Budget, beni di consumo, dazi e rivolte

Discussione in 'Victoria 2' iniziata da Felipe, 28 Febbraio 2011.

  1. Felipe

    Felipe

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    In vista della partita multiplayer che si terrà fra qualche giorno ho deciso di riprendere a gicare a Victoria 2. L'ultima volta che ci giocai mi erano rimasti dei dubbi e ancora oggi non sono riuscito a chiarirli.
    Prima di tutto il budget. Con le grandi potenze posso tenere le tasse alla classe media e ricca al minimo e quelle della classe povera a metà e tutto va bene, anche con le spese al massimo. Con le potenze secondarie la situazione invece non è così rosea. Ho giocato con le due sicilie e mi sono trovato costretto ad abbassare di parecchio la prima barra delle spese, pur avendo le tasse quasi tutte al massimo. Questo chiaramente non va bene per l'esercito.

    Anche con le grandi potenze dopo qualche anno la situazione degenere. Con la Prussia tenevo le tasse ai ricchi al minimo e questi avevano tutti i beni di lusso. I capitalisti costruivano fabbriche e ferrovie e stavo per diventare la seconda potenza industriale. A un certo punto i capitalisti non si sono potuti più permettere nemmeno i beni di prima necessità e hanno smesso di costruire. Le tasse erano sempre al minimo e il commercio impostato su automatico. Si tratta di un problema del gioco o sbaglio qualcosa io?

    Ultima domanda: i dazi doganili su cosa influiscono? Io quando posso tendo a tenerli in negativo, a quanto ho capito così si aiuta l'economia,


    PS: in alcune discussioni ho letto che gli Stati Uniti diventano ingiocabili dopo un po' a causa dei ribelli. Questo succede anche con la patch 1.2 ? Perchè dovrebbero comparire tutti questi ribelli?
     
  2. Enok

    Enok

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    Ricorda che andrebbero aperte diverse discussioni per ogni argomento, in modo tale da facilitare la ricerca e la lettura degli altri utenti che avranno i tuoi stessi problemi.

    Provo a risponderti in breve in base alla mia esperienza di gioco.
    Per quanto riguarda le tasse, è normale non poterle tenere al minimo con tutte le nazioni. Nella mia partita con Sardegna-Piemonte le ho dovute tenere addirittura al massimo per il primo decennio; poi, grazie all'industrializzazione, sono riuscito a poterle abbassare, ma di certo non al minimo. Idem per le spese: se non giochi con una grande potenza non puoi tenere al massimo amministrazione, esercito, istruzione, ecc.

    Beni di consumo. Se esercito, clero e burocrati basano tutto il loro benessere (cioè la capacità di comprare beni) sugli stipendi statali, le restanti fasce della popolazione dipendono dall'andamento del mercato. Nella tua partita, ad un certo punto i capitalisti hanno smesso di acquistare beni di lusso e non ce la facevano a comprare nemmeno quelli di prima necessità: questo significa che le industrie andavano male, magari a causa della concorrenza estera o dell'aumento del prezzo dei materiali. Lo stesso può capitare, raramente, anche ai contadini, nel caso una determinata risorsa che producono (es. frutta) comincia ad essere poco comprata o svalutata. Più facilmente capita agli artigiani, soprattutto a causa della concorrenza delle industrie (anche tue). Insomma le tasse influiscono poco, se i POP guadagnano poco o nulla. Sarebbe come aspettarsi che un disoccupato riesca ad acquistarsi un televisore al plasma, abbassandogli le tasse a zero.

    I dazi doganali sono le tasse di import/export. Se le tieni sotto lo zero, il tuo Stato sussidia l'acquisto o la vendita da/verso altri mercati; se le tieni sopra, il tuo Stato tassa le merci. Normalmente, se riesci a tenerle sotto zero è una cosa buona (industrie e popolazione pagano meno le merci estere), ma in certi casi potresti voler scegliere di privilegiare il tuo mercato interno (se puoi permetterti l'autonomia!).

