il T-64 non da esportazione ?

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da archita, 5 Gennaio 2012.

  1. archita

    archita

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    vorrei chiedere quali sono stati i motivi per cui il T-64 contrariamente alla tradizionale tendenza non è mai stato esportato perlomeno non quanto le altre famiglie di carri sovietici :confused:
     
  2. Topo

    Topo

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    Credo perchè fosse particolarmente complesso e costoso, a differenza del T-62 e del T-72.
     
  3. Amadeus

    Amadeus

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    Il T-64 non è mai stato esportato per il semplice fatto che era pratica corrente in Unione Sovietica (a differenza di quanto avviene per la Russia di oggi) non esportare i sistemi d'arma più avanzati disponibili. Tant'è che il T-80 (successore del T-64) non è stato esportato se non dopo la caduta dell'URSS. Tra l'altro, anche dei modelli che potevano essere acquistati da paesi terzi, c'erano apposite versioni da esportazione (uso il plurale perché spesso c'erano versioni diverse, con maggiore downgrade a seconda di chi fosse il cliente). Per esempio il MiG-23M, in dotazione alle forze sovietiche, aveva due versioni da esportazione, il MiG-23MF (abbastanza simile all'originale, per i clienti più "fidati", tipicamente gli altri membri del Patto di Varsavia) ed il MiG-23MS per i clienti meno "fidati" (p.es. paesi arabi).
    Inoltre non sempre la differenza di versioni era evidente dalle sigle. Infatti la versione da esportazione del T-72A (in dotazione alle truppe sovietiche, come parte "bassa" del mix che comprendeva anche il T-64) era il T-72M. Ma, a parità di sigla, la composizione reale della corazzatura di un T-72M tedesco orientale poteva essere molti diversa da quella di un T-72M siriano. In altri casi le versioni da esportazione non avevano sigle diverse ma erano comunque differenti. Il MiG-29 prima versione aveva la stessa identica sigla per tutti. Ma un conto era l'equipaggiamento del numero di produzione 9-12 (sovietico) un contro quello del 9-12A (Patto di varsavia) un conto quello del 9-12B (altri paesi). Diciamo che se una tecnologia era giudicata "sensibile" non c'era verso che potesse essere esportata. Tant'è che ci si decise ad esportare il "segretissimo" MiG-25P solo dopo che Belenko portò in Giappone il suo aereo, sputtanando i segreti di quel sistema d'arma (e, nel frattempo, il PVO si riequipaggiava col MiG-25PD, dotato di avionica ed armi differenti). Tra l'altro, anche quando altre nazioni (p.es. l'Iraq e l'Algeria) ricevettero il MiG-25PD si trattava comunque di aerei dotati del radar Smerč montato sulla vecchia versione MiG-25P e non del nuovo Sapfir montato sui MiG-25PD e PDS sovietici. Inoltre, se non ricordo male, anche i "vecchi" Smerč esportati erano diversi dalla versione sovietica in quanto mancanti della famigerata seconda frequenza segreta.
    E gli esempi potrebbero continuare...
     
  4. andy

    andy

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    Amadeus sei sicuro che lo Smerc non fosse montato anche sui PDS?
    A quanto ricordo il Sapfir fu montato invece sul Mig25 PSL ?
    PS. Vado a memoria perciò potrei sbagliarmi.
     
  5. Amadeus

    Amadeus

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    La prima versione da caccia del MiG-25, il MiG-25P (P - perechvatčik, intercettore) montava il radar RP-25 Smerč-A. Dopo la fuga di Belenko, essendo l'avionica del MiG-25P compromessa, si sviluppò il modello MiG-25PD (D - dorabotannyj, migliorato) che montava il nuovo radar Sapfir-25 (versione modificata del Sapfir-23 montata sul MiG-23) insieme ad un dispositivo IRST ed altre modifiche. L'armamento comprendeva i nuovi missili R-40RD e R-40TD (al posto degli R-40R e R-40T) e la possibilità di montare anche i piccoli R-60.
    Dal 1979, oltre ai PD di nuova produzione, vennero riconvertiti alla configurazione PD i vecchi MiG-25P e ridesignati MiG-25PDS (DS - dorabotannyj v stroju, migliorato in servizio).
    I MiG-25PD da esportazione montavano il vecchio Smerč (non ricordo se solo nella versione A2, privo della seconda frequenza "segreta" da guerra) avevano comunque l'IRST e la possibilità di montare gli R-60 per il combattimento ravvicinato.
    Il MiG-25PDSL a cui ti riferisci, era una versione sperimentale (L - laboratorija) costituita da un PDS su cui erano stati installati un nuovo sistema di allarme radar (Bereza-LM) un pod per il disturbo radar attivo (Gardenija-1FU) ed un distributore di chaff/flare (KDS-155). Per il resto aveva la medesima dotazione dei PDS (incluso il radar Sapfir-25).
     

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