Come avevo già fatto per L'Ultimo Re di Bernard Cornwell, vi racconto qualcosa dei nove tomi (ad oggi) de le “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, la nota saga fantasy di G. R. R. Martin. I libri della saga, non ancora conclusa va detto, sono in realtà quattro in originale, ma la versione italiana, nella collana Bestseller della Mondadori, li ha divisi (in)opportunamente per evidenti, credo, ragioni di conio. Ho usato non a caso il termine conio, che nel testo sta ad indicare in generale il denaro,perché tra i pochi (ed in definitiva veniali) difetti riscontrabili nelle pagine in italiano di Martin, c'è che nella traduzione, per alcuni termini, sembra non esserci sinonimi da usare alla bisogna. Ecco dunque una notevole inflazione di “conio” e sembra che tutti i personaggi non facciano altro che “berciare”, senza mai, a mia memoria, gridare, sbraitare etc., ma tant'è non mi sorprende molto visto che la traduzione è stata affidata ad Altieri, (coadiuvato da Michela Benuzzi in alcuni romanzi) di cui mi pareva aver ravvisato la tendenza ad innamorarsi di alcuni termini già nel suo “Magdeburg - L' Eretico”, primo libro della sua trilogia ambientata durante la guerra dei trentanni. Forse, in un'altra vita, sarà il caso che lo legga in lingua originale... Ripeto, sono lievi peccatucci che si sommano a quelli, altrettanto poco rilevanti, propri dell'Autore e che vado di seguito ad elencare. Qualche strafalcione, come quello di designare un vino o un colore come borgogna, che non è il massimo per un romanzo fantasy ambientato in un mondo la cui geografia è differente dalla nostra. L'uso evidente, anche se ben fatto, della mitologia lovecraftiana per gli Uomini del Ferro di Pyke (“...ciò che è morto non può morire...”, il Dio Abissale, il Simbolo della Piovra, Aeron “ Capelli Bagnati” Greyjoy che sembra proprio l'archetipo del cultista Cthuliano...) ed anche nella leggenda dei fangostri di Chela Spezzata, che per quanto assolutamente marginale nella vicenda, merita che ve ne dia un qualche dettaglio: “Da lontano sembrano uomini, ma hanno teste molto grosse e squame al posto dei capelli (...) le dita palmate (...) Sono sempre bagnati e puzzano di pesce (…) labbra mollicce (…) denti verdi aguzzi...” Se non sono DeepOne questi... Nulla di male, anzi...Ma sarebbe stato più elegante citare il debito verso il Solitario di Providence in una post-fazione. C'è senz'altro un universo di tanti, forse troppi, personaggi alcuni dei quali poco più che comparse ed a cui si dà troppo spazio per il loro valore nella vicenda. Una certa indulgenza verso il dettaglio e ed il particolare (nel cibo, per esempio) che avvolte può essere stancante, ma qualsiasi lettore appena un po' scafato sarà in grado di “filtrare” questi brani, se lo desidera. Molto altro di notevole e macroscopico, per quanto riguarda il versante difetti, non mi pare esserci. La saga è avvincente e le circa 4000 pagine si leggono quasi d'un fiato. Non aspettatevi nulla o quasi del politically correct fantasy. Non c'è il buono che dopo qualche peripezia sconfigge il cattivo, anche perché buoni e cattivi non sono sempre e comunque facilmente identificabili ed c'è una piacevole aria di non-linearità. Cercate di non affezionatevi troppo ad un personaggio in particolare... Il linguaggio è spesso crudo, aspro e risoluto, così come lo sono le azioni ed i caratteri dei personaggi che si affacciano nella vicenda. Intrighi, assassinii, congiure, tradimenti & Co, sono in generale ben costruiti e convincenti (ma non sempre) e rappresentano il leitmotiv della saga, incerniata per altro sulla conquista del potere e quindi del Trono di Spade: il cosi detto Gioco del Trono. Ho l'impressione che oltre a Lovecraft, al tipo non sia dispiaciuto Dune... Molto ben dosata, al ribasso, una delle componenti classiche del fantasy, ossia la magia ed il soprannaturale. Entrambi presenti, importanti e per certi versi fondamentali, però mai preponderanti nella struttura del racconto. Concludo qui e non entro di proposito nei dettagli per non spoilerare, ma mi sento di consigliare la lettura di quest'opera di Martin, in virtù sopratutto della capacità dell'Autore di mantenere alta la tensione per tutta la narrazione, cosa non scontata tenendo conto delle numerose pagine fin'ora vergate... in attesa del prossimo capitolo “A Dance with Dragons”, ovviamente non l'ultimo. ciao cd p.s. Pare confermata la volontà di farne una serie TV, al solito si parte con il pilot.