    Rivolte statunitensi. Anzitutto parti dal presupposto che nessuna ribellione non permette di giocare o rovina la partita. Se i ribelli vincono non perdi un bel niente, ma semplicemente il tuo Stato viene adattato ai loro desideri. In alcune circostanze (vedi URSS o Italia fascista) puoi anche esserne felice. Per ciò che riguarda gli Stati Uniti in particolare non posso aiutarti perchè non c'ho mai giocato.
     
  3. Felipe

    Felipe

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    Credevo che il titolo riassumesse gli argomenti trattati nella discussione. Separerò meglio gli argomenti


    Sei stato chiarissimo. Io posso in qualche modo aumentare la competitività delle mie industrie? La situazione che si è venuta a creare è drammatica. Mentre le altre nazioni costruiscono industrie statali e private io posso costruire solo tramite l'intervento dello stato. E' chiaro che non riuscirò mai a superare economicamente le altre super potenze.
    Insomma, posso in qualche modo far guadagnare i capitalisti? Io do pure i sussidi alle fabbriche che non producono denaro, com'è che non hanno i soldi per comprarsi da mangiare?


    Quindi generalmente conviene tenere i dazi sotto zero, ma se una nazione produce tutte le materie di cui ha bisogno conviene aumentarli.
     
  4. Enok

    Enok

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    Budget e beni di consumo fanno parte della stessa discussione; a cosa servono i dazi e le rivolte negli Stati Uniti sono altri due temi completamente separati.

    La competitività della singola industria è data dall'andamento dei prezzi nel mercato mondiale; tu puoi fare ben poco oltre abbassare i dazi e conquistare territori per produrre quante più risorse naturali.

    E perchè mai? Il capitalismo di stato nelle mie partite rende parecchio, anche meglio di quello che fanno i privati.

    Costruire delle industrie profittevoli.

    I sussidi alle fabbriche coprono le perdite, tipo stipendi degli operai e costo delle materie prime, non sono un reddito per i capitalisti. Comunque ti consiglio di chiudere o lasciar morire le fabbriche che non producono ricchezza; io le tengo aperte solo il tempo sufficiente a poter costruire un'altra fabbrica e tenere impegnati gli operai (altrimenti emigrano o diventano soldati, se non hanno lavoro).

    Grosso modo diciamo di sì. Io, comunque, tendo sempre allo zero.
     
  5. Felipe

    Felipe

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    Con una politica reazionaria è possibile costruire industrie parallelamente a quelle che costruiscono i capitalisti. In questa maniera il numero di industrie cresce vertiginosamente. La stessa cosa non avviene se i capitalisti non costruiscono un bel niente; il numero cresce, ma un po' più lentamente.
     
  6. Enok

    Enok

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    Infatti non serve che il numero cresca "vertiginosamente", a meno che hai una popolazione tutta di operai.
     
  7. Vestinus

    Vestinus

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    di solito (tecnica ereditata da Vic1) tendo a tenere basse le tasse dirette, e un pò più alti i dazi doganali (valore molto variabile, a volte tipo in guerra, si è costretti ad alzarli però è letale per la classe media ed industrie!). Così la gente ha più coldi da spendere e tasso le merci che girano...poi quando si ha un economia molto forte sono disposto a settarla al di sotto dello 0...

    Ovviamente tendo a tenere le tasse a 0 per le classi alte, 0 per la media, visto che comunque sono pochi ed è probabilmente la classe più fragile, porta ricerca e efficenza satale ed industriale, per classi basse di solito auspico di tenerle al 49% ad inizio/metà partita anche se ai primi anni potrai essere costretto a tenerla al 100%...poi con il tempo puoi scendere piano piano...saranno loro comunque tra i primi a dover pagare una guerra...

    dopo tanto, per sgranchirmi un pò ho iniziato una nuova partiti con la Russia...non crederete che il primo anno è il più difficile da affrontare! Visto il bilancio un pò strambo...però una volta assestato e messa una politica protezionista (partito Panslavo, reazionario) l'industria è facile da far decollare (capitalismo di stato) sia dall'alto sia dai pochi capitalisti che proteggo e che ora cominciano a costruire un pò da soli ferrovie e industrie (è una mia impressione o con la patch 1.2 costruiscono un pò più sensatamente?)...e in 2 anni 1838 già si ha un industria superiore a quella Americana (però loro hanno più capitalisti penso)
     

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