HOI3 1.3 MOD: AIIP 1.3 Difficoltà: VERY HARD 日本/日本国 Capitolo 1 - L'incidente del Ponte Marco Polo Verso la metà di Settembre truppe giapponesi in addestramento presso il ponte furono fatte segno di colpi di ficuleria da parte della guarnigione della Cina Repubblicana che lo presidiava. La reazione non si fece attendere e l'armata del Kwangtung composta da tre corpi d'armata, una divisione da montagna e una della guardia imperiale non si fece attendere. Le truppe disponibile in Manciuria sono poche ma ben armate. Dei quattro corpi d'armata previsti solo tre sono in zona d'operazioni. Il IV si trova ancora in Giappone per il completamento dell'addestramento e il rinnovo delle artiglierie. Le forze disponibili quindi sono ridotte al minimo e per questo motivo vengono previste solamente due azioni aggiranti ai lati dello schieramento mentre il centro deve esercitare solamente una lieve pressione. 1) Le prime due piccole sacche marginali sono chiuse 2) Sacca a nord e spostamento dello schwerpunkt al centro L'aviazione imbarcata della marina ha colato a picco intanto l'intera flotta nipponica in modo da non dover essere più impensieriti sul fronte marittimo. Questo attacco preventivo dell'aviazione imbarcata ha dimostrato l'importanza dell'arma azzurra sul mare. L'azione riesce così bene che si pensa di destinare il IV corpo d'armata per una azione a sud... ma lo svolgimento militare delle operazioni sul fronte della manciuria annullerà tale opzione. Luogo scelto per il possibile sbarco anfibio.. L'avanzata sembra procedere bene. L'aviazione tattica interviene sempre in massa e con una rapida manovra combinata della 1 divisione della guardia imperiale (motorizzata) viene realizzata una importante sacca dove parecchie truppe nemiche sbandate dovranno rassegnarsi alla completa distruzione. Questo successo viene subito sfruttato per lanciara a nord il II Corpo d'Armata che dovrà poi convergere verso sud fino ad incontrarsi con la divisione della guardia. 1) Nuova sacca a sud come premessa per.. 2) ..per l'ultima grande sacca da nord a sud Le due parti della tenglia si chiudono e il fantoccio cinese del nord si arrende alla potenza delle armate nipponiche. Le difficoltà vere però vengono ora. La 14. divisione arrivata fino al confine con la cina comunista si trova di fronte ad un nemico venti volte superiore. L'aviazione interviene ma le unità nemiche sono troppo numerose.. la 14. resiste fin che può in attesa che l'alleato manciuriano cerchi di portare alcune unità per costruire una seconda linea nelle retrovie. Non vi sono altre divisioni nipponiche nella vicinanze.. la 14. dopo 8 giorni di durissimi scontri e avendo terminato il munizionamento dell'artiglieria pesante è costretta a retrocedere premuta da tutti i lati. Intanto i rossi approfittando di questo successo locale premono pesantmente anche sulla 13. divisione contigua alla 14. in ritirata.. solo l'aviazione riesce in parte a contrastare l'avanzata nemica.. inizia lo spostamento del IV Corpo d'armate per cercare di turare la falla.. L'immane orda rosso sta per straripare..
Tutto regolare fino all'ultimo punto che hai elencato. Credo che l'intervento della IV armata sia necessaria. Per caso hai a disposizione altre armate per quell'ipotetico sbarco? Credo che quel fronte si sia sguarnito un poco vista la decimazione iniziale di quello nord. Attendiamo sviluppi Curiosità, un pò di informazioni su Produzione e Tecnologia?
Come tecnologia ho tutto aggiornato alla data storica, come produzione poca roba: industrie (10), artiglierie, alpini e incrociatori leggeri. La situazione militare è pessima. Ho fermato i rossi impiegando metà tattici contro le loro industrie e l'altra metà contro le infrastrutture. Ho tentato di prendere d'assalto passando dal fianco nord scoperto la loro capitale per farla finira ma per poco sono stato bloccato da una muraglia umana. A sud la cina nazionalista ha concentrato uno sproposito di truppe e l'aviazione imbarcata sta martellando le infrastrutture.. spero di reggere, anche le guarnigioni sono state mandate in prima linea. Uno sbarco del Guanxy Clique non so come è avvenuto a Taiwan..avevo 4 corazzate davati al loro porto..sono stati ricacciati in mare pochi giorni dopo. Situazione attuale...
