[ AAR ] ITALIA 1861: AVANTI SAVOIA

Discussione in 'Victoria: Un Impero Sotto il Sole' iniziata da alberto90, 3 Agosto 2013.

  1. alberto90

    alberto90

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    AVANTI SAVOIA

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    PARTE PRIMA
    All' atto di nascita del Regno d' Italia, il 17 marzo 1861, l' esercito regio poteva contare il confortante numero di 240.000 uomini, divisi in 5 armate, mentre la flotta contava solo 21 navi, di cui 2 adibite al trasporto di truppe.

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    Il regno d' Italia nel 1861

    Fu subito iniziata la costruzione di altre 6 navi da guerra nei vari porti del regno e già nella primavera del 1862 il ministro della marina diede l' annuncio della creazione della Seconda Squadra Navale da Guerra, forte di 6 navi di stanza a Napoli.
    Contemporaneamente giunsero a Torino ambasciatori di alcuni piccoli regni tedeschi offrendo un alleanza militare non vincolata. Il governo italiano accettò e l' alleanza, già estesa alla Francia, si allargò con Amburgo, Lippe-Detmold e Sassonia-Weimar.

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    Il sistema di alleanze nel 1863
    Nel corso delle trattative con i rappresentanti dei piccoli regni tedeschi, il governo italiano iniziò a valutare una serie di piani bellici da portare a termine a breve termine, con lo scopo di creare un impero coloniale degno del nuovo regno e sufficientemente esteso da poter fare concorrenza con gli imperi britannico e francese, allora in piena espansione.
    La Francia possedeva già la costa algerina nonchè l' Indocina e una serie di isole nei Caraibi, gli inglesi governavano il Canada, l' India, alcune aree in Africa e nei Caraibi.
    L' Italia poteva scegliere in realtà solo pochi obbiettivi, abbastanza fragili da poter essere conquistati senza spargimenti di sangue eccessivi. I più vicini alla penisola erano la Tunisia e il Marocco. La prima era legata con un trattato di mutua difesa con l' Impero Ottomano, debole rispetto al secolo precedente ma ancora molto pericoloso, mentre il secondo non aveva alleati. Inoltre, il possesso del Marocco avrebbe permesso alla nazione conquistatrice di controllare la riva meridionale dello Stretto di Gibilterra e di aprirsi la strada per la conquista dei vasti e inesplorati territori lungo la costa Atlantica dell' immenso continente nero.
    Fu così che, alla fine di ottobre del 1863, la scelta degli strateghi italiani cadde sul Marocco. Per la sua conquista furono deputate la 4° e la 5° armata, di stanza a Napoli e Palermo per un totale di 60.000 uomini, trasportati in tre scaglioni dalle due navi da trasporto, scortate dalla Prima Squadra Navale da Guerra.
    L' operazione fu denominata " Ercole " e scattò all' alba del 5 febbraio 1864, quando il primo contingente di 20.000 uomini si imbarcò a Napoli.
    Cinque giorni dopo la flotta era all' ancora al largo delle coste di Tafersit, sulla costa nord del Marocco compresa tra l' Algeria e il dominio spagnolo di Tetuan.
    Alle 6 di sera del 10 febbraio il Regno di Italia dichiarò la guerra coloniale contro il Marocco e all' alba successiva, 11 febbraio 1864, 20.000 soldati della 4° armata italiana sbarcavano nei pressi di Tafersit, che fu posta sotto assedio.
    3 mesi dopo, l' 11 maggio la città cadde per fame e gli italiani la usarono come testa di Ponte per le successive ondate.

