AAR IN: Genova la Superba Prefazione Nel 1399 la Serenissima Repubblica Mercantile di Genova è sotto la guida dell'illuminato Doge Antonio Adorno, eletto nel 1394. La Repubblica controlla molte basi mercantili in Asia minore e sulle coste dei territori Mamelucchi intorno alle cristiane Acri e Gerusalemme, basi utili per gli esperti commercianti genovesi. Ma, oltre alla regione ligure in Italia e all'isola di Corsica, la Repubblica ha il controllo diretto dei territori di Azow e Kaffa, estremamente importanti per l'espansione verso Oriente. territori genovesi nel 1399 Il Doge sa bene che sia in patria che nelle colonie in Crimea, la situazione non è rosea. L'Orda d'Oro preme sui confini delle colonie genovesi mentre in terra italica la Repubblica è guardata con bramosia sia dal Ducato di Savoia ad ovest, sia dal Ducato di Milano ad est: il ricco mercato genovese fa gola a molti. Ed è proprio per questo motivo che anche la Serenissima Repubblica di Venezia, l'altra potenza marittima italiana, vede in cattiva luce la Superba. Oltre a questi nemici piu' prossimi il Doge sa bene che presto si farà sentire l'influenza francese sulla regione. Dopo i primi 5 anni del suo regno, spesi a rinsaldare il potere genovese nei territori occupati, giunge il 1399, anno deciso dall'Adorno come quello del risveglio della Superba. Nei primi mesi dell'anno il Doge squinzaglia emissari e spie in tutto il mondo conosciuto, per apprendere a fondo le situazioni degli altri stati. Verso la fine dell'estate, giungono i primi rapporti. La situazione italiana è forse la piu' instabile: Milano e Napoli sono certamente i regni con più importanza nella penisola, ma anche Venezia, con le sue colonie, può far valere la sua forza. Insieme a Genova, la Savoia, Sicilia, Ferrara, Aquileia e lo Stato Pontificio sono potenze minori, mentre le piccole monoregioni controllate da Sardegna, Urbino, Firenze, Mantova, Verona e Trento si pensa siano destinate a scomparire in breve tempo. Comunque in Europa, la situazione non è da meno. In Spagna le potenze cattoliche di Portogallo ( con il suo vassallo Braganca ), Castiglia, Catalogna ( con il suo vassallo Maiorca ) e i piccoli regni di Aragona e Navarra devono confrontarsi con le potenze musulmane arroccate nel sud della penisola Iberica: Granada e la sua alleata Andalusia, con il vassallo Murcia. Inoltre, a nord, le monoregioni di Asturia, Galizia e Cantabria impediscono l'accesso diretto al mare alla grande Castiglia. In GranBretagna la potenza egemone e' l'Inghilterra, che controlla il centro della piu' grande delle isole, appoggiata dai suoi vassalli Kent e York. A contrastare il suo dominio vi è a nord il Regno di Scozia, ed i piccoli regni di Cornovaglia, Galles e Northumbria. L'Irlanda è interamente divesa tra vari clan, ognuno che controlla una regione: Munster, Connacht, Tyrone, Meath e Leinster. All'estremo nord dell'Inghilterra sono invece prensenti ancora insediamenti vichinghi, controllati direttamente od indirettamente dal Regni di Islanda e dal suo vassallo Mann. La zona francese è, se possibile, ancor piu' frammentata. Le potenze egemoni sono sicuramente la Borgogna, divisa in due tronconi a nord e a sud del territorio, e la Francia, con i suoi vassalli (Armagnac, Auvergne, Foix, Orleans, Bourbounneis). Altre potenze regionali sono l'Inghilterra, che controlla alcune zone costiere, la Lorena, che separa in due i territori borgognoni, la Tolosa, che si affaccia sul Mediterraneo, e le piccole monoregioni di Avignone, l'AntiPapa, e di Anjou che ha il controllo indiretto sui vassalli Provenza e Normandia, ed il suo Re governa anche sui territori del Regno di Napoli. La zona Scandinava e' controllata dalla Danimarca, il cui Re governa anche su Svezia e Norvegia. La Germania e' divisa tra i moltissimi stati appartenenti al Sacro Romano Impero, al momento guidato dalla Boemia. Altra potenza dell'area è l'Austria, che confina con la grande Ungheria. Nell'est europa i potenti stati di Polonia, Lituania e i territori dell'Ordine Teutonico resistono all'invasione mongola dell'Orda d'Oro, mentre i Principati Russi, seppur alcuni di essi potenti, come la Moscovia e Novgordo, sono sul punto di soccombere. Nei balcani, il Regno di Croazia e le piccole monoregioni di Montenegro e Ragusa impediscono lo sbocco sul Mediterrano