Iraq: cosa fareste voi.

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Antigono, 22 Gennaio 2007.

  1. Antigono

    Antigono

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    Pare che la settimana scorsa sia stata una delle più pesanti per le perdite statunitensi ed allora mi chiedo e chiedo a voi pensando a Sun Tzu: se è vero che prima di fare la guerra è bene pensarci cento volte, quando si comincia bisogna farla bene, pertanto se voi foste chiamati da George che vi nomina comandanti in capo per la guerra in Iraq, quale strategia adottereste?
    Ne parlavo ieri con la mia compagna, e sarei curioso di sentire le vostre opinioni.
    Mi piacerebbe che si parlasse solo di opzioni militari, e non dare giudizi politici su questa guerra: siete al comando e dovete "produrre risultati"!
     
  2. Taglia

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    Aumentare le truppe fino al ripristino dell'ordine.

    In alternativa ritirare le truppe.
     
  3. feste

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    Mi dispiace ma se tu fossi Giorgione e mi chiamassi al comando delle truppe in Iraq,ti risponderei picche :D è molto difficile ottenere risultati dal punto di vista militare nel attuale situazione,i tuoi nemici non li vedi e quando li vedi sei già saltato in aria.La guerra in Iraq va combattuta da un punto di vista politico,ma è molto dura visto che anche iran e siria danno il loro contributo a incentivare la ribellione.La novità da un punto di vista militare potrebbe essere radere al suolo Iran e Siria,già forse ti proporrei proprio quello;) Credo che tutto quello che si può fare da un punto di vista militare in iraq si stia già facendo ed è quello di sostenere il nuovo governo:humm: addestrare:cazziata: presidiare:cautious: le province irachene e raccogliere ogni giorno i cadaveri seminati dagli attentati:piango: .
    Purtroppo voler esportare la democrazia:contratto: con la forza è un paradosso e doverla poi mantenere è ancora più dura.:wall:
     
  4. BadBlackBear

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    La guerriglia ha sempre vinto, e questa costa agli stati uniti un'ammontare in morti, feriti, soldi davvero troppo. Aumentare le truppe sono altri soldi che se ne vanno, e anche nella possibilità [molto remota] che si rinstauri l'ordine, non si può finanziare una missione di sicurezza così massiccia, e appena si allenta la presa quelli riprendono a colpire.

    Lo smacco allo stato è già arrivato, è entrato in guerra, le motivazioni che l'hanno portato si sono rivelate infondate, e ora sono oramai impantanato a livello di forze su campo.

    Ritiro delle truppe, se non per un piccolo corpo di spedizione che deve aiutare le forze locali in situazioni davvero critiche. [roba da una brigata di fanteria meccanizzata, con il supporto di una squadra di elicotteri, d'attacco e da trasporto,] E soprattutto difendere il petrolio che mi sono assicurato nell'invasione.

    Andrei a dire a George che l'unico modo per evitare un collasso, o che i soldi che perdiamo non diventino eccessivi, l'unica soluzione è un escamotage diplomatico
     
  5. Raufestin

    Raufestin

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    Penso che sia impossibile per noi da qui capire anche minimamente cosa sta accadendo in iraq perchè siamo troppo lontani sia fisicamente che culturalmente da quella nazione.

    In iraq convivono sciiti e sunniti che nella pratica sono come due popoli diversi, questi vivevano assieme quando c'era saddam con la sua dittatura, ma ora ognuno rivendica qualcosa, se ci aggiungiamo i curdi al nord che vogliono l'autonomia e la vendetta stiamo freschi a ricavarne qualcosa di buono...

    Ora la situazione sinceramente mi sembra quella degli ultimi anni dell'urss quando il guinzaglio si allentava i vari popoli che componevano l'unione hanno tentato in ogni modo di rivendicare il potere autonomo...quindi secondo me dal punto di vista militare non si può più nulla in quanto questa è una guerra asimmetrica che non si può combattere così, bisogna trovare una scappatoria diplomatica e politica. Come dicevano altri lascerei solo una task force di pronto intervento per aiutare le forze di sicurezza irachene e mi concentrerei unicamente sui servizi di informazione e di pacificazione (perchè è logico che una parte della popolazione aiuta questo fantomatico nemico...)
     