La questione si è risolta da se. I cinesi mi hanno asfaltato sono giunto fino ad annettere la cina comunista (più per fortuna che per altro) ma poi sono stato sommerso..ho retrocesso cercando di creare una linea difensiva dietro i grandi fiumi, forse avrei potuto resistere al confine con la manciuria..ma tanto valeva riniziare, le unità erano stremate e pressate da tutti i lati e l'aviazione con richieste continue si era logorata eccessivamente. Contando che avevo in totale solo 20 divisioni di truppe regolari (le guarnigioni non fanno testo anche se da me combattono pure loro )..già tanto che non mi hanno eliminato subito. Quindi ora ho bisogno di consigli. Le lezioni fin qui imparate solo: -se ci si concentra solo su un fronte unico e per giunta ristretto i cinesi ammassano decine e decine di divisioni ed è impossibile reggere. -usare i tattici per distruggere industrie ed infrastrutture dei comunisti in modo da ridurre di molti i tempi delle loro avanzate e ridurne l'efficacia duranti i loro attacchi di massa. -l'aviazione imbarcata è utilissima. Ogni portaerei ha due stormi imbarcati questo mi permette di usarla chirurgicamente dove serve. -servono più unità. Almeno il doppio..e possibilmente tentare uno sbarco in grande stile nei pressi di Shangai in modo da far disperdere le forze dei nazionalisti, insaccare alcune delle loro unità costiere. - Manovrare meglio a livello tattico puntando a rapide azioni di insaccamento avendo almeno su alcune direttrici una cera superiorità numerica. Altro...?
Vedo che ne hai di forza lavoro...se possibile ti consiglierei di produrre un bel po' di unità (ci vorrebbe una forte aliquota di alpini)
Premessa: Allora dopo la legnata presa alla prima prova ho deciso di ritentare. Per il primo anno niente industrie ma massiccio programma per le fanterie e le artiglierie (queste per le brigate di fanteria e di presidio che ne sono sprovviste). Il piano è arrivare massimo entro la metà del 37 con 50 divisioni su tre brigate di fanteria più una di artiglieria. Ottimo il consiglio di zio adolf, infatti di MP ne ho parecchia quindi meglio darci dentro con le fanterie. Per gli alpini ci ho pensato ma richiedono troppo tempo e non posso lascare i cinesi a rinforzarsi visto che very hard godono di un bel bonus sui PI, infatti sono entrato in guerra verso giugno così facendo. Ecco l'inizio di questa avvincentissima campagna. Capitolo I: Partendo dal ponte Marco Polo.. Venticinque divisioni sono pronte a scattare. L'intera armata del Kwangtung con cinque corpi d'armata è schierata sul confine cino/nipponico. Ai primi di giugno con il pretesto di alcuni sconti di frontiera si coglie l'occasione per impartire una lezione definitiva ai cinesi. La superiorità questa volta è netta. Le direttrici d'avanzata sono sulle ali dello schieramento. A nord per bloccare dopo una breve avanzata alcune truppe cinesi schierate su un saliente molto pronunciato e a sud dove si dovrà correre sulla litoranea per congiungersi con ciò che accadrà molto più a meridione.. Al centro la pressione che secondo i piani dovrebbe essere lieve in realtà è di inaudita potenza poiche entro la prima settimana si deve immediatamente prendere Beijing con i suoi campi d'aviazione. Tali aeroporti serivaranno ottimamente i due gruppi tattici che dovranno colpire le industrie e le infrastrutture della cina comunista. Questa azione serve per impedire che possano correre in aiuto dei nazionalisti. L'azione riesce e al sud e al nord gli obiettivi sono presto raggiunti con la formazioni di due sacche, la maggiore però a nord. A sud però il vero obiettivo è attraversare il grande fiume Huag He prima che il nemico ci si possa saldamente attestare. Varcato il fiume ci si dovrà porre al centro sulla difensiva mentre sulla litorane si dovrà puntare verso la penisola di Quingdao comprendente l'omonima città e il suo importantissimo porto. Tra quingdato e il fiume Huag He se possibile si dovranno conquistare gli aeroporti di Jinan. 