al più grosso Regno d'Ungheria con il suo vassallo Transilvania, mentre insieme confinano con i vassalli europei e musulmani (Serbia e Bosnia) dell'Impero Ottomano, alle prese con varie lotte in Asia Minore. Resistonio indipendenti i regni ortodossi di Moldavia e Valacchia. Infine, resistono ai Mamelucchi i regni cristiani di Acri e Gerusalemme. Questo è il riassunto delle spie mandate nei territori fin ora conosciuti, nessuno sa cosa altro è in attesa di essere scoperto. E' in questo scenario che il Doge Adorno decide che è il momento per la Superba Repubblica di Genova di ripartire, ed ottenere un ruolo predominante nello scacchiere europeo e mondiale. I primi obbiettivi genovesi sono di facile immaginazione, ma non di altrettanto facile attuazione. Innanzitutto, assicurare il mantenimento dei territori attualemente in possesso, puntando eventualmente ad una espansione in terra di Crimea piuttosto che nei confronti dei ducati di Milano e Savoia. Una cosa è certa: in vista della futura espansione francese, il Nord Italia deve essere unito per cercare di resistere. La priorità iniziale genovese è il controllo dei mari e dei mercati, e se necessario si giungerà allo scontro diretto con l'altra potenza marittima italica, Venezia: per fare cio' serviranno delle basi nel mediterraneo: i territori della stessa Venezia, degli Ottomani, o dei piccoli regni insulari, saranno il primo obbiettivo del Doge. E' il 14 ottobre 1399 quando il Doge istituisce dei miglioramenti amministrativi per sfruttare la ricerca ( +1 free subjects ) soprattuto nel campo governativo, ordina ai mercanti di prendere il controllo del centro di commercio di Genova, sposta i 2000 uomini dell'esercito genovese nella colonia di Kaffa e invia i suoi diplomatici in Europa in cerca di alleanze.
Spezzato in che senso? ..ho fatto qualche modifica.. come lo modifico il titolo che mi è scappata una R al posto di una A?
Capitolo I (14 ottobre 1399 - 27 giugno 1402 ) Saputo dell'intenzione del Doge di aumentare il numero di mercanti genovesi in giro per il mondo, la consulta dei mercanti propone al Doge di investire anche nei mercati borgognoni di Antwerpen, ed il Doge decide che possono essere concetrati gli sforzi sull'idea della consulta, prima ancora di prendere il totale controllo del mercato genovese. Intanto, le prime guerre vengono dichiarate. L'Ungheria dichiara guerra alla Croazia, per ottenere uno sbocco sul mare, mentre la Castiglia dichiara guerra ai musulmani dell'Emirato di Murcia, vassallo di Granada, e quindi si trova in guerra con entrambe, per riportare i territori occupati sotto il controllo cristiano. Nel mentre, i diplomatici genovesi sono alla ricerca di un potente alleato che li posso difendere da eventuali attacchi francesi od italiani. Viene inviata una richiesta di alleanza ai Regni di Inghilterra ed Austria ma, sebbene ci fossero relazioni migliori con il secondo, solo il primo accetta l'alleanza. Subito scoppiano altre 3 guerre, la Borgogna assale il Brabant e l'Oldenburg, difesi dall'Imperatore ungherese, la Savoia assale la Sardegna e il neo alleato genovese, l'Inghilterra assieme al Portagallo assale la Northumbria. La Superba, seppur perdendo stabilita' interna e considerandola una guerra inutile, risponde alla chiamata inglese, per non perdere l'alleato. Intanto, in funzione anti milanese, la Svizzera propone un alleanza a Genova, che prontamente accetta. Viene inoltre deciso di richiamare il contingente inviato in Crimea, vista l'aggressione savoiarda alla Sardegna. Potrebbero tornare utili in patria, mentre nelle colonie ci si affida al reclutamento in loco, in attesa dell'arrivo di missionari utili alla conversione dei territori occupati, uno a maggioranza ortodossa, l'altro musulmana. Come la Svizzera, anche Ferrara offre un alleanza, e per gli stessi motivi che hanno portato alla firma di un trattato con gli elvetici, la Superba firma anche con i ferraresi. Nel mentre, la Danimarca spalleggiata da Svezia e Norvegia dichiara guerra all'Holstain, al fianco del quale si schiera l'Ungheria, Imperatore, comunque troppo lontana dal fronte di battaglia. Sul fronte interno, cominciano a farsi numerose le persone che richiedono maggior libertà di pensiero ed innovazione nella Repubblica, e per questo il Doge ascolta le loro proteste e concede