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    La testa di ponte di Tafersit

    Per tutta l' estate del 1864 gli italiani sbarcarono rinforzi e rifornimenti e ai primi di ottobre le due armate presero la via dell' interno, conquistano una dopo l' altra tutte le città e le oasi che i marocchini difendevano strenuamente nonostante la stratosferica inferiorità numerica.
    Nel dicembre del 1865 i marocchini comunque arrivarono a mettere in campo un esercito di 22.000 uomini, ma ormai gli italiani avevano preso tutte le regioni dell' interno e della costa atlantica, pertanto l' ultima disperata battaglia dei marocchini fu combattuta nei pressi di Marrakesh il 12 dicembre.
    La città era stata catturata 4 giorni prima dalla 4° armata. Il 10 gennaio 1866 il re del Marocco si arrendeva e prendeva la via dell' esilio, mentre il governo italiano prendeva trionfalmente possesso della Colonia Marocchina, dopo aver sacrificato alla causa quasi 10.000 uomini tra morti in battaglia e a causa delle malattie. La prima guerra di espansione del neonato regno d' Italia era vinta.

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    Il regno d' Italia con la Colonia Marocchina

    Ma la pace ebbe breve vita, così come l' entusiasmo. Due settimane più tardi, mentre gli uomini della 4° e della 5° armata stavano ancora viaggiando verso l' Italia, il governo prussiano offrì al governo di Torino l' alleanza, in cambio dell' entrata in guerra dell' Italia al suo fianco contro l' impero Austriaco. Dopo qualche ora di rapide consultazioni, il 24 gennaio 1866 il governo italiano accettò, forse sopravvalutando le proprie forze, e fu dichiarata la guerra contro l' Austria. L' obbiettivo era di strappare all' impero il Veneto.
    Tre armate, la 1°, la 2° e la 3°, per un totale di 180.000 uomini avrebbero attraversato il confine invadendo il Veneto e il Trentino, con l' obbiettivo di minacciare Vienna da sud, mentre i prussiani e i loro alleati germanici dovevano attaccare la Boemia e la Moravia e puntare su Vienna da nord, cercando anche di tenere testa a Sassonia e Baviera, i più temibili alleati dell' Austria.
    Purtroppo per gli italiani le cose non andarono esattamente come previsto, anche se all' inizio le tre armate sabaude riuscirono a conquistare Venezia, Padova, Bolzano e tutto il Veneto fino al Piave, sconfiggendo addirittura alcuni contingenti austriaci.
    Ma con il sopraggiungere della primavera gli austro-ungarici scatenarono la controffensiva e in breve ricacciarono gli italiani oltre i confini prebellici, riuscendo ad isolare e distruggere un' intera armata, la 2°, che era a Venezia.
    Alla fine dell' anno, con le due armate rimaste ed un totale di nemmeno 100.000 uomini, gli italiani erano in gravi difficoltà, mentre gli austriaci entravano in Brescia, Bergamo, Milano, Ferrara, Bologna e Modena. La stessa situazione accadeva, più o meno, ai prussiani, assediati in Slesia dagli austriaci e cacciati dai domini renani dalle sorprendendi forze bavaresi.
    Le truppe italiane decisero di ritirarsi verso il meridione, tentanto di salvare più vite possibili mentre il governo intavolava trattative per una pace separata.
    Alla fine, il 12 aprile 1867, il regno d' Italia cedeva all' Austria la Lombardia, dopo aver perso quasi 80.000 uomini.

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    La cessione della Lombardia all' Austria
    A nord la Prussia ottenne la pace pochi giorni dopo e fu costretta a cedere alla Baviera Gotha, Saarbruken e Kulzbach. In definitiva alla Prussia andò decisamente meglio dell' Italia, che era stata costretta a cedere un' intera regione.

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    Le conquiste della Baviera a discapito della Prussia
    Il governo italiano fece una ben magra figura con il Mondo dopo quella umiliante pace. Nessuno aveva costretto nessuno ad entrare in guerra contro l' Austria e se l' Italia fosse rimasta neutrale la Lombardia sarebbe rimasta nelle mani dei Savoia e 80.000 uomini non sarebbero stati massacrati.
    Ora, per il regno d' Italia la china da scalare per tornare tra le prime potenze mondiali si faceva ardua e i sacrifici sarebbero stati molti. Nonostante tutto il governo rimase in carica e i cittadini del regno continuavano a ripetere a gran voce il grido di battaglia adottato dai sovrani: Avanti Savoia. Sempre e comunque.

