Esercito Giapponese nel Pacifico

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da Antigono, 4 Agosto 2008.

  1. Antigono

    Antigono

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    Sto leggendo qua e là il libro di Millot sulla guerra nel Pacifico, e mi è venuto un dubbio.
    Ogni volta che si parla di sbarchi di marines dopo un po' di resistenza iniziale i Giappponesi venivano annientati con perdite tutto sommato limitate per gli Americani. Eppure si dice che i Giapponesi siano stati dei veri duri, ma dai risultati non mi pare.
    Forse, ho pensato, la colpa era dei comandanti (ho letto di contrattacchi portati con forze inferiori senza aspettare rinforzi e/o con scelte tattiche sciagurate).
    Chi mi sa dare qualche delucidazione?
     
  2. Panzer

    Panzer

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    Credo che risultati del genere siano proprio dovuti alle scelte dei comandanti, oltre naturlamente alla superiorità di mezzi a disposizione degli statunitensi...
    Comunque, per una risposta più dettagliata aspettiamo Lenfil, che di sicuro ne saprà meglio di me...:approved:
     
  3. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Penso anch'io che la superiorità americana ad un certo punto sia stata talmente evidente in termini di supporto di fuoco da lasciare poche speranze ai nipponici. Aggiungici anche che non si lasciavano prendere facilmente prigionieri...
     
  4. PzKpfW

    PzKpfW

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    Ho letto anche io un paio di volte la guerra nel Pacifico di Millot. A mio parere credo che inizialmente il far avanzare il nemico per poi attaccarlo su più lati abbia dato buoni risultati, anche sul piano psicologico (almeno nelle prime fasi).
    Le due maggiori problematiche che portarono i Giapponesi a esiti negativi vanno ricercati nella mancanza di flessibilità e adattamento dei nipponici all'evolversi della situazione oltre all'utilizzo di cariche notturne che ormai gli americani avevano imparato a neutralizzare abbastanza bene.

    In particolare la mancanza di adattamento alla situazione portò a ripetere sempre il solito schema difensivo: posizioni difensive accuratamente mimetizzate, far avanzare il nemico per attaccarlo su più lati, carica o attacco notturno in massa. Quindi se sai le "regole del gioco" sai anche come sfruttarle a tuo vantaggio...

    Inizialmente tale sistema diede buoni risultati anche perchè i giapponesi erano maestri nella costruzione di bunker e rifugi in grado di appoggiarsi a vicenda. Infatti i bombardamenti navali e attacchi aerei nelle fasi preliminari che duravano anche più giorni non inflissero mai perdite significative (anche se però fecero saltare i collegamenti impedendo azioni coordinare di risposta). Però poi gli usa capirono che i mezzi migliori per neutralizzare tale sistema era l'uso di buldozer, lanciafiamme, genieri e stretta collaborazione con l'aviazione e le unità navali minori che potevano spingersi maggiormente sotto costa e avare quindi un tiro più preciso.

    Inoltre le cariche notturne e attacchi in massa non sempre erano coordinate poichè l'attacco preliminare faceva saltare i collegamenti con il comando. In alcuni casi l'uso di sistemi come razzi segnalatori per far capire che la carica era iniziata metteva in allerta anche le postazioni americane che erano pronte a respingere il nemico.

    L'alto numero di perdite va ricercato anche nel fatto che i Giapponesi combattevano quasi sempre fino all'ultimo uomo e queste fece aumentare enormemente la proporzione tra i caduti delle due parti.
     
  5. mazzocco

    mazzocco

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    ricordo anche che i giapponesi preferivano suicidarsi piuttosto che arrendersi, lp'alto numero di perdita da parte dei giapponesi va ricercato soprattutto in questo fatto, se gli americani erano in grado di cicondare una postazione con 100 soldati giapponesi, questi, finita ogni posibilità di resistenza si suicidavano e quindi venivano conteggiati come 100 perdite piuttosto che altro...
     
  6. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    Senza contare poi che quando una isola veniva attaccata, gli assediati non avevano la capacità di fuggire, la marina giapponese o americana non potevano sempre intervenire per evacuare i feriti, perciò spesso finiva nel consueto bagno di sangue, aggiungiamoci il senso dell'onore e del sacrificio dei giapponesi e abbiamo un quadro ben preciso del perchè di quei dati.
     
  7. Invernomuto

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    Penso sia uno degli elementi fondamentali. In una piccola isola o in un atollo, non hai tanti margini di manovra, ti fortifichi al meglio e aspetti il nemico sperando che non ti centri con l'artiglieria navale o con i bombardamenti aerei. Se gli americani prendono l'isola, o ti arrendi o combatti all'ultimo uomo, cosa che i giapponesi hanno quasi sempre fatto, dato che non puoi arretrare e ripristinare una nuova linea difensiva. E la marina giapponese, dopo Midway, ha praticamente smesso di compiere il suo lavoro di supporto...
     
  8. Panzer

    Panzer

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    Esatto... Erano praticamente azioni disperate fin dal principio, perchè sapevano che non c'era ritirata...
     
  9. Antigono

    Antigono

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    Allora voi mi dite che i giapponesi erano condannati a subire tali pesanti perdite, l'unica pecca è la mancanza di un po' di flessibilità?
    Non c'era possibilità di fare meglio?
     
  10. PzKpfW

    PzKpfW

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    Da quanto scritto da Millot e anche su altri testi sembrerebbe così. I piani nipponici, in particolare quelli più vasti, mancavano di flessibilità. Altro esempio di ciò può essere fornito dallo Zero. Ottimo aereo d'attacco visto che tutta la corazzatura e la difesa del pilota era stata eliminata per diminuirne il peso e aumentare così velocità, manovrabilità e raggio. Però una volta passati sulla difensiva sarebbe servito ben altro, inoltre l'industria aeronautica americana riuscì nel tempo a produrre aerei anche migliori. I giapponesi su questo rimasero fermi.