1) Scoppio delle ostilità dal confine cinomanciuriano 2) Prima rapida vanzata e basi per le prime sacche 3) L'avanzata alle estremità e definizione della sacca centrale e a nord Trecento bombardieri tattici si dedicano alle infrastruttre dei rossi e altri 200 all'industria nemica: è il randello dell'aviazione dell'esercito Capitolo II: L'armata che venne dal mare.. Per non dar tempo ai nazionalisti di correre in aiuto dello stato fantoccio posto al confine con la manciuria la prima armata d'assalto partita da Taiwan inizia la propria invasione del continente. Primo obiettivo: Shangai con il suo porto naturalmente. L'azione è a dir poco spettacolare. La I Armata d'Assalto è composta da 4 corpi d'armata. Tre impiegati subito nella prima ondata più uno come riserva tattica. La copertura aerea è affidata all'aviazione imbarcata della flotta riunita dell'ammiraglio Nagumo: si tratta della Kido Butai. Mentre l'aviazione dell'esercito opera a nord come randello tattico qui vista l'eseguità degli apparecchi compensata però dall'altissima perizia dei piloti si procede di fioretto. Lo sbarco vero e proprio avviene a sud e a nord di Shangai. A nord il VI corpo d'armata e sud il VII e VIII corpo d'armata. Nonostante i rifornimenti sbarcati siamo per 30 giorni con il VI corpo i genieri creano un porto artificiale per sopperire anche se in misura assai limitata alle necessità della truppa combattente. Per questo obiettivo primario da conquistare a ogni costo è Shangai. La città viene subito accerchata, i grossi calibri di quattro vetuste corazzate aprono il fuoco per tre giorni di file mentre l'aviazione imbarcata fa saltare i nidi di resistenza rimasti. Entra a Shangai il comando della I armata d'Assalto per dirigere dalla prima linea le operazioni. Non c'è tempo da perdere si devono occupare le alture dell'interno prima dei nazionalisti. 1) Lo sbarco ha inizio: il nemico resiste 2)Intervento dell'aviazione imbarcata per ammorbidire la situazione 3) La corsa verso l'interno ha inizio L'avanzata verso l'interno è in un primo moment agevole. L'aviazione imbarcata che è intervenuta in massa su Shangai opera in tre raggruppamenti. Uno per ogni portaerei. Nord, centro e sud della testa di sbarco. Devono colpire eventuali concentramenti nemici ma cosa ancora più importante informarci sulle loro mosse in riposta all'invasione. Alcune colline vengono presto occupate aumentando così la profondità della testa di ponte. Con l'avanzata però si complicano anche i rifornimenti e alcune unità devono attendere prima di riprendere la marcia. Questo da tempo al nemico di occupare l'importante quota 98 nota anche come Zhuji. Qui alcuni reparti nazionalisti ritiratisi nei precedenti scontri supportati da milizie appena giunte induriscono la loro resitenze e bloccano l'avanzata. Brigate della trentaduesima e della quarantesima tentano di aggirare l'ostacolo ma sono bloccate. Anche a sud un proseguimento dell'avanzata lungo la costa deve fermarsi per mancanza di rifornimenti e per lo scontro con alcune brigate da montagna nemiche ben trincerate e supportate da un intenso fuoco d'artiglieria.. Si pensa di far intervenire la riserva tattica dell'armata ma il problema è dove?una volta utilizzata non vi saranno altre unità pronte nell'immediato..
