Cazzeggiando ho visto che tra meno di un mese la paradox farà uscire un nuovo city builder https://www.paradoxplaza.com/cities-skylines?___store=eu A me non pare malaccio, sopratutto visto che 'unica alternativa è quell'obbrobrio di SimCity.
Ho visto su Steam che è uscito, ma non ho approfondito molto. Sono sempre stato un amante dei gestionali della città... Ci darò sicuramente un'occhiata. Grazie
Come gioco sembra carino, potrei dargli una possibilità. Comunque nemmeno questo titolo sarà in Italiano; non capisco perché la Paradox si ostini a NON tradurre i giochi nella nostra lingua. Cioè, il gioco sarà tradotto in POLACCO (!), ma non Italiano, eppure sanno di avere una bella clientela anche qui.
Sarebbe bello avere dei dati di vendita. Si sa che in germania/anglofonia i gestionali/strategici/simulatori tirano molto più che da noi, ma mi piacerebbe sapere se ci supera perfino la Polonia. Restando in topic, questo gioco distruggerà SimCity5 probabilmente in ogni aspetto, non che ci voglia poi molto. Basta guardare la grandezza delle mappe e la gestione dei sim, pardon, cittadini, che avranno davvero una propria casa e lavoro e non uno random diverso ogni giorno.
Differenze da un qualsiasi sim city? Comunque come rivale, pur con le dovute differenze, Tropico V personalmente lo trovo ottimo nonostante sia il 3 che il 4 mi avessero molto deluso
Non so se la mancata localizzazione in Italiano sia relativa alle vendite e quindi la Paradox non ritiene conveniente tradurre i giochi nella nostra lingua perché qui hanno pochi clienti. I primi giochi Paradox erano tradotti in Italiano: ricordo quando acquistai Europa Universalis III scatolato al Gamestop; era tutto in Italiano, gioco, manuale e persino la confezione. Se è qualcosa che ha a che fare con le vendite, posso solo spiegarlo con il fatto che dal 2007 ad oggi i clienti Paradox italiani siano diminuiti a tal punto da non richiedere una traduzione. Perché altrimenti non riesco a spiegare come di tutta l'Europa occidentale, solo l'Italia non abbia la localizzazione. Poi, ovvio, sono solo congetture perché non conosco né le motivazioni né i dati di vendita. Tornando al gioco, non ho mai provato SimCity, pur conoscendo la serie di nome e pur avendo una buona esperienza con i gestionali (Tropico, Rollercoaster Tycoon, ecc.), per cui per me questo city-builder sarà una novità assoluta.
l'unico citybiulder rimarrà simcity (il primo, non lapidatemi!, e ovviamente Ceasar III (e Pharaon). Tutti gli altri citybiulder concedono troppo al giocatore occasionale, e quindi perdono troppo di profondità.
Sim City in realtà si salva fino al 3000, poi con il 4 diventa una vera e propria ciofeca. Di questo Cities: Skylines non mi piace la grafica (se è quella che si vede negli screen): troppo cartoonesca, mi ricorda molto quella di Tropico IV :S
Provato ieri sera (dopo la guerra @Darksky) una ventina di minuti , vale i pochi spiccioli che costa. Purtroppo non ho tempo di fare una recensione, ma basta che date un'occhiata a quelle su steam e vedrete quanti zillioni di pareri super positivi. La cosa più bella è che senti, finalmente, la città "viva"
Ma cosa ha in più rispetto ad un Sim City 4, ad esempio ? Anche io sto leggendo parecchi pareri positivi ma vorrei capire che innovazioni apporta al genere.
