Anno 2014, Nancy, Territorio Imperiale dell'Alsazia-Lorena Una leggera foschia aleggiava nella stanza, piacevole presenza per l'uomo affondato trai cuscini di pelle del divano, troppo intento a concentrarsi sugli ultimi tiri del suo spinello per accorgersi delle notizie che il giornalista gli sputava contro dalla televisione. " ... un accordo storico, che pone fine ad oltre mezzo secolo di terrore nucleare: l'alleanza europea, guidata dalla Germania, l'Impero Cinese e l'Unione delle Repubbliche Sindacaliste Americane hanno sottoscritto un patto per ridurre il rispettivo armamento nucleare del 20%. Un primo passo verso il disarmo totale, questo, che segna la storia moderna per... " Per quanto poteva fregare a Karl, poteva pure scoppiare la guerra mondiale in quel momento, ma niente lo avrebbe distratto dagli ultimi millimetri della sua felicità verde. Avvolto nella sua armatura di fumo e stordimento, scattò all'indietro (per quanto potesse scattare un uomo nelle sue condizioni) quando vide una persona attraversare il suo salotto. "Chi szeij?" biascicò, seguendo con la testa l'uomo, perchè altro non poteva essere, che correva su per le scale. Tentò di alzarsi, ma non vi riuscì e cadde in avanti, sbattendo dolorosamente la testa contro il poggiapiedi. "Criscto cosza vuoi?" urlò, tentando un improbabile colpo di reni. Dopo averci provato una seconda volta, decise che probabilmente era meglio gattonare. Pian pianino riuscì a salire al piano di sopra, riuscendo tutto sommato a fare un rumore considerevole, vista la sua capacità motoria. Nessuna traccia dell'individuo nel corridoio. "Sce scei venudo per rubbare, allora non..." s'interruppe, quando sentì un rumore paragonabile ad una salva d'artiglieria provenire dalla soffitta. "Ma come ha fatto, si chiese, ad arrivare lassù?" Solo in quel momento si rese conto che la scala per il solaio era abbassata, precisa di fronte ai suoi occhi. "Giuro, la prossima volta ci vado piano" si giurò, sapendo benissimo che probabilmente l'avrebbe fatta ancora più forte. In suo favore va detto che il negozio di marijuana del suo quartiere era il migliore della città: l'erba che cresceva nella Mittleafrika tedesca era senza dubbio la migliore del mondo. Karl si appoggiò al corrimano per tirarsi in piedi. Gli ci volle un minutino, ma alla fine riuscì a stare eretto, più o meno. Tenendo sempre la mano contro il muro, si diresse allora verso la scala abbassata al centro del corridoio, chiedendosi, come sempre senza risposta, cosa mai lo avesse spinto un giorno a non farsi un cane da guardia per animale domestico. Barcollando, riuscì a salire in soffitta. Di diverso dal solito non c'era niente, pensò: sotto il dito di polvere che ricopriva l'ambiente e l'aria stantia che lo ammorbava, ogni cosa sembrava al suo posto. Si sedette un attimo su un'impolveratissima sedia li di fianco, tentando di riprendersi dallo svarione. Passavano i minuti e lui respirava meglio: il panico era passato e le pulsazioni diminuivano. Quando riaprì gli occhi si accorse che al centro della stanza era stato rovesciato un baule pieno di vecchi quaderni. Karl si alzò per la terza volta, una grottesca imitazione in salsa moderna della Passione, per ispezionare meglio il disordine. Si accorse che c'era un quaderno aperto in cima a tutti, con l'ultima pagina strappata. Lo prese in mano e ne scorse alcune righe, prima di girarlo e leggere il titolo "Heinz Guderian, Memorie di Guerra 1943 - 1944" recitava la prima facciata in calligrafia elegante. "Ma questo è il diario del bisnonno!" si disse il giovane, continuando a rovistare nel baule. Ben presto si rese conto che aveva tra le mani una storia che avrebbe fatto la felicità di più d'uno storico. Da buono studente, anche lui, di storia moderna, e da buon nipote, si ripromise che appena si fosse ripreso gli avrebbe dato una letta. Giusto il tempo di ascoltarsi un album dei Pink Floyd e sarebbe tornato in solaio. Già, solo uno... COMINCIA COSI' L'EPICA STORIA DELLA SECONDA WELTKRIEG DEL GENERALE (e futuro cancelliere) HEINZ GUDERIAN