Report della situazione operazionale La 1a Divisione di Fanteria (Avanzata) statunitense ha strisciato fuori dalle sue caserme generalmente intatta, nonostante gli attacchi chimici del primo giorno. Colta alla sprovvista e fuori posizione, nel pieno del caos generale della guerra. Rifugiati che scappano, attacchi aerei, audaci missioni degli Spetsnaz che tagliano le vie di comunicazione. La 1a Divisione di Fanteria è costretta a prendere tempo, e accertarsi della situazione autonomamente. Gli eventi dei giorni passati sembrano appartenere ad un passato sfocato ed irreale. Solo pochi giorni fa, tutto sembrava tranquillo nel mondo. La Guerra Fredda sembrava stesse volgendo al crepuscolo, con i sovietici che si preparavano a lasciare la Germania. Improvvisamente l'inferno si è scatenato, e il mondo si è trovato precipitato in guerra dopo nemmeno 50 anni dalla fine dell'ultima. E per il comando NATO era pure lo scenario peggiore possibile: un attacco dal nulla, completamente inaspettato. Le unità sovietiche che dovevano ritirarsi verso est correvano invece verso il confine interno tra le due Germanie, verso ovest. Qualcuno al Pentagono ha avuto il coraggio di osservare che, andando verso ovest per abbastanza tempo, quelle unità sarebbero comunque finite "ad est". Lo stato maggiore non ha apprezzato. In pochi giorni ogni comunicazione con le regione di confine è stata persa, e con la maggior parte delle truppe USA ancora oltreoceano la situazione si faceva ogni giorno più disperata. Le sole notizie dal fronte arrivavano dalle colonne di civili in fuga. Con il passare dei giorni, le macchine dei civili e rifugiati venivano sostituite dai carri armati e fanti sovietici che avanzavano. La 1a Divisione di Fanteria è entrata brevemente in contatto con il 15o Corpo Corazzato delle Guardie, ed è riuscita a frenare la sua avanzata. Il successo però è stato minimo, con il 15o CCG che si è semplicemente trovato rediretto contro la 30a Brigata Panzergranadier della Germania dell'Ovest. Se questo non bastasse, non c'è stato praticamente un minuto di riposo prima che artiglieria, attacchi chimici, e nuovi attacchi ricominciavano a sondare la tenuta della 1a DF. Rinforzi sovietici erano in arrivano: il quartier generale della 1a DF aveva scoperto con orrore che il 15o CCG era solo l'avanguardia di un'intera armata che cercava di superare il Neckar. L'unica cosa tra i sovietici e il raggiungimento di quell'obiettivo, con la consequente perdita delle critiche retrovie NATO intorno a Stoccarda, era il Grande Uno Rosso. Il colonnello Nichols si trova al comando della 3a Brigata (Avanzata) della 1a Divisione di Fanteria. Il suo principale obiettivo è condurre un piano per neutralizzare, o almeno fermare, le forze sovietiche in arrivo, prima che possano sfruttare pienamente i successi che hanno avuto finora. In particolare, bisognerà combattere contro la 48a Divisione Fucilieri Motorizzata. I sovietici hanno una schiacciante superiorità numerica, ma l'integrità dell'intero fronte NATO va preservata ad ogni costo.
Report tattico Con tutti i contatti persi, la 1a DF deve assumere che la 1a Divisione Corazzata è fuori gioco, o perché completamente distrutta, o semplicemente troppo impegnata o tagliata fuori da ogni comunicazione. Nessuna di queste possibilità è buona. La resistenza americana, presa completamente di sorpresa e potendo contare su pochissimi rinforzi, sta collassando. Le truppe territoriali tedesche non possono offrire molta resistenza contro le echelon sovietiche. Quest'ultime comprendono soprattutto truppe ucraine, e si muovono in piccoli gruppi su veicoli corazzati molto veloci. Tra l'altro, spesso abbandonano le autostrade preferendo disperdersi lungo le strade provinciali, evitando i migliori punti difensivi (per la NATO) dove possibile. Il nemico sta avanzando velocemente e le informazioni si fanno sempre più scarse. La situazione sta diventendo disperata molto velocemente. La 1a Divisione di Fanteria (Avanzata) è l'unica unità della zona con un briciolo di potenza di fuoco, ma si sta ancora riorganizzando dopo i recenti attacchi chimici sulle loro basi, e non sono riusciti a farlo abbastanza velocemente per mobilitarsi in forze sulle posizioni di battaglia pianificate. Nell'ultimo esercizio REFORGER il piano consisteva di usare la copertura del bosco bavarese contro l'attacco dal confine cecoslovacco. Ecco, quelle posizioni pianificate sono 300 Km dietro il fronte, dal lato sovietico. Il poco che è riuscito a posizionarsi appena fuori dalle basi è separato dal corpo principale della brigata, che si trova spalmata su un fronte più grande di quello pianificato e praticamente tutta in contatto con il nemico. La Compagnia C del 1o Battaglione del 4o Reggimento di Cavalleria è stato inviato in avanscoperta a Westhausen, per appurare le dimensioni e la direzione delle forze sovietiche in arrivo. Quest'ultime hanno cambiato la direzione d'avanzata, girando verso sud. Il loro intento sembrerebbe quello di usare la valle ad est di Westhausen per portare i loro carri armati ad un tiro di scoppio dalle retrovie CENTAG a Stoccarda. L'aspettativa è di incontrare la forze di ricognizione della 48a Divisione Fucilieri Motorizzata. La missione è "semplice": negare al nemico informazioni, e riuscire a temporeggiare e fermarlo quanto basta per permettere alla brigata di mettersi in posizione. Il territorio presenta colline sparse e vallate, ideali per preparare imboscate, mentre l'approccio orientale alla A7 è più aperto. Quest'ultimo fatto potrebbe essere di fondamentale importanza per l'unico assett americano che è sopravvissuto, e che si è finora dimostrato più che letale: l'aviazione da combattimento, e in particolare gli squadroni di elicotteri. I piloti fremono per vendicarsi. Sono attualmente completamente riforniti di munizioni, ed eccitati di poter fare danni alle formazioni sovietiche, e magari alzare un pochettino questa terribile nebbia di guerra.