quanto richiesto ( +1 innovative ). La lontana Novgorod, giunta a conoscenza della presenza genovese all'estremo sud dei territori dell'Orda, invia emissari a Genova con proposte di alleanza, in chiara funzione anti Orda. Dopo molte titubanze, timoroso di trovarsi prima del tempo contro l'Orda, il Doge decide di accettare comunque l'alleanza dei russi. Nell'agosto del 1400 la Northumbria invia richieste di pace, ma vengono rifiutate fino a quando l'Inghilterra stessa non firma la pace, ottenendo dal piccolo regno inglese la regione della Cumbria e un piccolo indennizzo in denari. Al contempo invece la Danimarca annette l'Holstain mentre il Portogallo (alleato di Inghilterra e Braganca )dichiara guerra alla Galizia e all'Asturia, e la Polonia dichiara guerra alla Mazovia, riducendola in breve tempo a suo vassallo. Sempre nella penisola iberica la Catalogna entra in guerra al fianco della Castiglia contro i potentati musulmani di Murcia e Granada, portando all'ingresso in guerra al fianco dei cristiani anche i regni di Maiorca ed Aragona. Il 13 dicembre del 1400 è un giorno importante per l'Europa, in quanto giorno della dichiarazione della prima vera guerra Europa. Quel giorno, difatti, la Francia portandosi dietro i suoi vassalli dichiara guerra alla Borgogna, già impegnata su di un altro fronte, alla quale si unisce Milano. Due settimane dopo la Borgogna sigla una pace bianca con l'Imperatore, di modo da concentrasi solo sul nemico francese. Nei primi mesi del 1400 la Sicilia dichiara guerra a Napoli, ritrovandosi quindi in guerra con Angio, essendo il re del piccolo regno francese sul trono di Napoli. Questa dichiarazione di guerra viene vista con buon occhio da parte di Genova: difatti, obbiettivo genovese è la Sardegna, ancora in guerra con la Savoia che comunque non ha tentato nessuno sbarco, ma ad oggi con l'indipendenza garantita dallo Stato Pontificio, da Acquileia e per l'appunto dalla Sicilia. E' il 1 maggio del 1400 quando Genova consegna la dichiarazione di guerra ai sardi, a fronte di una grossa perdita di stabilità interna ( -3 ). Tutti gli stati alleati con la Superba si tirano indietro: Inghilterra, Novgord, Svizzera e Ferrara sciolgono l'alleanza mentre al fianco dei sardi si schierano, come previsto, i siciliani, il Papa ed Acquileia. 4000 genovesi, 1000 dei quali a Kaffa, con 8 tra galee e trasporti a supporto, si trovano a fronteggiare 15000 uomini supportati da 1 caracca, 16 galee ed una 10 di trasporti. L'Adorno, al comando delle sue truppe ( 1000 cavalieri e 2000 fanti ), sbarca in Sardegna il 9 di giugno e affronta subito la resistenza sarda composta da 1000 fanti, mentre la flotta genovese impegna quella papale, forte di 2 galee in piu', nel mar Ligure. Intanto, 1000 papali sbarcano in Corsica. Mentre le truppe genovesi combattono, e la fortezza corsa viene messa sotto assedio, dalla Francia giunge la notizia della dichiarazione di guerra di Tolosa nei confronti di Avignone, supportato dalla Lorena, mentre dalla Spagna la notizia che il Portogallo ha annesso la Galizia, terminando la guerra relativa. La Castiglia ha trovato un accordo di pace con il califfato di Granada: passano al regno cristiano le regioni di Almeria e Murcia, e si assiste alla scomparso dell'emirato omonimo. I Catalani restano in guerra contro i musulmani di Granada. La resistenza sarda viene presto debellata, e la fortezza viene messa sotto assedio nei primi di luglio. Nello stesso giorno giunge la notizia dello sbarco di un contingente sardo ad Azow, e cosa ben più gradita le richieste di alleanza da parte di Moscovia e Ferrara, che vengono entrambe accettate. La flotta genovese subisce una sconfitta da quella papale, e si vede abbordate e catturate due trasporti, mentre il resto della flotta si rifugia nel porto genovese. Negli stessi giorni la Catalogna firma una pace bianca con Granada, Avignone viene annesso al regno di Tolosa e Borgogna e Francia trovano un accordo di pace con la cessione della regione di Cambray e il pagamento di un indennizzo da parte borgognona. Borgogna che poco dopo offre un alleanza a Genova, alleanza prontamente accettata. Intanto il Papato, bloccando sempre il mar ligure non permettendo alle navi genovesi di muoversi, sbarca 1000 uomini anche a Genova, mettendola sotto assedio. Dalla Polonia arriva la