  6. Andrea9

    Andrea9

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    parole sante, soprattutto la parte in grassetto ma anche quelle di Raufestin.

    è anche vero che senza americani l'attuale governo iracheno nn so quanto durerebbe...
     
  7. Raufestin

    Raufestin

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    infatti il vietnam insegna...quanti giorni è durato il vietnam del sud quando se ne sono praticamente andati gli americani? ...50...60? :(
     
  8. ange2222

    ange2222

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    credo che non ci possa essere una risposta militare efficace al problema irakeno.
    Del resto: cos'è l'iraq?
    è uno stato disegnato sulle carte negli anni 20 da una signora inglese esperta di lingua e cultura araba.
    L'Iraq non è la l'Iran, che ha una sua omogeneità dovuta ad una storia comune millenaria.

    :eek:fftopic: non si doveva scrivere di politica.
    Scusate
     
  9. Caronte

    Caronte

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    Concordo in pieno e aggiungo che , nel caso dell'Iraq non si può nmmeno usare la politica di mettere le fazioni una contro l'altra, perchè queste trovano nell'esistenza stessa dell'America ( e di Israele) un collante tra le varie etnie , che normalmente si scannerebbero,ma che adesso collaborano nel cacciare gli americani.

    Bush potrebbe provare la strategia da lui usata per uscire dal Vietnam: chiamare gli amici di papà e chiedere aiuto:p . Magari funziona.:approved:
     
  10. Invernomuto

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    Sulla base delle informazioni che ci danno i media la situazione è davvero brutta. Personalmente se fossi messo al comando chiederei nuove truppe e potenzierei al massimo l'addestramento di reclute irachene, cosa che d'altronde si sta già facendo. Finanzierei inoltre una campagna mediatica e propagandistica senza precedenti, cercando di far vedere a tutti che noi siamo l'ordine e gli altri il caos (il che è vero, in fondo, tra dover scegliere se vivere sotto un governo filo USA o filo Iran, forse è meglio il primo).
    Occorrerebbe poi cercare il consenso delle forze più moderate, cedendo a loro progressivamente il controllo e cercando di tagliare fuori le frange più estremiste con ogni mezzo. Ma credo che tutto questo si sia già fatto, con i risultati che vediamo... Cmq credo sia l'unica strategia, o si sceglie di potenziarla o ci si arrende e si lascia il paese nel caos. L'errore fondamentale è stato quello di esportare la democrazia ad un popolo assolutamente impreparato ad averla. E' stata una guerra stupida finita nel modo più stupido (*).

    Saluti

    (*) Non è un giudizio politico ma semplicemente un dato di fatto militare. Tralasciando le considerazioni etiche, se dichiaro una guerra devo ottenere dei vantaggi, siano essi economici, territoriali o di altra specie, altrimenti meglio starsene a casa.
    In Iraq sostanzialmente si volevano raggiungere i seguenti obiettivi:
    - lotta al terrorismo
    - Creazione di uno stato moderato e filo occidentale nel cuore del medio oriente che destabilizzasse Siria e Iran e permettesse agli USA di svincolarsi dal rapporto con l'Arabia Saudita
    - Rafforzamento dell'immagine di superpotenza e monito ai nemici.
    - Vantaggi economici.

    Direi che nessuno di questi obiettivi è stato raggiunto, anzi...
    Anche sui vantaggi economici ho qualche dubbio che nel lungo periodo ve ne siano se in iraq si forma, come sembra stia avvenendo, un governo sostanzialmente religioso e antioccidentale. Di certo non andrà a fare affari con Bush e compagnia...
     
