Il governo di Mario Monti chiede agli Italiani "lacrime e sangue", per risanare i conti pubblici e rientrare i parametri accettabili per il 2013. Così mentre aumenta l'età pensionabile, viene introdotta la tassa sulla casa (Imposta Municipale Unica), aumenta la benzina e l'IVA, non si interviene sulle spese militari. Il neo-ministro della Difesa, l'Ammiraglio Giampaolo di Paola, ha detto che non ci sarebbero stati dei tagli e solo qualche "ritocco" alle spese ministeriali. L'Italia ha stanziato per il 2012 783 miloni per la costruzione di quattro sommergibili e due fregate ed ha in programma l'acquisto di ben 131 aerei F35 che richiedono un preventivo di almeno 18 miliardi. La campagna acquisti prosegue con gli aerei senza pilota (1,3 miliardi), navi da guerra (5 miliardi) e sommergibili U-212 (1 miliardo). L'Italia è l'ottavo Paese al mondo per quanto riguarda le spese militari, con oneri finanziari di oltre 20 miliardi all'anno. Basterebbe intervenire in questo settore per recuperare parte dei miliardi per la manovra. Secondo voi, in un periodo in cui il governo chiede agli Italiani di fare ulteriori sacrifici, sarebbe giusto tagliare le spese militari?.
In qualunque settore intervieni hai poi ripercussioni negative e chi ne è coinvolto giustamente si lamenta... se tagli nel servizio sanitario rischi di avere un servizio scadente, minore occupazione nel settore etc.. allo stesso modo se tagli nella difesa, sicuramente saltano commesse militari (e quindi lavoro) e la qualità potrebbe risentirne. Tanto per non essere ipocriti, se lavorassi in un cantiere militare e un giorno mi dicessero "sei in cassa interazione, perchè le 4 fregate programmate sono state cancellate dai tagli alla spesa pubblica", mi incazzerei di brutto. Ovviamnete non facio l'operaio e quindi non me ne frega nulla di riflesso...
Tagliare le spese militari si, tagliare le acquisizioni e costruzioni no. Insomma: se l'Ami acquista case, comprese di colf, da destinare agli ufficiali in servizio a costi che sono del tutto fuori mercato, direi di sì, che occorre tagliare. Se occorre invece rinunciare a Navi e aerei, o sistemi d'arma no. Non tanto e non solo perché con la crisi gli Usa ritireranno parte del loro ombrello e i costi della nostra difesa, in un Mediterraneo sempre più instabile, dovremo caricarceli noi, quanto, soprattutto, perché quello della Difesa è un settore importante che tira economicamente. Esser buttati fuori dal settore significa grosse, grossissime difficoltà a rientrarci. Realizzare un aereo, oggi, è cosa impossibile ad un solo Stato. Solo Usa, Urss e Francia hanno indistrie aeronautiche militari autonome. Tutti gli altri, pian piano, sono usciti o si sono adeguati a progetti con altri partner. L'Italia è in una "cooperativa", cui partecipa formendo molti elementi e parti. Rinunciare agli aerei significa rinunciare alla cooperativa. Il che significa che i prossimi aerei dovrà comprarli o affittarli da zero (commedia già vista: i tornado inglesi e poi gli f16). La cantieristica italiana ha una grossa tradizione: rinunciamo a costruire navi e avremo non solo meno indotto diretto ma anche meno vendite. Usciamo dal giro dell'elettronica bellica e non ci torneremo dentro mai più. L'Italia è, ora, entro i primi 10 paesi esportatori di prodotti militari (mi pare che nel 2008 fosse addirittura entro i primi 5): vogliamo restarci? Non fosse che per le sole questioni economiche direi che è necessario. E poi, come accennato, ci sono anche questioni politiche che non possiamo sottovalutare. Semmai, sprechi a parte, considerando la situazione attuale, si potrebbe decidere di tagliare le missioni, che hanno un costo elevato. Nessuno potrebbe rimproverarci dopo tanto tempo, tanti impegni, e tanto sangue.