Capitolo III: Verso Nanchino Il IX Corpo d'Armata tenuto come riserva tattica viene fatto sbarcare a est di Nanchino, captale nemica. Il piano prevede l'accerchiamento della capitale e il suo successivo assalto da più lati. Sulla carta l'operazione si presenta da manuale ma i nazionalisti stanno facendo covnergere molte unità e il loro fronte già in molti punti si sta irrigidendo, in ogni caso questo nuovo sbarco pare aver creato una certa sorpresa quindi la marcia di avvicinamento ha inizio. L'aggiramento a nord della capitale ha inizio, si tenta anche un primo assalto frontale che però poco dopo viene sospeso per via delle scarse forze disponibile, molte sono impegnate nella manovra accerchiante da sud dove la resistenza è molto forte e il fronte più ampio apposta per rendere più facili le operazioni. Intato l'aviazione imbarcata colpisce senza sosta le unità a difesa della capitale nemica e quelle poste a sud dove come già detto si stanno incontrando parecchie difficoltà a chiudere quel lato della tenagli. Ancora più a sud si procede ulteriormente verso l'interno. L'irregolarità del fronte nemico porta alla creazione di alcuni facili sacche che però poi richiedono parecchio tempo per essere eliminate. Più di una volta l'aviazione delle portaerei interviene e fa saltare i punti di resistenza creatisi. Sempre a meridione prosegue una lenta avanzata sulla litoranea. Un passo montanto particolarmente difficile difeso da ottime unità nazionaliste viene prima aggirato e poi ridotto in una battaglia durissima dove la superiorità numerica conta assai poco vista la natura impervia del terreno che impedisce lo dispiegamento ottimale della grandi unità. Intanto grazie ad un aggiramento più ampio la capitale nemica è serrata su tre lati, manca l'ultimo ma le unità sono troppo esauste cosi mentre le punte avanzate si mettono sulal difensiva inizia l'attacco alla capitale nemica. L'aviazione imbarcata appoggia come può le truppe nemiche, l'artiglieria da ottima prova di se ma si prosegue lentamente. Alla fine i combattimenti dureranno oltre 20 giorni.. però questo ha portato un successo non previsto ma altamente gradito. Vista la dura resistenza opposta a Nanchino i nazionalisti hanno tentato di infiltrare due intere armata poco più a sud per puntare sulla costa e tagliare in due le truppe sbarcate. Per poco il loro piano non riesce ma spingendosi così in profondità lasciano i fianchi troppo sguarniti. In particolare dove si trova solo una unità della milizia si concentra tutta l'aviazione aeronavale disponibile e grazie ad un rapido ricongiungimento a nord di Nanchino la spedizione cinese si rileva un disastro poichè si ritrova accerchiata. La riduzione di tale sacca sarà lunga e penosa con alcuni tentativi di rottura molto vicini al successo..ma alla fine si riesce ad eliminare due armate cinesi. E' il primo grande successo dall'inizio dello sbarco. 1)Lo sbarco del IX Corpo d'Armata 2) Verso Nanchino da nord, attacco alla capitale fallito e difficoltà con la parte sud della tenaglia per via delle due armate nemiche che puntano al mare. Si vede anche un mini aggiramento a sud 1) Ulteriore sacca a sud nell'interno 2) Combattimenti intorno a Nanchino e avanzata per chiudere due sacche (Nanchino stessa) e poco più a sud 1) Nanchino conquistata, unità motorizzate verso nord lungo la costa, eliminazione della sacca a sud e nuova avanzata verso meridione 2) Particolare dell'eliminazione di parte delle due armate cinesi insaccate. In parte già arrese in parte sfuggite all'accerchiamento
Già, precedentemente è stato un modo troppo morbido di affrontare i cinesi! Ma l'intento di concentrarsi su l'industria valeva il risultato :indiff:
Capitolo IV: La fine dello Shanxi e della Cina Rossa Mentre lo sbarco a sud proseguiva come abbiamo già raccontato ritorniamo agli eventi iniziati con l'attacco dell'armata del Kwangtung. Lo Shanxi, fantoccio cinese, si vede presto ridotto ad una iritirata su tutto il fronte. L'accerchiamento del suo saliente a nord, una sacca al centro e lo sfondamento a sud con il dilagare verso la cina Nazionalista rendono la sua resa solo una questione di tempo. Il vero nemico comunque è la Cina Comunista e quella nazionalista. Per i rossi in parte si è provveduto con l'utilizzo dell'aviazione tattica contro industrie e infrastrutture. Nonostante ciò stanno cercando di correre in aiuto dello Shanxi ma molto lentamente per la mancanza di rifornimenti e le continue interruzioni stradali. Lo sfondamento a sud deve essere molto rapido poichè si deve evitare che il nemico si possa attestare sullo Huang He. E' fondamentale prendere anche le alture a sud del fiume che rappresenterebbero una ottima linea difensiva in attesa che si concludano altre operazioni. Oltre a ciò si deve effettuare una conversione la penisola di Quingdao. Prima di giungerci però deve essere occupata l'altura