Signori ministri vorrei farvi conoscere l'attuale stato della produzione industriale e bellica del paese.
Siamo in grado di portare in renania il secondo corpo d'armata di stanza a Kassel, comprendente due divisioni di fanteria e un HQ, entro 14 giorni. Tuttavia mi sento in dovere di sconsigliare colpi di testa. La situazione dell'esercito è molto compromessa, nel caso in cui i francesi dovessero risentirsi dovremmo richiamare sul fronte occidentale tutto quello che abbiamo col grave rischio di sguarnire gli altri confini. GFM Von Maglor
Il Fuhrer alzò il telefono per contattare il Feldmaresciallo di persona: "Ottimo Feldmaresciallo, per la questione "renania" definiremo poi con un consiglio dei ministri eventualmente le mosse da fare, anche se avendo una relazione favorevole sulle possibili reazioni dei francesi dall'Abwehr e dal Ministero degli Esteri sarei propenso ad agire quanto prima, in modo da poter riattivare la produzione della zona al fine di rafforzare l'esercito con nuove unità. Inoltre le chiederei se è possibile definire con l'OKH delle denominazioni più accurate per le unità HQ, in modo da eliminare la dicitura "Gruppenkommando", in quanto mi sembra troppo poco indicativa. A risentirci Feldmaresciallo, e complimenti per l'ottimo lavoro."
il Fuhrer prende il telefono e contatta il Ministro Wolff: "Caro Wolff! alla luce della sua ultima missiva mi congratulo con lei, prima di attuare il piano vorremmo comunque indire un consiglio dei ministri che verrà pianificato dopo l'approvazione dell'OKW, ma le confermo il mio totale appoggio per il piano Stahl. A proposito, domenica sera l'aspetto per una cena informale alla mia residenza estiva di Berchtesgaden, non manchi."
Anche il ministro della propaganda è concordo sul piano stahl. Dal momento che c'è un alto tasso di disoccupazione e la popolazione si lamenta. Saluti dal ministro della propaganda w il Fuhrer
PIANO DIPLOMAZIA 1936, NOME IN CODICE "URIEL" Introduzione Come già anticipato ad alcuni membri del nostro illustre Consiglio e nostro Fuhrer, vado ad illustrare il piano che ho preparato per i rapporti con l'estero del presente anno. Premetto, già da ora, che si tratta di un investimento molto costoso, ma sono sicuro che sia in grado di dare ottimi profitti, da diversi punti di vista. Il Piano Il fulcro di tutto il programma è il tentativo di stringere un'alleanza, della durata di circa 1 anno, con il Giappone. Il Giappone è una potenza emergente del Pacifico che, secondo i rapporti in nostro possesso, svilupperà in breve tempo una potenza industriale e bellica capace di misurarsi con i grandi Paesi europei. Data la necessità di investire molto denaro nei rapporti diplomatici col Sol Levante, per il resto del mondo è stato preparato un piano dalle richieste economiche molto limitate. La situazione in Europa Vi prego di osservare la cartina esplicativa che ho preparato per l'occasione: Le linee verdi e il punto dello stesso colore identificano le aree geografiche confinanti i cui governi sono a noi favorevoli. Le linee e il punto rosso, al contrario, marchiano le nazioni vicine che possiamo definire "ostili". La Polonia non è marcata perchè il suo atteggiamento nei nostri confronti è quasi neutrale. Come si evince, e come è riscontrabile dalle mappe che trovate nelle sale del mio ministero, a sud e a nordest possiamo contare su un cuscino di nazioni amiche, mentre a a ovest e a nord si concentrano gli stati ostili. L'Unione sovietica è ostile, ma separata da noi dalla Polonia. E' evidente che gran parte delle minacce dirette provengono da oltre-mare, considerato anche il fatto che la zona di confine con la Francia risulta ridotta e facilmente difendibile. Inoltre un'ostilità radicata da parte della maggior parte delle potenze oceaniche (Uk, Francia, Usa...) risulta pericolosissima per noi, in caso di conflitto: gran parte dei rifornimenti di materie prime risulterebbero compromessi. Le azioni diplomatiche - FRANCIA, UK: i rapporti con questi paesi sono irrimediabilmente compromessi, a causa di invalicabili differenze di ideologia, del pregiudizio diffuso e degli strascichi dell'ultima guerra. Per questo ritengo inutile investire risorse in azioni diplomatiche di peso. - BENELUX, USA, POLONIA: sebbene i rapporti con queste nazioni non siano idilliaci, le relazioni diplomatiche non sono del tutto rovinate. Si faranno tutti gli sforzi possibili per mantenere al meglio i rapporti, ma senza prevedere investimenti reciproci. La possibilità di scambi commerciali risulta reale e, in rari casi, proficua. - URRS: i sovietici sono potenti e minacciosi, ma il corpo diplomatico del Reich ha buoni agganci con i bolscevichi. Abbiamo infatti un nemico