Gli abitanti non sono più meri numeri come SC4 ma sono simulati come vere e proprie persone, si possono dividere le città in quartieri (e si possono gestire le politiche per ogni quartiere). Comunque l'ho provato, mi pare molto buono. Una cosa su tutte, la città è viva e si evolve: ci sono degli step da raggiungere per sbloccare delle features (il che ti obbliga a ragionare ad ogni passo sulle modifiche da apportare), il traffico è intelligente e le auto si muovono cercando la strada meno incasinata, e la sensazione è che sbagliando si possa cercare di "salvare" la città (non sempre, ma si può provare. In più, benchè sembri semplice, per arrivare ad alti livelli serve una buonissima pianificazione. Io lo promuovo a pieni voti
Questo gioco é una perla! Io ho giocato a tutti i city builder (sia gli storici che i recenti con Cities XXL, i vari Tropico, L'ultimo SimCity) e quindi posso dire con piena conoscenza di causa che questo é il migliore titolo in assoluto che si affaccia su questo mercato dai tempi di SimCity 4. Costasse pure 100 euro varrebbe lo stesso la pena di comprarlo. Non é un titolo rivoluzionario ma É il city builder che tutti avremmo voluto avere e che le altre software house con i loro titoli, in prima fila la Maxis con l'ultimo SimCity, non hanno saputo realizzare. Giudizio sul gioco? 10 pieno. Riguardo alla localizzazione dei giochi in italiano: 1. Ma quando vi decidete ad imparare un po' d'inglese?? Siamo nel 2015, masticare l'inglese non é piú un extra, un lusso ma é una necessitá primaria per vivere nel mondo d'oggi (o almeno per vivere al passo con i tempi). 2. I giochi li traducono in polacco e non in italiano perché in Italia ancora una marea di gente invece che comprare i giochi li scarica dal torrent. Conosco pure frequentatori abituali di questo forum che passano ore e ore sui titoli Paradox ma che invece di acquistarli li scaricano. Giusta punizione anche se non abbastanza severa é quella di vedere le software house una dopo l'altra smettere di spendere soldi per tradurre i giochi nella nostra lingua. Quando piratare i giochi sará pratica meno diffusa puó darsi pure che la Paradox vedrá delle vendite abbastanza consistenti in Italia tali da giustificare le spese di traduzione nella nostra lingua.
La Polonia ha meno abitanti dell'Italia e un'età media comparabile (supponendo che i videogiocatori siano tra le fasce più giovani della popolazione), quindi teoricamente dovremmo avere più videogiocatori di loro. Se traducono i giochi in polacco ma non in italiano è perchè il loro mercato è più appetibile del nostro in termini numerici. Evidentemente loro comprano più giochi di noi pur essendo di meno, quindi: o in Italia non videogiochiamo o non compriamo i giochi da canali legali
Potevi sforzarti di piú. Stando al tuo livello di ragionamento: gli italiani scaricano giochi pirati, i polacchi anche QUINDI la Paradox non traduce in italiano semplicemente perché gli stanno antipatici gli italiani.Oppure forse il Bildeberg è dietro pure a sto complotto per fare si che non si vedano mai più giochi in italiano per il resto dei secoli a venire?? Plausibile? I polacchi come i francesi, inglesi, zulù, cinesi etc. Scaricheranno pure loro giochi pirati ma si vede che comunque ne scaricano in proporzione meno a quanto non scarichino gli italiani e quindi agli occhi della Paradox siano un bacino di potenziali acquirenti piú interessante degli italiani, meritevoli perciò di avere il gioco localizzato. Ovviamente non sono qui a sostenere che questa sia la causa unica per cui noi non abbiamo il gioco in italiano (non lavoro alla Paradox). Però a dire che l'uso di scaricare giochi invece che comprarli é una cosa molto diffusa in Italia ed è un cattivo comportamento di certo non sbaglio.
In tutti questi discorsi c'è un dato di fatto che mi sembra sia stato trascurato: la generazione di giochi Paradox precedente (quella che va, grossomodo, dal 2002 al 2007) ha visto la maggior parte dei titoli della casa svedese localizzati in Italiano. Hearts of Iron II (2004) > Italiano Victoria (2003) > Italiano Europa Universalis III (2007) > Italiano (tutto... gioco, manuale e persino la confezione) Da qualche anno, però la politica aziendale sembra sia cambiata e, sinceramente, incolpare la pirateria per la mancata localizzazione dei giochi Paradox nella nostra lingua, mi sembra fuori luogo. Tra l'altro, ora che moltissimi utenti utilizzano Steam come rivenditore principale (complici anche i forti sconti), credo che la pirateria sia meno diffusa che in passato. Sotto questo punto di vista, devo capire per quale motivo non sia più conveniente tradurre i giochi nel 2015, considerando che solo pochi anni fa la traduzione in Italiano era una cosa quasi scontata. I pirati esistevano anche prima, e forse più di adesso, però mi sembra che questo non abbia influito in alcun modo sulla localizzazione, né che la Paradox abbia ritenuto giusto "punire" i giocatori italiani. Sui dati di vendita: che io sappia, solo 10 anni fa i Paradox erano giochi molto più di nicchia che adesso, praticamente sconosciuti a moltissimi giocatori; solo negli ultimi anni questi piccoli capolavori sono stati scoperti e molte persone, tra cui anche molti utenti del forum, hanno iniziato la loro carriera su Europa Universalis III o Crusader Kings II (e non sui giochi più vecchi). Se il bacino di utenza è aumentato, posso ritenere verosimile che questo fenomeno abbia investito anche l'Italia. Io, più che invitare la gente ad imparare l'Inglese (personalmente non è un problema, ho giocato per molto a CK2 in Inglese e ho scaricato la traduzione di BopItalia solo in tempi recenti), mi sentirei un po' deluso per il fatto che la Paradox non traduca più i giochi, contrariamente a quanto faceva in passato.
