il carteggio Petacci

Discussione in 'Media' iniziata da tinto, 20 Novembre 2009.

  1. tinto

    tinto

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    Oggi ho visto sulla 7 un documentario sulla Petacci e si è parlato del carteggio che raccoglie le tantissime lettere e i diari, mi è saltata in mente la storia della sparizione di alcuni documenti riferiti agli anni precedenti al 1940, dove secondo alcuni si sarebbe parlato delle presunte relazioni epistolari fra il Duce e Winston Churchill, inoltre si è parlato del sequestro dei documenti avvenuto per mano dei carabinieri nella abitazione privata della famiglia che aveva ricevuto il compito di custodirli dalla stessa Claretta.
    A questo punto vi chiedo:
    1) voi cosa ne sapete della vicenda,
    2) è vero che nell'uccisione della Petacci vi sia la mano dei servizi britannici,
    3)è possibile che Mussolini abbia rivelato a Claretta fatti talmente importanti da non dover essere rivelati nel dopoguerra....
    a voi la parola...............................
     
  2. archita

    archita

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    che dietro ci fosse l'Inghilterra non è un mistero, è abbastanza noto il fatto che negli anni '30 nonostante la crisi etiopica ci fosse l'intendimento di avere l'Italia fascista come contrappeso sia a Hitler che a Stalin, sarebbe stato assai scomodo avere la testimonianza di Mussolini a Norimberga su quel tipo di relazioni danneggiando gli interessi del dopoguerra e i rapporti con gli alleati sovietici o_O

    è possibile ma non accertato che nel carteggio ci fossero prove scritte di proposte anche territoriali di Churcill al Duce per non farlo entrare in guerra a fianco della Germania :humm:
     
  3. ange2222

    ange2222

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    la crisi etiopica con la gran bretagna fu in realtà uno scontro di facciata: perché gli inglesi non ricorsero alla più semplice e potente delle sanzioni ovvero il blocco del canale di Suez alle navi italiane?
    Le navi italiane continuarono a passare versando l'oro dalla patria alla perfida albione.

    La gran bretagna e l'italia erano molto meno nemiche di quanto si possa pensare.
     

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