Prendo spunto da questa discussione per chiedere: se l'Italia (o un altro paese dell'Eurozona) dichiarasse default che cosa succederebbe?
Perchè di sicuro si uscirebbe dall'euro, e la nuova moneta non avrebbe alcuna fiducia sia a livello interno che a livello internazionale. Non ti insegnerò io che i mercati si basano sulla fiducia. In secondo le banche fallirebbero, tutte, sarebbero salvate dallo stato, ma con emissione di moneta senza fiducia, carta straccia. Fin qui comunque non cambierebbe molto per noi... Il problema sta nella iperinflazione che ne consegue, come quella tedesca a cavallo tra le due guerre... E fin qui mi va anche bene se si riesce a comprare comunque e il mercato interno regge Ma il problema sono le importazioni, che ben presto diventerebbero proibitive per qualsiasi prodotto compreso il petrolio... Forse aumenterebbero anche le esportazioni, ma chi vorrebbe i tuoi prodotti dopo che gli hai tirato il pacco? Insomma sarebbe davvero dura per alcuni anni, poi pian piano le cose si sistemerebbero ma nel frattempo saremmo a livelli dell'albania di oggi. Forse uscendo dall'euro e convertendosi al gold standard cambierebbe qualcosa, peccato che ci siamo già venduti tutte le riserve auree e che in caso di default l'italia sarebbe priva di riserve!!!
Ma non conta chi possiede il debito? Che gli frega alla Russia che io (Italia) non ho pagato i debiti alla banca (privata) di Canicatì? Soprattutto se dichiaro il default per uscire da un circolo vizioso in cui creo debiti per pagare altri debiti? Sono previste sanzioni dalla UE per chi dichiara default? (Ossia "che succede se - per assurdo - uno stato membro dichiara default senza uscire dall'Euro?")
Non penso ci siano sanzioni espresse, ma più che altro implicite. Per gli stati non coinvolti dal default non cambierebbe granchè, vedi appunto russia, ma agli altri si, e di solito gli altri sono quelle più importanti USa UK FRA GER e CHI
Beh ovvio, però immagino che un ipotetico default dell'Italia servirebbe proprio per allontanarsi dai paesi della Nato (e proprio per questo non accadrà mai). Scegliendo di puntare sul "cavallo" BRICS sarebbe una scommessa così azzardata?
Vabeh ma l'autarchia non era una scommessa, era una roulette russa con una pistola automatica. Puntare ai mercati emergenti è una stron*ata?
Guarda, mi dispiace darti una così brutta notizia ma... La Germana, beh, ecco, non sta da nessuna parte... E' sulla cima della piramide economica e da lì guarda quello che succede sotto, il problema è che se da sotto cominciano a sparirgli pezzi, prima o poi, la piramide viene giù tutta.
mi sa che non ci siamo capiti.. Ronny ha detto se fosse una scommessa fare default e stare con i brics, io ho detto che l'ultima scommessa che abbiamo fatto l'ha fatta il duce 70 anni fa, e non è andata molto bene stando dalla parte della germania, forse conveniva stare con l'uk.
Si. Essendo esplosi economicamente, i brics hanno una gran bella industria capace di gestire la domanda interna e di esportare a prezzi bassi. Tu italia cosa vorresti fare? Cerchi di vendere ad un indiano un macchinario a 500 $ quando lui lo paga 50$? Oramai il discorso va al contrario: tralasciando l'alta qualità, noi siamo il mercato degli asiatici e non viceversa.
Ma se si puntasse in Italia (ma anche in Europa credo) all'alta qualità e al turismo? Sarebbe una gran stron*ata anche questa o si potrebbe campare?
Alta qualità e innovazione tecnologica sono l'unica speranza per l'Europa per non farsi sommergere da Cina e India. Di solo turismo possono vivere solo i microstati con più turisti che abitanti.
Non picchiatemi, io di queste cose non me ne intendo davvero ma l'alta qualità insieme al mantenimento di azienda & operai che abbiamo in Europa può essere davvero competitiva con i mercati asiatici? In fondo, una volta che imparano anche loro, con i loro prezzi e salari, siamo nella m... E poi cosa ci inventiamo? O sto dicendo stupidaggini? In fondo per l'alta qualità non bisogna essere europei per forza, non è che nasciamo col certificato di alta qualità in quanto Vecchio Continente. Anzi, col tenore di vita che abbiamo fra un po' mi sa che saremo solo il Vecchio Incontinente. Altra cosa: se delocalizziamo non corriamo il rischio di insegnare l'alta qualità ai Paesi extraeuropei tirandoci di fatto la zappa sui piedi? Un esempio: in Cina adesso fabbricano delle chitarre che sono imitazioni delle grandi marche americane ed europee. Costano circa un terzo delle nostrane e suonano molto accettabilmente. Gli manca solo la famosa alta qualità. Una volta che hanno imparato le rifiniture e preso macchinari migliori, questi sforneranno strumenti in tutto e per tutto uguali come qualità a un terzo del prezzo e per noi e gli americani sarà notte fonda.
Ma a questo punto l'UE avrà già mandato spie in cina e india per scatenare rivolte che migliorino i diritti dei lavoratori asiatici. Indi il prezzo del lavoro aumenterà anche in Asia. Almeno spero. Infatti delocalizzando ci stiamo già tirando la zappa sui piedi.
L'italia deve continuare a fare quello che ha sempre fatto, produrre macchinari per produrre altre cose!
Nessuna stupidaggine, basta prendere ad esempio il Giappone negli anni 60. Facevano copie a basso costo degli oggetti hi-tech prodotti dall'occidente. Poi ci hanno sorpassato, in alcuni mercati sono diventati leader (prendi le auto con la Toyota). Ora è il turno dei cinesi (e indiani). Domani sarà il turno dell'Africa (o, meglio, di qualche Stato di quel continente) C'è un però... La storia insegna che il costo del lavoro non si manterrà basso in eterno per i cinesi o gli indiani. Insomma, le loro aziende producono e vendono tantissimo perché sono iperproduttive. La ricchezza cinese cresce e, per forza di cose, si inizia a diffondere a tutte le fasce della popolazione. Migliorano le condizioni di vita, aumentano i redditi e le persone iniziano a non dover più lavorare 20 ore in azienda per un tozzo di pane... E' capitato al giappone e sta già capitando in cina ed india. Leggevo anni fa che le parecchio aggressive aziende cinesi stavano in parte delocalizzando in regioni africane dove la manodopera era più a buon mercato rispetto alla Cina. Vale per tutti i settori di mia conoscenza, ad ogni modo non è più vero che producono solo cloni a basso costo, nel settore smartphone ad esempio il terzo produttore al mondo è cinese... Non sono come Apple ma ad esempio i pessimi dati degli ultimi due trimestri di Samsung sono dovuti alla concorrenza cinese, non ad altro... PS Il seguente grafico vale più di mille parole: l'Asia è *sempre* stata la principale produttrice di ricchezza al mondo (un 60-70%). USA e Europa (occidentale) sono state un'anomalia storica durata un paio di secoli causa rivoluzione industriale, ora la situazione si sta velocemente riequilibrando... Secondo me pensare di fermare quello che è un processo storico in atto da secoli a colpi di decreti è come pensare di svuotare il mare con un cucchiaino. La ricchezza del mondo si sta spostando, o ti adatti o osservi il declino...