Damnatio, in seguito alle roboanti dichiarazioni dei massimi esponenti del mediterraneo, Genova è desiderosa di mediare fra le parti in causa, essendo suddetto comune lontano e fuori dalle contese.. I consoli sanno che in gioco vi è l'onore dei sovrani e la loro parola, ma sono consapevoli che lo sterminio reciproco porterà a risultati fallimentari e farà ritornare i nostri possedimenti come al tempo delle barbarie e del nomadismo. La guerra non porterà alcun beneficio, ne a noi ne a voi, e di questo, tutti ne sono consci, tanto che il nostro Altisonante Pontefice è desideroso di pace. Se la nostra alleanza ha offeso i popoli levantici, allora Genova, come suo firmatario, intende farsi garante delle libertà di ogni popolo e di ogni sovrano. Forse le reciproche differenze e gli odi sopiti d'un tempo si sono acuiti per la mancanza di fiducia, ma i consoli tenteranno il tutto e per tutto e alla fine non si potrà dire che Genova vuole il sangue. I Sultani ed i Regnanti potranno fare le loro proposte, che siano esse commerciali o economiche, o che riguardino lo stato delle forze, fate sentire la vostra voce affinché tutti ne traggano maggiore vantaggio da questa oscura situazione... Genova propone di aprire le trattative
Messaggeri del Sultano giungono a Genova: "Il sublime sultano Duqaq I, Emiro di Damasco, raccoglie con animo sincero il grido di pace che si leva dai popoli Latini d'Oltremare. Siamo ben consapevoli che il peccato di superbia si è levato da una sola parte e quella parte non è di certo la vostra. Il Sultano non ritirerà la pace se, e solo se, sarà rimosso dal trattato in questione ogni riferimento al contrasto dei 'Saraceni' come da voi viene chiamato il Dar-al-Islam. Il sublime sultano non entra nelle dispute e negli intrighi fra le genti del Libro, ma non può tollerare che sia in piedi un'alleanza che dichiaratamente si prefigge di trasportare quanti più crociati possibili ad al-Quds. La pace scenda su di voi."