Il costo della guerra in Afganistan previsto nel 2011, per il contribuente italiano è di 650 milioni di euro. Questa cifra copre le spese (stipendio ed equipaggiamento) per 4.200 soldati italiani presenti in Afganistan, 750 mezzi terrestri tra carri armati, blindati, camion e ruspe, 30 velivoli di cui 4 caccia-bombardieri, 8 elicotteri da attacco, 4 da sostegno al combattimento, 10 da trasporto truppe e 4 droni. Più 2 milioni di euro a favore dell’esercito afgano, più 2 milioni di contributo alla polizia afgana, più 367.000 euro per il personale della Croce Rossa Italiana in Afganistan. Fonte: Wikipedia
Guarda caso, quello che tutti si dimenticano sempre di dire è che i 18 miliardi per gli F35 sono da spalmare su un arco temporale che va fino al 2026. Facendo due conti a mente fa poco più di 800 mln all'anno. Ciao
Anche se i soldi per i caccia-bombardieri saranno spalmati per un lungo periodo, si tratta comunque di quasi un miliardo all'anno che nei tempi ristretti in cui deve agire il governo Monti potrebbe tornare comodo. Per carità, allo stato attuale è una goccia nell'oceano, ma è pur sempre un miliardo che non dovremo sborsare noi cittadini. Per quanto riguarda il lavoro nei cantieri militari: va bene, anche loro hanno diritto a lavorare e questo è giusto, ma in tempi di austerità potrebbe essere una buona idea dimezzare le spese. Invece di costruire quattro sommergibili se ne fanno soltanto due; così come invece di acquistare dieci navi se ne comprano solo cinque e si risparmiano un bel po' di soldi. Se i nostri militari tornassero a casa la voce delle uscite sul listino si ridurrebbe ancora e poi ti accorgi che mettendo da parte denaro qua e là hai accumulato una parte dei soldi per la manovra. Non è tutto, ma sono sempre soldi che non dovranno versare i contribuenti. Voglio parlare chiaro: non sono per azzerare o ridurre drasticamente le spese militari, ma quantomeno per limitarle in un periodo in cui sono richiesti sacrifici. Che poi l'Italia è afflitta da altri problemi come l'evasione fiscale e i privilegi della classe politica, allora è un altro discorso. A cosa ci servono 131 caccia-bombardieri? A cosa ci servono quattro sommergibili costruiti in Italia più altri comprati sul mercato estero? A meno che non dobbiamo entrare in guerra nei prossimi anni, non credo che abbiano grande utilità. Quando questa fase di rinunce sarà passata, ben venga tornare nuovamente ad investire nel settore militare.
Aggiungo a quanto ottimamente esposto da General Kleber "L'Italia entrò in guerra il 10 giugno 1940 ed, a quella data, le sue forze armate erano tanto numerose sul piano organico, quanto male organizzate e con armamenti tecnologicamente arretrati: il Regio Esercito presidiava capillarmente il territorio dell'impero coloniale ma con una scarsa dotazione di truppe meccanizzate, il cui equipaggiamento era comunque privo di mezzi moderni, le artiglierie erano risalenti alla prima guerra mondiale od anche prima" "Le scorte di materie prime e di combustibile concedevano una limitata autonomia alle forze armate ed una scarsissima capacità di reintegro, che metteva la macchina bellica italiana in grado di armare in modo moderno solo due divisioni dell'esercito all'anno" "La flotta italiana era moderna e competitiva sul piano internazionale, ma su di essa pesavano gravi difetti, dovuti soprattutto a scelte politiche e strategiche, come la mancanza di portaerei e di una vera e propria aviazione di marina, e la decisione di non dotare le unità di strumenti di rilevamento delle minacce come radar e sonar" "La Regia aeronautica aveva un elevato numero di velivoli ma la maggior parte di questi erano modelli di concezione superata se non del tutto obsoleti; quando infine vennero introdotti in servizio aerei di tipo moderno l'industria italiana riuscì a produrne solo quantitativi limitati. La presenza in servizio di modelli molto diversificati rendeva assai complicato il sistema logistico" Eppure la guerra era stata preventivata per il 1942. Tornando ai giorni nostri , basta guardare quello successo in Libia per capire a cosa ci servono 131 aerei.