     
  2. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    mh. non male, tranne la guerra europea... ti consiglio di fare basi navali in marocco e partire con colonie in africa
     
  3. alberto90

    alberto90

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    Infatti più o meno è quello che intendo fare.
     
  4. cohimbra

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    Ti seguo!

    PS. uccidi i Savoia
     
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  5. ronnybonny

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    Mi piace l'inizio :approved: aggressivo sempre
     
  6. Pandrea

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    Occhio al BadBoy. Forse il Marocco era meglio la classica annessione in due stadi, prima tutte le province tranne la capitale e con una seconda guerra la capitale. In questo modo avresti preso solo 2 BB e non 20.
     
  7. alberto90

    alberto90

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    Per ora il badboy è sotto controllo. E non prevedo guerre di annessione a breve. Devo potenziare esercito, eliminare i convogli mercantili che mi ciucciano un sacco di spese ( che sto cercando di ridurre al massimo in modo da poter finalmente guadagnare e dare inizio ai miei piani di conquista dell' africa interna e di riconquista della Lombardia agli austriaci che, a quanto pare sembrano invincibili.
     
  8. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Purtroppo ricordo bene come in Vic1 l'Austria, se non adeguatamente mazzuolata a ripetizione diventa molto potente... prova ad allearti con la Russia.
     
  9. alberto90

    alberto90

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    Avevo in mente di farlo infatti ... solo che non credo che la russia da sola basti. Dovrei creare una vera e propria coalizione ... Prussia ( o germania quando e se nascerà ), Russia, Ottomani, Francia, Italia e magari anche Inghilterra.
     
  10. Pandrea

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    La Germania unita basta e avanza da sola. La Russia dipende, se assomigli al suo omologo storico (divisioni, divisioni, divisioni) può anche bastare.
     
  11. alberto90

    alberto90

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    Comunque dopo la sconfitta nella guerra del '66 - '67 la Prussia non ha potuto creare l' unione. Quindi vedremo.
     
  12. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    dovrebbero esserci degli eventi che coprono questo caso... ma non saprei di preciso, è un po' che non tocco vic
     
  13. alberto90

    alberto90

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    PARTE SECONDA
    Il regno d' Italia, a partire dalla tarda primavera del 1867 iniziò la lunga fase di stabilizzazione e di ripresa. In tre anni di sacrifici, rinunce, tagli e tasse la situazione economica fu migliorata, anche se le uscite continuavano ad essere superiori, seppure di poco alle entrate, e grazie agli arruolamenti più o meno forzosi e alle coscrizioni annuali, l' esercito regio fu portato, nel 1870, a 282.000 uomini, mentre la flotta era stata depauperata delle navi mercantili, costose e poco utili, alle sole unità da guerra, per un totale di 17 scafi.
    Risolte alla grossa i problemi derivanti dalla sconfitta patita nel 1867, il governo regio prese a preparare i piani per nuove espansioni, sperando di trovare risorse in eccesso da vendere con cui rimpolpare le casse statali.
    Prima di avventurarsi all' estero però, era necessario eliminare la minaccia costituita dallo Stato Pontificio, alleato della Francia e potenziale porta d' ingresso dei gallici nel regno.
    Attaccare il Papa non sarebbe stato un impegno esagerato, ma solo a patto che quest'ultimo non godesse della protezione dei francesi, e alla fine del 1872 il governo italiano venne a conoscenza che l' alleanza tra il Romano Pontefice e l' imperatore dei Francesi al momento non era in atto, poichè i francesi erano impegnati nella guerra contro i prussiani e i loro alleati.
    Furono così approntati i piani di invasione, affidata alla 4° e alla 6° armata, da poco istituita, per un totale di 80.000 uomini, che avrebbero attaccato lo Stato Pontificio rispettivamente da sud e da nord.
    All' alba del 28 ottobre 1872 l' ambasciatore italiano presso la Santa Sede lasciò Roma dopo aver annunciato lo stato di guerra in atto tra gli stati.
    La guerra fu rapidissima: il 5 novembre le milizie pontificie furono annientante a Mentana dalla 4° armata, mentre la sesta, a nord, assediava Viterbo, il 23 novembre la città cadeva mentre Roma veniva presa il 15 dicembre.
    Cinque giorni dopo lo Stato Pontificia cessava di esistere, il Papa restava prigioniero nel Vaticano accontentandosi di scomunicare il re, il governo e il popolo di Italia.

