Filosofia del gioco: WG strategici o gestionali?

Discussione in 'Strategici - Generale' iniziata da Antigono, 24 Giugno 2008.

  1. Antigono

    Antigono

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    Ritengo che in questo forum a volte si usi impropriamente il termine wargame strategico.
    Mentre i termini operazionale e tattica sono quasi ad uso esclusivo militare (in ambito civile il termine tattica viene sostituito da tecnica o procedura), strategia viene applicato ai più svariati ambiti.
    Come definizione di strategia propendo per il seguente:
    "Dati certi presupposti, insieme di operazioni coordinate e collegate al fine di raggiungere un determinato scopo. A presupposti, operazioni e scopi è sottesa una visione dell'attore."
    Senza andare analizzare tale definizione per non appesantire il post, ritengo appunto che tale definizione possa coprire tutti gli ambiti del concetto di strategia (economico, politico, commerciale, bellico).
    Ora molti giochi qui definiti wargame strategici (ritengo certa l'attribuzione di wargame ai giochi di cui si parla qui in base al nome del forum) penso che possano essere chiamati più correttamente wargame strategico-gestionali.
    E' vero che in base a quanto detto sopra si tratta di simulazioni di carattere strategico, ma non di carattere prevalentemente bellico strategico.
    In effetti in tale giochi la guerra è "la continuazione della politica con altri mezzi", mentre a mio giudizio in un wargame strategico l'aspetto bellico deve essere PREVALENTE.
    Questo non mi pare sia il caso di molti giochi Paradox (Victoria, EU), forse neppure dello stesso HOI.
    Pertanto, se qui si parlasse di giochi in generale, il termine strategici andrebbe benissimo, ma visto che si parla di wargame io propongo il termine war game strategico-gestionali.

    Nota prima. Sempre per non appesantire la discussione non vorrei che si discutesse di cosa sia un WG strategico, vorrei solo sapere se concordate o meno con la mia analisi.

    Nota seconda. Il titolo della discussione è volto ad evidenziare il fattore di analisi che c'è dietro a quanto postato. Non si tratta di impressioni ma di riflessioni. A tal fine gradirei che chi voglia rispondere adotti lo stesso criterio.
    Però se i moderatori lo ritenessero polemico con quanto risposto ad un mio precedente post nella sezione feedback, prego loro o di cambiare titolo alla discussione o, lo preferirei, cancellare del tutto questa discussione.
     
  2. Gresbeck

    Gresbeck

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    Uno dei miei maestri "scientifici" quando faccio certi discorsi mi guarda sconsolato e mi dice "ma che discorsi difficili", sottintendendo "non si capisce niente". Ed in effetti a volte mi chiedo se questo amore per la speculazione abbia un senso. E' chiaro che si tratta di intendersi sul significato dei termini, ma qualsiasi termine ha un significato in certa misura convenzionale, che può andare bene in certi contesti anche se in altri non è utilizzato. La definizione che ho quotato ad esempio potrebbe andare bene per qualsiasi gioco, anche tattico. E se ben vedo nella teoria dei giochi (intendo quella dell'equilibrio di Nash, non quella dei wargame) il termine "comportamento strategico" viene riferito a qualsiasi comportamento i cui effetti dipendono dalle interrelazioni con gli altri giocatori, quindi vedi che qui il termine strategia ha un significato amplissimo. Nel mondo di NWI a me sembra che ragionevolmente:
    1) il concetto di wargame ricomprenda tutti i giochi tattici, operazionali, e strategici;
    2) il termine "giochi di strategia" ricomprenda i giochi in cui non ci sono alleanze e guerre predefinite, ed in cui perciò anche gli scontri fra potenze maggiori possono scoppiare o non scoppiare;
    3) i giochi Paradox sono a volte al confine fra le due categorie (almeno HOI lo è), ma hanno un forum separato, quindi il problema di classificazione non si pone.
     
  3. Antigono

    Antigono

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    La definizione di strategia (farina del mio sacco perciò opinabilissima), è tale in quanto presuppone una visione dell'attore, ciò che in economia si chiama mission, che non ha parte nella tattica; ovvero io devo fare qualcosa per uno scopo finale e spesso questo qualcosa ha solo debolissimi collegamenti con il suddetto scopo finale, contro io devo fare qualcosa per farlo bene e basta.

    Posso concordare con la tua definizione di giochi di strategia, ma non se si parla di war game strategici. Nei war game la guerra è la componente determinante, non il contesto sociale, economico, politico etc.
    Pertanto io pacatamente contesto il termine war game strategico che si usa a volte in questo forum, o comunque il termine gioco di strategia perché se se ne parla qui è implicito che si tratti di un war game (o mi sbaglio?).

