Riporto quest'articolo, liberamente consultabile sul sito della rivista Analisi Difesa, dove si dicono cose importanti, è incredibili, sull'attuale missione Italiana in Afghanistan. Analisi Difesa anno 8 numero 82 EDITORIALE MISTERI AFGHANI di Gianandrea Gaiani 14 novembre - E’ proprio vero che il genio italico non conosce confini. Anche negli angoli più remoti del mondo sappiamo imporci per la nostra capacità di integrarci con le popolazioni locali, superandole spesso per capacità nelle loro caratteristiche peculiari. Tutti sanno che l’Afghanistan è una terra misteriosa ma pochi si sono accorti che dopo cinque anni di missione a Kabul e a Herat noi italiani siamo riusciti ad essere più misteriosi degli afgani soprattutto quando si tratta di raccontare le operazioni belliche. Una vecchia regola della comunicazione ci ricorda che “più si parla più aumentano le probabilità di dire sciocchezze” ma a volte anche il silenzio rischia di coprire di ridicolo specie quando si tratta del silenzio delle istituzioni. I misteri afgani o i misteri italiani in Afghanistan cominciano ad essere molti, a nostro avviso troppi per un paese democratico. Il mistero del blitz - A quasi un mese e mezzo dal blitz del 24 settembre che portò alla liberazione dei due agenti del SISMI catturati dai talebani, nulla è stato finora chiarito. Il maresciallo Lorenzo D’Auria pare sia deceduto in seguito alle ferite provocate dagli incursori britannici dello Special Boat Service. Pare, perché di certo nulla è stato detto da nessuna fonte ufficiale. Il ministro della Difesa, Arturo Parisi, in Parlamento ha ammesso di non disporre dei dettagli sull’operazione mentre secondo Massimo Brutti, vice presidente del Comitato parlamentare di controllo sui Servizi che ha ascoltato l’ammiraglio Bruno Branciforte, “il SISMI non ha elementi diretti su come si è svolto il blitz”. Possibile che né il ministro né i servizi d’intelligence sappiano raccontarci com’è andata quella vicenda ? Eppure l’operazione è stata condotta dal comando NATO di Herat, guidato dal generale italiano Fausto Macor, che ha attivato per il blitz la Task Force 45, l’unità di forze speciali italiane comandata da un ufficiale del 9° reggimento Col Moschin. Secondo quanto riferito da notizie d’agenzia, l’ammiraglio Branciforte avrebbe ammesso che alcuni italiani si trovavano sugli elicotteri quando è scattata l'operazione delle forze inglesi anche se il compagno di sventura di D’Auria ha riferito di aver visto solo “personale inglese”. Da quanto reso noto l’intelligence aveva scoperto l’edificio dove erano detenuti i due militari ma il governo non autorizzò il blitz notturno degli incursori italiani per non mettere in percolo i civili del villaggio. Azioni del genere vengono però preferibilmente condotte di notte. I civili dormono (anche se il Ramadan aumenta le attività notturne della popolazione), così come parte dei sequestratori e gli incursori devono attaccare bersagli fissi contando sul vantaggio offerto dai visori notturni dei quali i talebani sono privi. Fonti autorevoli hanno riferito che il via libera al raid arrivò da Roma troppo tardi, quando ormai in Afghanistan era l’alba. Ritardi dovuti alle accese discussioni su rischi e implicazioni politiche del blitz, complicati dalla trasferta a New York di Romano Prodi e Massimo D’Alema. Anche la dinamica dell’attacco suscita perplessità. I britannici, da forze di supporto, divennero protagonisti quando i mezzi con gli ostaggi partirono verso sud richiedendo un attacco immediato anche se il commilitone di D’Auria ha riferito che il blitz è scattato dopo due ore di viaggio. Gli incursori italiani entrarono nel covo ormai abbandonato dei talebani mentre i britannici attaccarono i due veicoli impiegando elicotteri e Land Rover in un attacco frontale necessario ma che ha esposto gli ostaggi. Strano poi che due italiani siano stati liberati da incursori britannici con un raid condotto all’interno del settore italiano e quando i nostri reparti speciali si trovavano in quell’area. Vuoi vedere che a Roma hanno preferito lasciare agli inglesi il lavoro sporco per avere meno rogne dai loro “alleati” ambientalisti e comunisti? Il mistero dei mezzi “saltati in aria" - Intervenendo il 30 ottobre all’apertura dell'anno accademico della Scuola di Applicazione di Torino, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Fabrizio Castagnetti ha dichiarato alla stampa che “di questo passo rischiamo di non poter sostituire i mezzi che i talebani ci fanno saltare in aria”. Un commento schietto ai possibili tagli della legge Finanziaria sul Bilancio della Difesa ma l’espressione utilizzata induce a porsi una domanda. Quanti mezzi italiani sono stati fatti saltare in aria dai talebani ? La censura posta dal ministro Parisi sulle operazioni in Afghanistan non solo impedisce ai reporter di seguire sul campo le attività dei nostri militari ma ha anche ridotto quasi a zero il flusso d’informazioni fornite dagli uffici