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    La conquista di Roma
    Nell' estate del 1873 il governo liberale fu costretto a dimettersi a causa delle sempre più frequenti rivolte scoppiate in tutto il centro-sud della Penisola e in alcune aree del Marocco.
    Mentre l' Italia affrontava la minaccia dei contadini inferociti, l' Austria era entrata in guerra con l' Impero Ottomano, scatenando un conflitto generale in mezza Europa, poichè anche la Francia, già impegnata contro i Prussiani ma senza possibilità di vere battaglie ( la Baviera neutrale separava le due nazioni belligeranti ), scese in campo a fianco degli Ottomani.
    La Prussia intanto aveva invaso nuovamente la Danimarca e combatteva contro gli svedesi, alleati dei francesi. Sia Francia, che Prussia che impero Ottomano inviarono molte missive diplomatiche chiedendo al regno d' Italia di scendere in guerra al loro fianco, ma l' Italia rifiutò ogni proposta. Schierarsi con gli Ottomani avrebbe significato combattere contro l' Austria, e ancora troppo fresco era il ricordo della sconfitta patita solo 5 anni prima proprio ad opera degli austriaci; unirsi ai prussiani avrebbe implicato lo scontro i francesi, altrettanto pericolosi, mentre unirsi ai francesi avrebbe significato la guerra non solo ai prussiani ma anche agli austriaci e ai russi. Avversari decisamente troppo potenti per un regno nato solo da 10 anni e alleato con Oldemburgo e Brandeburgo.

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    Le alleanze nel 1868

    Nel 1874 però l' Impero Ottomano era ormai in balia degli austriaci, già padroni della Serbia, e in tutto l' impero ancora non occupato dagli imperiali, le rivolte dilagavano senza controllo.
    Era il momento ideale per attaccare la Tunisia, alleata degli Ottomani, ma praticamente priva di soldati e di difese. Inoltre nessun esercito ottomano avrebbe mosso un dito per salvare un alleato di così poca utilità, considerando che Istanbul era minacciata da oltre 200.000 austriaci.
    Fu così che l' 8 novembre 1874 fu dichiarata la guerra.
    I piani di invasione erano molto semplici: la 4° e la 5° armata ( 60.000 uomini in tutto ), avrebbero attaccato la Tunisia da nord e da sud mentre la flotta avrebbe dato la caccia alle navi ottomane che avrebbero tentato di portare aiuto ai tunisini.
    Andò tutto come previsto e nel giro di soli tre mesi Tunisi era nelle mani degli italiani ed entro luglio l' intera Tunisia era stata occupata.
    La pace fu firmata con la Tunisia il 4 agosto 1875. L' impero Ottomano invece rifiutò ogni cessione e ogni trattato di pace, benchè umiliato dagli austriaci, che gli avevano sottratto parecchie province tra Bosnia e Croazia.


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    La testa di ponte di Tunisi
    E l' Italia si trovò impegnata in una guerra con gli Ottomani, senza speranza di una conclusione a breve termine e con il rischio di trovarsi contro altre nazione arabe.
    Il futuro si presentava decisamente cupo per il regno dei Savoia.

     
  14. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Mumble mumble. Che tu lo sappia: la Francia considera Tunisia e Marocco roba sua e ti attaccherà se non sarai abbastanza potente da impaurirla. O ti ci allei o ti crei alleanze antifrancesi (Spagna, Belgio, il sogno Regno Unito...).

    Secondo me devi aiutare la Prussia. La Germania è l'alleato naturale dell'Italia: stessi nemici (Francia e Austria) e zero conflitti d'interesse.
     
  15. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    tra l'altro penso che avrai gioco facile contro gli ottomani, da quanto si vede sono messi maluccio..
     