    Io penso che War in the Pacific sia un war game strategico, molto di più di HoI.

    P.S. Il senso dell'amore della speculazione è farci due chiacchere intelligenti, o no? ;)
     
  4. skuby

    skuby

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    io invece penso che WitP sia un wargame l'altro no
     
  5. generalkleber

    generalkleber

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    chiacchiere intelligenti sono uno dei motivi per cui giochiamo. In effetti il vero e principale limite dell'IA è che non parla.
    Ma veniamo alla discussione che mi sembra interessante.
    Ora, convenzionalità a parte, una classificazione dei giochi mi sembra opportuna e intendersi sui sia pur convenzionali criteri mi pare altrettanto importante. Sto pensando a Sword of the Stars... è strategico? Toaw (se non fosse per lo "operational" del titolo)?
    I giochi si presentano con caratteristiche diverse a seconda dei livelli e impongono modelli di pensiero diversi.
    Un gioco diplomatico (che so... Empire in Arms) impone una serie di scelte e consideraizoni che esulano dai problemi militari. Ho giocato un mucchio di volte a EiA senza mai conoscere bene le meccaniche degli scontri. Difficilmente potrei giocare bene a... prendiamo un vecchio boardgame, Advanced Squad Leader, senza analoga comprensione. Un gioco strategico (EiA non lo è) ha modelli ancora diversi. In EiA occorre calcoalre i rapporti con avversari umani e la retorica, l'astuzia, la disinformazione e la raccolta delle informazioni, soprattutto, ha un ruolo deicisivo: l' occorre interagire. In un gioco strategico occorre una pianificazione ad ampio raggio. Nel gioco tatti occorre una considerazione attenta dei mezzi. Man mano che procediamo dal tattico allo strategico l'elasticità dei modelli cresce e la necessità di attenzione ai dettagli cala. Nei giochi diplomatici l'attenzione ai dettagli può esser minima. Mi riferisco sempre a modelli di pensiero, naturalmente e non al fatto che uno si possa distrarre: giocate a EiA distraendovi dai rinforzi o dalla racolta dei soldi e saranno guai. Intendo che la mente è portata ad operare in modo diverso perché diversi sono i problemi.
    La diversità però non è data dalla componente militare. 1830, quello dei treni, era certo un gioco strategico e ai tempi del commodore ho giocato a simulazioni di geografia che erano certo "tattiche" (fatto salvo l'uso prevalentemtne militare del termine").
    Ora, in un gioco di simulazione, in cui occorre considerare la logistica, la produzione, le risorse, le scelte sono simili a quelle strategiche ma non uguali. In questi giochi alcune consideerazioni sono infatti a breve raggio mentre altre sono a raggio più ampio. Cosicché la strategia trova dei limiti in elementi di carattere più immediato (tattico). Naturalmente è un criterio e non una regola: se sto cercando di invadere la Francia in Normandia e sto pianificando l'invasione con tutti i dettagli cercando di sorprendere il mio avversario, e poi però incappo in una motosilurante che mi blocca un'esercitazione, posso esser costretto ad un rinvio. Resta però che il livello dei problemi del gioco è quello di prevedere a medio-lungo termine.
    Così classificherei, sempre come criterio, i giochi come politico-economici, strategici, operazionali e tattici in base al criterio temporale di massima delle scelte. Ove prevalgono scelte a breve termine sono tattici, a termine medio operativi, a termine lungo strategici. Ove sono presenti dei mix allora dpolitico-economici, eventulmente con variabili di tipo diplomatico-comunicativo (EiA...).
    La grandezza di Toaw deriva dal fatto che consente di affrontare diversi livelli e impone diversi problemi con un medesimo meccanismo. Perché il problema non è il meccanismo di gioco ma i problemi che pone. La serie napoleonica della HPG ha la grande intuizione di inserire scotnri tattico-operazionali in un contesto strategico. Harpoon, credo, potrebbe utilizzare scenari disegnati in modo strategico pur rimanendo un gioco tattico.
    Inutile dire che la diversità dei modellid ipensiero non ha nulla a che vedere con la maggiore complessità o piacevolezza dei giochi. Io amo i giochi strategici ma il gioco che ho giocato di più in assoluto è il boardgame Air Force, con pedine a livello di singolo aereo, e con una media di 8-12 pedine sulla mappa. La verità è che un gioco bello è bello e uno brutto è brutto, indipendentemente dal livello.
    Nondimeno distinguere è sempre utile.
     