stampa di Kabul ed Herat. In base alle scarne notizie degli ultimi 12 mesi i mezzi distrutti dai talebani dovrebbero essere due blindati Puma, tre veicoli Lince e un fuoristrada di modello civile. L’affermazione del generale Castagnetti sembrerebbe però indicare che i mezzi andati perduti siano molti di più di una mezza dozzina dal momento che, se così non fosse, la loro sostituzione non costituirebbe un grave problema finanziario. Considerato che alcuni scontri a fuoco che hanno coinvolto i nostri soldati sono stati rivelati solo da fonti giornalistiche, è quasi certo che, in assenza di vittime italiane, molte azioni di combattimento non siano state rese note dal Ministero della Difesa. Veicoli e mezzi blindati potrebbero aver subito seri danni o essere stati distrutti da mine stradali, lanciarazzi talebani o colpi di mortaio e razzi sparati dentro le basi della NATO. Attacchi che potrebbero anche non aver provocato danni seri agli equipaggi. Considerato che i mezzi li paghiamo noi contribuenti, sarebbe utile sapere da fonti ufficiali come stanno le cose. Il mistero della battaglia invisibile - I progressi della tecnologia militare italiana hanno raggiunto livelli portentosi nella prima decade di novembre. Ormai sono molti i paesi avanzati in grado di mettere in campo aerei e navi “stealth”, cioè invisibili ai radar. Noi italiani però operiamo con successo su scala ben più ampia rendendo invisibile una grande battaglia in corso ormai da quasi due settimane. Come vi raccontiamo nell’articolo di copertina oltre 700 talebani hanno conquistato a fine ottobre due distretti della provincia di Farah mettendone a ferro e fuoco un altro. Indiscrezioni e frammenti di notizie sono emerse da fonti afgane e internazionali ma dal comando di Herat e dal Ministero a Roma nessuno ha rilasciato commenti o dichiarazioni. Eppure laggiù sono i nostri soldati a combattere. O almeno dovrebbero visto che alcune fonti afgane rilevano accuse della popolazione che rimprovera i soldati alleati (cioè gli italiani) di non affiancare le truppe locali in combattimento. Un’affermazione infamante, che ha il sapore di un’accusa di codardia ma alla quale finora nessuno, in uniforme o in doppiopetto, ha risposto. Neppure uno scarno comunicato o un “stiamo ripiegando su posizioni prestabilite”, la formula usata dalla propaganda per edulcorare le sconfitte durante la seconda guerra mondiale. Anche la riconquista di uno dei due distretti perduti , il 9 novembre, è giunta da fonti locali confermate l'11 novembre da un interessante comunicato del comando della Combined Joint Task Force 82 che dal quartier generale di Bagram ha riferito della liberazione di Gulistan effettuata da truppe afgane, della NATO e di Enduring Freedom. Circa 500 soldati italiani, afgani e americani hanno combattuto e vinto insieme. Ma Parisi e D'Alema non ci avevano detto che non ci sarebbero più state sovrapposizioni tra ISAF ed Enduring Freedom nel nostro settore? Ricordiamo male o iI due ministri si erano addiruttura spinti a chiedere la chiusura della missione antiterrorismo americana? Che sia questo il mistero da tenere segreto agli alleati di governo verdi e comunisti che certo mal digerirebbero la notizia che gli italiani in Afghanistan combattono al fianco degli amerikani? Sotto pressione, la Difesa ha risposto il 14 novembre all'interrogazione dell'onorevole Severino Galante (Pdci) ammettendo che nell'a prima decade di novembre militari italiani "in attività di ricognizione e supporto alle forze di sicurezza afgane hanno subito isolati attacchi da parte di elementi ostili" ed hanno risposto al fuoco".. Il mistero delle vittime civili - Il cittadino/contribuente italiano non deve sapere che è in corso la più massiccia offensiva talebana contro il settore presidiato dai nostri soldati, né che il 5 novembre è stata denunciata la morte di alcuni civili colpiti per errore dai bombardamenti aerei della NATO contro un gruppo di talebani nella provinciali Badghis. Un’area affidata alle truppe spagnole ma sotto il comando italiano. Vuoi vedere che anche gli italiani, dopo aver accusato gli anglo-americani di bombardare indiscriminatamente i civili, ordinano ai jet di colpire i talebani nonostante i rischi di provocare danni collaterali? Le vittime civili di Badghis, come sempre tutte da confermare, sarebbero due bambini, colpiti da bombe che avrebbero distrutto molte case. Anche su questo argomento tutto tace, anzi, tutti tacciono. Un silenzio che stride ancor di più notando che alle stesse domande rispondono senza difficoltà militari e politici afgani ai quali, di questo passo, dovremmo chiedere presto una mano per ripristinare la democrazia in Italia. L’aspetto più incredibile è la miopia e l’arroganza di una classe politica che zittisce e mortifica i militari mentre nega l’informazione all’opinione pubblica, senza rendersi conto che così facendo si sta scavando da sola la fossa. A quel funerale saranno in pochi a spargere lacrime.