di Jinian con i suoi preziosissimi aeroporti da cui parte la caccia cinese. Per le alture intervengono i gruppi comando del III, IV e V corpo d'Armata. Sbaragliano una unità di miliziani cinesi e si attestano saldamente a difesa dei campi d'aviazione. La presa di questo snodo permette alla 18. divisione di puntare verso la penisola di Quingdao. Marcia lunga e solitara, ma con le spalle ben protette per impedire l'afflusso di rinforzi nemici. Rimanendo in questo settore la reazione cinese non si è fatta attendere e vengono lanciate tre divisioni per per ripredere gli aeroporti di Jinian. I battaglioni comandi tengono testa e resistono. Per oltre tre settimane i continui attacchi cinesi vengono respinti. L'aviazione imbarcata viene spostata per 5 giorni per alleggerire il compito dei difensori. Alla fine i nazionalisti desistono e rimangono attestati ai bordi di Jinian. La mancanza di rifornimenti da entrambe le parti crea una situazione di stallo sui contrafforti montuosi a sud dell'Huang He. La 18. divisione intanto prosegue lungo la costa e inizia l'attacco a Quingdato. Il nemico è forte e ben armato. Nonostante l'isolamento ha ancora rifornimenti per alcune settimane. Intervengono i grossi calibri delle corazzate e l'aviazione di una portaerei leggera chiamata appositamente ad appoggiare l'azione. Per bloccare meglio il porto di Quingdato la flotta sottomarina esegue varie operazioni di blocco. L'I-26 in una sola giornata ferma e silura tre navi carbonifere cinesi partite da Vladivostock. Nonostante l'aiuto dei sovieti questo inverno niente carbone per il geralissimo Chiang Kai-shek. Dopo 19 giorni di duri scontri Quingdao cade. Un nuovo porto dopo alcune riparazioni è pronto ad accogliere i rifornimenti nipponici. Tornano al fronte principale della manciuria l'avanzata contro Shanxi procede speditamente. Al centro ci si attesta in alcune zone boscose per parare la prevedibile offensiva della cina comunista appena vi sarà la capitolazione dello Shanxi. La capitolazione avviene poco dopo. Al centro si decide di fargli avanzare volutamente. Senza rifornimenti e con le strade sotto continuo bombardamente i rossi si muovno piano ma massicciamente. Alcune unità manciuriane con compito di avanguardia vengono sbaragliate dalla marea rossa che poco dopo inizia ad impegnare le divisione del III e IV Corpo d'Armata. Intanto a nor su un terreno impervio e con scarse infrastrutture avviene una manova di ampia portata che prevede la conquista di alcune aree dello Xibei San Ma per poi piegara verso sud in modo da piombare sulla cina comunista settentrionale. L'operazione per via della pessima logistica avviene più lentamente del previsto e i rossi hanno il tempo di portarsi sulla difensiva. Infuria una violenta battaglia campale. 65.000 soldati dell'esercito imperiale contro 120.000 rossi. Trecento bombardieri tatti vengono sottratti dagli attachi logistici e inviati a supportare le truppe attaccanti. Intanto al centro le nostre unità sono al limite della rottura e avvengono alcuni ripiegamenti tattici. Con il grosso dei rossi impegnato a nord a respingere il nostro attacco e al centro a continuare l'avanzata alcuni raggruppamenti nipponici riescono a colpire la cina comunista dal sud. Per parare questo colpo Mao prima sospende l'avanzata al centro che permette di riorganizzare le nostre forze e poi sottrae contingenti alle difese settentrionali. Questa mossa permette di impiegare a fondo parte delle riserve pronte ad attaccare i rossi da nord. Rispetto a dove infuria l'offensiva principale si riesce a sfondare in una area adiacente debolmente difesa. la 12, l'8 e la sedicesima più reparti della ventesima divisione riescono a passara tagliando in due il fronte dei rossi ricongiungendosi con le unità avanzanti a sud della cina comunista. Tagliate in due le forze nemiche si piomba sulla capitale nemica sgurnita. I rossi barcollano e si sfaldano. La sacca creata con le truppe comuniste avanzate troppo in profondità viene piegata e ridotta assieme all'alleato manciuriano mentre al nord termina la grande battaglia campale con la completa rotta dei rossi. Pochi giorni dopo lo stato comunista capitola senza condizioni. 1) La chiusura delle tre principali sacche contro la Shanxi, avanzata verso sud per puntare sulla piccola penisola visibile a destra (penisola di Quingdao) 2) La cina comunista si è spinta troppo a est e anche se ha sfondato parte della linea difensiva nella regione boschiva si è trovata accerchiata grazie alla manovra visibile che ha portato alla chiusura della tenaglia con il ricongiungimento delle unità da nord a sud. Infuria ancora la battaglia principale a nord. A destra di questo scontro campale è avvenuto lo sfondamento decisivo per la chiusura della sacca. Sulla destra si vede anche l'attacco cinese all'aeroporto appena conquistato e difeso solo dai battaglioni comando.