notizia della vittoria polacca nella guerra con la Boemia, che era scesa in campo al fianco della Mazovia: la regione di Breslau passa sotto il controllo polacco, ed inoltre la Boemia è costretta a rompere il legame di vassallaggio che la legava alla Silesia. Sempre nella zona baltica, l'Ordine Teutonico dichiara guerra al Principato russo di Pskov, supportato dagli altri stati russi: Tver, Moscovia e Novgorod. In Italia invece Milano, affiancato dalla Borgogna, dichiara guerra agli scaligeri di Verona, affiancati dall'Imperatore ungherese e dal Patriarcato di Aquileia. Il 26 gennaio 1401 la fortezza di Cagliari cade, e la Sardegna viene annessa alla Superba Repubblica genovese. Subito dopo viene terminata la guerra, con una pace bianca nei confronti della Sicilia. Il Doge ha conquistato l'isola di Sardegna, come era nei suoi piani, per permettere un maggior controllo del Mediterraneo, per espandere l'influenza genovese nell'area e non da meno, per fare uno sgarbo ai vicini sabaudi, portandogli via una provincia che consideravano gia' loro. Ora il Doge, se altre guerre non lo richiamerrano al fronte, ha in mente come prima cosa di potenziare la flotta mercantile, portando a 5 il numero dei trasporti, e l'esecito in Italia, portando a 5000 uomini. Attende sempre con ansia il successo della missione commerciale ad Antwerpen. Il Papa, scontento della pace bianca firmata dalla Sicilia mentre stava assediando le fortezze genovesi, rivolge le sue ire contro il Ducato di Urbino, dichiarandogli guerra. Intanto Verona, conquistata da soldati borgognoni, accetta la cessazione delle ostilitaà diventando un vassallo milanese. Una ben piu' importante notizia giunge dalla Georgia, stato cristiano confinante con i possedimenti genovesi in Crimea. La Georgia dichiara guerra all'isola di Cipro, trovandosi contro a difesa dell'isola il Regno di Gerusalemme, e la Francia. Questa guerra potrebbe portare ad un indebolimento del regno georgiano, e quindi la Superba potrebbe approfittarne per espandersi nella zona. Urge terminare la costruzione dei nuovi navigli, per trasferire piu' truppe nell'area. Termina intanto la guerra Unghero-Croata, con la firma di una pace bianca, a causa dell'impegno ungherese in altre guerre: giunge ad esempio la notizia che alcune fortezze ungheresi sono cadute per mano danese. Croazia che approfitta subito della pace, dichiarando guerra a Ragusa. Viene intanto raggiunto l'obbiettivo posto dai mercanti, con l'arrivo del quinto mercante in quel di Antwerpen. La consulta, felice dell'obbiettivo raggiunto, devolve 50 ducati alle casse statali: ducati preziosissimi per il completamento della costruzione dei nuovi trasporti. Anche i comandanti militari concordano che investire sulla flotta è fondamentale, e quindi chiedono al Doge di portare il numero di navi al massimo possibile. Ai genovesi di Azow viene commissionata la costruzine di una caracca, mentre i cantieri italiani ultimano le costruzioni dei trasporti. Termina qui il primo capitolo della Storia. OFF come vedete, la mia intenzione e' quella di giocare si con Genova (mai usata prima d'ora, tra l'altro) ma anche quella di narrare con precisione tutti gli avvenimenti che capitano a me e tutto cio' di importante che succede nel mondo conosciuto. Verrà lungo..
Scusa ma sentire che la Sardegna era considerata sabauda è troppo per il resto consiglio di mandare mercanti, mercanti ed ancora mercanti
Dico gia' loro perche' le avevan dichiarato guerra nel 1399, senza mai sbarcare. Quando la flotta sarda era impegnata a portare i suoi uomini ad Azow, la Savoia ne ha approfittato per sbarcare in Sardegna ma, visto che gia' erano presenti i miei uomini, hanno solo dato una mano a conquistare Cagliari in meno tempo, e sono tornati a casa con le pive nel sacco.
il fatto che abbia messo la decisione di formare il Regno di Sardegna e Piemonte se la Savoia ha il core sulla Sardegna, forse ha influito come penso che abbia influito per la Sicilia quando ha dichiarato guerra a Napoli il fatto che Sicilia e Napoli possono formare il Regno delle 2 Sicile. In Oriente... ho giocato fino al 1402, dammi tempo!!
scusate il parziale ot ... celt... io ...anche tu Dark usi IN ...si potrebbe pensare a un multy... Cmq Forza Genova ...il futuro regno d'Italia sarà più taccagno, ma senza subbio migliore!
