Con che mentalità combatteva l'ufficiale tedesco dallo sbarco in Normandia fino alla fine? Era consapevole che la disfatta fosse inevitabile? In caso affermativo, combatteva con piena efficienza per disciplina e senso dell'onore? O il pessimismo lo influenzava negativamente? O non era consapevole che la disfatta fosse inevitabile e non era quindi diverso dallo stesso di un paio d'anni prima? E perché non era consapevole? Non aveva sufficienti informazioni per giungere a quella ovvia conclusione? Fiducia nella propaganda delle wunderwaffen? Ovviamente le cose cambiavano col grado, più era alto, più informazioni si avevano, io cerco di capire come era ai vari livelli lo stato d'animo degli ufficiali, e se negativo in che modo abbia influenzato loro, e in conseguenza gli interi due anni di guerra sul fronte occidentale.
Leggendo il romanzo di Montanelli, "il generale della Rovere" mi sono convinto che il sottufficiale di alto rango tedesco era consapevole della fine, ma cercava di avere una fine migliore degli altri. Mi è rimasta impressa la situazione "Comandante, ha fallito, ora ha un biglietto di sola andata per il fronte orientale"
Un bel po di tempo fa ho letto "La guerra in Europa" di Von Senger und Utterlin (generale sui generis, cattolico e a detta sua contrario ad Hitler), comunque a sentire lui il regime poteva contare su una quota di "fedeli", ottimisti convinti nella vittoria finale che fidavano nelle armi segrete o analogamente nelle doti di Hitler, una quota di pessimisti che però non vedevano alternative al continuare a combattere per senso del dovere o perchè il regime era talmente saldo da rendere difficile se non impossibile l'opporsi, infine una quota di pessimisti che invece hanno congiurato e hanno fallito nel loro tentativo di prendere il potere. Se ricordo bene lui scriveva che i dubbi a molti erano già venuti quando non venne presa Mosca e con il primo inverno della guerra in Russia.
Sicuramente erano pochissimi quelli che speravano nella vittoria finale. Purtroppo però non avevano molte alternative. Gli alleati non accettavano niente al di fuori della resa incondizionata, il regime era ancora molto solido in Germania e lo spettro di una Versailles 2 era pesante sulle teste dei soldati. Quoto anche io che l'idea era quella di fare più danni possibili all'URSS e opporre poca resistenza ad occidente.