Si ma c'è un motivo suppongo, non è che al CdA hanno deciso che "ci stanno sul cazzo gli italiani, vuoi mettere quei simpaticoni dei polacchi?". Si saranno seduti ad un tavolo, analizzando i numeri e sono arrivati ad una decisione. IMVHO.
[OT] Butto lì due teorie... Può essere che il maggior successo ottenuto di recente abbia reso meno "necessario" per Paradox cercare di accaparrarsi quel ristretto mercato italiano che non sa leggere l'inglese. Possono permettersi di essere un po' più snob... Oppure potrebbe anche essere che si sono accorti che alla fin fine gli italiani mugugnano, si lamentano, bestemmiano, ma se il gioco è valido lo prendono lo stesso... magari in attesa di una traduzione amatoriale che puntualmente arriva. Magari i polacchi invece non comprano proprio, perchè mediamente sanno meno l'inglese degli italiani. [fine OT]
Carlos pure Europa II era in italiano se per quello. distribuito e tradotto da Leader, come tantissimi giochi di software house piccole che comunque venivano tradotti. I tempi cambiano e Paradox come tanti altri sviluppatori ha smesso di localizzare in italiano, vuoi per i modders che fanno la traduzione a gratis vuoi perché i tempi cambiano e l'esigenza di avere i giochi in italiano eè diminuita perchè i nuovi videogiocatori hanno più dimestichezza con l'inglese. Che comunque il discorso della localizzazione sia legato strettamente ai bacini di utenza è sicuro, e che la pirateria sia calata è una impressione tua ma non un dato oggettivo. Io non posso parlare con sicurezza per paradox ma il concetto che la pirateria abbia ridotto il numero delle copie vendute in Italia e quindi fatto calare il numero dei titoli tradotti nella nostra lingua è sicuro visto che non lo sostengo io ma lo lessi ormai alcuni anni fa in una intervista del CEO di Leader (che era il distributore e pure curatore della traduzione di EUII per il mercato italiano ma anche di giochi Sega, Ubisoft etc. Per stare in tema di tempi che cambiano Proprio Leader che per anni è stato un gruppo con fatturato da 100 milioni di Euro nel 2012 ha chiuso bottega, perchè il mercato dei giochi è cambiato dagli anni novanta o primi duemila dove i giochi si compravano su supporto fisico e tradotti, l'avvento del digital download ha portato alla pirateria di massa e a vari cambiamenti tra cui avere meno giochi in italiano perchè anni fa anche per i videogiochi esistevano aziende italiane che come con i film compravano i diritti del gioco, lo localizzavano e distribuivano in Italia mentre ora va tutto per il digital download). La veritá delle mancate traduzioni italiane è quindi nella scomparsa dei distributori italiani di videogiochi a causa avvento digital download (illegale e legale). Erano i distributori stessi a occuparsi della localizzazione e non la casa sviluppatrice. Riguardo Leader, ecco un estratto da un articolo sul Sole 24 Ore: ...Il gruppo, nato negli anni Ottanta, raggiunse nel 2004 il suo massimo splendore con un fatturato di 90 milioni e un portafoglio con brand del calibro di Ubisoft, Sony, Activision ed Electronic Arts. Quest'ultima, proprio in quegli anni, viene strappata a una concorrente dalla sorte sfortunata, la Cto di Zola Predosa (Bologna), quotata nel 2000 a Piazza Affari e poi dichiarata fallita nel 2004, famosa per distribuire e localizzare in italiano i prodotti della LucasArts e bestseller come l'epopea di Monkey Island. Il collasso della Leader è il racconto di un paradigma industriale che non resiste al mutare delle cose e alla prova del tempo. Come la musica e i film, anche i videogiochi viaggiano sempre meno su supporto fisico e sono scaricati sempre di più online nei grandi negozi virtuali, da quello della Apple al market place di Google, dal Playstation store a una piattaforma come Steam. Oggi cercare di piazzare videogiochi in scatola, soprattutto per Pc, è un po' come vendere vinili o Vhs: si parla di un mercato in via di estinzione anche se esistono ancora nicchie di videogamer vintage che potrebbero essere considerate un target. (http://www.ilsole24ore.com/art/impr...-addio-videogiochi-081215.shtml?uuid=AbVAAZmF)