La cosa non è così semplice, i mezzi studiati per la difesa richiedono elevatissimi investimenti per il loro sviluppo, ne consegue che se diminuisci il numero dei "pezzi" che compri aumenta (e di molto) il costo unitario, inoltre se hai firmato un contratto con un'azienda e non lo rispetti sono previste delle penali che in alcuni casi possono essere talmente cospique da essere quasi spaventose. Oltre a questo va considerato naturalmente il già citato impatto sull'occupazione. A parte che la difesa ha subito comunque dei tagli superiori al miliardo di euro e se consideriamo quanto viene speso dall'Italia in rapporto al suo PIL siamo tra quelli nella NATO che dedicano meno risorse in assoluto al settore, paesi comparabili a noi come popolazione e PIL (Francia e UK) vi dedicano tre volte quello che spendiamo noi. Comunque quando siamo entrati nella NATO ci siamo impegnati a contribuire all'alleanza militare ne consegue che un minimo bisogna mantenerlo, anche perchè a livello internazionale vale ancora la regola che sei qualcuno solo se hai i muscoli per farti valere, anche se devo ammettere che sicuramente l'elemento che ci manca di più è la volontà politica e popolare di usare seriamente le forze armate quando ciò serve agli interessi nazionali.
Il militare produce anche introiti, sia come posti di lavoro sia come commesse ad industrie italiane sia come vendita di materiale bellico all'estero. Qualcuno sa i ricavi dell'Italia, in modo da pareggiarli con le spese?
Se è come per gli eurofighter allora si paga a consegna (anzi a "prontezza") del lotto e non a rate, quindi bisogna accantonare quegli 800 milioni ogni anno, a me viene da ridere credo che come in passato si opterà piuttosto per una emissione extra di obbligazioni poco prima del pagamento, in puro italian style servono a... guardare 4-5 f16 che hanno la benzina per decollare ?
Quella delle spese militari è una delle cose che salta fuori ogni volta che c'é una crisi ed una manovra finanziaria. Sicuramente, come è stato già ampiamente detto, su certi "benefit" si potrebbero operare tagli anche importanti: sono del tutto d'accordo con il discorso fatto da GeneralKleber. Su quanto si riesca a tagliare, non ne ho la minima idea, sicuramente però qualche sacrificio si potrebbe pure imporre ai generali ed alti ufficiali per evitare di toccare i ceti più deboli... Direi cmq che è l'ultimo dei problemi della manovra Monti, una manovra "equa" solo per i professoroni che l'hanno concepita... Ciao
Ma perchè per iniziare non ritirano quei tremila Italiani in Libano? (Uno stipendio da soldato in zona rossa moltiplicato per tremila volte da un notevole costo).
ma a parte le varie spese in armamenti e simili, basta pensare alle pensioni dei militari... un militare va in pensione con lo stipendio del grado superiore al suo al momento in cui va in pensione... mi sembra un po' eccessiva come cosa a me
Cosa è successo a tutti i governi della Storia, da Roma a oggi, che hanno provato a toccare i privilegi militari?
http://www.iai.it/pdf/Economia_difesa/Tabelle-grafici-IT-2011.pdf quà trovate tutti i grafici e i dati in materia che desiderate...
ma gli Sukhoi costano meno di 1/4...sono buoni e poi comunque l'Italia che ci fa con 130eppassa di caccia multiruolo di 5° generazione?!