    C'è da dire anche che i Giapponesi non si aspettavano che gli americani procedessero "a salti" nella rincquista del pacifico tralasciando alcune isole tra cui alcune molto ben fortificate. Questo scombinò il sistema difensivo giapponese e l'alto comando non seppe rispondere in maniera adeguata alla mutata situazione, anche per problemi di naviglio e nafta.

    Come già detto dai più è anche vero che una isola resta tale se isolata e sottoposta a blocco navale quindi non è che si possa applicare una difesa strategica in profondità. In questo caso quasi sempre i soldati del sol levante preferivano resistere fino all'ultimo uomo nel senso letterale del termine..
     
  11. Invernomuto

    Invernomuto -

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    L'assenza di flessibilità non è stato l'unico fattore, ma sicuramente contribuì alle sconfitte disastrose subite dai nipponici. Va ricordato che di fronte avevano un esercito con armi e mezzi nettamente superiori, in grado di sostenere sostanzialmente due guerre separate contro nemici tutt'altro che secondari (Germania e Giappone).
    Al di là dei primi tentativi, i giapponesi in seguito sono diventati bravi nella difesa degli atolli, come testimoniano Okinawa e Iwo Jima. Il problema è che era tardi e non avevano più una marina ed un'aviazione a dare manforte alle truppe di terra. Se il nemico può rinforzare a piacere prima o poi le munizioni le finisci...
    Iwo Jima è stata bombardata per settimane, le truppe erano allo stremo, eppure dimostrarono una tenacia combattiva fuori dal comune. E se non ci fosse stata Midway, anche Tarawa sarebbe stata ben più dura.
    Sul discorso della scarsa flessibilità dei comandanti nipponici, concordo assolutamente con PzKpfW. Rispetto ai colleghi americani, dimostrarono minore flessibilità, sopratutto nelle situazioni cruciali (guadalcanal, Lyete ecc)... Ma il problema fondamentale della guerra del Pacifico è che i giapponesi non hanno dato la mazzata cruciale nel 42-inizio 43 agli USA. Non hanno chiuso la partita (anche per bravura americana) e una guerra di logoramento contro gli USA NON era sostenibile. Lo aveva già chiaramente detto Yamamoto nel 41, prima della guerra...

    Sicuramente sì, ma direi che con i mezzi che avevano a disposizione si comportarono abbastanza bene. In fin dei conti, hanno conquistato in 6 mesi quello che gli americani e inglesi, pur con la loro superiorità in termini di uomini e mezzi, hanno impiegato 4 anni a riprendere...

    Saluti
     
  12. GyJeX

    GyJeX

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  13. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Beh, a parte alcuni casi, come la Malesia e Singapore (i brits si dimostrarono delle vere pappemolle), e le Filippine (idem per gli USA e il filippini), per il resto nel Pacifico i japs occuparono senza troppe difficoltà. Praticamente tutte le isole e gli atolli che conquistarono erano indifesi, oppure erano già nelle loro mani, come Palau, le Caroline e le Marshall, ma anche Saipan. Guam era praticamente indifesa, cosi come lo era Tarawa e il resto delle Gilbert.

    Nelle DEI non hanno avuto grandi difficoltà. Caduta la Malesia, Singapore e le Filippine i brits e gli USA erano sconfitti e gli olandesi valevano poco.

    Tornando alla difesa jap, non è che ci fosse molto da fare all'inizio. Mi spiego. Le prime campagne di riconquista USA hanno avuto come obiettivi degli atolli, vedi Tarawa, Kwajalein, Eniwetok, Roi, Namur, e cosi via.
    Io ci sono stato su qualche atollo delle Caroline, a Palau, e Peleliu. Gli altri non sono molto diversi e, accidenti! Sono proprio piccoli!
    Ti scavi le tue grotte, ti trinceri ben bene e aspetti il nemico. Una volta che arriva e ti rovescia addosso tutto quello che ha, hai ben poco da fare. Combatti finché puoi e poi:
    A) carica banzai notturna
    B) ti suicidi
    C) muori bruciato dai lanciafiamme o sotterrato vivo dai bulldozer.

    Non c'è la variante D, ovvero ripiegare su posizioni in retrovia, perché finiresti in mare...

    E infatti gli scontri sugli atolli hanno avuto breve durata. Unica eccezione Peleliu, che durò dal 15 settembre al 27 novembre, ma questo soprattutto dovuto al fatto che gli americani sottovalutarono l'obiettivo, vista, appunto, la velocità con cui furono risolte le campagne sugli altri atolli.

    Le cose cambiarono, e di parecchio, quando ci si trovò a combattere su isole e non più su atolli.
    Saipan, Guam, Tinian, sono siti molto ben adatti alla difesa. Saipan, soprattutto. Sono stato anche li, ed è piena di colline rocciose e ricche di vegetazione. Dietro ogni angolo ci si può nascondere e seccare qualche marines che si avvicina. E infatti la conquista delle Marianne si è rivelata piuttosto sanguinosa.
    Iwo Jima ed Okinawa sono state campagne molto simili.

    E' ovvio poi che, senza la possibilità di ricevere rifornimenti e rinforzi il destino è segnato. E' solo questione di tempo. E gli americani impararono in fretta e prima di ogni avanzata sotterravano i japs con tonnellate e tonnellate di bombe ed ettolitri di lanciafiamme.
     

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