E' stato declassificato il 1956 Plan dello Strategic Air Command, per la guerra termonucleare globale, con l'indicazione della lista di tutti i bersagli. http://nsarchive.gwu.edu/nukevault/ebb538-Cold-War-Nuclear-Target-List-Declassified-First-Ever/
Quindi si puntava a vaporizzare il governo sovietico puntando poi, suppongo, alla vaporizzazione del resto dell'URSS. Pensavo che in una guerra nucleare almeno le capitali politiche sarebbero state risparmiate per avere qualcuno dall'altro lato a cui imporre la pace.
La cosa che più mi fa sorridere è che i sovietici si erano inventati alcuni lembi di terra prima di Leningrado, per dare false informazioni agli americani. Chissà, che forse almeno una città si salvava.
Difficile che si potesse salvare completamente una grande città e, anche ammesso che potesse avvenire, sicuramente l'unica che aveva qualche chance era Mosca, difesa dal sistema contraereo S-25 Berkut (poi affiancato dal sistema antimissile A-35). A Leningrado già nel 1958 era stata completata la costruzione della "tangenziale" di circa 300km per gestire la logistica delle postazioni SAM fisse dotate del sistema S-25. Si era deciso per un unico anello (non chiuso, per ovvi motivi geografici), a differenza dei due anelli autostradali attorno a Mosca da 1000km complessivi, per tutta una serie di ragioni, non ultime i costi proibitivi. Costi che comunque rimasero proibitivi, tanto da far rinunciare i vertici sovietici alla costruzione delle postazioni Berkut attorno a Leningrado (le zone già predisposte furono poi dotate dei più modesti ed economici sistemi S-75 Volchov e S-125 Neva). Per quanto si tenda a considerarlo una sorta di anticaglia malfunzionante (sarà per il fatto che il codice del DoD USA assegnatogli era SA-1), il sistema S-25 Berkut era all'avanguardia tecnologica ed è stato costantemente aggiornato e migliorato fino alla sua sostituzione con il sistema S-300. Stalin, preoccupato per la possibilità di attacchi aerei contro Mosca della consistenza dei più grandi bombardamenti contro le città tedesche e giapponesi, aveva chiesto un sistema che potesse proteggere la capitale contro raid da mille aerei! Gli studi di settore avevano decretato che, affidandosi a tradizionali batterie di artiglieria contraerea, per difendere adeguatamente Mosca da simili attacchi sarebbero stati necessari circa 30.000 cannoni di medio e grosso calibro... giusto per capirci, durante tutta la guerra i sovietici non sono arrivati a produrne neppure 20.000! Si decise, pertanto, di puntare tutto sui missili: nel 1950 si iniziarono i lavori al sistema missilistico contraereo S-25 Berkut: berkut in russo significa aquila reale, il nome è stato scelto dai cognomi dei capi progetto: S. Berija, figlio del famigerato Lavrentij, e P. Kuksenko. L'obiettivo era di avere il sistema sviluppato, dispiegato ed operativo entro quattro anni! Giusto per facilitare il raggiungimento della data di scadenza, il co-progettista aveva una linea telefonica diretta col papà... La deadline non fu raggiunta (nel 1953 muore Stalin e, poco dopo, anche Berija senior... con aiutino). Il sistema diverrà operativo non nel 1954 ma nel 1956. Fu, comunque, il primo sistema SAM multicanale e le sue capacità di ingaggio parallelo rimangono impressionanti persino oggi: ognuno dei radar di controllo tiro B-200 poteva tracciare fino a 20 bersagli simultaneamente e dirigere loro contro altrettanti missili V-300. Essendoci 56 radar di controllo tiro, complessivamente, nelle postazioni lungo i due anelli concentrici attorno a Mosca, questo significa un totale potenziale di 1120 missili contemporaneamente in volo verso bersagli diversi! E ne avevano sicuramente bisogno, visto che, come risulta dai documenti declassificati di cui sopra, nella zona di Mosca il Pentagono aveva identificato ben 179 Designated Ground Zeros...