Non ho detto che Genova formera' il regno d'Italia, chi lo sa cosa succedera' (mi spiace ma per me niente multi, non ne ho ne il tempo, ne la voglia )
[OT] ugualmente! [/OT] cmq vedo che formare il regno d'Italia non è un'opzione molto gettonata... saluti DAoS
Capitolo II ( 28 giugno 1402 - 1 gennaio 1406 ) Mentre prosegue l'ampliamento della flotta, è l'Austria a sconvolgere nuovamente gli equilibri europei, dichiarando guerra alla Croazia, ancora impegnata contro Ragusa. La Croazia nel giro di 2 mesi, firma una pace cedendo la Slavonia agli austriaci e dopo pochi giorni Ragusa si consegna ai croati e perde l'indipendenza. Il primo di ottobre del 1402 lo Stato Pontificio porta a compimento la guerra precedentemente dichiarata, ampliando di un terzo i suoi territori con l'annessione di Urbino. Intanto, vedendo crescere le forze a sua disposizione, l'Adorno è indeciso se mandare i suoi diplomatici a garantire l'indipendenza di alcuni stati. Farlo significherebbe avere il pretesto per entrare in varie guerra, ma non interessandogli al momento l'espansione nella penisola, ma solo nel nord Italia, decide di garantire solo quegli stati a rischio di attacco da parte di Savoia o Milano. Viene cosi garantita l'indipendenza di Svizzera, Mantova, Toscana e Provenza. Poi, ottenuto il controllo del mercato di Genova, dopo quello di Antwerpen, vengono inviati mercanti nella piazza più conveniente nel rapporto tra volume di guadagno e costo del viaggio: Venezia. Tra gli stati garantiti da Genova, il Doge volutamente evito' l'Arcivescovado di Trento, ritendo più probabile fosse nelle mire austriache o tutt'al più veneziane. Difatti, proprio Venezia dichiara guerra all'Arcivescovado. L'Imperatore ungherese, seppur coinvolto in varie guerre, per non perdere prestigio agli occhi delle altre potenze, scende al fianco di Trento, mentre con Venezia si schierano l'alleata Ferrara e il vassallo Corfù. Nel febbraio del 1403 si ha la dichiarazione di guerra della Boemia nei confronti del suo ex vassallo Silesia, guerra che vede coinvolti la Pommerania al fianco dei boemi, e Polonia e la solita Ungheria al fianco della Silesia. Negli stessi giorni, Angiò si fa garante di una tregua tra Napoli e la Sicilia, essendo il sovrano angioino sul trono napoletano (pace bianca tra Angiù e Sicilia). Il primo aprile del 1403 la flotta genovese, composta da 5 galee e 3 cog, essendo le altre navi ancora in cantiere, approda nel porto di Kaffa e sbarca 1000 cavalieri e 2000 fanti, agli ordini diretti del Doge, che si riuniscono ai 3000 fanti della guarnigione orientale. Il regno di Georgia è ancora in guerra, gli uomini sono pronti a varcare il confine, che vedono sguarnito da uomini e fortificazioni. Si aspetta solo l'ordine del Doge, e il Doge aspetta solo il pretesto per la dichiarazione. Presumendo che le mosse genovesi, seppur lontante dai territori europei, avrebbe negativamente influito sulla reputazione del suo stato, il Doge procedette con l'assunzione di tre diplomatici, il senese Cesare Aldobrandini, lo svizzero Andreas Jauch e il piemontese GianMaria Bosco. La situazione al momento della dichiarazione di guerra. Si possono notare la flotta genovese e l'esercito schierato a Kaffa, 1000 georgiani nella provincia di Imereti e 1000 uomini di Trebisonda, alleato della Georgia. Il lavoro sporco delle pattuglie di confine, che attaccano alcuni villaggi e l'abile diplomazia genovese procurano il pretesto per scatenare l'offensiva. Il 21 aprile vengono aperte le ostilità. Borgogna, Ferrara e Moscovia non rispondono alla chiamata genovese, e rompona l'alleanza. Lo stesso fanno Ryazan e Trebisonda nei confronti delle Georgia: è un uno contro uno. I 6000 uomini guidati dall'Adorno attraversano il confine proprio nei giorni in cui giunge la notizia della fine delle ostilità tra Lorena e Tolosa, che aveva già annesso Avignone nel corso di questa guerra, e soprattuto la morte del sovrano ungherese Sigismondo I che porta all'elezione di un nuovo Imperatore, con immensa gioia del popolo ungherese stufo delle numerose quanto per loro inutili guerre. Il nuovo Imperatore scelto è Enrico III di Brunswick, uno tra i piu potenti principati del nord della Germania, supportato dai voti del regno di Sassonia e dell'Arcivescovado di Trier. (mi son dimenticato lo screen) Poco dopo il cambio di governo, l'Ungheria conclude l'ormai sterile guerra con la Danimarca e nel giro di qualche settimana si riappacifica anche con la Boemia. Il 30 maggio gli uomini guidati da Adorno giungono in Georgia, dove si scontrano con 2000 soldati locali. Vediamo i 6000 genovesi impegnati in battaglia Mentre infuriano i combattimenti, la Boemia compie il suo riscatto annettendo il suo ex vassallo Silesia, e il Papa, profumatamente finanziato dalla Cornovaglia, che controlla un Cardinale, scomunica il sovrano e la nazione scozzese. Intanto, la Svizzera, forse grata dell'avere l'indipendenza garantita dalla Superba, e memore dell'alleanza di pochi anni fa, chiede una nuova alleanza a Genova, che accetta. Il 22 giugno, nonostante 4000 uomini di cui 1000 cavalieri giunti in rinforzo del contingente georgiano, le forze locali vengono sconfitte e mentre il grosso delle truppe insegue i georgiani nella provincia di Imereti, i 1000 cavalieri genovesi si dirigono all'inseguimento di 600 supertisti verso una terra ancora non conosciuta dagli esploratori genovesi. La provincia di Georgia, priva di fortificazione, viene occupata dai genovesi. Inaspettatamente giunge a Genova una richiesta di alleanza dallo Stato Pontificio. Il Doge, senza pensarci due