Idem!!! Ne parlavo giusto pocanzi con Beltra Comunque ti sei dimenticato di raccontare il pesciolino d'aprile di quest'anno
Beh in effetti l'autore è stato in lizza per il premio Hugo (racconto di fantascienza) e quindi credo che non possa non conoscere il capolavoro di Herbert. Concordo su tutto anche se i difetti per quel che mi riguarda sono dei peccati veniali (mia opinione). Ritengo lo svolgersi della storia come una delle epopee fantasy migliori mai scritte.
Si certo, intendevo che, IMHO, ne ha tratto una certa ispirazione. Qui mi auto cito: "...perché tra i pochi (ed in definitiva veniali) difetti..." "Ripeto, sono lievi peccatucci che si sommano a quelli, altrettanto poco rilevanti..." Io sono abbastanza a digiuno saghe di fantasy, ma concordo. Ho l'impressione che se mi capiterà di leggerne ancora, il metro di giudizio datomi da Martin sarà piuttosto severo. ciao cd
Peccato che si rischi di non vederla finire, visti i tempi biblici dell'autore e la sua non più giovane età.
Ma non era una critica, sostenevo la tua opinione, avrei potuto dire che sono d'accordo, ma ho preferito scriverlo, certo a rileggerlo ora, mi accorgo che poteva essere maleinterpretato. Quindi sostanzialmente lo scrivo sono d'accordo con quanto sostieni.
ormai è troppo ben avviata e redditizia per non portarla a termine, nel caso succederà come con Jordan in wheel of time...
Vedremo. Se però Martin si desse una mossa non sarebbe poi male. Se sapevo che la tirava così per le lunghe non iniziavo neppure a leggerla, esattamente come ho fatto per la ruota del tempo.
Letti alcuni libri,ma dopo un po' ho abbandonato per la sindrome da "100 anni di solitudine": troppi personaggi e parentele.
Con la speranza segua pari pari la trama, senza diventare una serie come legend of the seeker che segue i libri quando capita e saltando centinaia di pagine per poi tornarci negli episodi successivi con personaggi inventati in situazioni inventate... bella serie, niente di eccezionale, ma cazzarola se mi vedo un'altro attore come quello usato per Richard... E' come usare Christian Bale per Jaimie !!!! O angelina per Brienne!!! però vedendo che per Tyrion s'è fatto avanti l'attore psicanalista di Nip&tuc, la scelta è azzeccatissima E dopo la trasposizione de "La Torre Nera" ecco un'altra serie che merita il "ma quando inizia? eh ?? quando ?? quando ??"
http://www.fantasymagazine.it/notizie/10329/peter-dinklage-nei-sette-regni/ Il quinto volume nel mentre è scivolato a settembre... E forse scivolerà ancora... Ma dico io...
Sono davvero indeciso se cominciare a leggere anche il 4° volume o fermarmi alla fine del 3°, la nota dell'autore alla fine del 4° la dice lunga sulla struttura del 4° e 5°, due tomi complementari con le vicende dei personaggi ben distinte... mah... Intanto mi consolo con questo http://www.newsarama.com/php/multimedia/album_view.php?gid=1088
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! http://www.fantasymagazine.it/notizie/10740/novita-sul-cast-delle-cronache-del-ghiaccio-e-del/