Complimenti per la splendida partita! E soprattutto per l'ottima cronaca degli eventi ! :applauso::applauso::applauso:
Capitolo V: Conginungimento Terminate le grandi battaglie contro la Cina comunista al nord iniziava un breve periodo di riorganizzazione e ridispiegamento delle forze. Oltre a ciò ci prevede qualche piccola correzione del fronte per renderlo più uniforme così da liberare forze necessarie alla prossima grande offeinsiva in questo settore. Si registrano anche alcuni scontri con il fantoccio senttentrionale cinese: lo Xibei San Ma, ma si tratta di operazioni a carattere locale che hanno come unico scopo una lenta e tranquilla avanzata approfittando denne fallite offensive nemiche. Torniamo quindi al sud. Con la preasa di Nanchino e la distruzione di due armate nemiche più altri contingenti minori si cerca di congiungerci con l'Armata del Kwangtung. A tale scopo si fa sbarcare una divisione della guardia imperiele (motorizzata), l'avanzata inizialmente è indisturbata e si decide di piegare verso nord per tentare l'insaccamento di alcune unità situate nell'interno. La decisione non si rivela esatta poiche scatena la reazione di due corpi di fanteria cinese e alcune unità montane. Prima si sosponede l'attacco e poi incalzati dal nemico si ripega precipitosamente, la ritirata si ferma solo grazie all'invio di due divisioni territoriali (guarnigioni) per erigere un muro difensivo. Lo spostamento verso il mare del nemico ha però aperto una falla nell'entroterra e si tenta una avanzata infilando nella falla prima la 32. divisione seguita subiro dopo dalla 44. e 45. L'operazione ha successo e dopo un ulteriorse sbarco il congiungimento è effettuato. Le unità nemiche che avevano raggiunto il mare e vi si erano saldamente attestate rimangono tagliate fuori.I Intanto anche la l'avanzata verso l'entroterra prosegue e la stessa cosa, anche se assali lentamente, avviene lungo la costa meridionale. Durante queste avanzate ulteriori sacche vengono create ma sono nulla in cofnronto all'offensiva che sta per scattare al nord. Con la resa dei rossi e la riorganizzazione del fronte si sono liberati un corpo d'armata e unità minori. Approfittando dei duri scontri difensivi che inchiodano il grosso dell'esercito nazionaliste nell'interno si decide di calare da nord fino a congiungerci con il IX Corpo d'Armata che sta combattendo per aprirsi la strada fino alla regione dei laghi denominata Dongting Hu. La calata da settentrione è piuttosto facile. Le rare resistenze vengono fatte saltare dall'intervento tattico in massa ora che si è liberato dai compiti di bombardamento strategico e logistico che l'hanno visto impegnato sulla cina rossa. Dopo poche settimane si giunge a questo nuovo e importante congiungimento. Il III corpo d'Armata e il IX si incontrano sui bordi del Dongting Hu. Una sacca delle dimensioni di una nazione si era appena chiusa. Restava ancora molta strada per conquistare tutta la cina ma da questo colpo le forze nazionaliste non si potranno di certo riprendere. 1) Verso il congiungimento delle due armate 2) La sacca sul litorale, altri accerchiamenti nell'interno e lo scontro per l'aeroporto di Jinian di cu isi è detto in precedenza e che dura ancora 1) Panoramica Generale 2) SIprosegue lentamente la marcia verso sud 1) Scontri nell'interno e nuove sacche vengono chiuse 2) Le due armate e il raggiungimento del lago Il più grande successo delle forze nipponiche in terra