  11. Fieramosca

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    Otto: io ritirerei la truppe tutte.....x poi borbandare a tappeto
    ..."Adoro l'odore del napal":D
     
  12. Antigono

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    Io avevo pensato ad un ridisegno delle regole del gioco.
    Se è vero (è vero:humm: ?) che contro la guerriglia non si vince perchè la logica occidentale della guerra basata su von Clausewitz non funziona (vedi a.e. G.Breccia "Adieu, Herr von Clausewitz" - La Russia in casa - Limes 6/2006), allora bisogna fare in modo che "il nemico" giochi al nostro stesso gioco.
    Per prima cosa io creerei un obiettivo geografico mediaticamente molto, ma molto interessante (a.e. gli USA per dimostrare cosa può essere the american way of life vogliono trasformare radicalmente una regione dell'Iraq, la regione Pinco Pallo).
    E' chiaro che questo non può essere accettato dalla resistenza irachena (o chiamateli come volete). Quindi l'obiettivo del "nemico" deve essere quella regione.
    Ma gli USA dovrebbero agevolare, in maniera furba, non troppo scoperta, l'accesso della resistenza in quella regione, scelta con caratteristiche topografiche, urbanistiche, socio-economiche, che agevolino il confronto campale piuttosto che la guerriglia.
    Indi schiacciare "il nemico" coi mezzi più congeniali agli USA (forza bruta?).
    Non so se sia possibile, è un'idea un po' originale.
     
  13. Taglia

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    Sarebbe possibile se fossimo in un wargame e l'AI irachena fosse pessimamente programmata :asd:
     
  14. GyJeX

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    Io comprerei azioni petrolifere, non appena Bush invierà un altro bel carico di martiri e la tensione salirà nuovamente aumenterà anche il prezzo del petrolio e quindi una bella vagonata di dividendi e un aumento bello sostanzioso del valore di azioni, derivati etc... Sono convinto che come me la pensa anche il Vaticano, in fondo perchè limitarsi al Dio Trino se il Dio Quattrino cattura molti più discepoli e fedeli ??
     
  15. Fieramosca

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    otto: secondo me gli USA devono aiutare di + gli iracheni , invece di mandare altri soldati dovrebbero costruire che villaggi sicuri con villette a schiera plurifamigliari con docce e caminetti sempre accesi....:approved:
     
  16. Caronte

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    ti sei dimenticato tv al plasma e internet per convertitrli alla decadente civiltà occidentale (Grande Fratello, Isola dei famosi, Simpson...).
     
  17. Antigono

    Antigono

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    Allora non ritieni che sia possibile sfuggire alla logica che impone l'avversario? Io penso che se si valuta una situazione non adatta ai propri mezzi, se non posso cambiare i mezzi devo cercare di cambiare la situazione.
    La guerriglia è forte perchè dispersa: devo cercare di concentrarla.
    E' imprevedibile: devo obbligarla ad indirizzarsi verso l'obiettivo che voglio io.
    Non si può contrastarla efficacemente perché è un idra dalle cento teste? Lo faccio diventare un mio vantaggio e cerco di metterne una contro l'altra.
    Ha una forte motivazione? Uso questa per spingerla nella direzione che più mi è utile.
     
  18. Taglia

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    Scusa, non fraintendermi, la mia era una battuta ... non intendevo "sbeffeggiare" il tuo punto di vista.

    Quanto dici è vero, ma dubito che la guerriglia (proprio in quanto tale) sarebbe così "fessa" da farsi attrarre in campo scoperto. Qualsiasi persona, anche a digiuno di nozioni militari, sa che uscire in campo aperto contro gli USA è una pazzia. Io non credo che un'operazione come quella da te descritta sortirebbe qualche effetto. E'la guerriglia che decide dove si fa lo scontro, non gli USA: è questo il vero problema.
     
  19. Maglor

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    sono d'accordo con taglia... forzare la guerriglia a scendere in campo aperto non è fattibile... l'unico effetto che sortirebbe una strategia come quella che hai delineato è il caos totale nel resto del paese, determinato dalla necessità USA di concentrare le proprie forze nell'area di intervento... piuttosto andrebbe analizzata la possibilità di adottare da parte dello stesso esercito amricano tattiche di guerriglia... naturalmente il grosso scoglio rimane l'evidente ostilità della popolazione locale...
     
  20. Antigono

    Antigono

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