  16. alberto90

    alberto90

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    Per il momento la Francia se è stata buona buona ad aiutare gli Ottomani a sedare la miriade di rivolte esplose dopo la disfatta contro gli austriaci e al momento in cui sono io ( inizio 1881 ) è in guerra con l' Austria, che io ho appena tenuto a bada dopo 13 mesi di guerra, senza perdere terreno e costringendola a pace bianca, dopo averle inflitto quasi 90.000 morti in 4 battaglie. Adoro il manpower XDDDDD.
    E ci sono altre novità che saprete domani quando posterò la terza parte ...
     
  17. alberto90

    alberto90

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    PARTE TERZA
    La speranza di concludere quanto prima la pace con gli Ottomani, nutrita senza segreti dal governo italiano, fu esaudita nei primi mesi del 1876 quando l' ambasciatore turco a Roma, divenuta capitale del regno del 1874, fece sapere che il suo governo era disposto a firmare una onorevole pace bianca, che tornava comoda ed entrambe le parti.
    Il trattato di Roma fu dunque firmato il 4 marzo 1876.

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    L' Impero Italiano, 1876

    Nei due anni successivi la situazione economica del regno non era migliorata granchè, nonostante gli sforzi nel nuovo governo moderato, salito al potere il 5 maggio 1876, tuttavia si era in grado di mantenere un esercito forte di quasi 250.000 uomini e una flotta di oltre 20 navi. Secondo molti esponenti dell' opposizione l' unico modo per reperire più denaro da investire in opere pubbliche e per finanziare nuove armate e navi, era impossessarsi delle ricche terre agricole che per oltre 400 anni erano state la fortuna dell' impero spagnolo: Cuba, Haiti e Dominica, che oltre al resto, erano anche le ultime terre rimaste indipendenti nella regione caraibica.
    Per quasi un anno si discusse animatamente sulla questione e ben presto le istanze dell' opposizione trovarono consensi anche nelle file del governo, tanto e vero che alla fine del 1877 erano in molti a premere per una spedizione nei Caraibi.
    Fu così che ai primi di dicembre la 1° armata, 60.000 uomini, si imbarcò sulle 6 navi da trasporto scortate dalla flotta da guerra e prese il mare verso occidente.
    45 giorni più tardi, il 24 gennaio 1878, la flotta fu davanti alle coste meridionali della Repubblica Dominicana, pronta ad attraccare. Il mattino dopo, quando la guerra fu ufficialmente dichiarata, l' armata sbarcò senza trovare ostacoli e 5 giorni dopo l' esercito dominicano era già un ricordo.
    Il 15 aprile cadeva la capitale e tre giorni dopo la Dominica era divenuta possedimento italiano, al prezzo ridicolo di 580 morti e 245 feriti.
    L' entusiasmo fu talmente grande che già due giorni dopo l' armata era entrata in Haiti, la parte occidentale della Dominica, che il 30 maggio fu annessa, praticamente senza colpo ferire.
    Il 5 giugno fu la volta di Cuba. L' esercito cubano fu letteralmente spazzato via con una sola carica alla baionetta il 12 giugno e il 5 settembre, dopo aver preso i capoluoghi dei distretti meridionale e centrale, fu conquistata L' Avana.
    Il 10 settembre Cuba era colonia italiana. In meno di 9 mesi il regno aveva preso due isole dei Caraibi ( le più grandi tra l' altro ) perdendo in totale 1500 uomini tra morti e feriti.