Anchio l'ho notata sta cosa,niente notizie,o poche e campate per aria...è possibile che succedono così poche cose in un area(la nostra)così in subbuglio?oppure veramente stiamo lì solo per rappresentanza,e quindi non abbiamo nessun rischio alcuno?
ma perchè ? c'è una guerra in afghanistan ? sono militari in missione di pace, non di guerra, la costituzione vieta la guerra!
I media passano ciò che fa notizia, non ciò che è importante (e non è certo una novità), e sinceramente non mi sembra che un attacco di 700 talebani armati di ak47 contro molti + soldati italiani equipaggiati molto meglio non faccia molta notizia.
Bhè questa poi...si che farebbe notizia!figurati,ce la tirano ancora per Nassirya che potrebbe essere in confronto a questa una bazzecola, figurati!sarebbe poi il più grande scontro a fuoco della repubblica italiana da dopo guerra! eh eh,è vero è vero,siamo political correct. Sa com'è in Italia,questo è l'unico modo per legittimare le nostre azioni all'estere con l'esercito...come il freccia che non è più un veicolo da combattimento per la fanteria(IFV)ma un "blindato medio"...
I talebani ancora non sono stati sconfitti,cioè bisogna considerare che un eventuale ritiro NATO,rischierebbe di far crollare il governo afghano a favore dei talebani...
700 talebani che occupano due villaggi e ne attaccano un terzo non sono una notizia? Armati di AK-47? Forse, ma di certo, come sempre, avranno anche mortai, mitragliatrici e lanciarazzi a pacchi. Oltre ad aver sicuramente seminato mine e IED. Inoltre come tutti sappiamo sanno benissimo come si combatte...:contratto: Cosa doveva succedere per te per essere una notizia degna di nota? Un assalto di 100 carri armati? C'è stata una battaglia e dev'essere stata molto dura. Ergo visto che sono coinvolti soldati italiani era una notizia che si DOVEVA dare! La storia dei bombardamenti (se è vera e se i villaggi non erano stati evacuati prima dai civili) sarebbe poi un'ipocrisia atroce... @Tet- uahahahahahhaahhaha il GOVERNO afghano?!? uahahahahahhaahaa
In questi giorni sto finendo "contro tutti i nemici" sono arrivato proprio al momento in cui si descrive per filo e per segno la preparazione all'invasione dell'afghanistan.....dannato bush se l'è fatti scappare tutti. Se ci fosse stato un presidente più capace è probabile che laggiù sarebbe tutto finito da un bel pezzo!
Fosse per me potrebbe anche andarsene subito finendola con la pagliacciata dell' "abbiamo vinto ora difendiamo la ritrovatademocrazia afghana".... Purtroppo gli interessi della coalizione sono ben altri...
Guardate che c'è un oleodotto bello grosso da sorvegliare, per quanto sia interrato e sigillato bisogna controllare che gli analfabetici talebani non imparino ad usare una pala per scavare...
Diciamo che questo scontro farà notizia SE E SOLO SE ci scappa il morto italiano. Altrimenti rimarrà uno dei tanti conflitti dimenticati, come quelli in africa (non vorrei essere banale, ma li si che si combatte, anche se vengono definiti "conflitti a bassa intesità", così ce ne freghiamo). Dovrebbero bruciare i campi d'oppio, anzichè pattugliare (anche se leggendo l'articolo sembra che la nato lasci combattere la polizia locale) villaggi abitati da 40 vecchi e 33 cani
Notizia di oggi, "Convoglio Italiano scampa a Kamikaze". Che schifo di maggioranza, sono costretti a non parlare di un guerra per evitare che i loro alleati facciano problemi. Comunque è gravissimo che i nostri giornali non affrontino l'argomento. Leggo l'edizione online del Corriere della Sera praticamente tutti i giorni e l'Afghanistan negli scorsi mesi era praticamente inesistente. Solo oggi dopo il fallito attentato c'è una notizia.
Beh, che ti aspetti da una nazione che come libertà di parola e informazione sta dietro il Mali nella graduatoria mondiale ?