volte, accetta. Si può notare, sullo sfondo, la provincia di Georgia occupata. A metà agosto, mentre le truppe genovesi impegnano quelle georgiane, giunge una richiesta di pace da parte della Georgia. Il Doge rifiuta anche di sapere queli fossero le loro richieste o concessione, e continua la guerra. In settembre, Trento si riappacifica con Venezia, diventandone vassallo. Mentre i 4000 fanti trovano una accanita resistenza nella provincia di Imereti, e presto saranno costretti ad una ritirata, i 1000 cavalieri giungono dopo quasi 3 mesi di marcia nella provincia di Alania, georgiana, dove trovano i superstiti dei quali si erano lanciati all'inseguimento, e li impegnano in battaglia. Sullo sfondo vediamo i combattimenti in corso Il 16 ottobre 1403 giunge la notizia della morte in battaglia del Doge Antonio Adorno e il popolo genovese è quindi chiamato alla scelta di un nuovo Doge: i tre candidati sono Domenico Cebà, Pietro Cybo e Vitale Bracelli. E' proprio quest'ultimo, piu abile in diplomazia che nel resto, ad essere eletto. Il primo di dicembre i 1000 cavalieri annientano la guarnigione georgiana e prendono il controllo della provincia di Alania, mentre i fanti ripiegano verso la provincia genovese di Kaffa per riprendere le forze. Intanto la Baviera dichiara guerra alla Franconia, che trascina nella guerra contro i bavaresi anche Cologne, Svizzera, Brunswick e Boemia. Ben più grave per Genova è però la notizia di un certo scontento tra la categoria dei mercanti genovesi: le loro proteste, non potendo Genova perdere ulteriore stabilità interna, portano a una perdita di 500 ducati investiti nelle tecniche commerciali. Intanto infuria la guerra e i 4000 fanti, rimasti solamente in 900, si rifugiano a Kaffa. Vengono inviati ulteriori 2000 uomini dall'Italia verso l'oriente, sulle nuove navi da trasporto appena uscite dai cantieri. Il blitz non ha funzionato, solo 2000 sui 6000 uomini gorgiani sono stati annientati, e mentre l'esercito genovese si riorganizza, quello di Georgia riconquista i territori precedentemente persi. Per la nuova offensiva viene arruolato un generale, Rinaldo de Ferrari, e nello stesso periodo viene accettato un trattato commerciale offerto dalla Castiglia. Vengono reclutati altri 1000 cavalieri, mentre l'esercito è in attesa a Kaffa, e la Georgia riorganizza le sue posizioni e ne approfitta per siglare una pace bianca con Francia, Gerusalemme e Cipro, con le quali comunque non si era mai scontrata. Nel nord europa, intanto, un Ordine Teutonico in difficoltà in guerra con i principati russi, si riappacifica con il Principato di Pskov cedendogli la provincia di Estland. Nel maggio del 1404 la Francia dichiara guerra alla Normandia, vassalla di Angio, trovandosi in guerra anche con quest'ultimo. A fianco dei francesi si schierano i loro vassalli Armagnac, Auvergne, Bourbunneis e Foix. Approfitta della cosa anche la Bretagna, che come la Francia dichiara guerra alla Normandia, trovandosi contro Angio. In breve tempo Angio si riappacifica con entrambe, liberando dal vassallaggio i ducati di Normandia e Provenza, e cedendo alla Francia la regione normanna di Caux, permettendo cosi ai francesi uno sbocco diretto sul mare. Due mesi dopo, in concomitanza con l'annessione della Franconia alla Baviera, l'esercito genovese oltrepassa il confine. 9000 genovesi contro 5000 georgiani. Mentre infuriano i combattimenti, l'Ordine Teutonico conclude la guerra con i russi pagando un indennizzo economico a Tver e quest'ultimo subito dopo dichiara guerra al Principato di Yaroslav, supportato da Pskov e dalla Moscovia. L'unico principato russo a non essere coinvolto in ulteriori immediati conflitti è Novgorod che, come già aveva fatto anni prima, torna dai genovesi con una proposta di alleanza, che viene accettata. La resistenza georgiana viene piegata, la provincia di Georgia nuovamente occupata, e l'esercito in fuga viene inseguito verso la provincia di Imereti, dove altre 1000 georgiani attendono i genovesi. Intanto in una zona di futuro interesse genovese, il pelopenneso e i l'asia minore, scoppia un confilitto tra l'Impero Bizantino, o quel che dell'Impero rimane, e Achea al qui fianco si schierano Aquilieia, Sicilia e Stato Pontificio. L'Achea viene presto annessa, mentre resta vivo il conflitto con gli altri stati. Le truppe genovesi ottengono una vittoria a Imereti ed inseguono i georgiani fino a Kartli, dove si trova la loro capitale. In Africa, il Marocco e la Tunisia si trovano in guerra contro Algeria e Tripolitania, per via di una dichiarazione di guerra consegnata dai marocchini agli algerini. L'Ungheria si riappacifica con Venezia, che annette diplomaticamente il vassallo Corfu, mentre Genova respinge nuove richieste di pace georgiane, e il suo esercito prosegue nella caccia a quello georgiano, distruggendolo dopo qualche combattimento. La Baviera nel frattempo giugne ad una pace con la Boemia, guadagnando la provincia dei Sudeti e 130 ducati. In Spagna invece assistiamo ad una guerra totale tra cristiani e mussulmani: il Portogallo dichiara guerra all'Andalusia e, per un gioco di alleanza si vedono contrapposti lo schieramento mussulmano composto da Granada ed Andalusia contro lo schieramento cristiano formato da Portogallo, Inghilterra, Aragona, Catalogna, Castiglia e Braganca. Dopo aver annientato l'esercito georgiano i 2000 cavalieri si dirigono verso l'Alania, per prenderne possesso, mentre i 7000, ormai ridotti a poco meno di 2000, fanti tornano nei territori genovesi per rimpiazzare le perdite e tornare poi a conquistare le fortezze georgiane.
