanti, con la completa mancanza di un parco d’assedio[1] e si cercò di rimediare con urgenza conferendo mobilità a molte artiglierie già collocate nelle difese costiere e di frontiera, montando i pezzi da 305 e da 152 mm su affusti mobili costruiti dall’Ansaldo ed acquistando in Inghilterra obici da 203 e da 152 mm su affusto a deformazione[2]. Un grande incremento dell’industria italiana (nel 1914, cosa spesso dimenticata, l’Italia era la settima potenza industriale al mondo, nel 1918 la quarta) supplì alle necessità dell’artiglieria per tutta la guerra, mettendosi in condizione non solo di potenziare l’Arma, ma anche di sostituire in breve tempo le batterie perse a Caporetto. Nel tardo 1917 ad ogni Corpo d’Armata vennero assegnati permanentemente tre batterie di pezzi da 149 mm. I pezzi dell’artiglieria da fortezza costiera e da fortezza persi durante la ritirata erano i tipi più vecchi, e dovettero venire rimpiazzati da cannoni di tipo italiano, francese ed inglese, anche così l’artiglieria raggiunse il numero di 750 batterie d’assedio, dalle 40 batterie presenti nel 1915, con pezzi da 120 mm, 152 mm, 155 mm, 381 mm; obici da 152 mm e 305 mm; mortai da 210 mm e da 260 mm. Grande sviluppo ebbe anche l’artiglieria contraerea: alla fine del 1916 c’erano 25 batterie contraeree, oltre a 315 pezzi e 295 mitragliatrici contraeree isolate; nel 1918 vennero montati su autocarri pezzi da 75mm Krupp ed Ehrhardt che operavano con funzioni contraeree insieme con pezzi fissi e mitragliatrici Maxim ed Hotchiss [3].

    [1] Cadorna si lamentò amaramente in una lettera del 21 maggio del 1916 che gli austriaci avevano utilizzato in Trentino i pezzi d'assedio presi alla Serbia: poiché anche i Serbi avevano un parco d'assedio e solo a noi mancava; e ancora il 10 giugno: Disgraziatamente ho poche artiglierie pesanti, ed è il guaio che ha imperversato dal principio della guerra (Cadorna, Lettere familiari, cit., pp. 242 e 244).

    [2] Argiolas, La Prima Guerra Mondiale, cit., p.64.

    [3] Nicolle, Italian Army, cit., pp.36-37.

    e apro un topic sul KuK, se l'admin ne ha piacere, può spostarlo come "articolo", credo che meriti.
     
  19. paolo44

    paolo44 Banned

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    Proprio quello :approved:

    Se non erro addirittura i comandi credevano in una "guerra lampo"
    Abbiamo visto poi com'è finita...

    Sul numero di pezzi non sono così d'accordo
    Per esempio nella prima offensiva sull'isonzo noi avevamo 700 pezzi, gli austriaci 350
    Nella seconda noi 850 e gli austriaci 450
    Nella terza 1600 e 300
    Nella 10^ 1500 contro 400
    Nellì11^ 5200 contro 2200
    E anche sul piave eravamo superiori di un migliaio di pezzi

    Sulla tecnologia e l'efficenza dei pezzi non so proprio, ma come numero eravamo sicuramente superiori. Anche come uomini eravamo superiori, ma per sfiga o incapacità dei comandi non abbiamo mai suonato gli austriaci
     
  20. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Beh dovendo a regola avanzare eravamo ovviamente penalizzati dalla guerra di trincea... Poi gli alti comandi ci misero del loro :facepalm:
     

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