comune, le plutocrazie occidentali. Senza bisogno di investimenti, quindi, possaimo contare su un lento ma continuo miglioramento delle relazioni. - ITALIA, BALCANI, PERSIA, PORTOGALLO: con queste nazioni è fruttevole commerciare. I rapporti sono buoni e si suggerisce di mantenerli tali, senza particolari investimenti. - TURCHIA, CINA NAZIONALISTA: questi paesi, oltre ad essere ben disposti al commercio, sono soggetti a migliorare i rapporti con noi in cambio di aperture mercantili. Attraverso gli scambi, quindi, il loro atteggiamento migliorerà, senza bisogno di investimenti. - SPAGNA: nel paese c'è caos. Terremo gli occhi aperti e i canali diplomatici pronti, per intervenire in caso la situazione sfugga di mano. La fazione minoritaria dei Falangisti, ad ogni modo, è filo-nazionalsocialista. E' possibile che siano necessari investimenti, ma escludo possa accadere nella prima parte dell'anno (Ministro Günther, mi corregga se sbaglio). - AUSTRIA: alcuni di voi sanno già che il Fuhrer è favorevole a fare pressioni per incoraggiare i cugini meridionali ad avvicinarsi al Reich, forse ad accettare l'annessione. Abbiamo concordato, ad ogni modo, di rimandare le pressioni e di favorire, per il momento, l'atteggiamento del governo austriaco di amicizia nei nostri confronti. Stringiamo loro la mano, quindi (sempre a costo zero). - SUDAMERICA: se necessario, aprire dei canali commerciali, soprattutto con l'Argentina. E' presto per azioni dirette di diplomazia, ad ogni modo. - GIAPPONE: per avvicinare l'Impero Giapponese al Reich, sono necessari forti investimenti. E' prevista una spesa di circa 1,2 - 1,5 miliardi di marchi per portare a compimento l'operazione. Circa 1 miliardo sarà necessario per migliorare i rapporti, da 100 a 500 milioni serviranno a convincerli ad allearci. L'alleanza col Giappone ci frutterà, secondo le previsioni: . scambi commerciali favorevoli. Il Giappone domina i mercati del Pacifico. . proficui scambi di tecnologie belliche. Il Giappone vanta una flotta all'avanguardia. . possibile vendita di naviglio e aerei obsoleti. . un osservatorio permanente sul Pacifico. . accesso ai porti del Pacifico. Se iniziamo le operazioni diplomatiche dopo la prevista occupazione della Renania (marzo 1936), prevedo porteremo a compimento l'opera entro agosto 1936, forse prima. L'alleanza sarà condizionata dal principio della mutua difesa: ci riserviamo di uscire al primo sentore di guerra d'attacco da parte dei giapponesi. Allegato: Come reperire il denaro necessario e altro su scambi commerciali E' evidente che lo sforzo economico previsto per il Paese è enorme. Per questo ho approntato alcuni suggerimenti che permetterebbero di ottimizzare gli scambi commerciali con l'estero, al fine di ottenere i fondi necessari per il piano e contemporaneamente assicurare le riserve di materie prime. Il tasso di scambio ritenuto "equo" è il seguente: 10mila tonnellate di minerali fossili (// = 10.0 di energia//) = 5mila t di acciaio (// = 5.0 di metallo//) = 3milioni di barili di petrolio (// = 3.0 di petrolio//) = 2.500 tonnellate di tungsteno o caucciù (// = 2.5 di minerali rari//) = 1 milione di tonnellate di carne in scatola (// = 1.0 di rifornimenti//) = 100.000 grammi d'oro (// = 0.1 di denaro//). Come regola generale che suggerisco, tutti gli scambi meno che equi vanno scartati senza riserve. Vanno invece accettati gli scambi in cui guadagnamo rispetto al precedente schema. Faccio presente che, come norma generale, tutte le naizoni sono restìe a vendere più del 50% del loro surplus (// per capirci, ricordo che il prezzo sale di più se in fase di scambio si chiede più della metà di quanto la nazione è disposta a cedere //). Il prezzo dell'oro è molto alto, per questo le trattative devono essere condotte con la massima cura (// ovvero, conviene tentare quando la probabilità è dal 30 al 40%, se si fallisce si prova la settimana successiva//). Segnalo alcuni Paesi particolarmente utili per il commercio: - CINA: cede volentieri materiali rari e energia - GIAPPONE: i nostri esperti ci assicurano che da febbraio/marzo in poi cederà a poco prezzo parecchio oro! - ITALIA: oro e materiali rari, a volte anche acciaio. Commercia meglio materiali rari e acciaio prima che finisca la guerra in Etiopia. - SVEZIA: acciaio, soprattutto nelle prime settimane del '36 - TURCHIA: oro e materiali rari - GRECIA: metallo e materiali rari - YUGOSLAVIA: metallo e occasionalmente altro - ROMANIA: petrolio e occasionalmente altro - BULGARIA: oro - PORTOGALLO: materiali rari - PERSIA: un po' ostica, ma in generale dopo parecchi tentativi (bassa probabilità) può cedere petrolio e energia - SVIZZERA: oro Reichsminister Günter von Trippentropp