  6. balena

    balena

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    Come ha già fatto Gresbeck che citava la teoria di giochi e gli equilibri di nash provo anch’io ad affidarmi alle materie economiche per rispondere allo stuzzicante quesito.

    Alcuni mesi fa affrontavo l’esame di organizzazione aziendale: quando il prof diede una spiegazione scientifica tra tattica e strategia inalmente un lampo di interesse balenò nei miei annoiatissimi occhi:
    In economia:
    la strategia e la ricerca dell’efficacia ed e’ di competenza dei Manager di alto livello
    La tattica corrisponda alla ricerca di efficienza ed è appannaggio dei quadri intermedi.

    Quindi la strategia e assumere il comando di un’organizzazione che dispone di X risorse per ottenere un risultato prefissato (generalmente economico) tramite una buona formazione gerarchico strutturale interna ed effettuando le opportune iterazioni strategiche (ecco il richiamo alla teorie dei giochi) con i terzi “amici” (clienti e formitori) e nemici (potenziali concorrenti)

    Quindi la tattica e’ qualcosa che, una volta fornito un obiettivo e forniti i mezzi per conseguirlo, non si pone il problema del risultato complessivo ma solo dei risultati assegnati dalla componente strategica. Il reparto spedizioni si cura di prendere i prodotti dalla produzione fare un buon imballaggio con i mezzi disponibili e spedire le merci ad un indirizzo dato senza preoccuparsi se questo procurerà un utile in azienda.

    Uno degli esempi accademici che dimostra come spesso efficacia ed efficienza siano opposti nella valutazione della medesima azione è quello dell’autobus delle 8 di mattina che ottiene grandissima efficienza (obiettivo tattico) di portare moltissime persone con un viaggio solo e una bassissima efficacia (obiettivo strategico): la gente sull’autobus sta stretta e sarebbe opportuno avere 2 autobus per garantire una maggiore qualità del viaggio. Avere 2 autobus però significherebbe avere una scarsa efficenza perche con il doppio dei costi si porterebbero lo stesso numero di persone.

    Questa tendenza ad avere valori opposti tra strategia (efficacia) e tattica (efficienza) si ritrova in Iraq: L’esercito americano ha dimostrato una grandissima efficienza tattica sbaragliando un nemico enormemente superiore per numeri con perdite relativamente basse ma contemporaneamente una bassissima efficacia strategica: L’iraq e’ difficilmente controllabile da un cosi basso numero di soldati e le interazioni con i terzi mi sembrano piuttosto deficitarie…..
    Forse con il doppio degli uomini sul campo si raggiungerebbe l’obiettivo strategico di controllare per bene l’iraq ma l’efficienza tattica scenderebbe a livelli a cui forse il congresso non sarebbe disposto ad andare in iraq …

    Finalmente vengo ai wargame/giochi strategici.
    Sono Giochi strategici dove faccio il manager (politico) a cui si richiede di organizzare al meglio le risorse disponibili e interagendo con i terzi amici e nemici preoccupandomi del risultato finale scopo delle mia organizzazione (generalmente conquistare buona parte del pianeta). Sono giochi operazionali/tattici dove dato un insieme di risorse non modificabili i quadri intermedi (Generali-capitani) si devono preoccupare di ottenere un risultato che non e’ quello della mission dell’organizzazione.
     
  7. balena

    balena

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    detto quanto sopra:

    IMHO

    HOI2 e' uno strategico
    WitP e un wargame dove sdi modella un quadro intermedio molto alto nella catena di comando.

    Se cosi non fosse, non sarei costretto ad essere in dato porto in un dato giorno per ottenere l'upgrade delle navi (componente strategica) ma potre scegliere se upgradere le navi o spendere quei soldi della ricerca per cercare di far entrare i russi in guerra contro il giappone(o qualsiasi decisione strategic alternativa).
     
  8. Gresbeck

    Gresbeck

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    Insisto: esempi? Perchè poi con le formule e le classificazioni generali si può dire tutto e il contrario di tutto.

    A me pare che un metodo di classificazione debba essere basato su concetti un po' meno sfuggenti. Quindi:
    war game tattico = modello delle linee e distanze di fuoco
    war game operazionale = non modella linee e distanze di fuoco; non modella la creazione di risorse e di unità
    war game strategico = modella la creazione di risorse e unità, predefinisce i conflitti almeno fra potenze maggiori.

    Al di là di questi ci sono i giochi strategici / non wargame che non predefiniscono nemmeno i conflitti fra potenze maggiori.
     

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