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    I Caraibi italiani, 1878
    Il 1878 fu ricordato come l' Annus Aureus del regno, anche se gli effetti guadagni economici furono assai più scarsi del previsto. Tuttavia le grandi coltivazioni di tabacco destarono molto interesse nei conquistatori e nelle città italiane già nei primi mesi del 1879 furono molti i sigari in circolazione.
    Dopo aver concluso con le popolazioni locali patti di tolleranza, che evitarono pericolose rivolte, l' armata italiana fu rimpatriata nell' estate del 1879 e giunse a Genova agli inizi dell' autunno, appena in tempo.
    Il 16 ottobre 1879 improvvisamente l' Austria dichiarò guerra all' Impero Italiano. Le ragioni del conflitto, scoperte solo al termine della guerra, erano naturalmente di ragione strategica: gli austriaci temevano l' espansionismo italiano e speravano di distruggere la potenza militare italiana schiacciandone l' esercito e magari conquistando regioni strategiche.
    La sorpresa fu completa. Tuttavia gli austriaci non furono sufficientemente rapidi nel passare all' offensiva e gli italiani ebbero tutto il tempo di mobilitare 70.000 uomini e di schierarli a sud del Po.
    La linea difensiva principale contava 252.000 uomini in 5 armate, oltre alla riserva appunto dei 70.000 coscritti, per un totale di 322.000 soldati. L' Austria ne aveva, in prima linea, meno della metà.
    Furono quindi gli italiani a passare all' attacco già il 20 ottobre e ad ottenere una serie di successi sui piccoli contingenti austriaci nella zona. Tra la fine di dicembre del 1879 e la tarda primavera del 1880 gli austriaci passarono al contrattacco, quando ormai gran parte di Lombardia e Veneto erano nelle mani italiane, e per qualche tempo sembrò che questi ultimi dovessero soccombere.
    Ma questa volta la resistenza fu accanita e gli austriaci, pur infliggendo gravi perdite alle armate italiane, perdite che venivano rapidamente colmate grazie alla vasta mobilitazione messa in atto, ne subivano anche di peggiori.
    Nella sola battaglia di Parma ( 24 giugno 1880 ) gli austriaci persero 35.000 uomini mentre gli italiani ebbero 24.000 caduti.
    Sul finire dell' estate l' offensiva austriaca si arenò, dopo aver portato alla conquista di Novara e di Ferrara. Gli italiani riuscivano ad ottenere quasi sempre la superiorità numerica sugli austriaci e le perdite da ambo le parti furono elevatissime.
    Dopo aver ripreso Ferrara ( 4 agosto ) e Parma, caduta nelle mani austriache in luglio, il 3 settembre, gli italiani sconfissero 2 armate austriache a Luzzara il 10 settembre, infliggendo in una sola battaglia 26.000 perdite subendone meno della metà.
    Il 25 settembre gli italiani riconquistavano Padova e il 4 ottobre cadeva anche Brescia, isolando una parte delle truppe austriache a Mantova.
    Il 30 ottobre, dopo l' ennesima pesante sconfitta subita presso Goito costata oltretutto 20.000 uomini, gli austriaci intavolarono trattative per una tregua. Infine, il 16 novembre 1880, dopo 13 mesi di guerra, Italia e Austria firmarono il Trattato di Venezia, che sanciva la pace bianca e che proclamava al mondo la fine dell' imbattibilità austriaca. Almeno per il momento.
    In totale gli austriaci avevano perso in 5 battaglie oltre 90.000 uomini e si arrivava ad un conto approssimativo di 135.000 caduti nelle altre battaglie minori.
    Gli italiani persero " solo " 78.000 morti e circa 24.000 feriti, più 40.000 civili senza tetto.
    Non si era concluso nulla, ma per gli italiani la pace bianca era sicuramente da considerare una vittoria anche se non aveva portato alla tanto sospirata riconquista della Lombardia.
    I caduti furono considerati degli eroi e i prigionieri austriaci, 12.000 furono liberati in segno di distensione. L' onta del 1867 era stata in parte vendicata e ora gli austriaci sapevano che gli italiani non erano più quelli di 13 anni prima.


     
  18. Dark_Angel_Of_Sin

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    ottimi progressi
     
  19. ronnybonny

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    P.S. L'isola con repubblica Dominicana e Haiti é l'isola di Hispaniola (chiamata anche Haiti o Santo Domingo), Dominica è un'altra isola dei Caraibi
     
  20. alberto90

    alberto90

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    Infatti mi pareva .... comunque abbiamo capito qual'è ... XDDDD che mosse mi suggerite di fare ora?
     

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