Capitolo III ( 1 gennaio 1406 - 20 agosto 1407 ) La lunga guerra contro i georgiani porta allo sconto della popolazione e di conseguenza allo scoppio di una rivolta di nazionalisti zaporozhi nella provincia di Azow. 2000 cavalieri e 5000 fanti assediano il castello genovese e il Doge, non potendo mandare uomini in aiuto, lascia che la cittaà resti sotto assedio. L'idea e' quella di consegnarla ai ribelli, e riconquistarla una volta che questi si sposteranno da li. Intanto i 2000 cavalieri genovesi conquistano Alania, e portano l'assedio alle citta' di T'blisi (capitale georgiana, provincia di Kartli) e Batumi (provincia di Imereti). In Italia, Milano firma una bianca con l'Ungheria, restando in guerra solo contro Aquileia che nel frattempo firma una pace bianca con la Borgogna, alleata milanese. In Medioriente gli Jalayridi, situati nella zona intorno ai fiumi Tigri ed Eufrate dichiaranio guerra all'Haasa, uno stato musulmano sconosciuto a Genova. Purtroppo per i mesopotamici, al fianco di Haasa si schiera gran parte del mondo musulmano: Marocco, Mamelucchi, Algeri, Karaman, Dudalkir, Najd, Candar, Yemen, Ottomani e Hedjaz. Gli informatori genovesi prospettano una facile conquista dei territori jalayridi da parte dei mamelucchi. Negli stessi giorni, nei paesi bassi, il Regno di Brabante dichiara guerra alla Borgogna, per vendicarsi della precedente aggressione ad opera dei borgognoni. Quest'ultimi vengono da anni di guerre, e si presume siano oramai allo stremo. A fianco del Brabante si schiera l'Oldenburg, mentre a fianco della Borgogna si schiera Milano. Pochi giorni dopo anche la Lorena assale la Borgogna, che oltre a quello milanese ottiene anche l'aiuto del Baden: pochi mesi dopo però Milano, con la capitale assediata da 13000 contadini ribelli, si ritira dal conflitto. Giunge anche la pace tra Boemia e Polonia. Vediamo i 13000 ribelli assediare Milano Il Najd è il primo a riappacificarsi con i Jalayiridi, mentre dall'altra parte del mondo musulmano l'Andalusia, cedendo l'Algarve e 50 ducati, raggiunge la pace col Portogallo. Subito dopo solo gli Jalayridi ad ottenere una vittoria, annettendo l'Haasa. Come previsto, però, sono i Mamelucchi ad avere la meglio: nella pace firmata tra loro e gli Jalayridi, i musulmani d'Egitto guadagnano la provincia di Badiyat has Sham. Nel settembre del 1406 1000 cavalieri georgiani riescono a rompere l'assedio a Imereti e, sconfitti comunque dal reparto di cavallieria genovese, si dirigono verso T'blisi per cercare di portare aiuto ai georgiani intrappolati nella loro capitale. I 7000 genovesi, invece, sono pronti a tornare in Georgia per portare a termine gli assedi per ora mantenuti dai reparti di cavalleria. Vediamo i fanti genovesi dirigersi verso Imereti, le provincie di Georgia e Alania occupate, i due gruppi di cavalieri genovesi che mantengono gli assedi, la flotta ancorata davanti alle coste georgiane e i 1000 cavalieri georgiani diretti verso T'blisi. A Nord, il Gotland, tramite rivolte, si rende indipendente dall'Ordine Teutonico, che pur non approvando l'insurrezione degli isolani, gliela concedono firmando una pace bianca. Anche Tver e Moscovia firmano una pace bianca. Mentre i cavalieri georgiani vengono respinti, e gli viene preparata un'imboscata nel territorio di Alania, come previsto i ribelli zaporovhi conquistano la regione Azow, e si dirigono subito verso i territori dell'Orda d'Oro. Intanto piu a sud, gli Jalayridi sono ancora impegnati in guerra, ed in netta difficoltà. Di questo ne approfitta l'Hedjaz che giunge ad un accordo con i mesopotamici: il califatto di Haasa riottiene l'indipendenza, e lo sceiccato di Hedjaz guadagna 20 ducati ma soprattutto i territori di Karbala e Al Jawf. L'Impero Bizantino, con la regione di Morea occupata dalla Sicilia e la regione di Achea occupata dallo Stato Pontificio, firma una pace bianca con la Savoia. Poco dopo, con un abile mossa diplomatica, i bizantini ottengono la fine delle ostilità pagando 75 ducati di indennizzo di guerra al Patriarcato di Aquileia, che guidava la guerra. Nello stesso periodo la Scozia dichiara guerra alla vichinga isola di Mann, vassallo islandese, avendo gli scozzesi dei diritti di possesso su quei territori, mentre nei balcani la Croazia richiede il trono del piccolo Montenegro, dichiarando poco tempo dopo guerra insieme all'alleato Venezia. Tripoli esce dal conflitto che infuria nell'Africa occidentale pagando 75 ducati al Marocco, e lasciando l'Algeria, già in difficoltà, da sola contro Marocco a ovest e Tunisia ad est. Poco tempo dopo anche la Tunisia esce dal conflitto, ricevendo un indennizzo in ducati da parte degli algerini. Nel maggio 1407 una pessima notizia. Mentre le truppe genovesi hanno quasi portato a termine gli assedi, 6000 ribelli georgiani impugnano le armi e liberano la provincia di Georgia, dirigendosi subito verso l'Alania. Quando la guerra sembrava conclusa, altri nemici sono da sconfiggere. La guerra certamente sta durando molto più del previsto, ma al punto in cui si è giunti, non si può più tornare indietro. Fortunatamente pochi giorni dopo cade T'blisi e la provincia di Kartli passa sotto il controllo genovese. I 2000 cavalieri che la assediavano possono riunirsi ai fanti, pronti a dare il colpo di grazia ai ribelli georgiani, che si spera si attarderanno nella riconquista di T'blisi. I bizantini sono da poco usciti da un conflitto quando l'Impero Ottomano, appoggiato dall'Orda d'Oro e dai suoi vassalli Bosnia e Serbia, dichiara guerra all'Impero bizantino. Con il varo di un altra caracca, la Perla, la flotta genovese raggiunge le 13 unità: 5 trasporti, 3 caracche e 6 galee genovesi solcano i mari sventolando con orgoglio il vessillo della Superba. Il raggiungimento di questo obbiettivo viene visto molto positivamente dalle alte gerarchie militari, e porta alcuni benefici ma, non contenti, i militari chiedono di aumentare questa volta l'esercito, di modo da superare quella dei rivali veneziani, composto da ben 18000 uomini a fronte dei 9000 genovesi. L'idea comunque non dispiace al Doge, che aveva comunque in mente l'arruolamento di un discreto numero di cavalieri, ritenuti dagli esperti l'arma vincente contro i ribelli ed i lenti eserciti composti da fanti. Intanto, i ribelli georgiani, una volta liberata l'Alania, stranamente scompaiono e quindi i 2000 cavalieri genovesi possono di nuovo dirigersi verso le regioni appena liberate per rioccuparle. Nei territori dell'Orda d'Oro i ribelli zaporozhi vengono ripetutamente sconfitti ed alla fine annientati: non resta altro da fare che liberare Azow prima che questi decida di rendersi indipendente. Termine anche la guerra tra Borgogna e Brabant, con un indennizzo di lieve entità pagato dai borgognoni. La Danimarca, supportata da Svezia e Norvegia, dichiara guerra al piccolo Arcivescovado di Brema, al cui fianco si schierano l'Imperatore Brunswick, l'Ordine Teutonico ed il Munster. Finalmente, in Georgia, cadono tutte le fortezze e Genova occupa l'intero territorio. Vediamo sullo sfondo l'intera Georgia occupata. Subito 5000 uomini vengono mandati ad Azow, per strapparli dalle mani dei ribelli, e vengono inoltrate le richieste di resa al re di Georgia. I georgiani sono costretti a cedere le regioni costiere di Imereti e Georgia, e la regione interna di Alania, con le sue miniere d'oro. Il 20 agosto 1407 è il giorno della fine delle ostilità, dopo poco più di 4 anni di guerra. Vediamo sullo sfondo i nuovi territori genovesi.